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367. Diagramma a zampa di gallo dei cinque periodi degli insegnamenti della vita del Budda

RSND, VOLUME II

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Luogo sconosciuto, Data sconosciuta. Indirizzata a Opere di riferimento

Il Trattato sulla grande perfezione della saggezza dice che Shakyamuni lasciò la vita familiare all’età di diciannove anni e ottenne l’illuminazione all’età di trenta.

    [Grande perfezione della saggezza consiste di] cento trattati e mille volumi1.

      [Nagarjuna] visse trecento anni2.

        [Grande perfezione della saggezza] fu tradotto da Kumarajiva.

          [La vera identità di Nagarjuna era] il Tathagata Re Libertà dalle Nuvole del Dharma; il Tathagata Re Libero Percettore3.

            [Nagarjuna apparve] 678 anni dopo l’entrata nel nirvana del Budda.

              300.000 volumi4

                Il Trattato sugli espedienti di grande compassione, 100.000 volumi

                  Il Trattato sulla grande mente, 100.000 volumi

                    Il Trattato sulla completa assenza di paura, 100.000 volumi

                      Bodhisattva Nagarjuna, discepolo del Bodhisattva Ashvaghosha, l’undicesimo dei successori di Shakyamuni; fu il tredicesimo successore. Chiamato anche Valore del Drago.

                        RSND, II, 367, p. 970

                        [Il periodo di predicazione dei sutra Corretti ed equi e dei sutra della Saggezza è di] 30 anni.

                          Il Sutra degli Innumerevoli significati afferma: «[Nel predicare la Legge in modi differenti,] mi sono avvalso del potere degli espedienti. Ma in questi quarant’anni e più non ho ancora rivelato la verità».

                            Il Sutra della Ghirlanda di fiori, 21 giorni; i sutra Agama, 12 anni; i sutra Corretti ed equi e i sutra della Saggezza, 30 anni. In tutto fanno 42 anni. Il Trattato sulla natura del mondo fenomenico dice 42 anni.

                              Il Sutra degli Innumerevoli significati dice anche: «Neppure se dovesse trascorrere un infinito e illimitato numero di asamkhya di kalpa, essi saranno in grado di ottenere la suprema illuminazione. Perché? Perché non potranno conoscere la grande e diretta Via all’illuminazione e percorreranno perigliose vie traverse, assaliti da numerosi ostacoli e prove». Afferma anche: «Perché praticandolo si può percorrere una grande e diretta Via priva di ostacoli e prove».

                                RSND, II, 367, p. 973

                                «L’Onorato dal Mondo ha esposto a lungo le sue dottrine e adesso deve rivelare la verità».13

                                  «Mettendo da parte onestamente gli espedienti, esporrò unicamente la via suprema».14

                                    «Mettendo da parte» significa «gettando via».

                                      Alcuni dicono che gli “espedienti” indicano i primi tre insegnamenti15.

                                        Alcuni dicono che indicano gli insegnamenti dei primi quattro periodi o quelli dei primi quattro gusti.

                                          Alcuni dicono che la via suprema indica l’insegnamento perfetto, che sublima e fonde in sé i primi tre insegnamenti.

                                            «Sebbene [i Budda] indichino vari sentieri differenti, in verità lo fanno solo in nome del veicolo del Budda».16

                                              Secondo un punto di vista i «vari sentieri differenti» sono gli insegnamenti dei primi quattro periodi e i sette insegnamenti17 [senza l’insegnamento perfetto].

                                                Un altro punto di vista dice che sono i cinque periodi e gli otto insegnamenti.

                                                  Il “veicolo del Budda” indica l’unico veicolo del Budda.

                                                    «Pensai: “Che sia un demone che finge di essere il Budda e cerca di turbare e confondere la mia mente?”»18.

                                                      «A lungo ha taciuto l’essenziale, non ha avuto fretta di parlarne immediatamente»19.

                                                        «Ho predicato un numero incalcolabile di sutra, migliaia, decine di migliaia, milioni. Tra quelli che ho predicato, che ora predico e che predicherò, questo Sutra del Loto è il più difficile da credere e il più difficile da comprendere»20.

                                                          «Ho predicato» – Sutra della Ghirlanda di fiori, Sutra di Mahavairochana, Sutra dei Profondi segreti, Sutra Lankavatara, Ampio Sutra della Saggezza, i sutra della Saggezza e altri sutra

                                                            «Che ora predico» – Sutra degli Innumerevoli significati

                                                              «Che predicherò» – Sutra del Nirvana e altri sutra

                                                                Annotazioni su “Parole e frasi del Sutra del Loto”, volume sei, afferma: «Anche se vi sono altri sutra che si definiscono il re dei sutra, nessuno di essi annuncia di essere il supremo fra tutti i sutra predicati nel passato, nel presente o nel futuro. Perciò essi vanno interpretati alla luce del principio di “associare, escludere, mettere in relazione e includere”».

                                                                  Il significato profondo del Sutra del Loto, volume tre, dice: «[A quella persona] marcirà la lingua in bocca».

                                                                    Annotazioni su “Il significato profondo del Sutra del Loto”, volume tre, afferma: «Una persona simile continua a nutrire opinioni distorte riguardo al passo del sutra in cui si afferma che questo meraviglioso sutra supera tutti quelli del passato, del presente e del futuro. E la sua lingua marcirà incessantemente come presagio di ciò che l’attende in futuro. Per la colpa di aver offeso la Legge, in futuro egli soffrirà per molti lunghi kalpa».

                                                                      E dice anche: «Persiste in tale visione anche dopo essere stato ammonito per ­questo».

                                                                        RSND, II, 367, p. 975

                                                                        «Tuttavia questo triplice mondo costituisce il mio dominio e gli esseri che ci vivono sono tutti miei figli»24 .

                                                                          “Tuttavia questo triplice mondo costituisce il mio dominio”—[il dominio dell’]Onorato dal mondo, il più onorato nel triplice mondo

                                                                            “dominio”—venticinque regni dell’esistenza

                                                                              “miei figli”—figli intrinsecamente dotati della natura di Budda; figli [del Budda] perché hanno creato un legame con gli insegnamenti del Budda

                                                                                Parole e frasi del Sutra del Loto, volume cinque, afferma: «Tutti gli esseri viventi possiedono egualmente la natura di Budda. E poiché tutti allo stesso modo possiedono la natura di Budda, sono figli del Budda».

                                                                                  «Questo luogo adesso è pieno di dolore e sofferenza. Io sono l’unica persona che può salvarli e proteggerli»25.

                                                                                    “Io sono l’unica persona”—

                                                                                      Significato profondo, volume sei, afferma: «Colui che in origine, seguendo questo Budda, ha concepito per la prima volta il desiderio della via, seguendolo nuovamente raggiungerà lo stadio di non regressione».

                                                                                        Parole e frasi, volume sei, afferma: «Un testo più antico26 afferma che il Budda Vita Infinita [o Amida] della terra occidentale corrisponde all’uomo ricco [nella parabola dell’uomo ricco e del figlio povero], ma io non posso accettare quest’asserzione. Il Budda della terra occidentale è differente [dal Budda di questo mondo di saha] e anche coloro che creano una relazione con lui sono differenti. E poiché il Budda è differente, è impossibile asserire che il ricco, quando cela il fatto di essere il padre del figlio povero, corrisponde a Shakyamuni e, quando rivela di essere il padre, corrisponde al Budda Vita Infinita. E poiché coloro che creano una relazione con lui sono differenti, è impossibile asserire che gli esseri viventi di questo mondo di saha hanno con il Budda Vita Infinita lo stesso tipo di relazione che hanno il padre e il figlio.

                                                                                          «Inoltre, in nessun punto di questo sutra [del Loto], dall’inizio alla fine, c’è qualcosa che possa giustificare una simile affermazione. Chiudi gli occhi e medita profondamente sulla questione. Il Budda Vairochana è vicino, anche se gli esseri viventi non capiscono che nel passato egli nascose il suo corpo del Dharma e apparve come corpo manifesto, e in seguito fece ritorno al suo corpo del Dharma. Ma il Budda Amida abita molto lontano, nella terra occidentale. Come avrebbe potuto cambiare la sua forma per assumere quella del Budda Shakyamuni?».

                                                                                            Su “Parole e frasi”, volume sei, commenta come segue: «Riguardo al passo sul Budda Vita Infinita della terra occidentale, Amida e Shakyamuni, tanto per cominciare, sono due Budda diversi. Se [come sostiene Fa-yün] Amida nasconde le sue vesti sontuose [come fa il padre nella parabola del figlio povero] e compare come Budda Shakyamuni vestito di indumenti laceri e sporchi, questo significherebbe che Shakyamuni non ha vesti sontuose da nascondere e che solo il Budda Amida è un Budda superiore e meraviglioso!

                                                                                              «In più, gli esseri viventi che nelle esistenze passate hanno formato un legame con questi due rispettivi Budda rappresentano due gruppi diversi e i metodi usati per convertirli e guidarli non sono gli stessi. Creare un legame con un Budda rappresenta il processo della nascita, mentre la maturazione della propria pratica buddista rappresenta il processo dell’educazione. Se il Budda con cui si è creato un legame e quello con cui matura la propria pratica è diverso [dal Budda di questo mondo di saha], allora non si può stabilire una relazione di padre e figlio con il Budda.

                                                                                                «Indossare vesti sontuose è ben diverso dall’indossare stracci, e ugualmente c’è una grande differenza fra mettersi i vestiti e levarseli. [Fa-yün] non ha minimamente compreso ciò che il sutra sta dicendo e la sua asserzione contrasta con il modo in cui il Budda guida gli esseri viventi alla maturazione. Nel lungo testo di questo sutra non c’è alcun punto che convalidi la sua interpretazione.

                                                                                                  «Quando Vairochana indossa certi indumenti oppure se li toglie, non si sposta da un luogo all’altro, anche se gli esseri viventi non riescono a capire quello che sta accadendo e credono che sia andato via. Ma mai, in nessuno dei sacri insegnamenti, si afferma che Amida indossa vesti fatte di stracci. E se si vuole sostenere che tutti i Budda sono essenzialmente uguali [e che Shakyamuni e Amida sono lo stesso Budda] allora perché i vari Budda parlano con particolare orgoglio dei loro specifici regni?

                                                                                                    «Se un Budda potesse assumere l’identità di un altro Budda, significherebbe che il primo Budda è effettivamente in grado di predicare gli insegnamenti del secondo Budda. E se, viceversa, il secondo Budda potesse assumere la forma del primo e diffonderne gli insegnamenti, significherebbe che è in grado di assumersi il compito di condurre all’illuminazione coloro che hanno creato un legame con il primo Budda. Ma gli esseri che sono stati guidati e istruiti da questi Budda, non capendo tutto ciò, sarebbero totalmente confusi su chi sia il loro vero maestro e con quale di questi due Budda abbiano creato un legame.

                                                                                                      «Sappiamo dunque che quando gli esseri viventi creano un legame con un Budda, deve essere un Budda dal corpo manifesto. Perciò il Budda Shakyamuni afferma: “Nel passato, sotto ventimila milioni di Budda, per amore della Legge suprema ti ho costantemente istruito e ti ho convertito”27.

                                                                                                        «È ancor più ovvio nel caso dei sedici principi, ciascuno dei quali dai tempi passati fino al presente ha agito in risposta alla capacità degli esseri viventi con i quali aveva relazione, conducendoli così in maniera naturale a comprendere gli insegnamenti in accordo con le loro capacità. Come si può pensare dunque che Amida sia in grado di cambiare la sua forma per assumere quella di Shakyamuni?».

                                                                                                          RSND, II, 367, p. 978, 1

                                                                                                          Il volume nove di Su “Parole e frasi” afferma: «All’inizio una persona ha seguito questo Budda o bodhisattva e ha creato un legame con lui, e così sarà grazie a questo Budda o bodhisattva che egli raggiungerà la via».

                                                                                                            Il volume sei di Significato profondo afferma: «Il Budda sceglie di entrare nel regno della trasmigrazione con differenze e limitazioni per svolgervi l’opera del Budda. Come potrebbero dunque non venire al suo cospetto coloro che hanno creato un legame con lui? Così come tutti i cento fiumi affluiscono al mare, una persona è attirata dal suo legame con il Budda a nascere in compagnia del Budda».

                                                                                                              E lo stesso testo, stesso volume, afferma: «Colui che in origine, seguendo questo Budda, ha concepito per la prima volta il desiderio della via, seguendolo nuovamente raggiungerà lo stadio di non regressione».

                                                                                                                RSND, II, 367, p. 978, 2

                                                                                                                Il Trattato delle cinquecento domande afferma: «Se un figlio non sa nemmeno quanti anni ha suo padre, non sarà nemmeno sicuro di quali siano le terre che questi governa. Anche se può essere vanamente lodato per il suo talento e le sue capacità, non può essere affatto considerato un figlio! È come all’epoca precedente a quella dei Tre sovrani, in cui le persone non sapevano chi fosse il loro padre e vivevano tutte come uccelli e bestie».

                                                                                                                  RSND, II, 367, p. 979

                                                                                                                  Quando le scuole della Ghirlanda di fiori e della Vera parola parlano dei tre corpi che non hanno né inizio né fine, stanno rubando i termini impiegati dalla scuola T’ien-t’ai per applicarli ai sutra sui quali si basa la loro scuola.

                                                                                                                      Cenni Storici

                                                                                                                      Quest’opera in forma diagrammatica delinea i cinque periodi della vita di predicazione del Budda Shakyamuni, gli insegnamenti che furono esposti in ciascun periodo e le varie scuole buddiste che si fondarono su quegli insegnamenti. Viene anche messa in luce la posizione del Budda Shakyamuni all’interno degli insegnamenti buddisti, rispetto ai vari Budda riveriti dalle altre scuole. Sembra che questo diagramma fosse utilizzato dai discepoli che studiavano con Nichiren come schema di riferimento per comprendere meglio i suoi insegnamenti. Non si conosce con certezza l’anno di stesura.

                                                                                                                      In questo volume ci sono due scritti simili a questo, nei quali il Daishonin si serve di diagrammi. Entrambi si chiamano Diagramma dei cinque periodi degli insegnamenti della vita del Budda. Anche se nel contenuto differiscono notevolmente, uno è noto come la versione estesa e l’altro come la versione abbreviata. La versione estesa (p. 223) si concentra sulla confutazione della scuola della Pura terra, e la versione abbreviata (p. 691) sulla supremazia del Sutra del Loto. Nel presente scritto il Daishonin rivela l’oggetto di culto nei termini della Persona. Egli mira a chiarire l’identità e la natura del Budda sul quale le persone dovrebbero fare affidamento. E identifica Shakyamuni, il Budda che svolse la pratica del bodhisattva e ottenne l’illuminazione in un passato inconcepibilmente remoto, con il Budda originale che tutti gli altri Budda dovrebbero seguire.

                                                                                                                      Diagramma a zampa di gallo dei cinque periodi degli insegnamenti della vita del Budda espone in forma schematica il sistema dei cinque periodi, stabilito dal Gran Maestro T’ien-t’ai per classificare gli stadi degli insegnamenti del Budda. I cinque periodi comprendono gli insegnamenti esposti da Shakyamuni da quando conseguì la Buddità a Buddhagaya fino al momento della sua morte. Si chiama “Diagramma a zampa di gallo” perché le varie sezioni del diagramma sono unite da linee che, in particolar modo nell’originale giapponese, le fanno rassomigliare alle zampe di un gallo.

                                                                                                                      Il primo diagramma introduce le opere principali attribuite a Nagarjuna, studioso indiano degli insegnamenti mahayana, tre delle quali ammontano a «300.000 volumi». Il termine “volume” in questo contesto può essere interpretato come “verso”. Poi, vengono schematizzati i primi quattro dei cinque periodi degli insegnamenti, insieme ai rispettivi sutra principali e ai patriarchi che fondarono le scuole basate su quei sutra. Essi sono: 1) il Sutra della Ghirlanda di fiori; 2) i sutra Agama, classificati come Hinayana, o piccolo veicolo; 3) i sutra Corretti ed equi, che comprendono il sutra dei Profondi segreti, che è il testo fondamentale della scuola delle Caratteristiche dei dharma, il sutra della Collana di gioielli, il sutra Lankavatara, che è il testo della scuola Zen, i tre sutra della scuola della Vera parola, e i tre sutra della scuola della Pura terra; 4) i sutra della Saggezza e i trattati basati su di essi che costituiscono la base dottrinale della scuola dei Tre trattati.

                                                                                                                      I passi del Sutra degli Innumerevoli significati, considerato il prologo del Sutra del Loto, vengono citati per identificare i sutra e gli insegnamenti dei primi quattro periodi, o espedienti, predicati quando Shakyamuni “non aveva ancora rivelato la verità” e pertanto incapaci di condurre le persone alla suprema illuminazione.

                                                                                                                      Il diagramma successivo riguarda il Sutra del Loto, il sutra fondamentale del quinto periodo degli insegnamenti, insieme ai passi che lo indicano come l’insegnamento più elevato, al quale mirano a condurre gli insegnamenti precedenti, o espedienti. Uno di questi passi identifica il Loto come «il più difficile da credere e il più difficile da comprendere» (quindi l’insegnamento supremo) fra tutti i sutra che il Budda ha “predicato, che ora predica e che predicherà”.

                                                                                                                      Segue il diagramma relativo al sutra del Nirvana, anch’esso appartenente al quinto periodo, nel quale sono citate le «quattro regole» [o quattro affidamenti, vedi Glossario] di questo sutra per valutare su quale insegnamento del Budda fare affidamento dopo la morte di quest’ultimo.

                                                                                                                      Nella seconda metà di questo scritto vi è il diagramma delle tre virtù di sovrano, maestro e genitore attribuite al Budda Shakyamuni. Nella categoria del sovrano sono elencati vari titoli, divinità e persone che occupano la posizione del sovrano. Tra questi è centrale il titolo di Onorato dal Mondo. Nella categoria del maestro sono elencati i maestri del Brahmanesimo, del Confucianesimo e del Taoismo, e il Budda viene descritto come colui che è dotato delle tre virtù. Sotto la categoria del genitore troviamo una breve analisi di due frasi del Sutra del Loto che paragonano il rapporto tra il Budda Shakyamuni e gli esseri di questo mondo a quello tra genitore e figli.

                                                                                                                      Seguono poi alcune citazioni, tratte da Parole e frasi del Sutra del Loto di T’ien-t’ai e dalle annotazioni di Miao-lo su tale opera, per confutare l’argomentazione dei sostenitori della scuola della Pura terra, secondo i quali il Budda Amida è superiore a Shakyamuni. Viene sottolineato che il Budda Amida non ha alcun rapporto con questo mondo di saha e pertanto non può essere un “padre” per gli esseri che lo abitano.

                                                                                                                      Vi è poi un diagramma dei tre Budda, Shakyamuni, Amida e Akshobhya, con i loro rispettivi regni. Questi Budda rappresentano tre dei “sedici principi”, figli del Budda Grande Saggezza Universale vissuto molti kalpa addietro e descritto nel Sutra del Loto. Questo diagramma e le citazioni seguenti riguardano il rapporto tra Shakyamuni e il mondo di saha, e chiariscono che solo Shakyamuni può condurre le persone di questo mondo alla Buddità.

                                                                                                                      Viene poi mostrato un diagramma dei Budda, oggetto di culto delle otto scuole, e del loro rispettivo rango. Questo è descritto secondo i “corpi del Budda” che sono, in ordine ascendente: il corpo inferiore manifesto, il corpo superiore manifesto, il corpo di ricompensa e il corpo del Dharma. Per contro, il Budda oggetto di culto della scuola T’ien-t’ai, così come fu originariamente stabilito da T’ien-t’ai, è il «Tathagata Shakyamuni» che «ottenne l’illuminazione in un passato inconcepibilmente remoto». Questa frase fa riferimento al sedicesimo capitolo del Sutra del Loto, “Durata della vita”, in cui Shakyamuni rivela di avere conseguito l’illuminazione originale nel remoto passato.

                                                                                                                      L’ultimo diagramma descrive le caratteristiche dei tre corpi del Budda, e spiega che i tre corpi del Budda dell’illuminazione originale “non hanno inizio e non hanno fine”. Nella conclusione, si afferma che le scuole della Ghirlanda di fiori e della Vera parola, che sostengono che i loro Budda possiedono questi tre corpi eterni, in realtà hanno rubato questa dottrina dalla scuola T’ien-t’ai.

                                                                                                                      Note

                                                                                                                      1. “Cento trattati” indica i numerosi argomenti di cui tratta il Trattato sulla grande perfezione della saggezza. “Mille volumi” sono quelli di cui tradizionalmente si riteneva che fosse composta l’opera.
                                                                                                                      2. Questa descrizione della durata della vita di Nagarjuna è contenuta nella Biografia del Bodhisattva Nagarjuna, una traduzione cinese di Kumarajiva.
                                                                                                                      3. Il Tathagata Re Libero Percettore è un altro nome del Bodhisattva Percettore dei Suoni del Mondo, chiamato anche Bodhisattva Libero Percettore. La relazione tra Libero Percettore e Libertà dalle Nuvole del Dharma è ignota.
                                                                                                                      4. “Volumi” qui significa versi.
                                                                                                                      5. Secondo la scuola T’ien-t’ai, subito dopo la sua illuminazione il Budda Shakyamuni predicò il Sutra della Ghirlanda di fiori per ventun giorni. La scuola delle Caratteristiche dei dharma sostiene invece che il periodo di predicazione durò quattordici giorni.
                                                                                                                      6. Il sistema di classificazione chiamato “i cinque insegnamenti e le dieci dottrine” fu elaborato da Fa-tsang, terzo patriarca della scuola cinese della Ghirlanda di fiori. Allo scopo di affermare che il Sutra della Ghirlanda di fiori era il supremo insegnamento del Budda, egli suddivise gli insegnamenti di tutta la vita di Shakyamuni in cinque categorie: Hinayana, Mahayana elementare, Mahayana definitivo, insegnamento immediato e insegnamento perfetto.
                                                                                                                      7. Vedi insegnamenti dei tre periodi nel Glossario.
                                                                                                                      8. Le voci di questa lista riguardano tutte le dottrine della scuola della Pura terra o Nembutsu. Per i singoli termini vedi Glossario.
                                                                                                                      9. Una scuola fondata dal Budda Shakyamuni stesso.
                                                                                                                      10. Una scuola basata sull’insegnamento profondo e segreto, o insegnamento del Sutra del Loto.
                                                                                                                      11. Una scuola che rivela esplicitamente il vero insegnamento del veicolo della Buddità.
                                                                                                                      12. Il Sutra di Virtù Universale, considerato l’epilogo del Sutra del Loto, afferma: «Se si desidera pentirsi ci si sieda con la schiena eretta e si mediti sul vero aspetto. Allora, tutte le colpe, come brina e rugiada, potranno sciogliersi al sole della saggezza» (pp. 465-466). Il Daishonin collega questo sutra al palco di ordinazione mahayana sul monte Hiei perché quest’ultimo era il centro della pratica della meditazione descritta in tale sutra, cioè la meditazione sul vero aspetto di tutti i fenomeni rivelato nel Sutra del Loto.
                                                                                                                      13. Il Sutra del Loto, cap. 2, p. 68.
                                                                                                                      14. Ibidem, p. 90.
                                                                                                                      15. I primi tre dei quattro insegnamenti della dottrina: del Tripitaka, di condivisione, specifico, e perfetto. Gli insegnamenti dei primi quattro periodi di cui si parla in seguito sono gli insegnamenti dei primi quattro dei cinque periodi (vedi Glossario). Gli insegnamenti dei primi quattro gusti nella frase seguente indicano gli insegnamenti dei primi quattro dei cinque gusti: latte fresco, panna, latte cagliato, burro e ghee, e corrispondono ai “primi quattro periodi” suddetti. L’insegnamento che corrisponde al gusto del ghee indica l’insegnamento del periodo dei sutra del Loto e del Nirvana.
                                                                                                                      16. Il Sutra del Loto, cap. 2, p. 86.
                                                                                                                      17. I sette insegnamenti sono i primi tre dei quattro insegnamenti della dottrina (del Tripitaka, di condivisione, specifico e perfetto) e i quattro insegnamenti del metodo (immediato, graduale, segreto e indeterminato).
                                                                                                                      18. Il Sutra del Loto, cap. 3, p. 98.
                                                                                                                      19. Ibidem, cap. 5, p. 156.
                                                                                                                      20. Ibidem, cap. 10, p. 235.
                                                                                                                      21. “Onorevole del Cielo” qui significa l’essere più riverito nei regni umano e celeste. “Sovrano nell’Alto dei Cieli” in genere indica il sovrano; qui significa la più nobile delle persone.
                                                                                                                      22. Si pensa che Yin Hsi possa indicare Yin Shou, il maestro dell’Imperatore Yao, uno dei Cinque imperatori, i cinque leggendari sovrani saggi dell’antica Cina.
                                                                                                                      23. “Otto generazioni di genitori” e “sei generazioni di genitori”: si possono interpretare come i propri genitori e i propri antenati delle precedenti sette generazioni, e come i propri genitori e i genitori delle precedenti sei generazioni.
                                                                                                                      24. Il Sutra del Loto, cap. 3, p. 120.
                                                                                                                      25. Ibidem.
                                                                                                                      26. Il Daishonin si riferisce a Il significato del Sutra del Loto scritto da Fa-yün (467-529) in Cina.
                                                                                                                      27. Il Sutra del Loto, cap. 3, p. 99.
                                                                                                                      La Biblioteca di Nichiren
                                                                                                                      istituto buddista italiano soka gakkai
                                                                                                                      senzamotica
                                                                                                                      Eredità della vita
                                                                                                                      otto per mille
                                                                                                                      nuovo rinascimento
                                                                                                                      buddismo e società
                                                                                                                      volo continuo
                                                                                                                      esperia

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