321. Documenti ufficiali falsi
Luogo sconosciuto, Data sconosciuta. Indirizzata a Kubo, monaca laica di
Ho ricevuto cinque pacchi di polpette di riso avvolte nelle foglie, dieci germogli di bambù e un cilindro di bambù pieno di sakè.
Come al solito è piovuto senza sosta e i giorni d’estate sono lunghi. Proprio nel momento in cui nessuno più riuscirebbe a farsi largo fra i sentieri soffocati dalla vegetazione nelle profondità delle montagne, la tua voce, sola, mi è giunta insieme al canto del cuculo. Ho provato un’immensa gratitudine!
Adesso, per quanto riguarda l’episodio di Atsuhara1, forse hai capito qual è la verità. Anche i fatti accaduti in precedenza derivavano da una serie di menzogne.
Il governante, il signore di Sagami2, che aveva creduto alle calunnie che circolavano fra la gente e, senza informarsi con maggiore accuratezza, aveva mandato questo prete in esilio, ha rimpianto le sue azioni e mi ha perdonato. A questo punto come potrebbe punirci nuovamente senza un reato palese?
Anche se in cuor loro le persone al servizio del governante sono nemiche del Sutra del Loto, si domandavano se fosse il caso di parlar male di noi al loro signore. Così, quando hanno cercato di usare la situazione di Atsuhara come pretesto per perseguitarci, è accaduto che invece sono venute alla luce le loro stesse bugie.
Avevo immaginato che questa storia fosse basata su un documento ufficiale falsificato, senza nemmeno aver bisogno di vederlo. Anche quando ero in esilio a Sado avevano falsificato documenti ufficiali non meno di tre volte.
Quindi posso solo compatire il sovrano e il paese del Giappone. Così come gli insetti, protetti dall’ombra dell’albero, lo rosicchiano fino ad abbatterlo, così come i vermi nel corpo del leone lo divorano fino a ucciderlo, le persone che hanno fatto carriera sotto la protezione del signore di Sagami, nascondendosi dietro il manto della sua autorità, minacciano chiunque, generando angoscia e sofferenza.
Inoltre, fingendo che si tratti di ordini del governante, cercano di eliminare gli insegnamenti del Sutra del Loto, causando così la rovina del paese e attirando la catastrofe sul loro sovrano. Che stupidi sono, perché alla fine essi distruggeranno la loro stessa vita!
Io sono di umili natali ma, poiché il Sutra del Loto è protetto da Brahma, Shakra, dagli dèi del sole e della luna, dai quattro re celesti, dalla Dea del Sole, e dal Grande Bodhisattva Hachiman, coloro che perseguitano i credenti del Sutra del Loto dovranno di certo ingoiare la propria spada o afferrare le fiamme con le loro stesse mani.
Perciò la tua fede sempre più forte è ammirevole, veramente ammirevole!
Nichiren
Il terzo giorno del quinto mese
Risposta alla monaca laica di Kubo
Cenni Storici
È probabile che questa lettera, datata il terzo giorno del quinto mese, sia stata scritta nel 1280 (o nel 1278 secondo un’altra fonte). Essa è indirizzata alla monaca laica di Kubo che viveva nella zona di Kubo del distretto di Fuji, provincia di Suruga. Nel ringraziarla per le sue offerte, il Daishonin spiega che sicuramente alla base delle persecuzioni nella zona di Atsuhara deve esserci un documento ufficiale falsificato, come avvenne durante il suo esilio sull’isola di Sado, quando i documenti ufficiali furono falsificati tre volte al fine di isolare il Daishonin e punire i seguaci locali per avergli prestato aiuto. Egli le fa anche notare che il reggente, Hojo Tokimune, che lo aveva esiliato senza avere condotto le dovute indagini e che in seguito si pentì delle sue azioni perdonandolo, non avrebbe più punito i seguaci del Daishonin senza prima documentarsi. Il Daishonin afferma che quando alti funzionari, nascondendosi dietro l’autorità del reggente, tentano di distruggere il Sutra del Loto e perseguitarne i seguaci, non solo condurranno il paese e il loro signore alla rovina, ma condanneranno anche se stessi. Il Daishonin dichiara che, poiché il Sutra del Loto è protetto da Brahma, Shakra, dagli dèi del sole e della luna, dai quattro re celesti e da altre divinità guardiane, coloro che perseguitano i suoi credenti subiranno le retribuzioni delle loro azioni.