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28. Aspirare alla terra del Budda

RSND, VOLUME I

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Sado, 1271. Indirizzata a Toki Jonin

Ora siamo nell’ultima parte dell’undicesimo mese. Quando vivevo a Kamakura, nella provincia di Sagami, credevo che i mutamenti delle stagioni fossero uguali in tutte le province, ma nei due mesi trascorsi da quando sono arrivato in questa provincia settentrionale di Sado, venti gelidi hanno soffiato senza posa e, anche se in certi momenti la neve e la brina cessano, non ho mai visto la luce del sole. Sento gli otto inferni freddi in questo mio corpo. Il cuore della gente di qui è uguale a quello degli uccelli e delle bestie, non riconoscono né sovrano, né genitori, né maestro. Ancor meno distinguono fra giusto e sbagliato nel Buddismo, o fra buoni e cattivi maestri. Ma non mi dilungherò oltre.

    Quando ho rimandato indietro da Teradomari il prete laico inviato da te il decimo giorno del decimo mese per accompagnarmi, gli ho affidato alcuni insegnamenti1 che ho scritto per te. Come avrai capito da tale scritto, [l’avvento della grande Legge] è già di fronte ai nostri stessi occhi. Nei duemiladuecento anni e più passati dalla morte del Budda, in India, Cina, Giappone e in tutto Jambudvipa [come affermò il Gran Maestro T’ien-t’ai], «Vasubandhu e Nagarjuna la percepirono nei loro cuori, ma non la insegnarono. Predicarono invece gli insegnamenti mahayana provvisori, che erano adatti ai tempi»2. T’ien-t’ai e Dengyo vi accennarono genericamente, ma lasciarono la sua propagazione al futuro. Ora questa Legge segreta, l’unica grande ragione dell’avvento dei Budda, si diffonderà per la prima volta in questo paese. E non è forse Nichiren la persona che la propaga?

      I presagi del suo sorgere sono già apparsi. Il grande terremoto dell’era Shoka fu un presagio di grandezza senza precedenti, mai verificatosi nei dodici regni delle divinità3, nei novanta regni di sovrani umani4 e nei duemiladuecento anni e più dalla scomparsa del Budda. Il capitolo del Sutra del Loto “Poteri sovrannaturali” afferma: «Poiché, dopo l’estinzione del Budda, vi sarà chi potrà sostenere questo sutra, i Budda ne gioiscono e manifestano incalcolabili poteri sovrannaturali»5. Esso parla anche di «tutte le dottrine possedute dal Tathagata»6. Una volta che sarà diffusa questa grande Legge, sono certo che né gli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto né l’insegnamento transitorio del Sutra del Loto procureranno più il minimo beneficio. Il Gran Maestro Dengyo afferma: «Quando sorge il sole, le stelle si nascondono»7. E nella prefazione scritta dal prete Tsun-shih8 si legge che all’inizio dell’Ultimo giorno della Legge [il Buddismo sorgerà a oriente e] illuminerà l’occidente. La Legge è già apparsa. I segni che annunciano il suo avvento sorpassano di gran lunga quelli delle epoche precedenti. Riflettendo su ciò, ho capito che è perché il tempo ha deciso così. Il sutra afferma: «[Fra questi bodhisattva] vi erano quattro guide. Il primo si chiamava Pratiche Superiori»9. Dice anche: «Se nell’era malvagia dell’Ultimo giorno della Legge qualcuno sarà in grado di sostenere questo sutra»10 e «Anche se afferraste il monte Sumeru e lo scagliaste oltre […anche questo non sarebbe difficile]»11.

        Desidero che tu raccolga e conservi in un unico luogo i cinque fascicoli di cui ti ho parlato, che contengono passi essenziali tratti dalla raccolta completa delle scritture e dal Trattato sulla grande perfezione della saggezza. Abbi cura che i passi essenziali dei trattati e dei commentari non vadano dispersi e di’ ai giovani preti di non trascurare i loro studi. Non devi assolutamente dolerti per il mio esilio, era stato predetto nei capitoli “Esortazione alla devozione” e “Mai Sprezzante” dove si dice [che il devoto del Sutra del Loto incontrerà persecuzioni].

          La vita è limitata, non dobbiamo lesinarla. Ciò a cui dobbiamo principalmente aspirare è la terra del Budda.

            Nichiren

              Il ventitreesimo giorno dell’undicesimo mese dell’ottavo anno di Bun’ei (1271)

                Sto rimandando indietro alcuni dei giovani preti. Chiedi a loro com’è questa provincia e in quali circostanze vivo. È impossibile descriverle in una lettera.

                    Cenni Storici

                    Nel ventottesimo giorno del decimo mese del 1271, Nichiren Daishonin approdò sull’isola di Sado, e nel primo giorno dell’undicesimo mese venne condotto a Tsukahara, un campo desolato usato come cimitero, dove avrebbe alloggiato in una cappella diroccata chiamata Sammai-do, con il tetto e le pareti sconnesse da cui entravano vento e neve. Forse a causa della mancanza di cibo e di riparo, il Daishonin rimandò subito sulla terraferma alcuni preti che lo avevano accompagnato, e affidò loro questa lettera per il suo fedele seguace Toki Jonin.

                    Si tratta dunque probabilmente della prima lettera inviata da Sado.

                    Durante l’esilio il Daishonin si affidava a Toki Jonin per trasmettere messaggi di incoraggiamento ai credenti della regione di Shimosa; inoltre gli aveva chiesto di prendersi cura dei suoi libri e delle sue carte durante la sua assenza.

                    In questa lettera il Daishonin si dichiara pronto ad affrontare la morte, se necessario, per amore del Sutra del Loto, ed esprime la sua gioia per essersi riconosciuto come il devoto di questo sutra.

                    Afferma inoltre che la Legge suprema mai rivelata dai grandi maestri buddisti del passato ha ora fatto il suo avvento. Interpreta il grande terremoto di Shoka del 1257 come un presagio di ciò, e cita vari passi del Sutra del Loto e di altre fonti per avallare la sua convinzione che l’epoca attuale, l’inizio dell’Ultimo giorno, sia il tempo per la propagazione di questa grande Legge.

                    Nella parte finale il Daishonin afferma che, dal momento che l’esistenza in questo mondo è effimera, essa dovrebbe essere dedicata alla Legge. Piuttosto che mirare a un appagamento mondano, si dovrebbe vivere in base all’unico desiderio di raggiungere la terra del Budda, o illuminazione, quello stato di gioia senza limiti in cui si percepisce la verità eterna nella propria vita.

                    Note

                    1. Lettera da Teradomari, scritta a Toki Jonin il ventiduesimo giorno del decimo mese del 1271.
                    2. Grande concentrazione e visione profonda.
                    3. Dodici regni delle divinità: sette regni delle divinità celesti e cinque regni delle divinità terrene che avrebbero governato il Giappone prima di Jimmu, il primo imperatore umano, secondo la leggenda.
                    4. Novanta regni di sovrani umani: dal primo imperatore Jimmu (r. 660-585 a.C., secondo Cronache del Giappone) all’imperatore Kameyama (r. 1259-1274).
                    5. Il Sutra del Loto, cap. 21, p. 376.
                    6. Ibidem, cap. 21, p. 375.
                    7. In Cronaca in versi del lignaggio della scuola Tendai Loto, il Gran Maestro Dengyo paragona il Sutra del Loto al sole e gli insegnamenti provvisori alle stelle, mentre qui il Daishonin paragona Nam-myoho-renge-kyo al sole, e le stelle corrispondono agli insegnamenti provvisori e all’insegnamento transitorio del Sutra del Loto.
                    8. Tsun-shih: prete della scuola T’ien-t’ai in Cina durante la dinastia Sung, che scrisse un’introduzione al Metodo mahayana di concentrazione e visione profonda di Nan-yüeh (515-577), maestro di T’ien-t’ai. L’opera era andata perduta per secoli in Cina finché Jakusho, prete Tendai giapponese, ne portò una copia dal Giappone, quando si recò in Cina all’inizio dell’XI secolo. Per questo Tsun-shih disse che il Buddismo “sorge a oriente”.
                    9. Il Sutra del Loto, cap. 15, p. 297.
                    10. Ibidem, cap. 17, p. 332.
                    11. Ibidem, cap. 11, p. 252. Questo passo descrive la difficoltà di abbracciare e propagare il sutra nell’Ultimo giorno della Legge.
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