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363. Grande ricompensa

RSND, VOLUME II

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Luogo sconosciuto, Data sconosciuta. Indirizzata a Destinatario sconosciuto

E alcune persone sono state bandite o costrette a scrivere giuramenti in cui abiuravano la loro fede, provvedimenti che vanno al di là di ogni ragione, ma, verso la fine del settimo mese e l’inizio dell’ottavo [l’uomo che le aveva oppresse] è stato privato delle sue proprietà terriere e ha perso diecimila e più covoni del suo raccolto di riso. L’hanno visto andare ramingo nei campi e sulle montagne. Tu l’hai rimproverato dicendo che ciò è successo perché lui ha parlato male di me.

    Dopo la tua partenza, circa dal quindicesimo al settimo mese, siamo stati funestati dalle locuste, e così quasi un terzo della provincia [di Sado] ora sta morendo di fame. La maggior parte delle persone non sa nemmeno se riuscirà a sopravvivere.

      Sei stato così gentile con me in passato che di più non si poteva, eppure continui a dimostrarmi una gentilezza ancora più grande; è qualcosa che va al di là di ogni ragionevole immaginazione.

        La mia maggiore preoccupazione, però, è se tu stai andando d’accordo o no con il tuo signore. Se fra voi due non ci sono problemi, questa sarebbe la migliore notizia possibile.

          Ho saputo dei fatti riguardanti il Koryo˘ e i mongoli1. Poiché il paese aveva cessato di prestare ascolto al Tathagata Shakyamuni e al Sutra del Loto, avevo la sensazione che anche la più grande ricompensa che il paese avesse potuto meritare non sarebbe durata neanche tre anni. E adesso stiamo continuamente subendo conflitti armati, carestia e siccità. Ma qualsiasi cosa capiti al paese, non ho dubbi che il Sutra del Loto si diffonderà ovunque.

            Mi hai scritto di tua madre. Reciterò il Sutra del Loto a nome suo. Il messaggero che deve portarti questa lettera ha fretta di ripartire e quindi non ti scriverò oltre.

              Rispettosamente

                  Cenni Storici

                  La prima parte di questa lettera è andata persa e pertanto non si conoscono né la data di stesura né il destinatario. A giudicare dal contenuto, si ritiene che sia stata scritta a Shijo Kingo nel nono mese del 1273. Nella parte esistente viene menzionata una persona che aveva oppresso vari credenti nell’insegnamento di Nichiren Daishonin e in seguito aveva subito una punizione ufficiale. Il Daishonin accenna al fatto che il destinatario della lettera riteneva che il motivo di tale punizione fosse l’offesa nei confronti del Daishonin commessa da quella persona.

                  Egli si riferisce poi a una infestazione di locuste che aveva colpito la popolazione di Sado; questo evento si accorda con il contenuto di un’altra lettera datata l’undicesimo mese di quel che si ritiene fosse il 1273 (p. 440). Il Daishonin esprime il suo apprezzamento per le offerte ricevute in periodo di carestia, e manifesta la sua preoccupazione in merito ai rapporti tra il destinatario e il suo signore.

                  Il Daishonin afferma: «Poiché il paese aveva cessato di prestare ascolto al Tathagata Shakyamuni e al Sutra del Loto, avevo la sensazione che anche la più grande ricompensa che il paese avesse potuto meritare non sarebbe durata neanche tre anni». Poi continua: «E adesso stiamo continuamente subendo conflitti armati, carestia e siccità». Nel 1272 e nel 1273 arrivarono in Giappone degli inviati provenienti la prima volta dallo stato coreano del Koryo˘ e la seconda volta dallo stato mongolo, recando missive dell’imperatore mongolo. Con il termine «conflitto armato» il Daishonin si riferisce alla ribellione avvenuta nel 1272. Questi avvenimenti testimoniano che le predizioni del Daishonin si stavano avverando.

                  Qualsiasi cosa accada, egli afferma, il Sutra del Loto verrà propagato in tutto il paese.

                  Note

                  1. Probabilmente il Daishonin si riferiva all’imminente attacco dei mongoli. Nel quinto mese del 1272 i messaggeri del Koryo˘, a nome dell’imperatore mongolo, avevano avanzato varie richieste al governo giapponese, e anche nel 1273 una delegazione mongola aveva recato una missiva in cui si chiedeva la sottomissione del Giappone. In entrambi i casi il governo giapponese non aveva inviato alcuna risposta all’Impero mongolo.
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