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339. La difficoltà di credere nel Sutra del Loto

RSND, VOLUME II

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Minobu, 1281. Indirizzata a Nanjo Tokimitsu

Ho ricevuto il sacco di igname che mi hai inviato. E il bel cavallo, insieme allo stalliere che lo accudisce, si trova presso la residenza del prete del santuario1.

    Riguardo al tuo fratello minore defunto Goro2, sono certo che il tuo dolore a tutt’oggi non è diminuito, anche se sembra trascorso tanto tempo dall’ultima volta che l’ho visto.

      Sembra che l’ostilità nei confronti del Sutra del Loto non sia affatto cessata e, anche per il futuro, non si può sapere cosa succederà. In simili circostanze è incredibile che tu abbia resistito fino a ora. Il Budda dice che, anche se si potesse entrare nel fuoco senza bruciarsi o immergersi nell’acqua senza bagnarsi, anche se enormi montagne potessero librarsi nell’aria o il grande mare salire al cielo, una volta entrati nel malvagio mondo dell’ultima epoca sarà difficile credere, anche per un solo istante, nel Sutra del Loto3.

        L’imperatore Hui-tsung era il sovrano della terra della Cina, ma fu deportato come prigioniero nel regno dei mongoli4. L’ex imperatore di Oki era il sovrano del Giappone, ma fu attaccato da Yoshitoki5, l’amministratore incaricato del settore occidentale di Kyoto, la capitale, e finì i suoi giorni in esilio su un’isola. Se avessero sopportato queste tribolazioni per il Sutra del Loto, di certo avrebbero conseguito la Buddità nella loro esistenza presente. Anche se molti corrono dei rischi o danno la vita per futili motivi, nessuno ha il coraggio di sopportare un ingiusto destino per servire il Sutra del Loto. Ma, se penso a ciò che tu hai dovuto sopportare [per questo sutra], non posso che provare un’immensa ammirazione, un’ammirazione davvero immensa!

          Con profondo rispetto,

            Nichiren

              Il diciottesimo giorno del terzo mese del quarto anno di Koan [1281]

                Risposta a Ueno

                    Cenni Storici

                    Nichiren Daishonin scrisse questa lettera da Minobu, il diciottesimo giorno del terzo mese del 1281, a Nanjo Tokimitsu, chiamato anche Ueno. Egli conferma di aver ricevuto un’offerta di igname e fa riferimento a un cavallo custodito presso la residenza del prete di un santuario della zona. Egli nomina anche il fratello minore di Tokimitsu, Shichiro Goro, morto esattamente sei mesi prima.

                    Il Daishonin loda la perseveranza di Tokimitsu nel praticare il Sutra del Loto di fronte alle continue opposizioni. Egli parafrasa il testo del sutra in merito alla difficoltà di praticare il Sutra del Loto nell’Ultimo giorno della Legge. Il Daishonin cita poi due famosi imperatori, uno cinese e uno giapponese, i quali incontrarono entrambi grandi difficoltà e furono infine sconfitti. Tali difficoltà, però, non li condussero a conseguire la Buddità, perché non derivavano dalla loro fede nel Sutra del Loto. Invece, quelle incontrate da Tokimitsu saranno una causa per conseguire la Buddità.

                    Note

                    1. In Proteggere i credenti di Atsuhara, Nichiren Daishonin scrive: «Sono stato immensamente felice di averti visto lo scorso quindicesimo giorno del sesto mese. Ti sono molto grato per esserti occupato fino adesso del prete del santuario e della sua famiglia» (p. 829). Secondo quella lettera, “il prete del santuario” è il prete del santuario di Shinfuchi, filiale del santuario di Sengen, ad Atsuhara, che si era convertito al Sutra del Loto.
                    2. Nanjo Shichiro Goro, il più piccolo dei nove figli (cinque maschi e quattro femmine) di Nanjo Hyoe Shichiro. Il sesto mese del 1280, insieme al fratello maggiore Tokimitsu aveva fatto visita al Daishonin a Minobu. Ma solo tre mesi dopo era morto, il quinto giorno del nono mese, all’età di sedici anni.
                    3. Quest’affermazione è ispirata a un passo dell’undicesimo capitolo del Sutra del Loto che descrive le sei azioni difficili e le nove azioni facili. (Vedi Il Sutra del Loto, cap. 11, pp. 252-255).
                    4. Secondo la storia cinese “il regno dei mongoli” qui indica uno stato fondato dalle tribù degli Jurchen della Manciuria. Nel 1125, Hui-tsung abdicò in favore del figlio, Ch’in-tsung, e nel 1127 gli Jurchen invasero la Cina settentrionale sovvertendo la dinastia Sung settentrionale. Hui-tsung e il figlio furono fatti prigionieri ed esiliati in Manciuria, dove rimasero fino alla morte.
                    5. Yoshitoki è Hojo Yoshitoki, secondo reggente del governo di Kamakura. Egli sconfisse l’esercito imperiale comandato dall’ex imperatore di Oki, o ex imperatore Gotoba, durante il tumulto di Jokyu nel 1221. Gotoba fu esiliato sull’isola di Oki. Vedi anche ex imperatore di Oki nel Glossario.
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