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169. Il kalpa della diminuzione

RSND, VOLUME I

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Luogo sconosciuto, Data sconosciuta. Indirizzata a Destinatario sconosciuto

Il kalpa della diminuzione1 si trova nel cuore umano. Infatti, a misura che i veleni di avidità, collera e stupidità crescono, la durata della vita degli esseri umani si accorcia e la loro statura diminuisce.

    In Cina e in Giappone, prima dell’introduzione del Buddismo, si usavano le scritture non buddiste dei Tre sovrani, dei Cinque imperatori e dei Tre santi per disciplinare il cuore dei cittadini e governare il mondo. Ma, via via che nel cuore degli uomini il bene si affievoliva e il male si faceva sempre più sagace2, la saggezza delle scritture non buddiste, essendo superficiale, non poteva più impedire di commettere crimini profondamente malvagi. Poiché era divenuto impossibile governare il mondo per mezzo delle scritture non buddiste, vennero gradualmente introdotte le scritture buddiste e, quando furono usate per governare, il mondo tornò alla tranquillità, unicamente grazie al fatto che la saggezza del Buddismo poteva spiegare esattamente il cuore delle persone.

      Quelle che oggigiorno chiamiamo “scritture non buddiste” differiscono nello spirito dalle scritture non buddiste originali. Quando fu introdotto il Buddismo, le scritture non buddiste entrarono in competizione con le scritture buddiste. Ma, con l’andar del tempo, le scritture non buddiste furono sconfitte e sia il sovrano sia il popolo smisero di usarle. I loro sostenitori diventarono seguaci delle scritture buddiste e così le dispute cessarono. Nel frattempo però, i seguaci delle scritture non buddiste estrapolarono lo spirito delle scritture buddiste, aumentando la loro saggezza, e l’incorporarono nelle scritture non buddiste. I sovrani stupidi però credettero che queste scritture non buddiste fossero di per sé sagaci.

        Inoltre, quando nel cuore delle persone la saggezza del bene si affievolì e la saggezza del male si fece sempre più sagace, i sovrani cercarono di governare la società con la saggezza dei sutra hinayana, che pure appartengono alle scritture buddiste, e tuttavia il mondo non era in pace. Allora i governanti diffusero i sutra mahayana e li usarono per governare, così nel mondo fu ristabilito un certo ordine. Ma in seguito, poiché anche la saggezza degli insegnamenti mahayana non era più adeguata, fu introdotta la saggezza del sutra dell’unico veicolo che venne usata per governare il mondo e questo, per un breve periodo fu in pace.

          L’epoca attuale è tale che né le scritture non buddiste né i sutra hinayana né i sutra mahayana né l’unico veicolo del Sutra del Loto hanno alcun effetto. La ragione di questo è che l’avidità, la collera e la stupidità della mente delle persone sono così sagaci da uguagliare la sagacia della grande bontà dell’Onorato dal Mondo di Grande Illuminazione. Per fare un esempio, un cane è superiore a un uomo per la sagacia del suo odorato; nel trovare le tracce degli uccelli e degli animali il suo fiuto non è inferiore all’olfatto soprannaturale di un grande santo3. L’acutezza dell’udito del gufo, della vista del nibbio, la delicatezza della lingua del passero e l’imponenza del corpo del drago, superano persino le facoltà di un uomo saggio. Allo stesso modo, la sagacia di avidità, collera e stupidità nel cuore degli uomini nel mondo impuro dell’ultima epoca è difficile da controllare per qualsiasi saggio o santo.

            Per questo, sebbene il Budda curasse l’avidità con la medicina della meditazione sulla viltà del corpo, guarisse la collera con la meditazione sulla compassione per tutti gli esseri e curasse la stupidità con la meditazione sulla dodecupla catena della causalità, insegnare queste dottrine adesso non fa che rendere peggiori le persone e aumentarne l’avidità, la collera e la stupidità. Per spiegare, il fuoco si spegne con l’acqua e il male viene sconfitto dal bene; se però su di un fuoco scaturito dall’acqua si getta dell’acqua, agirà come olio, producendo un incendio ancora più grande.

              Ora in quest’ultima epoca malvagia, ciò che genera un grande male sono gli errori in materia di dottrine religiose piuttosto che i crimini del mondo secolare e quando le persone di oggi, inconsapevoli di ciò, si sforzano di coltivare le radici del bene, gli eventi che portano il mondo alla rovina si fanno sempre più frequenti. Offrire sostegno ai preti Tendai, della Vera parola e delle altre scuole dell’epoca presente può sembrare un’azione meritoria, ma in realtà è un grande male, peggiore persino dei cinque peccati capitali e delle dieci azioni malvagie.

                Per questa ragione, affinché in quest’epoca regni la pace, se al mondo esistesse un uomo saggio, la cui saggezza fosse pari a quella dell’Onorato dal Mondo di Grande Illuminazione, che s’incontrasse con un governante saggio come il re Sen’yo e insieme ponessero fine a questi atti di bontà commettendo invece il grande male di censurare, bandire, interrompere le elemosine o addirittura decapitare quegli esponenti delle otto scuole4 che sono ritenuti uomini saggi, allora il mondo troverebbe un po’ di pace.

                  Questo è spiegato nel primo volume del Sutra del Loto dove si dice: «Il vero aspetto di tutti i fenomeni può essere compreso e condiviso solo tra Budda». Nella frase «coerenza dall’inizio alla fine»5 “inizio” indica la radice del male e la radice del bene, mentre “fine” indica l’effetto del male e l’effetto del bene. Una persona che si è completamente risvegliata alla natura del bene e del male dalle radici sino ai rami e alle foglie è chiamata un Budda. T’ien-t’ai afferma: «La vita in ogni istante è dotata dei Dieci mondi»6. Chang-an afferma: «Il Budda considerava questa la sua dottrina fondamentale. Come potrebbe essere facile da comprendere?»7. Miao-lo aggiunge: «È la rivelazione ultima della sua [di T’ien-t’ai] dottrina definitiva e suprema»8. Il Sutra del Loto afferma: «[Le dottrine che essi predicheranno] non saranno […] mai contrarie al vero aspetto»9. T’ien-t’ai spiega che questo significa: «Nessuna cosa che riguardi la vita o il lavoro contrasta in alcun modo con il vero aspetto»10. Saggio non è chi pratica il Buddismo prescindendo dalle questioni mondane, ma chi comprende perfettamente i princìpi che governano il mondo.

                    Quando la dinastia Yin divenne corrotta e il popolo soffriva, T’ai-kung Wang11 apparve nel mondo e decapitò il re Chou di Yin ponendo fine ai tormenti della popolazione. Quando il secondo sovrano [della dinastia Ch’in]12 fece provare al popolo l’amarezza, apparve Chang Liang e ristabilì l’ordine nel mondo, facendo conoscere loro la dolcezza. Questi uomini, pur essendo vissuti prima dell’introduzione del Buddismo, aiutarono la gente come inviati del Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti. Sebbene i seguaci delle scritture non buddiste non ne fossero consapevoli, la saggezza di tali uomini conteneva in sé la saggezza del Buddismo.

                      Se nel mondo attuale, all’epoca del grande terremoto dell’era Shoka o della grande cometa dell’era Bun’ei13, ci fosse stato un sovrano veramente saggio, avrebbe sicuramente dato ascolto a me, Nichiren. E, anche se non l’avesse fatto allora, quando scoppiò il conflitto interno [al clan reggente] nel nono anno di Bun’ei (1272) o quando i mongoli attaccarono nell’undicesimo anno della stessa era, egli avrebbe dovuto accogliermi come il re Wen della dinastia Chou accolse T’ai-kung Wang o cercarmi come fece il re Kao-ting14 della dinastia Yin che invitò Fu Yüeh da una distanza di sette ri. Perciò si dice che il sole e la luna non sono apprezzati da chi è cieco, e che un uomo saggio è detestato da un sovrano stupido. Ma non mi dilungherò ulteriormente. Il cuore del Sutra del Loto è esattamente come ho spiegato. Non dovete considerarlo diversamente. Un grande male preannuncia l’arrivo di un grande bene. Se tutto Jambudvipa dovesse cadere nel caos, non c’è dubbio che [questo sutra] «sarà propagato in tutto Jambudvipa»15.

                        Sto inviando Acharya Daishin a far visita alla tomba del defunto prete laico Rokuro16. Nel passato avevo pensato che, se ci fossero state delle persone nella regione del Kanto che avessero ascoltato questo insegnamento, sarei andato io stesso sulle loro tombe a recitare la parte in versi del capitolo “Durata della vita” del Sutra del Loto. Tuttavia, se ci andassi nelle attuali circostanze, l’intera provincia lo verrebbe a sapere nel giro di un giorno e ciò susciterebbe tumulti fino a Kamakura. E, anche se ci fossero persone sinceramente devote, esse dovrebbero temere gli sguardi della gente ovunque io andassi.

                          Poiché non sono ancora venuto in visita, ho pensato a quanto il defunto prete laico Rokuro desiderasse vedermi e che ci doveva essere qualcosa che potevo fare. Per questo, anzitutto ho deciso di inviare un discepolo a recitare la parte in versi del capitolo “Durata della vita” sulla sua tomba. Chiedo la vostra comprensione su questo punto.

                            Con profondo rispetto

                                Cenni Storici

                                Data e destinatario di questa lettera sono ignoti. A giudicare dal paragrafo conclusivo, Nichiren Daishonin potrebbe averla inviata tramite il suo discepolo Acharya Daishin a qualcuno del clan del defunto prete laico Takahashi Rokuro Hyoe, un credente vissuto a Kajima, nel distretto di Fuji, della provincia di Suruga.

                                Nella frase di apertura, il Daishonin afferma: «Il kalpa della diminuzione si trova nel cuore umano». Spiega quindi che il mondo declina a causa delle illusioni degli esseri umani e che, quanto più avidità, collera e stupidità si intensificano nei cuori delle persone, tanto più elevati devono essere gli insegnamenti per poter contrastare la loro influenza.

                                Ora, nell’Ultimo giorno della Legge, i tre veleni sono talmente diffusi e radicati che gli insegnamenti provvisori, lungi dal poterli contrastare, finiscono per aggravarli. In quest’epoca i mali peggiori non sorgono come conseguenze di azioni negative nel mondo secolare ma piuttosto a causa dell’attaccamento alle dottrine buddiste, praticate dalle varie scuole, che non sono più in grado di condurre alla salvezza le persone.

                                Citando il passo del capitolo “Espedienti” del Sutra del Loto, «il vero aspetto di tutti i fenomeni può essere compreso e condiviso solo tra Budda», il Daishonin afferma inoltre che solo la saggezza dei Budda può discernere la verità suprema che porterà la pace nel mondo. La persona di vera saggezza non è quella che conduce la pratica buddista isolandosi dal mondo, ma piuttosto quella che comprende pienamente i princìpi attraverso i quali il mondo può essere governato; ciò si accorda con l’insegnamento del Sutra del Loto, secondo il quale la realtà fondamentale si manifesta in tutti i fenomeni. In tal senso si può affermare che, in epoche precedenti all’introduzione del Buddismo, i saggi consiglieri della Cina che contribuirono a portare la pace nelle loro dinastie avevano compreso una parte della Legge buddista.

                                Sebbene il governo del Giappone mostri di non dare ascolto ai suoi ammonimenti quando egli sostiene che solo la fede nella Legge mistica può ristabilire la pace nel paese, il Daishonin era convinto che i suoi insegnamenti si sarebbero senza dubbio affermati. Come suggerisce il titolo della lettera, egli sostiene che i disastri che affliggono la società del suo tempo derivano dall’illusione radicata nella mente umana e dall’attaccamento a insegnamenti inferiori. Tuttavia, come indica la frase «un grande male preannuncia l’arrivo di un grande bene», il Daishonin interpreta questi fenomeni anche come il presagio che annuncia l’apparizione e la diffusione della Legge suprema.

                                Note

                                1. Kalpa della diminuzione: periodo in cui la durata della vita umana diminuisce. Mentre il mondo è nella fase di continuità (vedi kalpa nel Glossario), la durata dell’esistenza umana è soggetta a un ciclo di cambiamento, in cui aumenta di un anno ogni cento anni fino a raggiungere ottantamila anni e poi cala con lo stesso ritmo.
                                2. I termini “sagace” e il successivo “sagacia” traducono un carattere ricco di significati, che Nichiren impiega unicamente in questo scritto, sia in senso metaforico sia per riferirsi all’acume dell’olfatto canino (vedi p. 994).
                                3. Si riferisce ai poteri sovrannaturali acquisiti dai bodhisattva del Buddismo hinayana.
                                4. Sen’yo: nome del sovrano di un grande regno dell’India prima dell’epoca di Shakyamuni. Fece condannare a morte cinquecento brahmani per aver offeso gli insegnamenti mahayana. Il Daishonin qui cita il suo esempio non come incoraggiamento a uccidere, ma per sottolineare l’importanza di un atteggiamento severo nel proteggere la Legge corretta.
                                5. Il Sutra del Loto, cap. 2, p. 66. La frase «coerenza dall’inizio alla fine» conclude il passo relativo al vero aspetto di tutti i fenomeni: «Il vero aspetto di tutti i fenomeni può essere compreso e condiviso solo fra Budda. Questa realtà consiste di aspetto, natura, entità, potere, azione, causa [interna], relazione, effetto [latente], retribuzione [o effetto manifesto] e loro coerenza dall’inizio alla fine».
                                6. Grande concentrazione e visione profonda.
                                7. Annotazioni sul “Trattato sull’osservazione della mente”.
                                8. Annotazioni su “Grande concentrazione e visione profonda”.
                                9. Vedi Il Sutra del Loto, cap. 19, p. 358.
                                10. Il significato profondo del Sutra del Loto.
                                11. T’ai-kung Wang: maestro e consigliere di Hsi Po, il conte dell’ovest (più tardi conosciuto come re Wen della dinastia Chou). Si dice che le sue strategie permisero al figlio di Hsi Po, re Wu, di rovesciare la dinastia Yin e insediare la dinastia Chou.
                                12. Secondo sovrano: Hu-hai (229-207 a.C.), secondo imperatore della dinastia Ch’in. Un sovrano fantoccio controllato dall’eunuco Chao Kao che, perseguendo le sue mire ambiziose, alla fine lo costrinse a suicidarsi. Chang Liang (m. 168 a.C.), menzionato in seguito, era uno statista e uno stratega che assistette Liu Pang nel rovesciamento della dinastia Ch’in e nell’insediamento della dinastia Han.
                                13. Grande terremoto: terremoto che rase al suolo gran parte di Kamakura nell’agosto del 1257. Grande cometa: cometa che apparve nel 1264.
                                14. Kao-ting: ventiduesimo sovrano della dinastia Yin. Secondo Cronache dello storico Kao-ting cercava di far rinascere la decaduta dinastia Yin, ma non riusciva a trovare abili consiglieri. Alla fine venne a sapere di Fu Yüeh che si era ritirato dalla vita pubblica e lo nominò suo ministro. Grazie ai consigli di Fu Yüeh egli fu in grado di risollevare le sorti della dinastia.
                                15. Il Daishonin allude qui a un passo del capitolo “Virtù Universale”, che afferma: «E, dopo l’estinzione del Tathagata, farò in modo che sia propagato in tutto Jambudvipa e che non abbia mai fine» (Il Sutra del Loto, cap. 28, p. 439).
                                16. Acharya Daishin: prete discepolo di Nichiren Daishonin che si ritiene appartenesse alla famiglia Soya. Prete laico Rokuro: si pensa che fosse Takahashi Rokuro Hyoe, discepolo del Daishonin e figura importante fra i credenti laici dell’area di Fuji. Fu convertito al Buddismo del Daishonin da Nikko Shonin, nipote di sua moglie.
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