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110. Come coloro che inizialmente aspirano alla via possono conseguire la Buddità attraverso il Sutra del Loto

RSND, VOLUME I

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Luogo sconosciuto, Data sconosciuta. Indirizzata a Myoho, monaca laica

Domanda: Delle otto, nove o dieci scuole1, qual è la scuola fondata dal Budda Shakyamuni?

    Risposta: La scuola fondata da Shakyamuni è la scuola del Loto. Infatti egli affermò che il Sutra del Loto è il supremo di tutti i sutra «che ho predicato, che ora predico e che predicherò»2. Queste sono parole pronunciate dal Budda Shakyamuni stesso. Perciò la [scuola basata sul] Sutra del Loto è nota come scuola fondata dal Budda ed è chiamata anche scuola del Loto o scuola Tendai.

      Per questo motivo il Gran Maestro Dengyo disse nel suo commentario: «La scuola del Loto, spiegata da T’ien-t’ai, è la scuola fondata da Shakyamuni, l’Onorato dal Mondo»3. In nessun altro sutra al di fuori del Sutra del Loto si trovano le parole «[superiore a tutti i sutra] che ho predicato, che ora predico e che predicherò». I sutra «che ho predicato» sono tutti i sutra predicati dal Budda per più di quarant’anni prima del Sutra del Loto; quelli «che ora predico» si riferisce al Sutra degli Innumerevoli significati e quelli «che predicherò» si riferisce al Sutra del Nirvana. Il Budda decretò che solo il Sutra del Loto, superando i sutra di queste tre categorie, rappresenta la scuola che porta al conseguimento della Buddità.

        Le altre scuole furono fondate da bodhisattva o maestri dopo l’entrata del Budda nel nirvana. Dobbiamo voltare le spalle a ciò che il Budda decretò e seguire le scuole fondate dai bodhisattva e dai maestri? O dobbiamo ignorare le parole dei bodhisattva e dei maestri e seguire la scuola fondata dal Budda? O dovremmo forse affidarci all’una o all’altra scelta, come preferiamo, e abbracciare la dottrina o il sutra che più si adatta alle nostre inclinazioni? Prevedendo questi dubbi, il Budda designò il sutra che in quest’epoca impura e malvagia dell’Ultimo giorno della Legge doveva essere abbracciato dalle persone che aspirano veramente alla via.

          Un sutra dice: «Affidatevi alla Legge, non alla persona; affidatevi al significato [dell’insegnamento], non alle parole; affidatevi alla saggezza, non al pensiero discriminante; affidatevi ai sutra completi e definitivi, non a quelli incompleti e non definitivi»4. Il significato di questa frase è che non dobbiamo affidarci a ciò che dicono i bodhisattva e i maestri, ma a ciò che è stato stabilito dal Budda. Ciò vuol dire non affidarsi alle dottrine delle scuole della Vera parola, Zen e Nembutsu che sono basate sui sutra della Ghirlanda di fiori, Agama, o sui sutra del periodo Corretto ed equo o della Saggezza5, ma ai sutra completi e definitivi. Affidarsi ai sutra completi e definitivi significa abbracciare il Sutra del Loto.

            Domanda: Osservando oggi il Giappone, vediamo che gli ostacoli presentati dalle cinque impurità sono molto gravi, che vi sono incessanti dispute e conflitti6, che i cuori ardono di collera e i pensieri sono pieni di gelosia. In tale paese e in tale tempo, quale sutra deve essere propagato?

              Risposta: Questo è un paese in cui deve essere propagato il Sutra del Loto. Il sutra infatti dice: «Farò in modo che sia propagato per tutto Jambudvipa e che non abbia mai fine»7.

                Il Trattato sugli stadi della pratica dello Yoga afferma che esiste un piccolo paese situato a nord-est, in cui si dovrà diffondere l’insegnamento mahayana del Sutra del Loto della Legge meravigliosa8. Il Reverendo Annen disse: «Si riferisce al nostro paese, il Giappone»9. Il Giappone corrisponde infatti a un piccolo paese a nord-est dell’India.

                  Inoltre, Eshin, Supervisore del clero, afferma nei Fondamenti dell’insegnamento dell’unico veicolo: «Tutti in Giappone hanno la stessa capacità di conseguire la Buddità attraverso il perfetto insegnamento e, sia in provincia sia a corte, vicino o lontano, prendendo fede nell’unico veicolo, preti e laici, umili e nobili, tutti possono aspirare alla Buddità».

                    Questo passo significa che in Giappone, a Kyoto, Kamakura, Tsukushi o Chinzei, Michinoku10, vicino o lontano, tutti hanno la capacità di conseguire la Buddità solo con l’insegnamento dell’unico veicolo del Sutra del Loto; perciò il Giappone è un paese in cui tutti, nobili o plebei, potenti o umili, che osservino i precetti o meno, uomini e donne, potranno ugualmente conseguire la Buddità per mezzo del Sutra del Loto. Come non si trovano comuni sassi sulle montagne K’un-lun, né veleni sull’isola montuosa P’eng-lai, il Giappone è puramente e interamente un paese del Sutra del Loto.

                      Eppure, vi sono persone che, mentre con la bocca dichiarano che il Sutra del Loto è per sua natura un sutra meraviglioso e perciò nessuno può rifiutare di credere in esso, tuttavia recitano notte e giorno, mattina e sera, il nome del Budda Amida. Sono come persone che, pur lodando i pregi di una particolare medicina, assumono mattina e sera del veleno.

                        Oppure vi sono quelli che affermano che il Nembutsu e il Sutra del Loto sono una cosa sola; essi sono come persone che affermano che i sassi e le gemme, i monaci anziani e i giovani, il veleno e la medicina sono la stessa cosa.

                          Inoltre, vi sono molte persone che odiano, invidiano, osteggiano, offendono, disprezzano e sminuiscono il Sutra del Loto. Il sutra dice: «Nel mondo dovrà fronteggiare molte ostilità e sarà difficile credervi»11; dice inoltre: «E poiché odio e gelosia nei confronti di questo sutra abbondano perfino mentre il Tathagata è nel mondo, quanto peggio sarà dopo la sua scomparsa?»12. Queste predizioni del sutra si sono avverate senza il minimo errore.

                            Perciò il Gran Maestro Dengyo scrive nel suo commentario: «A proposito dell’epoca, [la propagazione del vero insegnamento avrà inizio] nell’epoca in cui finisce il Medio giorno della Legge e si apre l’Ultimo giorno. Per quanto riguarda la terra, inizierà in una terra a est di T’ang e a ovest di Katsu. Per quanto concerne la gente, si diffonderà fra gente macchiata dalle cinque impurità che vive in un’epoca di conflitti. Il sutra dice: “Poiché odio e gelosia nei confronti di questo sutra abbondano perfino mentre il Tathagata è nel mondo, quanto peggio sarà dopo la sua scomparsa?”. C’è una ragione valida per questa affermazione»13.

                              Questi passi del sutra e dei commentari ci fanno capire che le dottrine delle scritture al di fuori del Sutra del Loto, quali quelle delle scuole della Vera parola, Zen, dei Precetti e Nembutsu, benché in Giappone siano diffuse in ogni monastero, in ogni tempio, a corte come in provincia, vicino e lontano, in verità non sono adatte al paese, non corrispondono alla vera intenzione del Budda e non ci liberano dalle sofferenze di nascita e morte.

                                Domanda: La scuola della Ghirlanda di fiori, che sostiene la dottrina dei cinque insegnamenti14, dichiara che tutti gli altri sutra sono inferiori e che il Sutra della Ghirlanda di fiori è superiore. La scuola della Vera parola, con la dottrina dei dieci stadi della mente, dichiara che tutti gli altri sutra sono essoterici e quindi inferiori, mentre la scuola della Vera parola è superiore perché è un insegnamento esoterico. La scuola Zen rifiuta tutti i sutra in quanto insegnamenti scritti e sostiene la «trasmissione separata al di fuori dei sutra, indipendente dalle parole o dagli scritti»; poiché l’illuminazione − essi affermano − si ottiene con la meditazione davanti a un muro, solo la scuola Zen è superiore. La scuola della Pura terra, con la dottrina dei due tipi di pratiche, corrette e diverse15, rifiuta come pratiche diverse il Sutra del Loto e tutti gli altri esortando a «scartarli, chiuderli, ignorarli, abbandonarli»16 e sostiene che i tre sutra della Pura terra sono adatti alla capacità della gente e sono sutra meravigliosi che appartengono alle pratiche corrette. Pertanto, ogni scuola si ostina orgogliosamente nei propri preconcetti, ma qual è la vera intenzione del Budda Shakyamuni?

                                  Risposta: Ogni scuola dichiara che il proprio sutra è superiore e tutti gli altri inferiori, e sostiene di essere la scuola corretta. Ma questo lo hanno detto i loro maestri, non sono parole del Budda. Solo il Sutra del Loto fu definito il sutra superiore a tutti gli altri dal Budda stesso, quando espose la similitudine dei cinque sapori corrispondenti agli insegnamenti dei cinque periodi. Inoltre egli affermò che fra i vari sutra, «che ho predicato, che ora predico e che predicherò», non esiste sutra che uguagli il Sutra del Loto come strada per conseguire la Buddità. Queste sono veramente le auree parole del Budda.

                                    Perciò quelli che affermano che il loro sutra è superiore o che la loro scuola è superiore [al Sutra del Loto], sono come persone di basso rango che chiamano popolano qualcuno di rango elevato, o come servitori che, dopo esser stati al servizio di un signore da generazioni, si rivoltano contro di lui chiamandolo loro servo. Come potrebbero sfuggire a gravi punizioni?

                                      D’altra parte, che gli altri sutra siano inferiori al Sutra del Loto non lo hanno detto i maestri, ma è dichiarato chiaramente nel testo del sutra. È come un re che dice di essere superiore ai sudditi, o come un samurai che chiama popolano qualcuno di basso rango. Quale colpa esiste in questo? Questo sutra rappresenta l’intento originale del Budda, e ciò che stava più a cuore a T’ien-t’ai e Miao-lo.

                                        Domanda: Tutti gli insegnamenti predicati da Shakyamuni nella sua vita erano per il bene degli esseri umani. Poiché nella natura degli esseri umani vi sono infinite differenze, vi è una gran varietà anche nei suoi insegnamenti, ma la sua intenzione originale era condurre tutti gli uomini a conseguire la via del Budda. Perciò [la gente pensa che] il sutra che ha una specifica relazione17 con noi può non averla con gli altri, e quelli che hanno una specifica relazione con gli altri non l’hanno con noi. Così, per chi può raggiungere la via attraverso gli insegnamenti Nembutsu dei sutra differenti [dal Sutra del Loto], i sutra come quello della Meditazione sono eccellenti, mentre il Sutra del Loto non è di alcuna utilità. Per chi può raggiungere la via e conseguire la Buddità con il Sutra del Loto, gli altri sutra sono inutili, mentre il Sutra del Loto è eccellente. Quando il Budda disse: «In questi quarant’anni e più non ho ancora rivelato la verità»18; quando disse: «Sebbene [i Budda] indichino vari sentieri differenti, in verità lo fanno solo in nome del veicolo del Budda»19 e quando disse: «Mettendo da parte onestamente gli espedienti, esporrò unicamente la via suprema»20, si rivolgeva alle persone che avevano la capacità di raggiungere la via con il Sutra del Loto. Tutti al mondo sono d’accordo che questo è un ragionamento logico. Ma come dobbiamo intendere ciò? Che non vi è alcuna differenza fra il Mahayana e lo Hinayana, e nessuna diversità fra gli insegnamenti provvisori e i veri insegnamenti? Sono in gran dubbio: quale sutra fu definito dal Budda come sua vera intenzione e quale fu definito come l’insegnamento per conseguire la Buddità?

                                          Risposta: Sin dall’inizio il Budda fece il suo avvento nel mondo col desiderio di predicare la Legge meravigliosa. Ma poiché gli esseri umani differivano grandemente per capacità e per relazione karmica, e non erano pronti per riceverlo, egli rifletté per tre settimane e, dopo averli preparati per più di quarant’anni, infine predicò questa Legge meravigliosa. Il Budda disse: «Se avessi magnificato soltanto il veicolo del Budda, gli esseri viventi sprofondati nella sofferenza sarebbero stati incapaci di credere in questa Legge. E poiché avrebbero respinto la Legge e rifiutato di credervi, sarebbero caduti nei tre cattivi sentieri»21. Disse anche: «L’Onorato dal Mondo ha esposto a lungo le sue dottrine e adesso deve rivelare la verità»22.

                                            Il significato di questi passi è che sin dall’inizio il Budda intendeva predicare questa dottrina del veicolo del Budda, ma poiché la gente non era pronta ad ascoltare la Legge del Budda, non vi avrebbe creduto e sicuramente l’avrebbe offesa. Perciò, per portare la capacità della gente allo stesso livello, dapprima espose per quarant’anni e più i sutra della Ghirlanda di fiori, Agama, Corretti ed equi e della Saggezza, poi in ultimo espose il Sutra del Loto. Allora Shariputra e Maudgalyayana con gli altri dodicimila ascoltatori della voce, Manjushri e Maitreya con gli altri ottantamila bodhisattva, i diecimila milioni di re che mettono in moto la ruota, Brahma, Shakra e gli altri innumerevoli esseri celesti, che avevano assistito alla predicazione del Budda per quarant’anni e più, dissero che, ascoltando gli insegnamenti predicati precedentemente, «mai avremmo raggiunto l’incommensurabile intuito del Tathagata»23, ma quando udirono il Sutra del Loto si rallegrarono dicendo: «Questo cumulo di gioielli inestimabili è venuto a noi senza bisogno di cercarlo»24. Perciò dissero: «Da lungo tempo noi abbiamo udito predicare l’Onorato dal Mondo, ma mai abbiamo udito una Legge profonda, meravigliosa, suprema come questa»25. E dissero anche: «Il Budda predica una Legge che s’incontra di rado, che mai fu udita dal passato fino a oggi»26.

                                              Con queste frasi, che hanno lo scopo di lodare il Sutra del Loto, essi dicono che, benché avessero ascoltato un gran numero di insegnamenti nei precedenti quarant’anni e più, nessuno di loro aveva mai ascoltato una Legge come il Sutra del Loto, e che il Budda non aveva mai predicato una dottrina come quella.

                                                Quello che avevano ascoltato per quarantadue anni non era paragonabile al sutra che ora ascoltavano. Perciò è un grave errore dire che questo sutra fu predicato per il bene delle persone che possono raggiungere la via attraverso il Sutra del Loto, ma è inutile alle persone che possono conseguirla attraverso i sutra predicati prima. Naturalmente nel caso dei sutra predicati in quarantadue anni, essendo espedienti per individui con particolari capacità e relazione karmica, si può distinguere fra sutra che hanno una relazione specifica con qualcuno e quelli che non l’hanno, ma, nel caso del Sutra del Loto, le differenti capacità che avevano permesso agli individui di ottenere benefici ascoltando i vari sutra precedenti, furono raggruppate insieme a costituire un’unica pura capacità. È a persone simili che fu predicato il sutra e dunque non si può parlare del fatto che abbia una relazione specifica con alcune e non l’abbia con altre.

                                                  Purtroppo, poiché vi è una grande confusione fra Mahayana e Hinayana, fra insegnamenti provvisori e veri insegnamenti, il vero intento del Budda è andato perduto e si afferma che il Sutra del Loto è inutile alle persone che possono raggiungere la via attraverso i sutra precedenti: è un errore da evitare a tutti i costi. Nel passato un uomo chiamato Gran Maestro Tokuitsu considerava il Sutra del Loto alla luce di questa dottrina in cui egli credeva e che insegnava anche agli altri, ma quando il Gran Maestro Dengyo lo sconfessò biasimandolo con le parole «Anche se loda il Sutra del Loto, ne uccide il cuore»27, la lingua del Gran Maestro Tokuitsu si spaccò in otto pezzi ed egli morì.

                                                    Domanda: In un commentario di T’ien-t’ai si afferma che i bodhisattva avevano già avuto accesso [all’illuminazione] attraverso i vari sutra28. Ne deriva che il Sutra del Loto fu predicato per le persone dei due veicoli, non per i bodhisattva, che avevano già ottenuto l’illuminazione con i sutra precedenti. Se è così, dobbiamo ritenere che anche le dichiarazioni «non ho ancora rivelato la verità»29, «mettendo da parte onestamente gli espedienti»30 e le altre contenute negli otto volumi del Sutra del Loto siano tutte rivolte alle persone dei due veicoli e non riguardino nemmeno un singolo bodhisattva?

                                                      Risposta: La dottrina secondo cui il Sutra del Loto fu predicato per le persone dei due veicoli e non per i bodhisattva, era sostenuta in Cina prima dell’avvento di T’ien-t’ai dai dieci maestri delle tre scuole meridionali e delle sette scuole settentrionali. Tale dottrina fu refutata definitivamente da T’ien-t’ai e oggi non è più propagata. Se dici che non ci sono bodhisattva a cui possa giovare il Sutra del Loto, come spieghi le parole «allorché i bodhisattva udranno questa Legge, saranno liberati dai grovigli del dubbio»31? Come puoi dire che i bodhisattva non ricevono benefici dal sutra?

                                                        Se sostieni che [il Sutra del Loto] può recare benefici ai bodhisattva di scarsa intelligenza, così come li può recare alle persone dei due veicoli, mentre i bodhisattva di grande intelligenza hanno già ricevuto [sufficienti] benefici dai sutra precedenti, come spieghi le affermazioni: «Persone […] di intelligenza acuta o modesta, io faccio cadere la pioggia del Dharma egualmente su tutti»32 e «Tutti i bodhisattva che conseguono la suprema perfetta illuminazione vi riescono in ogni caso grazie a questo sutra»33? Il significato di queste frasi è che tutti i bodhisattva, tutte le persone comuni e tutte le persone dei due veicoli, siano molto o poco intelligenti, siano osservanti o non osservanti dei precetti, siano umili o nobili, possono diventare Budda e raggiungere la via con il Sutra del Loto.

                                                          Se dici che i bodhisattva che beneficiano del Sutra del Loto sono quelli di scarsa intelligenza, vuoi dire che Virtù Universale, Manjushri, Maitreya, Re della Medicina e gli altri ottantamila bodhisattva erano tutti poco intelligenti? Se dici che i bodhisattva di grande intelligenza avevano già raggiunto la via con i sutra precedenti, chi sono tali bodhisattva?

                                                            Inoltre, questa illuminazione dei bodhisattva attraverso i sutra precedenti è uguale all’illuminazione del Sutra del Loto? In tal caso, è l’illuminazione del Sutra del Loto e non un beneficio dei sutra precedenti. Se invece è un’illuminazione diversa da quella del Sutra del Loto, allora, in quale dei sutra «che ho predicato, che ora predico e che predicherò» è contenuta? In ogni caso, se non è l’illuminazione del Sutra del Loto, sarà solo un’illuminazione parziale e non vera illuminazione.

                                                              Perciò il Sutra degli Innumerevoli significati dice: «Perciò le vie che essi hanno raggiunto non sono uniformi ma molto diverse tra loro». E dice anche: «[Per quanto riguarda gli esseri viventi che non possono udire questo sutra] alla fine non otterranno la suprema illuminazione». In questi passi il Budda spiega che con i vari sutra predicati prima [del Sutra del Loto] si ottengono differenti gradi di illuminazione, ma che alla fine non è la suprema illuminazione del Sutra del Loto.

                                                                Domanda: Oggi, dopo duemiladuecentotrent’anni dalla scomparsa del Budda, qual è fra tutti i sutra quello adatto al nostro tempo, quello che deve essere propagato e che benefica tutti gli esseri viventi?

                                                                  La presente epoca corrisponde al quinto dei cinque periodi di cinquecento anni di cui parla il Sutra della Grande raccolta. Questo quinto periodo di cinquecento anni è definito un’epoca di dispute e conflitti in cui la pura Legge è stata oscurata e perduta. Il Budda dice che i cuori delle persone saranno perfidi e litigiosi, saranno dominati da avidità e collera, per cui regneranno solo guerra e conflitto. Fra le dottrine del Budda, quelle che prima erano largamente diffuse come la pura Legge delle scuole della Vera parola, Zen e Nembutsu e degli osservanti dei precetti, saranno oscurate e perdute.

                                                                    Se osserviamo il primo, secondo, terzo e quarto periodo di cinquecento anni, vediamo che, sebbene il Sutra della Grande raccolta appartenga agli insegnamenti in cui la verità riguardo alla via per il conseguimento della Buddità non è ancora stata rivelata, le condizioni della società non differivano minimamente dalle predizioni del Budda. Considerato ciò, anche le sue auree parole sulla nostra epoca di dispute e conflitti in cui la pura Legge è stata oscurata e perduta devono essere vere.

                                                                      Eppure, se è così, dobbiamo pensare che nell’Ultimo giorno della Legge nessuna delle dottrine del Budda è efficace e che nessun Budda o bodhisattva può beneficare le persone? Allora, non dobbiamo far nulla? Non c’è alcun Budda o bodhisattva a cui rendere omaggio, nessuna dottrina da praticare, niente su cui contare? Come possiamo prepararci per la prossima esistenza?

                                                                        Risposta: L’attuale epoca dell’Ultimo giorno della Legge è il tempo in cui solo i sette caratteri di Nam-myoho-renge-kyo – che è il cuore dei ventotto capitoli del Sutra del Loto che il Budda Shakyamuni illuminato nel remoto passato, il Bodhisattva Pratiche Superiori, il Bodhisattva Pratiche Illimitate e gli altri bodhisattva devono propagare – si diffonderanno in questo paese portando benefici e vantaggi agli esseri umani, e in cui fioriranno i benefici del Bodhisattva Pratiche Superiori. La ragione è che questo è chiaramente affermato nel sutra. Coloro che aspirano fermamente alla via e hanno una sincera determinazione devono informarsi accuratamente su questa questione.

                                                                          La gente della scuola della Pura terra sostiene che «nei diecimila anni dell’Ultimo giorno della Legge tutti gli altri sutra scompariranno e rimarrà solo l’insegnamento di Amida»34. Inoltre dicono che «questo Ultimo giorno della Legge che abbiamo davanti è un’epoca malvagia e macchiata dalle cinque impurità e solo la dottrina della Pura terra è la strada che permette di entrare [nella via]»35. Sostengono falsamente che sono parole del Sutra della Grande raccolta, ma non appaiono in quel sutra e, inoltre, non c’è ragione perché vi siano. Appare logico che il Budda mentre era in vita non avrebbe potuto dichiarare che nell’attuale Ultimo giorno della Legge, un’epoca malvagia macchiata dalle cinque impurità, solo l’insegnamento della Pura terra avrebbe offerto una via [per entrare].

                                                                            Nel loro sutra fondamentale si legge: «Nell’epoca futura, la strada delle scritture scomparirà […]. Io [Shakyamuni] lascio questo unico sutra che durerà per cento anni»36. Ma non si legge che i cento anni fanno parte dei diecimila anni dell’Ultimo giorno della Legge. Esaminando il Sutra dell’Illuminazione universale e imparziale e l’Ampio Sutra di Amida, risulta che il riferimento è ai cento anni che seguono al primo millennio dopo la scomparsa del Budda. Ma la gente trova più sensata l’interpretazione errata di Shan-tao37, e così pensano tutti in maniera distorta.

                                                                              Le persone ragionevoli dovrebbero considerare le cose alla luce del buon senso. In un periodo di grande siccità, si prosciuga per primo il grande mare o i piccoli corsi d’acqua? Stando a quello che il Budda stesso ha spiegato, il Sutra del Loto è il grande mare e i Sutra della Meditazione, il Sutra di Amida e i testi simili sono piccoli corsi d’acqua38. Perciò la pura Legge dei piccoli corsi d’acqua, come la scuola Nembutsu e simili, scomparirà per prima, come afferma un passo di un sutra39. Quando il Sutra della Grande raccolta dice che nel quinto periodo di cinquecento anni «la pura Legge sarà oscurata e perduta», e il Sutra in Due volumi dice che «la strada delle scritture scomparirà», dicono esattamente la stessa cosa40. Perciò dobbiamo comprendere che, sin dall’inizio dell’Ultimo giorno della Legge, la strada delle scritture che comprende il Sutra in Due volumi e i sutra dello stesso tipo scomparirà. Dire che «la strada delle scritture scomparirà» significa che quei sutra perderanno il potere di recare benefici agli esseri viventi, non vuol dire che cesseranno di esistere i rotoli dei sutra. Attualmente sono passati più di duecento anni dall’inizio del tempo in cui la strada delle scritture deve scomparire. In questa epoca, solamente il Sutra del Loto può recare benefici alla gente e condurla all’illuminazione.

                                                                                Perciò è evidente che si deve abbracciare questo sutra e recitare Nam-myoho-renge-kyo. Nel capitolo “Re della Medicina” [il Budda] dice: «Nell’ultimo periodo di cinquecento anni, dovrai diffonderlo in tutto Jambudvipa e non permettere mai che [la sua diffusione] sia interrotta»41. Il Gran Maestro T’ien-t’ai commenta così: «Nell’ultimo periodo di cinquecento anni, la mistica via si diffonderà e porterà benefici al genere umano per un lungo tempo futuro»42. E il Gran Maestro Miao-lo dice: «È il tempo in cui il grande insegnamento sarà propagato»43. Questi passi significano che durante l’ultimo periodo di cinquecento anni il Sutra del Loto si diffonderà e dopo di allora continuerà a esistere in tutto Jambudvipa e non scomparirà mai.

                                                                                  Nel capitolo “Pratiche pacifiche” leggiamo: «Nell’era ultima che seguirà, allorché la Legge sarà sul punto di perire, accetta e abbraccia, legge e recita questo sutra»44 e il capitolo “Poteri sovrannaturali” dice: «A quel tempo il Budda si rivolse a Pratiche Superiori e agli altri bodhi­sattva della grande assemblea dicendo: “Se [con i miei poteri sovrannaturali, per innumerevoli, illimitate centinaia, migliaia, miriadi, milioni di asamkhya di kalpa], descrivessi i meriti di questo sutra allo scopo di assicurarne la trasmissione, non potrei mai arrivare alla fine. Per spiegare in breve, tutte le dottrine possedute dal Tathagata, tutti i poteri di cui il Tathagata si avvale liberamente, tutti i segreti tesori fondamentali del Tathagata, tutte le più profonde questioni del Tathagata, tutto questo è dichiarato, rivelato e chiaramente spiegato in questo sutra»45.

                                                                                    Il significato di questi passi, sia che si parli di quinto periodo di cinquecento anni dopo la morte del Budda Shakyamuni, o lo si chiami epoca futura oppure epoca malvagia e impura, è che adesso, trascorsi il Primo e il Medio giorno della Legge, a più di duecento anni dall’inizio dell’Ultimo giorno, deve essere propagato unicamente il Sutra del Loto. La ragione è che la mente degli uomini è distorta, gli insegnamenti non sono più efficaci, gli dèi e i Budda non dimostrano più i loro impressionanti poteri e le preghiere per questa e per la prossima esistenza non ottengono risposta. In un’epoca come questa, il re demone celeste, o Papiyas, approfitterà della situazione e prenderà il sopravvento: vi saranno costantemente carestia e siccità, malattie ed epidemie infurieranno ovunque, soffriremo i disastri dell’invasione straniera e delle rivolte intestine, vale a dire che nel nostro paese vi saranno continui conflitti interni e in seguito arriveranno invasori armati da un altro paese per attaccarci. In tale epoca di conflitti, quando la pura Legge degli altri sutra avrà perduto il suo potere, la grande efficace medicina del Sutra del Loto sarà il rimedio a tutti questi grandi disastri.

                                                                                      Se il Sutra del Loto sarà usato nelle preghiere per il paese, dimostrerà di essere la grande pura Legge per la pace e la protezione del paese e darà gioia e felicità a tutti, dal governante agli umili sudditi. Il re Ajatashatru e il re Ashoka all’inizio erano dei cattivi sovrani, ma il primo diede ascolto alle parole del ministro Jivaka, e il secondo credette al Venerabile Yasha46, così alla fine lasciarono dietro di sé una reputazione di re saggi. L’imperatore della dinastia Ch’en che abbandonò le tre scuole meridionali e le sette scuole settentrionali dando ascolto al Maestro del Dharma Chih-i, e l’imperatore Kammu che respinse gli eminenti preti delle sei scuole e seguì il Maestro del Dharma Saicho, sono oggi noti come re saggi. Chih-i in seguito fu onorato con il titolo di Gran Maestro T’ien-t’ai e Saicho con il titolo di Gran Maestro Dengyo.

                                                                                        Anche l’attuale governante del Giappone può fare lo stesso. Se prende fede in questa grande pura Legge che assicura ai suoi credenti «pace e sicurezza nell’esistenza presente e […] circostanze favorevoli nelle successive»47 e la diffonde in tutto il paese, sarà rispettato dagli abitanti di tutte le province e il suo nome sarà tramandato nelle generazioni future come quello di un saggio. Potrebbe persino essere considerato una manifestazione del Bodhisattva Pratiche Illimitate. E il sapiente che propaga i cinque ideogrammi della mistica Legge, per umile che sia, dovrebbe essere considerato una manifestazione del Bodhisattva Pratiche Superiori o l’inviato del Tathagata Shakyamuni.

                                                                                          I bodhisattva Re della Medicina, Medicina Superiore, Percettore dei Suoni del Mondo e Grande Potere erano gli inviati del Budda nei duemila anni del Primo e del Medio giorno della Legge, ma poiché il loro turno è già passato, non possono più portare beneficio agli esseri umani come in quei tempi antichi. Guarda le preghiere che oggi vengono rivolte a loro! Rimangono tutte senza risposta. Ora, nell’Ultimo giorno della Legge, è il turno dei bodhisattva Pratiche Superiori, Pratiche Illimitate e degli altri.

                                                                                            Solo quando si capisce a fondo e si crede in tutto ciò, la Legge può manifestare il proprio potere e i Budda e bodhisattva possono portare benefici alla gente. Per spiegare, tre cose sono necessarie per accendere un fuoco: un buon pezzo di ferro, una buona pietra focaia e una buona esca. Lo stesso vale per la preghiera: occorrono tre cose, un buon maestro, un buon credente e una buona dottrina, affinché le preghiere siano efficaci e i disastri si allontanino dal paese.

                                                                                              Un “buon maestro” è un prete libero da colpe mondane, non adulatore, che desidera poco e si soddisfa con poco, che è compassionevole, che legge e sostiene il Sutra del Loto e che insegna e incoraggia gli altri ad abbracciarlo. Il Budda ha lodato un simile prete dicendo che, di tutti i preti, egli è il miglior maestro della Legge.

                                                                                                Un “buon credente” è uno che non si appoggia alle persone eminenti né disprezza quelle di umile condizione, che non dipende dal sostegno dei superiori né disdegna gli inferiori, che non si affida alle opinioni degli altri, che abbraccia il Sutra del Loto fra tutti i sutra. Il Budda ha detto che tale persona è la migliore di tutte.

                                                                                                  Quanto alla “buona dottrina”, il Budda ha detto che questo sutra, il Loto, è la prima fra tutte le dottrine. Egli ha dichiarato che fra i sutra predicati «che ho predicato, che ora predico e che predicherò» questo è il sutra supremo. Perciò questo sutra è una buona dottrina.

                                                                                                    Le dottrine e le scritture Zen, della Vera parola e delle altre scuole stanno al secondo o al terzo posto. In particolare, le dottrine della scuola della Vera parola dovrebbero stare al settimo posto. Eppure, in Giappone si fanno preghiere basate su queste dottrine di secondo, terzo o perfino settimo ordine, benché ancora non si sia avuta alcuna prova della loro efficacia.

                                                                                                      Le preghiere devono essere basate su questa Legge meravigliosa, suprema e insuperata. Chi può dubitarne quando il Budda stesso ha detto: «Mettendo da parte onestamente gli espedienti, esporrò unicamente la via suprema»48 e: «[I Budda appaiono nel mondo] unicamente per questa ragione, che è vera»49?

                                                                                                        Domanda: Se un ignorante dovesse chiedere quale strada conduce all’emancipazione da nascita e morte, quale dottrina di quale sutra dovremmo insegnare? Cosa ha detto il Budda a riguardo?

                                                                                                          Risposta: Dovreste insegnare il Sutra del Loto. Infatti, il capitolo “Maestro della Legge” dice: «Se qualcuno domandasse quali esseri viventi potranno conseguire la Buddità in un’epoca futura, tu dovrai rivelargli che tutte queste persone conseguiranno sicuramente la Buddità in un’epoca futura»50. Nel capitolo “Pratiche pacifiche” si legge: «Se gli verranno poste domande difficili, egli non deve replicare con la Legge del piccolo veicolo; tratti le questioni solo mediante il grande veicolo»51. Il significato di queste frasi è che, se qualcuno vi chiede quali persone conseguiranno la Buddità, dovete rispondere che coloro che abbracciano il Sutra del Loto conseguiranno sicuramente la Buddità. Questa è la vera intenzione del Budda.

                                                                                                            A questo proposito, qualcuno potrebbe domandare: «Poiché le capacità e le inclinazioni degli esseri umani sono molto diverse, vi sono persone che desiderano ascoltare il Nembutsu e altre che desiderano ascoltare il Sutra del Loto. Se a persone che desiderano ascoltare il Nembutsu si espone il Sutra del Loto, quale beneficio ne trarranno? Inoltre, dobbiamo esporre per forza il Sutra del Loto anche a chi chiede espressamente di ascoltare il Nembutsu? La vera intenzione del Budda era di predicare la Legge in accordo con le capacità delle persone in modo che ne potessero trarre beneficio, non è forse così?».

                                                                                                              Se qualcuno dovesse sollevare obiezioni di questo tipo, bisogna rispondere che in linea di principio nel mondo dell’Ultimo giorno della Legge, senza considerare se siano adatti o meno alle capacità delle persone ignoranti, si dovrebbero insegnare i cinque caratteri del titolo del Sutra del Loto e far in modo che esse lo abbraccino.

                                                                                                                La ragione di ciò è che molto tempo fa, quando il Budda Shakyamuni, con il nome di Bodhisattva Mai Sprezzante, propagò il Sutra del Loto, laici e laiche, monaci e monache, tutti rifiutarono di ascoltarlo; anzi fu maledetto, insultato, colpito e scacciato, sottoposto a numerose persecuzioni. Ma, benché fosse odiato e invidiato, egli continuò a predicare il Sutra del Loto senza scoraggiarsi minimamente. Per questa ragione riapparve nel nostro mondo come il Budda Shakyamuni. Alle persone che insultarono il Bodhisattva Mai Sprezzante non si storse la bocca e a quelle che lo colpirono non si paralizzarono le braccia52.

                                                                                                                  Il Venerabile Aryasimha, che ereditò gli insegnamenti di Shakyamuni, fu ucciso da un non buddista e il Maestro del Tripitaka Fa-tao fu marchiato sul volto ed esiliato a sud del fiume Yangtze. Ancora maggiori saranno le difficoltà di un insignificante monaco che tenti di propagare il Sutra del Loto nell’Ultimo giorno della Legge. Il sutra lo dice molto chiaramente. Perciò, anche se la gente non presta ascolto o dice che esso non corrisponde alle loro capacità, bisogna persistere a esporre i cinque caratteri del titolo del Sutra del Loto, perché non esiste altra strada per conseguire la Buddità.

                                                                                                                    Altri ancora potrebbero obiettare dicendo: «Insegnando per forza il Sutra del Loto quando non è adatto alla capacità di una persona, questa lo offenderà e provocheremo la sua caduta nei cattivi sentieri. Piuttosto è meglio predicare il Nembutsu che è adatto alla sua capacità e far sorgere in lei l’aspirazione all’illuminazione. Una persona che non reca benefici agli altri, ma al contrario fa sì che questi offendano la Legge e cadano nell’inferno, non è un devoto del Sutra del Loto, ma una persona dalle vedute distorte».

                                                                                                                      A queste obiezioni devi replicare che nel sutra il Budda afferma che, qualunque sia la condizione, nell’Ultimo giorno della Legge si deve comunque insistere nel predicare il Sutra del Loto. Chiedigli come interpreta queste parole. Sostiene forse che il Budda Shakyamuni, il Bodhisattva Mai Sprezzante, T’ien-t’ai, Miao-lo e Dengyo sono persone dalle idee distorte o non buddiste?

                                                                                                                        Inoltre, a proposito delle persone dei due veicoli che non sono cadute nei cattivi sentieri e si sono emancipate dalla rinascita nel triplice mondo, il Budda dichiara che è meglio risvegliare in se stessi la mente di un cane o di uno sciacallo, che avere la mente dei due veicoli. Ammonisce che è meglio commettere i cinque peccati capitali o le dieci azioni malvagie e cadere nell’inferno, piuttosto che avere la mente dei due veicoli. Non cadere nei cattivi sentieri è un considerevole beneficio, ma il Budda non lo considera la sua vera intenzione. Anche se una persona dovesse cadere nell’inferno, poiché ha ascoltato il Sutra del Loto che conduce alla Buddità, ha ricevuto il seme e sicuramente diventerà un Budda.

                                                                                                                          Quindi T’ien-t’ai e Miao-lo, seguendo questo principio, dichiarano nei loro commentari che si deve insistere a predicare il Sutra del Loto. È come il caso dell’uomo che inciampa e cade al suolo, e si rialza in piedi appoggiandosi al suolo. Così, chi cade nell’inferno [per aver offeso il Sutra del Loto] riemergerà rapidamente e conseguirà la Buddità.

                                                                                                                            Gli uomini di oggi voltano le spalle al Sutra del Loto e per questo errore cadranno inevitabilmente nell’inferno. Perciò dobbiamo in ogni modo insistere a insegnare il Sutra del Loto affinché possano ascoltarlo: quelli che prendono fede in esso conseguiranno sicuramente la Buddità, quelli che lo insultano stabiliscono con esso una “relazione del tamburo avvelenato” e conseguiranno ugualmente la Buddità.

                                                                                                                              Comunque sia, il seme della Buddità non esiste al di fuori del Sutra del Loto. Se si potesse conseguire la Buddità per mezzo degli insegnamenti provvisori, perché mai il Budda avrebbe detto di insistere a predicare il Sutra del Loto e che sia coloro che lo offendono sia coloro che hanno fede in esso otterranno benefici? Perché avrebbe detto: «Senza curarci dei nostri corpi o delle nostre vite, [avremo a cuore solo la via suprema]»53? Coloro che aspirano alla via devono comprendere bene queste cose.

                                                                                                                                Domanda: Anche le persone ignoranti possono conseguire la Buddità nella loro forma presente se credono nel Sutra del Loto? E in quale pura terra rinasceranno?

                                                                                                                                  Risposta: Abbracciando il Sutra del Loto, alcuni di coloro che comprendono a fondo il significato del Sutra del Loto, che siedono nella meditazione descritta in Grande concentrazione e visione profonda, che si concentrano nelle pratiche meditative sui tremila regni in un singolo istante di vita, sui dieci oggetti e sulle dieci meditazioni, conseguiranno la Buddità nella forma presente e otterranno l’illuminazione. Gli altri, anche se non comprendono il significato del Sutra del Loto e sono ignoranti, rinasceranno anch’essi immancabilmente in una pura terra, purché abbiano una fede sincera. Infatti, è scritto: «Nasceranno alla presenza dei Budda delle dieci direzioni»54, e «Ella raggiungerà immediatamente il mondo di Pace e Felicità»55. Questi passi sono una chiara conferma che chi crede nel Sutra del Loto rinascerà in una pura terra.

                                                                                                                                    A questo qualcuno potrebbe obiettare: «Poiché il mio corpo è uno solo, non capisco come possa rinascere alla presenza dei Budda delle dieci direzioni. Di certo sono limitato a un’unica direzione. In quale direzione dunque dovrei credere e rinascere?».

                                                                                                                                      Rispondi che c’è un’ottima ragione per cui [il Budda] parla delle dieci direzioni senza specificare quale. Quando la vita di una persona che crede nel Sutra del Loto giunge al termine, fra tutti i mondi delle dieci direzioni rinascerà nella terra di un Budda che sta predicando il Sutra del Loto, non nascerà in una pura terra dove si stanno predicando altri sutra, come il Sutra della Ghirlanda di fiori o i sutra Agama, Corretti ed equi o della Saggezza.

                                                                                                                                        Nelle dieci direzioni esistono numerose pure terre: ci sono le pure terre in cui si predica la via degli ascoltatori della voce, le pure terre in cui si predica la via dei pratyekabuddha, le pure terre dove si predica la via dei bodhisattva. Chi crede nel Sutra del Loto non rinascerà in nessuna di queste, ma rinascerà immediatamente in una pura terra in cui si predica il Sutra del Loto, prenderà posto nell’assemblea, ascolterà il Sutra del Loto e quindi diverrà un Budda.

                                                                                                                                          Nonostante questo, ci sono coloro che esortano gli altri ad abbandonare il Sutra del Loto in questa esistenza, dicendo che non è adatto alle loro capacità e che ne comprenderanno a fondo gli insegnamenti [rinascendo] nella pura terra d’occidente. Naturalmente queste persone non capiranno mai il Sutra del Loto neanche nella Pura terra di Amida e non rinasceranno nemmeno in una delle altre pure terre delle dieci direzioni. Anzi, poiché voltare le spalle al Sutra del Loto è una grave colpa, essi cadranno nell’inferno e vi rimarranno per lungo tempo. Come leggiamo nel sutra: «Allorché la sua vita giungerà al termine egli cadrà nell’inferno Avichi»56.

                                                                                                                                            Domanda: Il sutra dice: «Ella raggiungerà immediatamente il Mondo di Pace e Felicità dove dimora il Budda Amitayus»57. Il significato di questo passo è che una donna che abbraccia il Sutra del Loto rinascerà nella Pura terra del Budda Amida. Si dice che si rinasce nella Pura terra di Amida anche recitando il Nembutsu. Poiché in entrambi i casi si rinasce nella Pura terra, non potremmo forse ritenere che il Nembutsu e il Sutra del Loto siano equivalenti?

                                                                                                                                              Risposta: Il Sutra della Meditazione è un insegnamento provvisorio, il Sutra del Loto è il vero insegnamento; non sono affatto equivalenti. La ragione è che quando il Budda apparve in questo mondo, benché per più di quarant’anni abbia esposto molti insegnamenti, aveva una grande avversione per le persone dei due veicoli, le persone malvagie e le donne, e non disse una sola parola sulla loro illuminazione. In quest’unico sutra [del Loto] invece, egli afferma che anche le persone dei due veicoli, i cui semi della Buddità erano deteriorati, anche Devadatta colpevole di tre peccati capitali, anche le donne con i loro cinque ostacoli, potevano divenire Budda. Questo è detto esplicitamente nel testo del sutra.

                                                                                                                                                Il Sutra della Ghirlanda di fiori afferma: «Le donne sono messaggere dell’inferno, che possono distruggere i semi della Buddità; possono avere l’apparenza di bodhisattva, ma in fondo al cuore sono simili a demoni yaksha»58. Il Sutra della Donna Argentea afferma che anche se gli occhi dei Budda delle tre esistenze uscissero dall’orbita e cadessero al suolo, nessuna donna nell’intero regno dei fenomeni potrà mai conseguire la Buddità. Un altro sutra dice: «Le donne sono grandi spiriti maligni che divorano tutti gli esseri umani»59. Il Bodhisattva Nagarjuna nel Trattato sulla grande perfezione della saggezza dice che basta guardare una sola volta una donna per creare il karma di cadere per lungo tempo nell’inferno. Io non so se sia vero o falso, ma si dice che Shan-tao, benché offendesse la Legge, per tutta la sua vita non guardò mai una donna60. E Narihira61 paragonò la donna a un demone in una sua poesia:

                                                                                                                                                  Ho orrore di quella casa

                                                                                                                                                    invasa da erbacce striscianti

                                                                                                                                                      perché in un istante

                                                                                                                                                        diventa un nido di demoni!

                                                                                                                                                          Inoltre, poiché le donne sono costrette dai cinque ostacoli e dalle tre obbedienze, si dice che i loro peccati siano profondi. I cinque ostacoli sono: primo, che una donna non può divenire un Brahma; secondo, che non può divenire uno Shakra; terzo, che non può divenire un re demone; quarto, che non può divenire un re che mette in moto la ruota; quinto, che non può divenire Budda. Quanto alle tre obbedienze, la donna da fanciulla non può fare ciò che desidera, ma deve obbedire ai genitori; da adulta non può seguire il proprio cuore, ma deve obbedire al marito; da vecchia, non può seguire il proprio cuore, ma deve obbedire ai figli. Così, dalla fanciullezza fino alla vecchiaia, deve obbedire a queste tre categorie di persone senza poter fare ciò che desidera: non può dire ciò che pensa, non può vedere ciò che vuole vedere, non può ascoltare ciò che vuole ascoltare. Questo è il significato delle tre obbedienze.

                                                                                                                                                            Per questa ragione Jung Ch’i-ch’i62, enumera fra i suoi “tre piaceri” il fatto di non esser nato donna. Le donne sono disprezzate in tal modo dalle scritture buddiste e non buddiste. Tuttavia, anche se non leggono né copiano questo sutra [del Loto], il sutra dice che le donne che lo ricevono e lo abbracciano col corpo, con la bocca e con la mente, in particolare se recitano Nam-myoho-renge-kyo con la bocca, conseguiranno rapidamente la Buddità come fecero la figlia del re drago, Gautami e Yashodhara, vissute ai tempi del Budda. Questo è il significato del passo del sutra che hai citato.

                                                                                                                                                              Quanto al “Mondo di Pace e Felicità”, tutte le pure terre sono chiamate “di Pace e Felicità”. Inoltre, il Budda Amida di cui si parla non è il Budda Amida del Sutra della Meditazione. Il Budda Amida del Sutra della Meditazione era originariamente il monaco Tesoro del Dharma, maestro dei quarantotto voti, un Budda che conseguì la via dieci kalpa fa. L’Amida menzionato nell’insegnamento transitorio del Sutra del Loto era il nono dei sedici principi, figli del Budda Grande Saggezza Universale, un Budda Amida che fece il grande voto di propagare il Sutra del Loto. L’Amida che appare nell’insegnamento originale è un’emanazione del Budda Shakyamuni. Perciò un commentario spiega: «Sappiate che non si riferisce ad [Amida del] Sutra della Meditazione o di altri sutra»63.

                                                                                                                                                                Domanda: Il Sutra del Loto dice: «[L’accesso a questa saggezza] è difficile da comprendere e difficile da varcare»64. Le persone del nostro tempo citano queste parole per sostenere che il Sutra del Loto non è adatto alla nostra capacità. Questo mi sembra ragionevole. Che ne pensi?

                                                                                                                                                                  Risposta: È un’asserzione senza fondamento, perché è fatta da persone che non hanno afferrato il vero significato di questo sutra.

                                                                                                                                                                    [La frase del sutra] significa che i sutra precedenti al Sutra del Loto erano difficili da comprendere e difficili da penetrare, ma, una volta giunti all’assemblea del Sutra del Loto, l’insegnamento del Budda divenne facile da comprendere e facile da penetrare. Per questa ragione il Gran Maestro Miao-lo dice nel suo commentario: «I sutra precedenti il Sutra del Loto erano insegnamenti incompleti, e perciò sono definiti difficili da capire. Ma in questo insegnamento è detto che tutti senza eccezione possono entrare nella verità e perciò è facile da capire»65.

                                                                                                                                                                      Il significato di questi passi è che i sutra predicati prima del Sutra del Loto, poiché la capacità della gente era inferiore, erano difficili da comprendere e difficili da penetrare. Ma quando [il Budda] giunse a predicare questo sutra [del Loto], la capacità delle persone era cresciuta, e perciò l’insegnamento era facile da capire e facile da penetrare.

                                                                                                                                                                        Oltre a ciò, se i sutra definiti difficili da comprendere e difficili da penetrare non sono adatti alla capacità della gente, dovresti prima di tutto abbandonare il Nembutsu. Infatti nel Sutra in Due volumi leggiamo: «[Abbracciare questo sutra] è la più difficile delle cose difficili. Non c’è nulla di più difficile». E il Sutra di Amida dice di essere una dottrina «difficile da credere». Il significato di questi passi è che accettare e mantenere la fede in questi sutra è la più difficile delle cose difficili, che non esiste cosa più difficile, che le loro dottrine sono difficili da credere.

                                                                                                                                                                          Domanda: Nel testo del sutra si legge: «In questi quarant’anni e più non ho ancora rivelato la verità». E un altro passo dice: «[Per quanto riguarda gli esseri viventi che non possono udire questo sutra], neppure se dovesse trascorrere un infinito e illimitato numero di asamkhya di kalpa, essi saranno in grado di ottenere la suprema illuminazione»66. Cosa vogliono dire questi passi?

                                                                                                                                                                            Risposta: Il significato di questi passi è che, fra tutti gli insegnamenti esposti nei cinquant’anni di predicazione, il Budda Shakyamuni non espose la verità nel Sutra della Ghirlanda di fiori, il primo, né l’espose in seguito nei sutra Corretti ed equi e della Saggezza. Perciò le persone che praticano lo Zen, il Nembutsu o che seguono i precetti, non conseguiranno mai la Buddità neanche dopo innumerevoli e infiniti kalpa.

                                                                                                                                                                              Dopo quarantadue anni il Budda espose il Sutra del Loto e disse: «L’Onorato dal Mondo ha esposto a lungo le sue dottrine e adesso deve rivelare la verità». Udite e comprese le parole del Budda, Shariputra e gli altri milleduecento arhat, i dodicimila ascoltatori della voce, Maitreya e gli altri ottantamila bodhisattva, Brahma, Shakra e gli altri diecimila milioni di esseri celesti, il re Ajatashatru e gli altri incalcolabili e innumerevoli re dissero: «Da lungo tempo noi abbiamo udito predicare l’Onorato dal Mondo, ma mai abbiamo udito una Legge profonda, meravigliosa, suprema come questa»67. Dichiararono che, benché fossero sempre stati accanto al Budda e l’avessero udito predicare un gran numero di dottrine per più di quarantadue anni, non avevano mai udito nulla di paragonabile al prezioso Sutra del Loto.

                                                                                                                                                                                Come possono gli uomini non capire queste chiare parole e pensare che il Sutra del Loto sia uguale agli altri sutra, e dire per di più che, non essendo adatto alle capacità della gente, è come un broccato indossato nel buio della notte o come il calendario dello scorso anno? Se per caso vedono qualcuno che lo abbraccia, lo disprezzano, lo odiano e fanno una smorfia di disgusto. Queste non sono altro che offese alla Legge. Come possono rinascere [nella pura terra] e conseguire la Buddità? Sembra che tali persone debbano cadere sicuramente nell’inferno di incessante sofferenza.

                                                                                                                                                                                  Domanda: In generale, le persone che hanno compreso a fondo il Buddismo e che agiscono in accordo con la volontà del Budda, sono onorate dalla società e rispettate da tutti. Eppure oggi le persone che abbracciano il Sutra del Loto sono odiate da tutti, invidiate, disprezzate, schernite, a volte sono scacciate o esiliate; nessuno pensa lontanamente a far loro delle offerte, ma tutti le odiano come nemici mortali. Sembra quasi che siano persone perfide, che vadano contro la volontà del Budda e che interpretino in modo distorto gli insegnamenti buddisti. Come lo spiegano i sutra?

                                                                                                                                                                                    Risposta: Secondo il testo del sutra, nell’Ultimo giorno della Legge i devoti del Sutra del Loto, che lo abbracciano al punto di essere odiati, sono i veri preti del Mahayana. Sono i maestri della Legge che propagano il sutra e portano beneficio alla gente. Invece i preti che sono stimati dagli altri, che si adeguano ai loro desideri e sono perciò riveriti, devono essere considerati nemici del Sutra del Loto e cattivi amici del mondo. Un sutra paragona queste persone a un cacciatore che aguzza gli occhi inseguendo un cervo, o a un gatto che nasconde le unghie puntando un topo. In tal modo essi adulano, ingannano e conducono fuori strada i credenti laici, uomini e donne.

                                                                                                                                                                                      Oltre a ciò, il capitolo “Esortazione alla devozione” menziona tre tipi di nemici del Sutra del Loto. Il primo è costituito da laici, uomini e donne. Questi laici odieranno e ingiurieranno i devoti del Sutra del Loto, li picchieranno, li uccideranno a colpi di spada, li scacceranno dalle loro abitazioni o li calunnieranno presso le autorità per farli esiliare in terre lontane. Si comportano come nemici spietati.

                                                                                                                                                                                        Il secondo tipo è costituito da monaci. Costoro sono gonfi d’arroganza e, benché in cuor loro non capiscano nulla, fingono di essere assai sapienti e sono considerati grandi autorità dalla società. Quando essi vedono i devoti del Sutra del Loto, li odiano, li invidiano, li disprezzano e parlano male di loro come se fossero inferiori ai cani o alle volpi. Credono di essere i soli ad aver compreso il Sutra del Loto.

                                                                                                                                                                                          Il terzo gruppo è costituito da monaci che vivono in eremitaggio. Questi monaci all’apparenza hanno tutti i segni della massima rispettabilità: possiedono solo le tre vesti e la ciotola per l’elemosina e vivono ritirati in luoghi silenziosi nelle foreste di montagna, rispettati come arhat dei tempi di Shakyamuni e tutti li venerano come fossero dei Budda. Quando costoro vedono dei monaci che leggono e abbracciano il Sutra del Loto in accordo con i suoi insegnamenti, li odiano e li invidiano, dicendo che sono grandi sciocchi, che nutrono idee gravemente errate, che mancano completamente di compassione e predicano dottrine non buddiste. Poiché il governante li rispetta e crede in ciò che dicono, tutti, anche gli umili cittadini, fanno loro offerte come se fossero Budda. Il Budda ha detto che coloro che leggono e abbracciano il Sutra del Loto come egli ha insegnato, saranno invariabilmente odiati da questi tre tipi di nemici.

                                                                                                                                                                                            Domanda: Vi è una prova che dimostri che si deve abbracciare in particolare il nome del Sutra del Loto così come si abbraccia il nome di un Budda?

                                                                                                                                                                                              Risposta: Il sutra afferma: «Il Budda disse alle figlie dei rakshasa: “Eccellente, eccellente! Se voi proteggerete coloro che accettano e sostengono anche soltanto il nome del Sutra del Loto, il vostro merito sarà immenso”»68. Il significato di questa frase è che, quando le dieci fanciulle demoni giurarono di proteggere coloro che abbracciano il titolo del Sutra del Loto, l’Onorato dal Mondo di Grande Illuminazione le lodò dicendo: «Eccellente, eccellente! I benefici che voi otterrete proteggendo coloro che accettano e mantengono la fede in Nam-myoho-renge-kyo, sono impossibili da calcolare. Saranno splendidi benefici, benefici meravigliosi!». Queste parole significano che noi esseri umani dobbiamo recitare Nam-myoho-renge-kyo, sia camminando che stando in piedi, seduti o sdraiati.

                                                                                                                                                                                                Quanto a Myoho-renge-kyo, si chiama Myoho-renge-kyo il principio per cui la natura di Budda di noi persone comuni, la natura di Budda di Brahma, Shakra e delle altre divinità, la natura di Budda di Shariputra, Maudgalyayana e degli altri ascoltatori della voce, la natura di Budda di Manjushri, Maitreya e degli altri bodhisattva, e la mistica Legge che è l’illuminazione dei Budda delle tre esistenze sono una sola identica cosa. Perciò, quando recitiamo una volta Myoho-renge-kyo, con questo singolo suono chiamiamo e manifestiamo la natura di Budda di tutti i Budda, di tutte le esistenze69, di tutti i bodhisattva e gli ascoltatori della voce, di tutte le divinità come Brahma, Shakra e re Yama, il sole, la luna e le miriadi di stelle, di tutti gli dèi celesti e terreni, di tutti gli abitanti dell’inferno, degli spiriti affamati, animali, asura, esseri umani e celesti e di tutti gli altri esseri viventi. Questo è un beneficio immenso, incalcolabile.

                                                                                                                                                                                                  Quando veneriamo il Myoho-renge-kyo che è nella nostra vita come oggetto di culto, la natura di Budda che è in noi viene richiamata dalla nostra recitazione di Nam-myoho-renge-kyo e si manifesta. Questo si intende per “Budda”. Per fare un esempio, quando un uccello in gabbia canta, gli uccelli che volano liberi nel cielo sono richiamati e si radunano intorno a lui. E quando gli uccelli che volano nel cielo si radunano, l’uccello in gabbia cerca di uscire fuori. Così, quando con la bocca recitiamo la mistica Legge, la nostra natura di Budda viene richiamata e immancabilmente emergerà. La natura di Budda di Brahma e di Shakra, richiamata, ci proteggerà e la natura di Budda dei Budda e dei bodhisattva, richiamata, gioirà. Questo intendeva il Budda quando disse: «Se qualcuno potrà sostenerlo [questo sutra] anche solo per breve tempo, certo io ne gioirò e così faranno tutti gli altri Budda»70.

                                                                                                                                                                                                    Tutti i Budda delle tre esistenze hanno anch’essi conseguito la Buddità grazie ai cinque caratteri di Myoho-renge-kyo. Questi cinque caratteri sono la ragione dell’avvento nel mondo dei Budda delle tre esistenze; sono la mistica Legge con la quale tutti gli esseri viventi possono raggiungere la via del Budda. Comprendi bene il significato di tutto ciò e, sulla strada per il conseguimento della Buddità, recita Nam-myoho-renge-kyo senza arroganza o attaccamento a idee preconcette.

                                                                                                                                                                                                      Nichiren

                                                                                                                                                                                                          Cenni Storici

                                                                                                                                                                                                          Ci sono varie ipotesi sulla data di composizione di questa lettera, che oscilla tra il 1271 e il 1282. La più probabile sembra il terzo anno di Kenji (1277). È indirizzata alla monaca laica Myoho, che viveva a Okamiya, nella provincia di Suruga. Non ci sono notizie certe sulla sua vita, salvo che rimase vedova nel 1278, e che perse un fratello maggiore. Si tratta della stessa monaca laica che, nel 1278, ricevette dal Daishonin lo scritto noto con il titolo L’unica frase essenziale. Fu una fedele seguace per tutta la vita.

                                                                                                                                                                                                          L’espressione «Coloro che inizialmen­te aspirano alla via» si riferisce alle persone dell’epoca dell’Ultimo giorno che si riteneva non avessero posto buone cause per l’illuminazione nelle precedenti esistenze. Nella prima parte della lettera, scritta in forma di domanda e risposta, il Daishonin spiega che solo la scuola basata sul Sutra del Loto corrisponde a quella fondata dal Budda Shakyamuni, perché solo il Sutra del Loto esprime il vero intento del Budda. Sia dal punto di vista dell’insegnamento, sia dal punto di vista della capacità delle persone, del tempo o del paese, il Sutra del Loto è l’unico a dover essere propagato in Giappone durante l’Ultimo giorno della Legge. A differenza degli insegnamenti provvisori, adatti per alcuni, ma non per tutti, il Sutra del Loto è l’unico insegnamento che permettere a tutte le persone di conseguire la Buddità.

                                                                                                                                                                                                          Ai tempi del Daishonin era diffusa l’opinione che il Sutra del Loto, per la sua estrema profondità, andasse oltre la capacità di comprensione delle persone dell’Ultimo giorno, e che solo gli insegnamenti del Nembutsu, relativamente semplici, potessero salvare le persone facendole rinascere nella Pura terra di Amida.

                                                                                                                                                                                                          Ma il Daishonin dichiara che i sette caratteri di Nam-myoho-renge-kyo, che sono il cuore e l’essenza del Sutra del Loto, portano benefici a tutte le persone e che questa Legge deve essere propagata dal Bodhisattva Pratiche Superiori.

                                                                                                                                                                                                          Riferendosi poi ai numerosi disastri che affliggevano il Giappone, il Daishonin nota che le preghiere basate sugli insegnamenti provvisori hanno perduto la loro efficacia. Per accendere un fuoco sono necessarie tre cose: «un buon pezzo di ferro, una buona pietra focaia e una buona esca». Similmente, per ottenere risposta alle preghiere e riportare la pace nel paese, servono tre elementi: un buon maestro, un buon discepolo e un buon insegnamento. Poiché il Sutra del Loto è l’insegnamento supremo del Budda, esso è il «buon insegnamento» in grado di rispondere alle preghiere e porre fine ai disastri.

                                                                                                                                                                                                          Un tema che percorre tutta la lettera è quello del potere salvifico universale del Sutra del Loto. Il Daishonin afferma che, a prescindere dalla capacità di comprensione delle persone, la cosa più importante è che esse possano formare un legame con la Legge mistica e che, nel malvagio Ultimo giorno, si deve insegnare esclusivamente Nam-myoho-renge-kyo, il cuore del Sutra del Loto, piuttosto che qualunque altro insegnamento inferiore e provvisorio. Infatti, anche coloro che lo offendono finiranno per conseguire la Buddità in virtù della «relazione del tamburo avvelenato», o legame inverso che hanno creato con esso. Il Daishonin chiarisce poi alla monaca laica Myoho che il Sutra del Loto, contrariamente agli insegnamenti precedenti, è l’unico a garantire la Buddità alle donne come agli uomini.

                                                                                                                                                                                                          Egli spiega infine che la Legge di Myoho-renge-kyo, i cinque caratteri del titolo del sutra, è identica alla natura di Budda insita nelle nostre vite e in ogni cosa dell’universo. Quando riveriamo questa Legge, che è l’essenza della nostra vita, recitando Nam-myoho-renge-kyo, manifestiamo simultaneamente la natura di Budda in noi e nel mondo che ci circonda.

                                                                                                                                                                                                          Note

                                                                                                                                                                                                          1. Otto scuole: Tesoro dell’Abhidharma, Affermazione della verità, Precetti, Caratteristiche dei dharma, Tre trattati, Ghirlanda di fiori, Tendai e Vera parola. Nove scuole: le otto scuole più la scuola Zen. Dieci scuole: le nove scuole più la scuola della Pura terra.
                                                                                                                                                                                                          2. Il Sutra del Loto, cap. 10, p. 235.
                                                                                                                                                                                                          3. Gli eminenti princìpi del Sutra del Loto.
                                                                                                                                                                                                          4. Sutra del Nirvana. Queste ingiunzioni sono chiamate “quattro affidamenti” o “quattro norme”.
                                                                                                                                                                                                          5. Sono tutti gli insegnamenti provvisori esposti prima del Sutra del Loto, secondo la classificazione dei sutra di T’ien-t’ai. Vedi cinque periodi nel Glossario.
                                                                                                                                                                                                          6. Il Sutra della Grande raccolta descrive l’ultimo dei cinque periodi di cinquecento anni successivi alla morte di Shakyamuni, che corrisponde all’inizio dell’Ultimo giorno della Legge, come un tempo di conflitti e dispute fra scuole rivali, in cui la pura Legge, cioè il Buddismo di Shakyamuni, sarà perduta. Questo periodo viene chiamato “epoca dei conflitti”.
                                                                                                                                                                                                          7. Il Sutra del Loto, cap. 28, p. 439.
                                                                                                                                                                                                          8. Questo passo non si trova nella versione giunta fino a noi del Trattato sugli stadi della pratica dello Yoga, ma gli viene attribuito nel Commentario esteso ai precetti generali del bodhisattva di Annen.
                                                                                                                                                                                                          9. Commentario esteso ai precetti generali del bodhisattva.
                                                                                                                                                                                                          10. Tsukushi o Chinzei: antichi nomi dell’isola di Kyushu. Michinoku: antico nome della regione nordorientale del Giappone, chiamata anche Mutsu.
                                                                                                                                                                                                          11. Il Sutra del Loto, cap. 14, p. 287.
                                                                                                                                                                                                          12. Ibidem, cap. 10, p. 235.
                                                                                                                                                                                                          13. Gli eminenti princìpi del Sutra del Loto.
                                                                                                                                                                                                          14. Cinque insegnamenti: classificazione comparativa dei sutra buddisti in termini di insegnamento hinayana, insegnamento mahayana elementare, insegnamento mahayana definitivo, insegnamento immediato e insegnamento perfetto. L’insegnamento perfetto corrisponde ai sutra della Ghirlanda di fiori e del Loto e, fra i due, il Sutra della Ghirlanda di fiori occupa il primo posto.
                                                                                                                                                                                                          15. Classificazione fatta da Shan-tao della scuola cinese della Pura terra, secondo la quale le “pratiche corrette” sono quelle per ottenere di rinascere nella Pura terra del Budda Amida, mentre le “pratiche diverse” sono tutte le altre pratiche buddiste non rivolte al Budda Amida.
                                                                                                                                                                                                          16. Honen non usa esattamente questa formula. Nichiren Daishonin ha riunito insieme queste parole che appaiono in Preferire il Nembutsu a qualsiasi altra cosa.
                                                                                                                                                                                                          17. Specifica relazione: lett. causa esterna (giap. en). È lo stesso carattere che in seguito viene tradotto con relazione karmica.
                                                                                                                                                                                                          18. Sutra degli Innumerevoli significati, p. 17.
                                                                                                                                                                                                          19. Il Sutra del Loto, cap. 2, p. 86.
                                                                                                                                                                                                          20. Ibidem, p. 90.
                                                                                                                                                                                                          21. Ibidem, p. 88.
                                                                                                                                                                                                          22. Ibidem, p. 68.
                                                                                                                                                                                                          23. Ibidem, cap. 3, p. 95.
                                                                                                                                                                                                          24. Ibidem, cap. 4, p. 141.
                                                                                                                                                                                                          25. Ibidem, cap. 3, p. 104.
                                                                                                                                                                                                          26. Ibidem, cap. 17, p. 323.
                                                                                                                                                                                                          27. Gli eminenti princìpi del Sutra del Loto.
                                                                                                                                                                                                          28. Questa affermazione in realtà si trova in Annotazioni su “Il significato profondo del Sutra del Loto” di Miao-lo. La traduzione è stata ampliata per maggior chiarezza. Nell’originale si legge: «…che i bodhisattva riescono ad entrare nella via da varie parti; ne deriva che il Sutra del Loto è stato predicato per le persone dei due veicoli, non per i bodhisattva».
                                                                                                                                                                                                          29. Sutra degli Innumerevoli significati, p. 17.
                                                                                                                                                                                                          30. Il Sutra del Loto, cap. 2, p. 90.
                                                                                                                                                                                                          31. Ibidem.
                                                                                                                                                                                                          32. Ibidem, cap. 5, pp. 159-160.
                                                                                                                                                                                                          33. Ibidem, cap. 10, p. 237.
                                                                                                                                                                                                          34. Risolvere i dubbi riguardo alla rinascita nel Paradiso occidentale, scritto da Tz’u-en della scuola delle Caratteristiche dei dharma.
                                                                                                                                                                                                          35. Raccolta di saggi sul Mondo di Pace e Beatitudine di Tao-ch’o.
                                                                                                                                                                                                          36. Sutra del Budda Vita Infinita.
                                                                                                                                                                                                          37. In Lode alla rinascita nella Pura terra, Shan-tao ritiene che i “cento anni” menzionati nel Sutra del Budda Vita Infinita si riferiscano al periodo successivo all’Ultimo giorno della Legge. Egli afferma: «Dopo i diecimila anni seguenti all’estinzione del Budda, i tre tesori periranno e questo sutra rimarrà per un periodo di cento anni».
                                                                                                                                                                                                          38. Il capitolo ventitreesimo afferma: «Fra tutti i fiumi, i torrenti e gli altri corsi d’acqua, l’oceano è il supremo. […] Così è per questo Sutra del Loto. È il supremo fra tutti i sutra». (Il Sutra del Loto, cap. 23, p. 391).
                                                                                                                                                                                                          39. Si riferisce a un passo del Sutra di Brahma Pensiero Eccellente il quale afferma che, come fiumi e torrenti evaporeranno prima dell’oceano nel fuoco della fine del kalpa, così al tempo della fine del Buddismo, le strade inferiori scompariranno prima degli insegnamenti per i bodhisattva.
                                                                                                                                                                                                          40. Qui il Daishonin interpreta il passo del Sutra del Budda Vita Infinita come un riferimento alle condizioni all’inizio dell’Ultimo giorno della Legge.
                                                                                                                                                                                                          41. Il Sutra del Loto, cap. 23, p. 394.
                                                                                                                                                                                                          42. Parole e frasi del Sutra del Loto.
                                                                                                                                                                                                          43. Annotazioni su “Parole e frasi del Sutra del Loto”.
                                                                                                                                                                                                          44. Il Sutra del Loto, cap. 14, p. 283.
                                                                                                                                                                                                          45. Ibidem, cap. 21, p. 375.
                                                                                                                                                                                                          46. Yasha: priore del monastero Kukkutarama del Magadha. Visse circa cento anni dopo la morte di Shakyamuni e guidò il Secondo concilio buddista a Vaishali.
                                                                                                                                                                                                          47. Il Sutra del Loto, cap. 5, p. 155.
                                                                                                                                                                                                          48. Il Sutra del Loto, cap. 2, p. 90.
                                                                                                                                                                                                          49. Ibidem, cap. 2, p. 79.
                                                                                                                                                                                                          50. Il Sutra del Loto, cap. 10, p. 232. “Queste persone” sono quelle, citate poco prima nel testo del sutra, «che abbracciano, leggono, recitano, diffondono e copiano il Sutra del Loto della Legge meravigliosa, anche un solo verso, e nutrono per questo sutra lo stesso rispetto che nutrono per il Budda».
                                                                                                                                                                                                          51. Il Sutra del Loto, cap. 14, p. 281.
                                                                                                                                                                                                          52. Queste persone non ricevettero una punizione immediata in questa vita, ma dopo la morte caddero nell’inferno, e tuttavia alla fine riuscirono a convertirsi al Sutra del Loto.
                                                                                                                                                                                                          53. Il Sutra del Loto, cap. 13, p. 272.
                                                                                                                                                                                                          54. Ibidem, cap. 12, p. 260.
                                                                                                                                                                                                          55. Ibidem cap. 23 p. 393. Il passo completo dice: «Se, nell’ultimo periodo di cinquecento anni dopo l’estinzione del Tathagata, vi sarà una donna che ascolti questo sutra e lo pratichi come insegna il sutra, quando la sua vita qui sulla terra giungerà al termine, ella raggiungerà immediatamente il mondo di Pace e Felicità (o Mondo di Pace e Beatitudine) dove dimora il Budda Amitayus circondato dall’assemblea di grandi bodhisattva e là nascerà seduta su un trono ingioiellato al centro di un bocciolo di loto».
                                                                                                                                                                                                          56. Ibidem, cap. 3, p. 126.
                                                                                                                                                                                                          57. Vedi nota 55. Il Budda Amitayus è un nome sanscrito del Budda Amida.
                                                                                                                                                                                                          58. Questa frase non esiste nelle versioni cinesi che ci sono pervenute del Sutra della Ghirlanda di fiori, ma si trova in Una raccolta di tesori come una citazione del Sutra della Ghirlanda di fiori.
                                                                                                                                                                                                          59. Fonte sconosciuta.
                                                                                                                                                                                                          60. Si afferma in Nuove biografie di coloro che ottennero la rinascita nella Pura terra, scritto da Wang-ku nel 1084.
                                                                                                                                                                                                          61. Narihira: Ariwara no Narihira (825-880). Uno dei sei celebrati poeti del periodo Heian (794-1185). La poesia citata si trova nei Racconti di Ise.
                                                                                                                                                                                                          62. Jung Ch’i-ch’i: vissuto nel periodo di Primavera e Autunno (770-403 a.C.), secondo il Lieh Tzu disse a Confucio di aver ottenuto tre piaceri in questo mondo: il primo era di essere nato come essere umano, il secondo di essere nato maschio e il terzo di godere di una lunga vita.
                                                                                                                                                                                                          63. Su “Parole e frasi”. È un commento al passo del capitolo del Sutra del Loto, “Re della Medicina”, citato nella nota 55.
                                                                                                                                                                                                          64. Il Sutra del Loto, cap. 2, p. 65. Da varcare (giap. nyu): è lo stesso termine che poco dopo viene tradotto con “da penetrare”. “Accesso” (o porta) (giap. mon) significa anche insegnamento.
                                                                                                                                                                                                          65. Su “Parole e frasi”.
                                                                                                                                                                                                          66. Sutra degli Innumerevoli significati, pp. 17 e 26.
                                                                                                                                                                                                          67. Il Sutra del Loto, cap. 3, p. 104.
                                                                                                                                                                                                          68. Ibidem, cap. 26, p. 423.
                                                                                                                                                                                                          69. Esistenze: giap. ho = fenomeni, dharma, leggi. È lo stesso carattere che compare nel titolo del Gosho Il vero aspetto di tutti i fenomeni (Shoho jisso sho).
                                                                                                                                                                                                          70. Il Sutra del Loto, cap. 11, p. 255. Questo sutra: la Legge mistica.
                                                                                                                                                                                                          La Biblioteca di Nichiren
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                                                                                                                                                                                                          otto per mille
                                                                                                                                                                                                          nuovo rinascimento
                                                                                                                                                                                                          buddismo e società
                                                                                                                                                                                                          volo continuo
                                                                                                                                                                                                          esperia

                                                                                                                                                                                                          © Soka Gakkai. © Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. | Via di Bellagio 2/E 50141 Firenze FI | C.F. 94069310483 | P.I. 04935120487 | Privacy & Cookie Policy.

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