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326. Il Budda dimora in un cuore puro

RSND, VOLUME II

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Minobu, 1280. Indirizzata a Matsuno Rokuro Saemon-no-jo, moglie di

Ho ricevuto un to di riso brillato, un carico di tari, una cesta di pere, myoga1, zenzero, fagioli di soia verdi, wasabi2, e vari altri articoli che mi hai inviato.

    Il riflesso della luna non dimora nell’acqua torbida e sui rami di un albero morto non ci sono uccelli. Il Budda non abiterà nel corpo di una donna senza cuore. Ma una donna che abbraccia il Sutra del Loto è come acqua pura nella quale dimorerà la luna del Budda Shakyamuni.

      È come la prima volta che una donna rimane incinta. All’inizio non è immediatamente consapevole di ciò che sta accadendo, ma col passare dei mesi, giorno dopo giorno, comincia a immaginarlo, finché alla fine ne è certa.

        Una donna dal cuore puro è in grado di dire se il suo bambino sarà maschio o femmina. Ed è così anche per gli insegnamenti del Sutra del Loto. Quando nel proprio cuore si prende fede in Nam-myoho-renge-kyo, il cuore diventa una casa in cui va ad abitare il Budda Shakyamuni. Dapprima la persona non se ne accorge, ma col passare dei mesi il Budda che vive dentro il cuore comincia ad apparire come in un sogno, e il cuore, poco a poco, si riempie sempre più di gioia. Gli insegnamenti del Budda a questo proposito sono tanti, ma non voglio entrare nel merito qui.

          Dapprima sembra di aver fede nel Sutra del Loto, ma è difficile mantenere la fede fino in fondo. L’acqua per esempio può essere agitata dal vento e i fiori possono perdere colore quando la rugiada del mattino evapora. Come sei riuscita dunque a persistere nella tua fede sino a oggi? Deve essere unicamente grazie ai benefici acquisiti nelle esistenze passate e alla cura che ti ha prestato il Budda Shakyamuni. Com’è incoraggiante questo pensiero, davvero incoraggiante!

            Ho incaricato il prete Kai3 di spiegarti ulteriormente queste cose.

              Nichiren

                Il primo giorno del nono mese

                  Risposta alla moglie di Matsuno

                      Cenni Storici

                      Questa lettera, scritta da Minobu nel 1280, è un messaggio di apprezzamento di Nichiren Daishonin alla moglie di Matsuno Rokuro Saemon-no-jo, la quale gli aveva inviato del cibo e altri beni in offerta. Il Daishonin paragona la vita di coloro che restano attaccati agli insegnamenti provvisori all’«acqua torbida». La loro vita, “intorbidita” dalle illusioni e dalla sofferenza, non è in grado di manifestare la Buddità. D’altro canto, egli scrive, «una donna che abbraccia il Sutra del Loto è come acqua pura nella quale dimorerà la luna del Budda Shakyamuni». Il Daishonin paragona il processo di sviluppo della propria Buddità a una donna incinta, la quale inizialmente non è consapevole della sua condizione, ma, poco a poco, diventa sempre più certa di essere in stato di gravidanza. Analogamente, benché all’inizio non si sia consapevoli della propria Buddità, man mano che si persevera con tenacia nella fede e nella pratica, la saggezza del Budda diventa immancabilmente manifesta, nella mente e nel cuore. Poiché la fede nel Sutra del Loto è difficile da mantenere, la perseveranza è essenziale, e il Daishonin loda la costanza della donna.

                      Note

                      1. Pianta perenne della famiglia delle zinziberacee; i fiori e gli steli sono fragranti e commestibili.
                      2. Varietà di ravanello giapponese dal quale si ricava una pasta piccante di colore verde usata come condimento.
                      3. Nichiji (n. 1250), in seguito uno dei sei preti anziani designati da Nichiren Daishonin. Era il fratello minore di Matsuno Rokuro Saemon-no-jo. Da ragazzo entrò al tempio Shijuku e studiò sotto Nikko, assumendo il nome di Kai-ko.
                      La Biblioteca di Nichiren
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