184. Come affrontare i disastri
Luogo sconosciuto, Data sconosciuta. Indirizzata a Destinatario sconosciuto
Lo scopo di questo memoriale è indagare le cause che provocano disastri nel paese, quali: grandi terremoti, forti venti fuori stagione, gravi carestie, epidemie dilaganti o ingenti rivolte armate, e i passi da intraprendere per affrontarli.
Il Sutra della Luce dorata afferma: «[I quattro re celesti dissero al Budda:] “Sebbene questo sutra esista nel paese, i governanti non hanno mai permesso che fosse propagato. Essi vi si oppongono e non hanno piacere di ascoltarlo. Non gli fanno offerte, non lo rispettano, non ne tessono le lodi, né vogliono rispettare o fare offerte alle quattro categorie di buddisti che abbracciano il sutra. In definitiva, essi hanno reso impossibile a noi e agli altri innumerevoli esseri celesti, nostri seguaci, ascoltare questo profondo e meraviglioso insegnamento. Ci hanno così impedito di gustare la dolce rugiada delle sue parole e ci hanno escluso dalla corrente dell’insegnamento corretto, così che la nostra autorità e il nostro potere si sono gradualmente esauriti. Perciò gli esseri dei cattivi sentieri aumentano, mentre quelli dei mondi umano e celeste diminuiscono. La gente cade nel fiume della nascita e della morte e volta le spalle alla strada del nirvana.
«“Oh, Onorato dal Mondo, noi quattro re celesti, così come i nostri vari seguaci, gli yaksha e altri esseri, osservando questo stato di cose abbiamo lasciato il paese, perché non ci sentiamo di proteggerlo. E non siamo i soli ad abbandonarne i governanti: anche le grandi divinità benevolenti che proteggono le innumerevoli regioni del paese li abbandoneranno. E quando avremo abbandonato il paese e ce ne saremo andati, accadranno vari tipi di calamità e disastri e i governanti perderanno il potere. Neppure una singola persona dell’intera popolazione avrà un cuore virtuoso; non vi sarà altro che costrizione e schiavitù, uccisioni e ferimenti, ira e conflitti. Le persone si calunnieranno oppure si aduleranno ignobilmente a vicenda, distorcendo le leggi per colpire gli innocenti. Le pestilenze dilagheranno, appariranno molte comete, due soli sorgeranno l’uno accanto all’altro e le eclissi si susseguiranno con insolita frequenza. Arcobaleni bianchi e neri, forieri di sventure, attraverseranno il cielo, le stelle cadranno, la terra si scuoterà e dalle voragini proverranno strani rumori. Piogge torrenziali e venti di inaudita violenza arriveranno fuori stagione, vi sarà una costante carestia e i cereali e la frutta non matureranno. Predoni provenienti da molte altre regioni invaderanno e saccheggeranno il paese, la gente soffrirà ogni sorta di tribolazione e non vi sarà luogo dove vivere al sicuro”».
Il Sutra della Grande raccolta afferma: «Anche se un sovrano per innumerevoli esistenze passate ha svolto la pratica dell’offerta, osservato i precetti e coltivato la saggezza1, se vede che il mio insegnamento rischia di estinguersi e rimane indifferente senza far niente per proteggerlo, allora tutte [le inestimabili radici del bene, piantate attraverso le pratiche suddette,] saranno completamente annientate e la sua terra diventerà teatro di tre eventi funesti.2 […] Dopo la morte rinascerà nel grande inferno».
Il Sutra dei Re benevolenti dice: «Grande re3, quando in un paese regna il disordine, i primi a essere in disordine sono gli spiriti; quando gli spiriti sono in disordine, tutto il popolo è in disordine».
Dice anche: «Grande re, se osservo chiaramente le tre esistenze con le mie cinque visioni, vedo che nelle passate esistenze tutti i re hanno servito cinquecento Budda e per questa ragione sono diventati imperatori e sovrani. Per la stessa ragione molti santi e arhat nascono nei loro paesi e li aiutano apportando grandi benefici. Ma, se giunge il momento in cui la fortuna di costoro si esaurisce, tutti i santi li abbandoneranno e se ne andranno. E quando i santi se ne saranno andati, appariranno sicuramente i sette disastri».
Nel Sutra dei Re benevolenti [il Budda si rivolge al re Prasenajit con queste parole]: «Grande re, la regione in cui ora dominano i miei insegnamenti consiste di un miliardo di mondi Sumeru con un miliardo di soli e di lune. Ognuno di questi mondi Sumeru comprende quattro continenti. Nel continente meridionale, Jambudvipa, ci sono sedici grandi stati, cinquecento stati medi e diecimila stati piccoli. In tali stati ci sono sette disastri che bisogna temere. Infatti, tutti i sovrani li considerano grandi disastri. Quali sono?
«Quando il sole e la luna deviano dal loro corso regolare, quando le stagioni giungono nell’ordine sbagliato, quando appare un sole rosso o un sole nero, quando appaiono contemporaneamente due, tre, quattro, cinque soli, quando il sole è eclissato e perde la sua luce, oppure una, due, tre, quattro o cinque corone lo circondano, questo è il primo disastro.
«Quando le ventotto costellazioni non seguono il loro corso regolare, quando la Stella di Metallo, la Stella Scopa, la Stella Ruota, la Stella Demone, la Stella Fuoco, la Stella Acqua, la Stella Vento, la Stella Mestolo, il Carro del Sud e il Carro del Nord, le grandi stelle delle Cinque Guarnigioni e tutte le stelle che governano il regnante, i tre ministri e i cento funzionari4, quando ognuna di queste stelle manifesta qualche comportamento anomalo, questo è il secondo disastro.
«Quando enormi incendi consumano il paese e la gente viene bruciata viva, o quando ci sono eruzioni di fuoco del demone, di fuoco del drago, di fuoco del cielo, di fuoco del dio delle montagne, di fuoco umano, di fuoco degli alberi o di fuoco dei banditi5, quando appaiono simili strani eventi, questo è il terzo disastro.
«Quando enormi inondazioni travolgono la popolazione, quando le stagioni arrivano in ordine irregolare e c’è pioggia in inverno, neve in estate, tuoni e lampi nella stagione invernale, e ghiaccio, gelo e grandine nel sesto mese6, quando cade pioggia rossa, nera o verde, quando piovono montagne di terriccio e di pietre, quando piove polvere, sabbia e ghiaia, quando i fiumi e i torrenti scorrono all’indietro, quando le montagne sono sommerse dal mare e i massi vengono strappati via dall’acqua, quando accadono questi cambiamenti, questo è il quarto disastro.
«Quando soffiano forti venti che uccidono la gente e spazzano via terre, montagne, fiumi, alberi e foreste in un sol colpo, quando forti venti arrivano fuori stagione o quando soffiano venti neri, rossi, verdi, venti terreni, venti celesti, venti di fuoco e venti d’acqua7, quando accadono questi cambiamenti, questo è il quinto disastro.
«Quando il cielo, la terra e l’intero paese sono colpiti da un terribile caldo che arroventa l’aria, quando le cento erbe appassiscono per la siccità, quando i cinque cereali8 cessano di maturare, quando la terra è rossa e riarsa e tutti i suoi abitanti periscono, quando accadono questi cambiamenti, questo è il sesto disastro.
«Quando dai quattro lati sorgono nemici che invadono il paese, quando appaiono ribelli nella capitale o nelle regioni periferiche, quando vi sono banditi di fuoco, di acqua, di vento, e banditi demoni9, e la popolazione è esposta alla devastazione e al disordine, quando saccheggi e scontri sono all’ordine del giorno, quando appaiono questi eventi anomali questo è il settimo disastro».
Nel Sutra del Loto [il re celeste Vaishravana, protettore del mondo, dice al Budda: «Io stesso proteggerò anche coloro che proteggono questo sutra], assicurandomi che non subiscano declino o danni nello spazio di cento yojana»10.
Il Sutra del Nirvana dice: «Sappi che ovunque si propaghi questo meraviglioso sutra del Grande Nirvana, la terra sarà di diamante e le persone che vivranno in essa saranno come diamanti».
Il Sutra dei Re benevolenti afferma: «Questo sutra emette costantemente raggi di luce splendente e garantisce che nell’arco di mille ri non si verificheranno i sette disastri».
Dice anche: «Monaci malvagi, sperando di ottenere fama e profitto, spesso compariranno davanti al sovrano, all’erede al trono e agli altri principi, arrogandosi il compito di predicare dottrine che condurranno alla violazione della Legge buddista e alla distruzione del paese. Il sovrano, non rendendosi conto della verità, li ascolterà e crederà a tali dottrine, emanando disposizioni malvagie e distorte in contrasto con le regole di disciplina buddiste. In tal modo provocherà la distruzione del Buddismo e del paese».
Considerando ora tali passi, vediamo che il Sutra del Loto dice: «Assicurandomi che non subiscano declino o danni nello spazio di cento yojana», il Sutra dei Re benevolenti dice che «nell’arco di mille ri non si verificheranno i sette disastri» e il Sutra del Nirvana dice: « Sappi che […] la terra sarà di diamante e le persone che vivranno in essa saranno come diamanti».
Domanda: Giungono notizie che la nostra terra è colpita da vari disastri. Dall’ottavo mese dell’ottavo anno di Kencho [1256] fino al secondo mese del secondo anno di Shogen [1260] vari disastri, quali grandi terremoti, forti venti fuori stagione, gravi carestie, epidemie dilaganti, si sono verificati uno dopo l’altro e perdurano anche adesso, tanto che sembra quasi che l’intera popolazione del paese verrà annientata. Molti hanno offerto preghiere nel tentativo di alleviare tali calamità, ma senza alcun risultato.
Il Sutra del Loto, nel quale il Budda dichiarò: «Mettendo da parte onestamente gli espedienti, [esporrò unicamente la via suprema]»11 e la cui verità fu testimoniata dal Budda Molti Tesori e da tutti gli altri Budda quando estesero la loro lingua12, afferma che non subiranno declino o danni «nello spazio di cento yojana»; il Sutra del Nirvana, che corrisponde alle ultime parole pronunciate dal Budda nel boschetto di alberi di sal, afferma che «la terra sarà di diamante»; e il Sutra dei Re benevolenti dice che «nell’arco di mille ri non si verificheranno i sette disastri». Ma tutti questi passi non sembrerebbero essere nient’altro che bugie, non ti pare?
Risposta: Se posso umilmente esprimere la mia opinione in proposito, vorrei suggerire una possibile ragione per la quale, anche se nel paese esistono i vari sutra mahayana sopra citati, le preghiere non hanno effetto e nel paese appaiono questi disastri.
Il passo del Sutra della Luce dorata afferma: «Sebbene questo sutra esista nel paese, i governanti non hanno mai permesso che fosse propagato. Essi vi si oppongono e non hanno piacere di ascoltarlo. […] E noi, i quattro re celesti [non siamo i soli ad abbandonare questi governanti]: anche le grandi divinità benevolenti […] li abbandoneranno. [E quando avremo abbandonato il paese e ce ne saremo andati], accadranno vari tipi di calamità e disastri».
Il Sutra della Grande raccolta dice: «Se [un sovrano] vede che il mio insegnamento rischia di estinguersi e rimane indifferente senza far niente per proteggerlo, […] la sua terra diventerà teatro di tre eventi funesti».
E i passi del Sutra dei Re benevolenti dichiarano che il sovrano «[emanerà disposizioni malvagie e distorte] in contrasto con le regole di disciplina buddiste. In tal modo provocherà la distruzione del Buddismo e del paese», e anche che «quando i santi se ne saranno andati, appariranno sicuramente i sette disastri».
Se consideriamo il significato di questi passi, vedremo che, anche se il Sutra del Loto e gli altri sutra mahayana esistono nel paese, i quattro tipi di credenti buddisti li rifiutano tutti e vi si oppongono, non hanno piacere di ascoltarli né di fare offerte a essi. Perciò le divinità benevolenti che proteggono e difendono il paese, insieme a tutti i santi, lo abbandoneranno e se ne andranno, e in esso non rimarranno più né divinità benevolenti né santi per proteggerlo. Per questo si verificano i disastri.
Domanda: Cosa induce la gente di questo paese a rifiutare questi sutra mahayana, a opporsi a essi e non aver piacere di fare loro offerte?
Risposta: Il Sutra dei Re benevolenti dice: «Monaci malvagi, sperando di ottenere fama e profitto, spesso compariranno davanti al sovrano, all’erede al trono e agli altri principi, arrogandosi il compito di predicare dottrine che condurranno alla violazione della Legge buddista e alla distruzione del paese. Il sovrano, non rendendosi conto della verità, li ascolterà e crederà a tali dottrine, emanando disposizioni malvagie e distorte in contrasto con le regole di disciplina buddiste».
Il Sutra del Loto afferma: «In quell’epoca malvagia ci saranno monaci di saggezza perversa, adulatori e sleali, che pretenderanno di aver conseguito ciò che non hanno conseguito, che saranno arroganti e presuntuosi. […] Questi uomini con intenti maligni […] si rivolgeranno ai sovrani, agli alti dignitari, ai brahmani e ai capifamiglia, come pure agli altri monaci, calunniandoci e parlando male di noi; diranno: “Questi uomini dalle visioni distorte che predicano dottrine non buddiste!” […] Demoni malvagi si impossesseranno di altre persone»13.
Se consideriamo la questione alla luce di questi passi, vedremo che il paese è pieno di monaci malvagi che predicano dottrine che lo condurranno alla distruzione e che porteranno alla violazione della Legge buddista. I governanti e i quattro tipi di credenti buddisti che vivono nel paese, non rendendosi conto della verità, li ascoltano e credono alle loro parole. Perciò, rifiutano questi sutra mahayana e vi si oppongono.
Domanda: Questi monaci malvagi, di cui è pieno il paese, le cui dottrine lo conducono alla distruzione e portano alla violazione della Legge buddista, appariranno tra i discepoli del Budda o fra i seguaci di dottrine non buddiste?
Risposta: Il Sutra dei Re benevolenti dice: «Quelle persone che dovrebbero sostenere e proteggere i tre tesori del Buddismo, diventeranno al contrario i distruttori dei tre tesori, proprio come i vermi nati dal corpo di un leone morto, che si cibano della sua carne. Non saranno i non buddisti, [ma nella maggior parte dei casi i discepoli stessi del Budda, che distruggeranno questa mia Legge buddista]».
Secondo questi passi, i distruttori del paese e della Legge buddista proverranno dalle fila dei discepoli del Budda.
Domanda: Questi monaci malvagi che distruggeranno l’insegnamento corretto, lo distruggeranno con un insegnamento che assomiglia a quello corretto oppure lo distruggeranno con un insegnamento malvagio?
Risposta: Gli insegnamenti hinayana vengono usati per distruggere gli insegnamenti mahayana provvisori e questi, a loro volta, vengono usati per distruggere il vero Mahayana. Questi maestri e i loro discepoli non sono consapevoli di commettere un’azione che offende la Legge e distrugge il paese. Perciò commettono tali azioni che violano le regole di disciplina buddiste e distruggono il paese, e di conseguenza cadranno nei tre cattivi sentieri dell’esistenza.
Domanda: Che prove puoi addurre di questo?
Risposta: Il Sutra del Loto dice: «[I monaci corrotti di quell’era turbolenta], non comprendendo gli espedienti usati dal Budda per predicare la Legge nel modo più appropriato, con sguardo arcigno ci copriranno di insulti; saremo esiliati più e più volte»14.
Il Sutra del Nirvana dice: «Dopo che sarò entrato nel nirvana, ci saranno centinaia, migliaia, innumerevoli esseri viventi che non avranno fede in questo Sutra del Grande Nirvana e ne parleranno in maniera offensiva […] E le persone dei tre veicoli faranno lo stesso, odiando e disprezzando questo insuperato Sutra del Grande Nirvana».
Il monaco Intento Superiore parlò in maniera offensiva del Bodhisattva Radice di Gioia, e per questo cadde nei tre cattivi sentieri; il laico Pensiero del Budda e altri attaccarono il Bodhisattva Mai Sprezzante, attirando così su di sé le fiamme dell’inferno Avichi15. Tutte queste persone non erano riuscite a distinguere tra Mahayana e Hinayana, tra insegnamenti provvisori e insegnamenti veri, e perciò subirono tale destino. Anche gli stupidi capiscono che è una colpa commettere le dieci azioni malvagie o i cinque peccati capitali, e quindi non compiono avventatamente atti che conducano alla distruzione del paese o della Legge buddista.
Così il Sutra dei Re benevolenti dice: «Il sovrano, non rendendosi conto della verità, li ascolterà e crederà a tali dottrine». Il Sutra del Nirvana afferma: «Ci sono coloro che commettono le quattro offese maggiori, o che sono colpevoli dei cinque peccati capitali. Essi, pur essendo coscienti di macchiarsi di gravi colpe, fin dall’inizio non dimostrano in cuor loro il minimo segno di timore né di pentimento o, seppure lo provano, non lo danno a vedere».
Come dimostrano questi passi, coloro che offendono la Legge non capiscono fino in fondo quanto le loro azioni influenzino gli altri e continuano a commettere gravi colpe provocando la distruzione del paese e della Legge buddista.
Domanda: Se è così, allora c’è qualcuno in questo paese che sta usando gli insegnamenti provvisori per catturare l’attenzione delle persone in modo che il vero insegnamento venga completamente cancellato?
Risposta: Proprio così.
Domanda: Quali prove hai?
Risposta: La prova è in Preferire il Nembutsu a qualsiasi altra cosa, scritto dall’Onorevole Honen. Mi limiterò a citarne alcuni passi così potrai confrontarli con i passi dei sutra che abbiamo citato e vedere chiaramente dove sta l’errore. Ma, se verranno prese misure adeguate per porre rimedio alla situazione, credo che si possano riportare pace e sicurezza nel paese.
Preferire il Nembutsu a qualsiasi altra cosa afferma: «Riguardo al passo in cui il Maestro di Meditazione Tao-ch’o distinse tra gli insegnamenti della Sacra via e gli insegnamenti della Pura terra ed esortò le persone ad abbandonare i primi e ad abbracciare subito i secondi, prima di tutto ci sono due tipi di insegnamenti della Sacra via, uno è il Mahayana e l’altro è lo Hinayana. All’interno del Mahayana ci sono varie categorie, come gli insegnamenti essoterici ed esoterici, e gli insegnamenti provvisori e veri, ma, dal punto di vista del trattato [Raccolta di saggi sul Mondo di Pace e Beatitudine], vengono presi in considerazione solo il Mahayana essoterico e il Mahayana provvisorio, nei quali si richiedono innumerevoli kalpa di pratica religiosa prima di potere ottenere l’illuminazione. Di conseguenza, possiamo dire che le dottrine del Mahayana esoterico e i veri insegnamenti mahayana sono entrambi inclusi nella Sacra via. Se le cose stanno così, allora le odierne otto scuole, della Vera parola, Zen, Tendai, della Ghirlanda di fiori, dei Tre trattati, delle Caratteristiche dei dharma, del Trattato sul Sutra dei Dieci stadi e del Compendio del Mahayana, sono tutte incluse nella Sacra via che dovrebbe essere abbandonata.
«Il Maestro del Dharma T’an-luan nel suo Commentario al “Trattato sulla rinascita nella Pura terra” afferma: “Osservo che il Commentario al Sutra dei Dieci stadi del Bodhisattva Nagarjuna dice: ‘Ci sono due modi con cui il bodhisattva può raggiungere lo stato di avaivartika o non regressione: una è la via difficile da praticare, l’altra è quella facile da praticare’”.
«La via difficile da praticare è la Sacra via e la via facile da praticare è quella della Pura terra. Gli studenti della scuola della Pura terra dovrebbero capire prima di tutto questo punto. Anche se precedentemente hanno studiato le dottrine della Sacra via, se essi desiderano entrare nella scuola della Pura terra, devono abbandonare la Sacra via e aderire alle dottrine della Pura terra».
Honen dice anche: «Il Reverendo Shan-tao distinse fra pratiche corrette e pratiche diverse, ed esortò gli uomini ad abbracciare le prime e ad abbandonare le seconde. Riguardo alla prima delle pratiche diverse, ovvero la recitazione e la lettura dei sutra, egli afferma che, a eccezione della recitazione del Sutra della Meditazione sul Budda Vita Infinita e degli altri sutra che predicano la rinascita nella Pura terra, abbracciare, leggere e recitare tutti i sutra mahayana o hinayana, essoterici o esoterici, deve essere considerata una pratica diversa. […] A proposito poi della terza pratica diversa, quella della venerazione, afferma che, a eccezione della venerazione del Budda Amida, venerare o onorare qualsiasi altro Budda, bodhisattva o divinità di questo mondo, deve essere considerata una pratica diversa. […] Alla luce di questo passo, è chiaro che si dovrebbero tralasciare tali pratiche concentrandosi sulla pratica della Pura terra. Che ragione avremmo di abbandonare le pratiche corrette della Pura terra, le quali ci assicurano che, su cento persone, tutte e cento rinasceranno [nella Pura terra], e aderire invece alle pratiche diverse che non possono salvare neanche una persona su mille?16 I seguaci della via dovrebbero meditare su ciò attentamente!».
Honen dichiara inoltre: «Nel Catalogo del canone buddista dell’era Chen-yüan troviamo che, a cominciare dai seicento volumi del Sutra della Grande saggezza fino al Sutra dell’Eternità della Legge, i sutra essoterici ed esoterici del Mahayana, [il grande veicolo] ammontano a 637 opere in 2.883 volumi. La frase [del Sutra della Meditazione] “leggere e recitare il grande veicolo” si dovrebbe applicare a tutte queste opere. Sappiate che, quando il Budda predicava in accordo con le capacità degli ascoltatori, egli per un certo tempo insegnò i due metodi di meditazione concentrata e non concentrata17. Ma dopo, quando rivelò la propria illuminazione, egli smise di insegnare questi due metodi. L’unico insegnamento che una volta rivelato non cesserà mai di essere insegnato è l’unica dottrina del Nembutsu».
Infine, in un passo conclusivo, Honen dice: «Se si vuole sfuggire rapidamente alle sofferenze di nascita e morte, si devono confrontare questi due insegnamenti superiori, e quindi mettere da parte le dottrine della Sacra via e scegliere quelle della Pura terra. E se si vuole seguire la dottrina della Pura terra, si devono confrontare le pratiche corrette e quelle diverse, e quindi abbandonare quelle diverse per dedicarsi solo a quelle corrette». (Tutti i passi citati sono tratti da Preferire il Nembutsu a qualsiasi altra cosa).
Se consideriamo la situazione attuale, la gente di questo paese, sia di alta sia di bassa condizione sociale, ripone una profonda fede in Honen ed è assai conquistata dal suo libro. Di conseguenza, quando preti e laici ignoranti vedono le parole “scartare, chiudere, ignorare e abbandonare” nel suo libro, pensano che significhino “scartare, chiudere, ignorare e abbandonare” tutti i sutra, i Budda, i bodhisattva, gli dèi celesti e le divinità benevolenti, diversi da quelli dei sutra della Pura terra e dal Budda Amida. Non si sentono più spinti a fare offerte a questi Budda e sutra, ma, al contrario, vi si oppongono. Di conseguenza, le istituzioni buddiste fondate dai grandi maestri dei tempi passati per garantire la protezione del paese vanno in rovina, e nessuno sente il desiderio di custodirle o tenerle in buone condizioni. E poiché nessuno sente più il desiderio di custodirle e tenerle in buone condizioni, non si ode più il suono delle elemosine e della recitazione dei sutra, e le divinità benevolenti che prima davano la loro protezione, non potendo più assaporare il gusto della Legge, abbandonano il paese e i quattro ordini di saggi non appaiono più.
L’attuale situazione è proprio come quella descritta dai sutra della Luce dorata e dei Re benevolenti: «E quando i santi se ne saranno andati, appariranno sicuramente i sette disastri» e «Noi quattro re celesti […] abbiamo lasciato il paese. […] E quando avremo abbandonato il paese e ce ne saremo andati, accadranno vari tipi di calamità e disastri». Non è forse a Honen che si riferiscono i passi: «Monaci malvagi, sperando di ottenere fama e profitto…» e «In quell’epoca malvagia ci saranno monaci di saggezza perversa, adulatori e sleali…»?
Domanda: Tu dici che questi disastri sono accaduti perché Preferire il Nembutsu a qualsiasi altra cosa è stato propagato nel paese. Prima che esistesse questo libro non si verificavano disastri nel paese?
Risposta: No, anche a quel tempo si verificavano disastri, perché c’erano persone che violavano le cinque virtù costanti e distruggevano la Legge buddista, come, per esempio, Yu-wen Yung di Chou e Wei Yüan-sung.18
Obiezione: Ma allora, se dicessimo che i disastri dell’epoca attuale sono dovuti a violazioni delle cinque virtù costanti, non dovremmo necessariamente attribuirne la colpa alla propagazione di Preferire il Nembutsu a qualsiasi altra cosa, non ti pare?
Risposta: Il Sutra dei Re benevolenti dice: «Grande re, nelle epoche future i sovrani dei vari piccoli stati e i quattro tipi di discepoli buddisti19 [commetteranno di propria iniziativa un tipo di colpe che porteranno alla distruzione del loro stesso paese] […] Monaci malvagi […] [predicheranno dottrine che condurranno alla violazione della Legge buddista e alla distruzione del paese. Il sovrano, non rendendosi conto della verità, li ascolterà e crederà a tali dottrine], emanando disposizioni malvagie e distorte in contrasto con le regole di disciplina buddiste». Dice anche: «Egli non permetterà la realizzazione di immagini buddiste e la costruzione di stupa» e inoltre «appariranno sicuramente i sette disastri».
Il Sutra della Luce dorata afferma: «Non fanno offerte [al sutra], non lo rispettano, non ne tessono le lodi. […] Allora accadranno vari tipi di calamità e disastri». Il Sutra del Nirvana parla di coloro che «odiano e disprezzano questo insuperato Sutra del Grande Nirvana».
Questi passi non si riferiscono forse a quel tipo di persone che dicono che fare offerte, venerare o tessere le lodi di Budda o sutra diversi da Amida sono soltanto “pratiche diverse”?
Obiezione: Ma i disastri che si verificarono nel paese prima dell’introduzione del Buddismo, come possono essere stati causati da persone che offendevano la Legge?
Risposta: Nel periodo precedente all’introduzione del Buddismo, l’ordinamento del paese si basava sulle cinque virtù costanti, ma in realtà era come se, in senso lato, si basasse sui voti buddisti. Quando si violavano le regole di rettitudine e decoro, in realtà era come violare i cinque princìpi stabiliti dal Budda.
Domanda: Che prove hai?
Risposta: Il Sutra della Luce dorata dice: «Tutti i buoni insegnamenti che esistono al mondo derivano da questo sutra».
Il Sutra del Loto afferma: «Se capitasse loro di esporre qualche testo del mondo secolare o di parlare di questioni di governo o legate al sostentamento della vita, saranno sempre in accordo con la Legge corretta»20.
Nel Sutra di Virtù Universale si afferma: «Governare il paese secondo la Legge corretta e non ingannare il popolo con visioni erronee. Questo è detto il terzo atto di pentimento».
Il Sutra del Nirvana afferma: «Tutte le scritture non buddiste e i testi della società sono insegnamenti buddisti. Non sono insegnamenti non buddisti». Grande concentrazione e visione profonda dice: «Avere una profonda conoscenza di questo mondo è di per sé Buddismo». E in Annotazioni su “Grande concentrazione e visione profonda” si legge: «Prima furono esposte le regole cerimoniali e la musica, poi venne introdotta la vera via».
Il Commentario esteso ai precetti universali del bodhisattva21 afferma: «Il Budda inviò tre persone22 a insegnare in Cina. Usando le cinque virtù costanti esse prepararono la strada all’introduzione dei cinque precetti buddisti. Nei tempi antichi, il primo ministro chiese a Confucio: “I Tre Sovrani e i Cinque Imperatori erano dei santi?”.
«Confucio rispose: “No, non lo erano”.
«Il primo ministro chiese allora: “Tu sei un santo?”.
«“No” rispose Confucio.
«“Chi è dunque un santo?” chiese il primo ministro.
«Confucio rispose: “Ho sentito dire che nella regione occidentale c’è un santo chiamato Shakyamuni”».
Esaminando questi passi vediamo che, prima dell’introduzione del Buddismo, i Tre Sovrani e i Cinque Imperatori usarono le cinque virtù costanti per l’ordinamento del paese. Il re Chieh della dinastia Hsia, il re Chou degli Yin e il re Yu dei Chou23 violarono le regole del buon comportamento e della rettitudine, conducendo il paese alla rovina. Facendo così, era come se stessero violando, pur in senso lato, i voti che si prendono quando si abbracciano i precetti buddisti.
Domanda: Se ciò che dici è vero, allora perché le persone che ripongono fede nei sutra mahayana come il Sutra del Loto o i sutra della Vera parola subiscono tali disastri?
Risposta: Il Sutra della Luce dorata dice: «Le leggi saranno distorte al punto che sarà fatto soffrire persino chi è innocente». Il Sutra del Loto afferma: «Disastri inattesi si abbatteranno su di lui»24.
A giudicare dai passi che ho appena citato, quei praticanti del Sutra del Loto e degli insegnamenti della Vera parola non hanno ancora raggiunto un qualche livello veramente profondo di pratica, il loro cuore ha ancora una fede debole e, anche se con la bocca recitano le parole del sutra, non ne comprendono ancora il significato; recitano soltanto per ottenere fama o guadagno. I peccati che hanno commesso nelle esistenze precedenti offendendo la Legge non sono stati completamente cancellati e, anche se esteriormente sembrano praticare il Sutra del Loto, nei loro cuori sono devoti a Preferire il Nembutsu a qualsiasi altra cosa. Tali persone non comprendono le cause che provocano i disastri e perciò è assai difficile che riescano a sfuggirli.
Domanda: Se le cose stanno così, tra coloro che credono in Preferire il Nembutsu a qualsiasi altra cosa e offendono la Legge, c’è qualcuno a cui non capitano questi disastri?
Risposta: Le forze del karma non operano sempre nello stesso modo. C’è il karma che si manifesta nell’esistenza presente, a proposito del quale nel Sutra del Loto si dice: «Nell’esistenza presente si ammalerà di lebbra bianca […] soffrirà […] di gravi malattie»25. Il Sutra dei Re benevolenti afferma: «Se una persona distrugge gli insegnamenti del Budda, non godrà né del rispetto dei figli, né dell’armonia con i sei tipi di parenti, né dell’assistenza delle divinità celesti e dei draghi. Malattie e demoni malvagi arriveranno giorno dopo giorno a tormentarlo, le disgrazie si abbatteranno incessantemente su di lui». E il Sutra del Nirvana afferma: «Coloro che non credono in questo sutra, quando si avvicinerà il momento della morte, si ritroveranno in un mondo travagliato dai disordini, nel quale scoppieranno scontri armati, oppure saranno vittime della tirannia dei sovrani o di contese e dispute fra i clan guerrieri».
Riguardo al secondo tipo di karma, quello che si manifesta nella prossima esistenza, il Sutra del Loto dice: «Chi non riesce ad avere fede e invece offende questo sutra […] Allorché la sua vita giungerà al termine egli cadrà nell’inferno Avichi»26. E il Sutra dei Re benevolenti afferma: «Se una persona distrugge gli insegnamenti del Budda, […] quando morirà, cadrà nei regni dell’inferno, degli spiriti affamati e degli animali».
Ometterò qui la descrizione del terzo tipo di karma, quello che si manifesta in una delle esistenze successive.
Domanda: Qual è la maniera più rapida per porre fine a questi disastri?
Risposta: Occorre prendere misure immediate per affrontare coloro che offendono la Legge. Se ciò non accadrà, anche offrendo infinite preghiere non si porrà fine a questi disastri.
Domanda: Quali misure si dovrebbero adottare per affrontare queste persone?
Risposta: Quelle specificate nei sutra. Nel Sutra del Nirvana si legge: «Il Budda disse: “Eccettuato un tipo di persone, puoi offrire elemosine a tutti gli altri. […] [Le persone di questo unico tipo] offendono l’insegnamento corretto, e continuano a commettere questa grave azione. […] Eccettuato questo unico gruppo di persone chiamate icchantika, a tutte le altre persone potrai offrire elemosine e tutti ti loderanno”».
Da questo passo è chiaro che si dovrebbero adottare misure affinché non vengano offerte elemosine a persone di questo tipo. Inoltre ci sono molte altre misure da intraprendere, ma non ho il tempo di discuterle tutte in questa sede.
Domanda: Prendere severe misure per interrompere l’offerta di elemosine a coloro che offendono la Legge è un’azione riprovevole o no?
Risposta: Il Sutra del Nirvana afferma: «Adesso affido questo insegnamento corretto e impareggiabile ai re, ai ministri, agli alti dignitari e ai quattro tipi di credenti. Se qualcuno insulterà l’insegnamento corretto, allora gli alti dignitari e i quattro tipi di credenti buddisti dovranno riportarlo severamente all’ordine. [Nel far questo] non commetteranno alcuna colpa».
Domanda: Tu stesso sei un prete, eppure stai denunciando gli errori di altri preti. Non è forse un’azione riprovevole?
Risposta: Il Sutra del Nirvana dice: «Se un buon monaco vede qualcuno distruggere l’insegnamento e non se ne cura, non lo rimprovera, lo espelle o lo punisce per la sua offesa, dovresti comprendere che quel monaco sta tradendo l’insegnamento del Budda. Ma se espelle il distruttore della Legge, lo rimprovera o lo punisce, allora questi è un mio discepolo, un vero ascoltatore della voce».
Leggendo questo passo mi pare che, per evitare di essere condannato come “traditore del Buddismo”, non devo aver paura di come gli altri possano giudicare le mie azioni, ma devo dichiarare apertamente che l’Onorevole Honen e i seguaci dei suoi insegnamenti sono destinati a cadere nella grande fortezza dell’inferno Avichi. Allora forse, tra i preti e i laici che prestano ascolto alle mie argomentazioni e le comprendono, almeno qualcuno cambierà idea.
Ma se, una volta esaminato attentamente ciò che ho scritto, essi non dovessero attuare le misure che si raccomandano nei passi che ho citato, come potrebbero sfuggire al destino descritto nel Sutra della Grande raccolta quando dice: «Anche se un sovrano per innumerevoli esistenze passate ha svolto la pratica dell’offerta, osservato i precetti e coltivato la saggezza, se vede che il mio insegnamento rischia di estinguersi e rimane indifferente senza far niente per proteggerlo, allora tutte [le inestimabili radici del bene, piantate attraverso le pratiche suddette] saranno completamente annientate e la sua terra diventerà teatro di tre eventi funesti. […] Dopo la morte rinascerà nel grande inferno»?
Il passo del Sutra dei Re benevolenti afferma: «Ma se giunge il momento in cui la fortuna di questi sovrani si esaurisce, […] appariranno sicuramente i sette disastri». E il passo del Sutra della Grande raccolta dice: «Anche se un sovrano per innumerevoli esistenze passate ha svolto la pratica dell’offerta, osservato i precetti e coltivato la saggezza, […] tutte [le inestimabili radici del bene, piantate attraverso le pratiche suddette] saranno completamente annientate».
Alla luce di questi passi non si dovrebbero forse mettere da parte tutte le altre questioni e considerare prima di tutto il motivo di questi disastri? Altrimenti è inevitabile che accadano sempre più disastri!
Questa è la mia umile opinione. Lascio decidere ad altri se accettarla o rifiutarla.
Cenni Storici
Non si conosce la data di questo scritto, ma in un passo del testo si legge: «Giungono notizie che la nostra terra è colpita da vari disastri. Dall’ottavo mese dell’ottavo anno di Kencho [1256] fino al secondo mese del secondo anno di Shogen [1260] vari disastri […] si sono verificati uno dopo l’altro […], tanto che sembra quasi che l’intera popolazione del paese verrà annientata». Poiché l’ultimo periodo citato è il secondo mese del 1260, è probabile che Nichiren Daishonin abbia scritto quest’opera subito dopo.
Nel quarto mese dello stesso anno il nome dell’epoca cambiò da Shogen a Bunno, e nel settimo mese, chiamato il primo anno di Bunno, il Daishonin sottopose il trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese all’ex reggente Hojo Tokiyori che si era ritirato dal suo incarico, ma continuava a essere la più influente autorità politica nel paese. Si può quindi supporre che quest’opera sia stata scritta diversi mesi prima di quel trattato ufficiale. Inoltre, l’anno precedente (1259), il Daishonin aveva scritto un altro importante trattato sul tema della sicurezza del paese e della popolazione, Sulla protezione del paese.
Esaminando le tre opere sopra citate, si osserva che Sulla protezione del paese presenta un’analisi generale degli insegnamenti buddisti oltre che una confutazione completa dell’opera Preferire il Nembutsu a qualsiasi altra cosa. Come affrontare i disastri studia la causa fondamentale dei disastri che stavano colpendo il paese; Adottare l’insegnamento corretto unifica e riassume i due scritti precedenti in un documento ufficiale.
All’inizio di questa lettera, il Daishonin definisce “lo scopo di questo memoriale”, ovvero indagare sulle cause che hanno dato luogo ai disastri che affliggono il paese, e stabilire i passi da intraprendere per affrontarli. Non vi è alcun riferimento al destinatario. Nella conclusione il Daishonin scrive: «Questa è la mia umile opinione. Lascio decidere ad altri se accettarla o rifiutarla». Da ciò si può evincere che il memoriale era una bozza per la stesura di Adottare l’insegnamento corretto.
In sintesi, paragonando le due opere, possiamo osservare quanto segue.
Come affrontare i disastri è composto di diciassette domande e risposte precedute da una parte che introduce alcuni estratti da vari sutra. Adottare l’insegnamento corretto è composto di dieci domande e nove risposte; l’ultima domanda in realtà esprime la decisione di chi ha posto le domande e serve da conclusione.
La prima domanda solleva la questione della mancata efficacia dei vari tipi di preghiera offerti al fine di far cessare i disastri che dilagavano nel paese. Citando vari passi dei sutra, il Daishonin risponde che il sovrano e il popolo hanno rifiutato gli insegnamenti buddisti corretti. Pertanto le divinità protettrici e i santi hanno abbandonato il paese, e di conseguenza i disastri si susseguono. La stessa spiegazione della causa dei disastri si riscontra anche nella prima domanda e risposta del trattato Adottare l’insegnamento corretto.
Nella seconda domanda si chiede come mai le persone hanno scartato l’insegnamento corretto, e il Daishonin addita l’influenza dei monaci malvagi. In seguito nomina espressamente Honen, il fondatore della scuola della Pura terra in Giappone. Questa spiegazione concorda con la terza domanda e risposta di Adottare l’insegnamento corretto. In quest’ultimo, vengono precedentemente citati molti passi di sutra secondo i quali le divinità e i santi hanno abbandonato il paese, mentre in Come affrontare i disastri le citazioni si trovano all’inizio dell’opera, prima della domanda iniziale.
La terza domanda chiede se tali monaci malvagi si trovano tra i discepoli del Budda, e Nichiren risponde in modo affermativo. La quarta domanda è: tali monaci malvagi distruggeranno l’insegnamento corretto usando un insegnamento che gli assomigli o un insegnamento palesemente malvagio? Il Daishonin risponde dicendo che i monaci malvagi attaccheranno l’insegnamento corretto servendosi di insegnamenti inferiori che gli assomigliano, e questo porterà alla distruzione del Buddismo e del paese. Alla richiesta di prova documentaria (quinta domanda), il Daishonin cita diversi passi dei sutra. Questo tema non è affrontato in Adottare l’insegnamento corretto.
Le domande sei e sette riguardano l’identità dei suddetti monaci malvagi. Il Daishonin risponde che Honen ne è l’esempio principale, e che l’opera di Honen Preferire il Nembutsu a qualsiasi altra cosa rappresenta la fonte principale dell’offesa alla Legge. Il Daishonin sostiene la sua tesi citando ampiamente l’opera di Honen. Questa risposta si accorda con la quarta domanda e risposta di Adottare l’insegnamento corretto.
Nell’ottava domanda si chiede come mai, se Preferire il Nembutsu a qualsiasi altra cosa è da ritenersi la causa principale dell’offesa alla Legge, si sono verificati disastri anche prima dell’avvento di quell’opera. Il Daishonin attribuisce la causa al mancato rispetto delle cinque virtù costanti, o princìpi umanistici, e agli attacchi al Buddismo, quali l’abolizione del Buddismo da parte di un sovrano cinese. Nella nona domanda si chiede se i disastri che affliggono attualmente il paese sono stati provocati dall’avere ignorato tali virtù. E il Daishonin sostanzialmente dichiara che l’affermazione di Honen, secondo la quale «fare offerte, venerare o tessere le lodi di Budda o sutra diversi da Amida sono soltanto “pratiche diverse”», corrisponde a una violazione delle cinque virtù costanti.
La decima domanda pone un interrogativo simile riguardo ai disastri che si verificarono prima dell’avvento del Buddismo in Cina e in Giappone, che non possono essere attribuiti all’offesa alla Legge buddista. Il Daishonin risponde citando alcuni passi in cui si spiega che violare le cinque virtù costanti equivale a violare i cinque precetti nel Buddismo. Come richiesto, fornisce la prova documentaria di ciò, citando da vari sutra e commentari. In uno di questi Confucio nomina un santo; quando gli fu chiesto chi fosse questo santo, egli rispose che esisteva un santo a ovest chiamato Shakyamuni.
Le domande tredici e quattordici riguardano il perché anche i praticanti del Sutra del Loto e dei sutra della Vera parola sono destinati a subire i disastri provocati dall’offesa alla Legge, e perché tra le persone che offendono la Legge c’è chi sembra sfuggire ai disastri. In risposta, il Daishonin spiega che perfino i devoti del Sutra del Loto non possono sfuggire del tutto ai disastri che colpiscono la società, e fa riferimento anche alla condizione karmica, alla pratica e alla comprensione di ognuno. Spiega inoltre che le retribuzioni causate dall’offesa alla Legge possono presentarsi in questa vita, nella prossima, o in altre vite. Il trattato Adottare l’insegnamento corretto non affronta i punti suddetti.
Le domande quindici e sedici riguardano i passi da intraprendere per affrontare i disastri. Il Daishonin sostiene la necessità di porre fine all’offesa alla Legge, e il modo per farlo è smettere di sostenere economicamente i maestri e le scuole buddiste che offendono il Sutra del Loto.
In seguito a questa affermazione, vengono poste le seguenti domande. Non è forse un’offesa interrompere le offerte ai preti buddisti? E non è forse un’offesa denunciare i preti in questa maniera? Il Daishonin risponde citando diversi passi dei sutra in cui si specifica che questa è esattamente l’azione da intraprendere nei confronti di chi agisce contro il volere del Budda, dichiarando che un tale comportamento non è riprovevole. Anche nel trattato Adottare l’insegnamento corretto viene raccomandato di non fare offerte a tali preti e scuole buddiste.