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151. La dottrina del conseguimento della Buddità nella forma presente

RSND, VOLUME I

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Minobu, 1280. Indirizzata a Myoichi-nyo

Domanda: In Giappone vi sono le sei scuole, le sette scuole e le otto scuole. Quale fra queste insegna il conseguimento della Buddità nella propria forma presente?

    Risposta: Secondo il Gran Maestro Dengyo questa dottrina si trova soltanto nel Sutra del Loto, mentre secondo il Gran Maestro Kobo si trova solo negli insegnamenti della Vera parola.

      Domanda: Quale prova puoi esibire per sostenere ciò?

        Risposta: Il Gran Maestro Dengyo afferma nel suo Gli eminenti princìpi del Sutra del Loto: «Sappiate che, fra i sutra su cui si basano le altre scuole, non ve n’è alcuno che insegni la dottrina di entrare [nella Buddità] nella forma presente. Alcuni di essi sembrano insegnare questa dottrina, ma limitano tale conseguimento a coloro che hanno raggiunto l’ottavo dei dieci stadi di sviluppo o uno stadio superiore. Non ammettono [il conseguimento della Buddità] nella forma di persona comune. Solo la scuola Tendai Loto insegna chiaramente la dottrina di entrare [nella Buddità] nella propria forma presente».

          Eminenti princìpi dichiara anche: «Né il maestro né i discepoli devono sottoporsi a innumerevoli kalpa di pratiche austere per conseguire la Buddità. Grazie al potere del Sutra del Loto della Legge meravigliosa, possono farlo nella loro forma presente».

            Afferma anche: «Sappiate che questo passo1, in cui si chiede se vi sono persone che abbiano conseguito la Buddità, vuol dimostrare il grande potere e l’autorevolezza di questo sutra».

              Lo scopo di questi commentari è di chiarire che il conseguimento della Buddità nella forma presente si trova unicamente nel Sutra del Loto.

                Domanda: Quale prova documentaria esiste dell’opinione del Gran Maestro Kobo?

                  Risposta: Nel suo Comparazione fra il Buddismo essoterico ed esoterico, il Gran Maestro Kobo scrive: «Il Trattato sulla mente che aspira all’illuminazione afferma: “Solo negli insegnamenti della Vera parola si può conseguire la Buddità nella forma presente perché questi insegnamenti espongono la pratica della meditazione samadhi. Negli altri insegnamenti non viene esposta”. Vorrei far notare che questo trattato rappresenta il tesoro segreto, il cuore e il nucleo di tutte le migliaia di trattati scritti dal grande santo Nagarjuna. Nel passo appena citato, le parole “altri insegnamenti” si riferiscono alle varie dottrine esposte dal corpo di beneficenza e dai corpi di trasformazione2. Sono insegnamenti essoterici. Ma le parole “questi insegnamenti espongono la pratica della meditazione samadhi” si riferiscono agli insegnamenti esposti dal corpo la cui natura è il Dharma e alla pratica del samadhi degli insegnamenti esoterici della Vera parola. Si tratta dei centomila versi di lode del Sutra della Corona di diamanti e di altri testi».

                    Domanda: Le opinioni di questi due grandi maestri sono incompatibili come il fuoco e l’acqua. A quale dobbiamo credere?

                      Risposta: Questi due grandi maestri erano eminenti santi. Si recarono in Cina nello stesso anno e a entrambi furono trasmessi gli insegnamenti esoterici della Vera parola: il Gran Maestro Dengyo ebbe come maestro dei due mandala3 il Reverendo Shun-hsiao, il Gran Maestro Kobo ebbe come maestro dei due mandala il Reverendo Hui-kuo.

                        Sia Shun-hsiao che Hui-kuo erano discepoli di Pu-k’ung. Il Maestro del Tripitaka Pu-k’ung era il sesto nella linea di successione del Tathagata Mahavairochana4. Sia per la trasmissione ricevuta sia per le realizzazioni personali, i grandi maestri Dengyo e Kobo erano rispettati dalle persone dell’epoca come il sole e la luna, come i ministri della sinistra e della destra. Per una persona di poca cultura, è veramente difficile capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. [Se lo dovessi fare io], di certo mi procurerei una cattiva reputazione in tutto il paese e mi attirerei grandi persecuzioni. Ciò nonostante cercherò di esaminare le loro dottrine con occhio critico e di chiarirne la verità o falsità.

                          Domanda: Quando il Gran Maestro Kobo afferma che la dottrina del conseguimento della Buddità nella propria forma presente si trova solo negli insegnamenti della Vera parola, su quali sutra o trattati si basa?

                            Risposta: Il Gran Maestro Kobo si basa su Mente che aspira all’illuminazione del Bodhisattva Nagarjuna.

                              Domanda: Quali sono le prove documentarie?

                                Risposta: Nel suo Essoterico ed esoterico il Gran Maestro Kobo cita il passo tratto da Mente che aspira all’illuminazione che recita: «Solo negli insegnamenti della Vera parola [si può conseguire la Buddità nella forma presente]. Tale spiegazione non si trova in altri insegnamenti».

                                  Domanda: Esiste qualche passo nei sutra che avalli questo punto di vista?

                                    Risposta: Nella sua Dottrina per il conseguimento della Buddità nella forma presente, il Gran Maestro Kobo afferma: «I sei grandi elementi5 si compenetrano senza ostacoli e sono sempre uniti. I quattro tipi di mandala6 non sono dissociati l’uno dall’altro. Quando il Budda dona i tre misteri e la persona risponde con i propri tre misteri, la Buddità diverrà immediatamente manifesta. L’aspetto che viene riflesso reciprocamente all’infinito, come le pietre preziose della rete di Indra, è ciò che si chiama “forma presente”. Il Budda è naturalmente dotato di saggezza omnicomprensiva. Più numerosi dei granelli di polvere sono coloro che possiedono l’entità fondamentale della mente e le funzioni mentali che l’accompagnano. Ciascuno di essi è dotato dei cinque tipi di saggezza, vale a dire di illimitata saggezza. Quando il potere [della saggezza] dello specchio rotondo7 funziona perfettamente, si ha la vera saggezza del risveglio».

                                      Domanda: A quali sutra si riferisce questo commento?

                                        Risposta: Si tratta dei sutra della Corona di diamanti e di Mahavairochana.

                                          Domanda: A quali passi di questi sutra?

                                            Risposta: Il Gran Maestro Kobo cita come prova i seguenti passi: «La persona che pratica questo samadhi può realmente ottenere l’illuminazione del Budda»8; «Senza gettare via questo corpo, può ottenere il potere sovrannaturale di essere ovunque vuole. Muovendosi liberamente nel regno del Grande Vuoto, egli è padrone del mistero del corpo»9; «Io [Mahavairochana] compresi di essere originariamente non nato»10; «Tutti i fenomeni sono non nati sin dall’inizio»11.

                                              Domanda: Vorrei fare un’obiezione. Questi passi sono tratti dai sutra di Mahavairochana e della Corona di diamanti. Uno di essi si riferisce all’illuminazione del Tathagata Mahavairochana, l’altro afferma che il praticante della Vera parola può acquisire i cinque poteri trascendenti12 nel suo corpo presente e il terzo descrive come un bodhisattva nei dieci stadi della devozione possa, con il suo corpo attuale, passare allo stadio successivo, quello della gioia13. Ma essi ancora non spiegano come qualcuno, nella vita presente, possa divenire consapevole della non nascita e della non estinzione di tutti i fenomeni, né tantomeno come possa conseguire la Buddità nella propria forma presente.

                                                Inoltre Mente che aspira all’illuminazione [sul quale Kobo basa la sua argomentazione] non è nemmeno un sutra. Basare le proprie argomentazioni su un trattato equivale a commettere l’errore di voltare le spalle a ciò che è superiore e seguire ciò che è inferiore. Viola anche l’insegnamento del Budda di “affidarsi alla Legge e non alla persona”14.

                                                  Ma i preti della Vera parola del tempio To parlano male di Nichiren, dicendo: «Tu sei solo un uomo comune, mentre il Gran Maestro Kobo era un bodhisattva che aveva raggiunto il terzo stadio di sviluppo15. Tu non hai ancora raggiunto nella tua forma presente lo stadio in cui si comprende la non nascita e la non estinzione di tutti i fenomeni, mentre il Gran Maestro Kobo conseguì la Buddità nella sua forma presente davanti agli occhi dell’imperatore16. Inoltre, poiché non ti è stato ancora conferito con decreto imperiale il titolo di Gran Maestro17, non sei un maestro del Giappone!» (Questa è la loro prima argomentazione).

                                                    «Il Gran Maestro Jikaku era un discepolo di Dengyo e di Gishin; il Gran Maestro Chisho era un discepolo di Gishin e di Jikaku e il Reverendo Annen era un discepolo del Reverendo An’ne. Questi tre uomini hanno dichiarato che la scuola Tendai Loto rappresenta solo la dottrina esoterica del conseguimento della Buddità nella propria forma presente, mentre la scuola della Vera parola rappresenta la dottrina e la pratica esoterica del conseguimento della Buddità nella propria forma presente18. Né il Gran Maestro Dengyo, né il Gran Maestro Kobo erano uomini stupidi. Inoltre i santi sono imparziali e così i tre maestri Jikaku, Chisho e Annen, pur vivendo nel tempio sul monte Hiei, fondato da Dengyo, concordavano con le dottrine di Kobo del tempio To. Di conseguenza in Giappone, per più di quattrocento anni, nessuno ha mai messo in discussione i loro insegnamenti. E adesso tu, persona indegna, come ti permetti di esporre queste tue dottrine malvagie?» (Questa è la loro seconda argomentazione).

                                                      Risposta: Se mi copri di insulti e nutri del malanimo verso di me, non discuterò con te. Lo farò solo se desideri sinceramente ascoltare la verità. Con gente come te accade che, se uno non risponde, pensate che sia perché è incapace di farlo e perciò ti risponderò. Ma, invece di coprirmi d’insulti e nutrire malanimo, faresti meglio a citare qualche sutra che sostenga chiaramente le affermazioni del Gran Maestro Kobo in cui riponi tanta fiducia. A giudicare dai tuoi insulti e dal tuo atteggiamento ostile sembrerebbe che non esista alcun passo di sutra [che convalidi le dottrine della Vera parola] sul conseguimento della Buddità nella forma presente!

                                                        Per quanto riguarda Jikaku, Chisho e Annen, i due gran maestri Jikaku e Chisho, mentre si trovavano in Giappone, abbracciarono le dottrine del Gran Maestro Dengyo, ma, dopo essere andati in Cina, credettero negli insegnamenti di Yüan-cheng e Fa-ch’üan. Nel loro cuore, abbandonarono l’insegnamento del Gran Maestro Dengyo e, benché risiedessero sul monte Hiei, non tennero fede al suo insegnamento.

                                                          Domanda: Come sei giunto a questa conclusione?

                                                            Risposta: Nel suo commentario il Gran Maestro Dengyo afferma: «Sappiate che questo passo, in cui si chiede se vi sono persone che abbiano conseguito la Buddità, vuol dimostrare il grande potere e l’autorevolezza di questo sutra». Questo commento si riferisce a un passo citato precedentemente, tratto dal capitolo “Devadatta” del Sutra del Loto, [nel quale Manjushri dice]: «Quando dimoravo nell’oceano [ho sempre esposto solo il Sutra del Loto della Legge meravigliosa]»19. Il significato del commento di Dengyo è che, per quanto una persona ne parli, se non vi è un esempio di qualcuno che abbia conseguito la Buddità nella forma presente, non si dovrebbero seguire le sue dottrine. È ovvio che non ci può essere alcun conseguimento della Buddità nella forma presente, a meno che non sia basato sull’unico vero sutra puro e perfetto. E, nelle scritture della Vera parola, come i sutra di Mahavairochana e della Corona di diamanti, non si trovano esempi di simili persone.

                                                              Inoltre, quando esaminiamo questi sutra della Vera parola vediamo che appartengono chiaramente alle categorie di “combinare, escludere, corrispondere e includere”. Non insegnano che le persone dei due veicoli possono conseguire la Buddità né accennano all’illuminazione di Shakyamuni in un passato inconcepibilmente remoto.

                                                                Forse Jikaku e Chisho sono stati ingannati dai commentari di Shan-wu-wei, Chin-kang-chih e Pu-k’ung? Jikaku e Chisho sembravano saggi e santi eppure tendevano a onorare ciò che era distante e a disprezzare ciò che avevano a portata di mano20. Si fecero affascinare dal fatto che i tre sutra della Vera parola contenevano mudra e mantra e trascurarono la via fondamentale del conseguimento della Buddità nella forma presente.

                                                                  Così, anche se al momento quelli del Monte Hiei sembrano proporre la dottrina del conseguimento della Buddità nella forma presente secondo il Sutra del Loto, in realtà la stanno proponendo nella versione del Gran Maestro Jikaku, di Annen e degli altri. Ciò che sostengono questi individui in realtà è un conseguimento della Buddità nella forma presente solo di nome, non di fatto. Le dottrine di questa gente discordano completamente da quelle del Gran Maestro Dengyo.

                                                                    Secondo il Gran Maestro Dengyo, l’intento del Sutra del Loto è che tutti conseguano la Buddità nella loro forma presente, indipendentemente dal fatto che abbiano gettato via o no il corpo soggetto a differenze e limitazioni21. Ma secondo le dottrine del Gran Maestro Jikaku, se qualcuno getta via il corpo soggetto a differenze e limitazioni, si ritiene che non abbia conseguito la Buddità nella forma presente. Tuttavia coloro che propongono una simile opinione non hanno alcuna comprensione di che cosa veramente significhi diventare Budda nella forma presente.

                                                                      Domanda: Il Gran Maestro Jikaku conobbe personalmente il Gran Maestro Dengyo, studiò direttamente sotto di lui ed ereditò i suoi insegnamenti. Invece, nel tuo caso, più di quattrocento anni vi separano. Non è vero?

                                                                        Risposta: Dunque chi ha ricevuto l’insegnamento direttamente dal maestro non sbaglia mai, mentre chi nelle epoche successive studia e giunge a una perfetta comprensione non è degno di considerazione? Se è così, allora dovremmo gettare via i sutra e basarci sui quattro ordini di bodhisattva? Una persona dovrebbe gettare via l’atto di cessione ricevuto dai suoi genitori e dipendere invece dalla trasmissione orale? Forse che i commentari scritti dal Gran Maestro Dengyo sono spazzatura, mentre la tradizione orale tramandata dal Gran Maestro Jikaku è l’unica guida alla verità?

                                                                          In Eminenti princìpi, il Gran Maestro Dengyo elenca dieci punti che non si trovano in alcun sutra [a parte il Sutra del Loto]. Di questi, l’ottavo è la sua “superiorità nel condurre le persone alla Buddità nella forma presente”. In seguito il commentario afferma: «Sappiate che questo passo, in cui si chiede se vi sono persone che abbiano conseguito la Buddità, vuol dimostrare il grande potere e l’autorevolezza di questo sutra […]. Sappiate che, fra i sutra su cui si basano le altre scuole, non ve n’è alcuno che insegni la dottrina di entrare [nella Buddità] nella forma presente». Dovremmo voltare le spalle a questo commentario e accettare la dottrina del conseguimento della Buddità nella forma presente basato sul Sutra di Mahavairochana che, secondo il Gran Maestro Jikaku, contiene sia la dottrina sia la pratica esoterica?

                                                                            Domanda: C’è qualche commentario del Gran Maestro Dengyo che non riconosca la validità della parola “solo” nell’affermazione di Mente che aspira all’illuminazione [che «solo negli insegnamenti della Vera parola si può conseguire la Buddità nella propria forma presente»]?

                                                                              Risposta: In Eminenti princìpi si afferma: «Né il maestro né i discepoli devono sottoporsi a innumerevoli kalpa di pratiche austere per conseguire la Buddità. Grazie al potere del Sutra del Loto della Legge meravigliosa, possono farlo nella loro forma presente». Dunque puoi vedere che questo commentario non ritiene valida la parola “solo” nella frase di Mente che aspira all’illuminazione.

                                                                                Domanda: Chi rifiuta Mente che aspira all’illuminazione, non sta forse rifiutando Nagarjuna?

                                                                                  Risposta: È più probabile che il traduttore ne abbia distorto il significato secondo le proprie opinioni personali.

                                                                                    Domanda: Se rifiuti qualsiasi traduttore, non dovresti rifiutare anche Kumarajiva, il traduttore del Sutra del Loto?

                                                                                      Riposta: Nel caso di Kumarajiva c’è una prova concreta [che attesta la validità della sua traduzione]. Ma nel caso di Pu-k’ung tale prova non esiste.

                                                                                        Domanda: Posso chiederti a quale prova ti riferisci?

                                                                                          Risposta: Mi riferisco al fatto che la lingua di Kumarajiva non bruciò22. Informati bene.

                                                                                            Domanda: Ma Jikaku e Chisho ignoravano queste cose?

                                                                                              Risposta: Questi due uomini ebbero fede nelle dottrine di maestri del Tripitaka come Shan-wu-wei. Probabilmente questa è la ragione per cui rifiutarono gli insegnamenti corretti del Gran Maestro Dengyo. Essi avevano fatto affidamento sulle persone e voltato le spalle alla Legge.

                                                                                                Domanda: Fino a ora non c’è mai stato nessuno in Giappone che abbia contraddetto gli insegnamenti di Jikaku, Chisho e Annen. Come lo spieghi?

                                                                                                  Risposta: I seguaci del Gran Maestro Kobo accettano forse gli insegnamenti di Jikaku e Chisho? I seguaci di Jikaku e Chisho accettano forse gli insegnamenti del Gran Maestro Kobo?

                                                                                                    Domanda: Sebbene le due linee di insegnamento differiscano in qualche punto, non sono, come nel caso dei tuoi insegnamenti, incompatibili come il fuoco e l’acqua. E nemmeno criticano gli altri dicendo che offendono l’insegnamento corretto, non ti pare?

                                                                                                      Risposta: Ma come possiamo descrivere l’offesa all’insegnamento corretto? Quando i seguaci delle religioni non buddiste attaccano gli insegnamenti buddisti, quando i seguaci dello Hinayana attaccano il Mahayana, quando i seguaci del Mahayana provvisorio disprezzano gli insegnamenti del vero Mahayana o quando il vero Mahayana cerca di coalizzarsi con il Mahayana provvisorio, cioè, in ultima analisi, quando ciò che è superiore viene considerato inferiore, si tratta di azioni che vanno contro la Legge e perciò vengono definite offese alla Legge.

                                                                                                        Dov’è la prova documentaria della superiorità del Sutra di Mahavairochana rispetto al Sutra del Loto e al Sutra della Ghirlanda di fiori, che il Gran Maestro Kobo sostiene? D’altro canto il Sutra del Loto contiene passi che ne affermano chiaramente la superiorità rispetto ai sutra di Mahavairochana e della Ghirlanda di fiori. Tale è il significato, per esempio, dell’affermazione che tra tutti i sutra che il Budda ha predicato, che ora predica e che predicherà», [il Sutra del Loto è il supremo]23. Sebbene Kobo goda di una grande considerazione, difficilmente potrà sfuggire alla grave accusa di aver contraddetto Shakyamuni, Molti Tesori e tutte le emanazioni del Budda nelle dieci direzioni.

                                                                                                          Adesso, invece di fare appello alle autorità per intimidirmi, perché non citi semplicemente qualche passo attendibile di prova documentaria? Voi cercate alleati fra gli esseri umani, ma io, Nichiren, ho come alleati gli dèi del sole e della luna, Shakra e Brahma.

                                                                                                            Dèi del sole e della luna, aprite i vostri occhi celesti e guardate cosa sta accadendo! Nei palazzi del sole e della luna vi sono certamente copie dei sutra del Loto, di Mahavairochana e della Ghirlanda di fiori. Confrontateli e vedrete qual è la verità! Quali insegnamenti meritano il posto più alto, quelli di Kobo, Jikaku, Chisho e Annen o quelli di Nichiren?

                                                                                                              Se le dottrine che io sostengo contengono anche solo una parte su cento o una su mille di verità, com’è possibile che mi neghiate il vostro aiuto? E se gli insegnamenti di Kobo e degli altri sono veramente falsi, allora tutto il popolo del Giappone patirà la retribuzione di nascere senza occhi24. Non ne avrete pietà?

                                                                                                                Io Nichiren sono stato esiliato due volte e fui sul punto di essere decapitato25. I responsabili di questo stavano in realtà cercando di tagliare la testa di Shakyamuni, Molti Tesori e dei Budda delle dieci direzioni!

                                                                                                                  Esistono soltanto un dio del sole e un dio della luna, ma sono gli occhi e la vita di tutti gli esseri viventi dei quattro continenti. È scritto nei sutra che il sole e la luna si nutrono della Legge del Budda, aumentando così la loro luminosità e il loro potere. Le persone che distruggono il sapore della Legge buddista stanno di fatto privandovi della vostra forza. Sono nemici di tutti gli esseri viventi. Come potete voi, dèi del sole e della luna, continuare a brillare sulla testa di simili persone, assicurando loro una lunga vita e sostenendoli con cibo e vestiti?

                                                                                                                    Quando i discepoli di quei tre grandi maestri [Kobo, Jikaku e Chisho] offendono il Sutra del Loto, è semplicemente perché le menti di voi dèi del sole e della luna si sono impossessate di loro e li hanno indotti a commettere tale offesa? Se invece non è così e sono io a essere in errore, allora tu, dio del sole, me lo devi dimostrare! Lasciate che quei discepoli vengano convocati a dibattito con me e, se mi batteranno e io continuerò a rifiutare di cambiare le mie idee, allora voi dèi potrete togliermi la vita!

                                                                                                                      Ma non è quello che sta accadendo: mi avete ingiustamente consegnato ai miei nemici, come un cucciolo di scimmia affidato a un cane o un topolino offerto a un gatto per essere assalito e torturato senza pietà, senza tuttavia assegnare alcuna punizione ai miei persecutori. È questo che non riesco a capire. Devo supporre che per voi, dèi del sole e della luna, io sia un mortale nemico. Quando mi troverò al cospetto del Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, sicuramente vi denuncerò. Quando ciò accadrà, voi dèi non dovrete portarmi rancore!

                                                                                                                        Voi, dèi del sole e della luna e anche voi, dèi della terra e del mare, udite le mie parole! E voi, dèi che proteggete il Giappone, ascoltatemi! Non ho la benché minima intenzione cattiva. Perciò affrettatevi a rispondere in maniera appropriata. Ma, se aspettate finché sarà troppo tardi, non dovete serbarmi rancore! Nam-myoho-renge-kyo! Nam-myoho-renge-kyo!

                                                                                                                          Con profondo rispetto,

                                                                                                                            Nichiren

                                                                                                                              Il quattordicesimo giorno del settimo mese

                                                                                                                                Risposta a Myoichi-nyo

                                                                                                                                    Cenni Storici

                                                                                                                                    Nichiren Daishonin scrisse questa lettera da Minobu, nel settimo mese del terzo anno di Koan (1280), a una donna di nome Myoichi-nyo, della quale si hanno poche notizie. Qualcuno la identifica con la monaca laica Myoichi, una parente di Nissho, uno dei discepoli anziani del Daishonin. Scritta sotto forma di domanda e risposta, la lettera affronta la questione di quale sia la dottrina che permette di conseguire la Buddità nella forma presente, se il Sutra del Loto o gli insegnamenti esoterici della Vera parola.

                                                                                                                                    Lo scritto riflette la convinzione del Daishonin che le spiegazioni dottrinali dovrebbero basarsi sull’autorità delle parole del Budda riportate nei sutra, e non sulle opinioni arbitrarie dei maestri successivi.

                                                                                                                                    Il Daishonin riferisce che i preti della Vera parola lo coprono di ingiurie perché ha criticato le dottrine del loro fondatore e ciò tradisce la debolezza della loro posizione. Fa quindi riferimento ai successori di Dengyo nella scuola Tendai, tra cui Jikaku, Chisho e Annen, che ritengono gli insegnamenti della Vera parola superiori al Sutra del Loto. Il Daishonin controbatte che i sutra della Vera parola sono molto lontani dalla profondità del Sutra del Loto, con la sua dottrina unica del conseguimento della Buddità per le persone dei due veicoli e la rivelazione dell’illuminazione originale del Budda nel remoto passato. Citando prove documentarie, ribadisce poi che solo il Sutra del Loto permette a tutte le persone di conseguire la Buddità nella forma presente. Sostenere il contrario, afferma, significa ritenere superiore una dottrina inferiore, e ciò equivale a offendere la Legge. Conclude appellandosi a tutte le divinità affinché gli siano testimoni e lo assistano.

                                                                                                                                    Note

                                                                                                                                    1. Riferimento a un passo del dodicesimo capitolo del Sutra del Loto, “Devadatta”, nel quale il Bodhisattva Accumulo di Saggezza chiede a Manjushri se, fra coloro ai quali ha insegnato il Sutra del Loto, vi sia qualcuno che lo ha messo in pratica e ha conseguito la Buddità. Manjushri replica che la figlia del re drago ha ottenuto lo stadio di non regressione ed è in grado di acquisire la suprema saggezza del Budda. Poi ella appare e, in presenza dell’assemblea, consegue la Buddità mantenendo la sua forma di drago.
                                                                                                                                    2. Corpo di beneficenza: si riferisce al Budda che appare in risposta al desiderio degli esseri umani, permettendo loro di godere i benefici della Legge. Corpi di trasformazione: vari corpi che il Budda e i bodhisattva manifestano per istruire e salvare le persone.
                                                                                                                                    3. Due mandala: i mandala che raffigurano il regno di Diamante e quello del Grembo, descritti rispettivamente nel Sutra della Corona di diamanti e nel Sutra di Mahavairochana.
                                                                                                                                    4. Secondo la tradizione della Vera parola, gli insegnamenti esoterici sono stati trasmessi in successione dal Budda Mahavairochana a Vajrasattva, Nagarjuna, Nagabodhi, Vajrabodhi (cin. Chin-kang-chih) e Pu-k’ung.
                                                                                                                                    5. I sei grandi elementi: secondo la tradizione indiana, gli elementi costitutivi di tutte le cose: terra, acqua, fuoco, vento, vuoto e coscienza.
                                                                                                                                    6. Quattro tipi di mandala: quattro tipi di oggetti di culto descritti da Kobo nella sua Dottrina per il conseguimento della Buddità nella forma presente. Essi sono: 1) il grande mandala; 2) il samaya mandala; 3) il Dharma mandala; 4) il karma mandala.
                                                                                                                                    7. Saggezza dello specchio rotondo o del grande specchio rotondo: uno dei cinque tipi di saggezza, che percepisce il mondo senza distorsioni così come uno specchio limpido riflette accuratamente tutte le immagini.
                                                                                                                                    8. Sutra della Corona di diamanti.
                                                                                                                                    9. Sutra di Mahavairochana.
                                                                                                                                    10. Ibidem.
                                                                                                                                    11. Sutra della Corona di diamanti.
                                                                                                                                    12. Cinque poteri trascendenti: i primi cinque dei sei poteri, cioè il potere di essere ovunque si vuole, di vedere tutto ovunque, di udire tutti i suoni ovunque, di conoscere i pensieri altrui, di conoscere le vite passate.
                                                                                                                                    13. Stadio di gioia: lo stadio in cui si gioisce di aver compreso un aspetto parziale della verità. È il primo dei dieci stadi di sviluppo.
                                                                                                                                    14. Sutra del Nirvana.
                                                                                                                                    15. Terzo stadio di sviluppo: è chiamato lo stadio di emissione della luce, in cui una persona irradia la luce della saggezza.
                                                                                                                                    16. Si dice che Kobo si sia trasformato nel Budda Mahavairochana pronunciando una formula magica durante una cerimonia presieduta dall’imperatore Saga nell’813.
                                                                                                                                    17. Il titolo di “Gran Maestro” fu conferito postumo a Kobo dall’imperatore Daigo nel 921.
                                                                                                                                    18. L’esoterismo Tendai definisce esoterici sia il Sutra del Loto sia il Sutra della Ghirlanda di fiori, ma, poiché non trattano di mantra e mudra, che sono vere e proprie pratiche esoteriche concrete, vengono considerati semplici insegnamenti della dottrina esoterica. Per contro, i sutra di Mahavairochana, della Corona di diamanti e Susiddhikara, che descrivono i mantra e le mudra, sono considerati insegnamenti non solo della dottrina, ma anche della pratica esoterica.
                                                                                                                                    19. Il Sutra del Loto, cap. 12, p. 262. È in risposta a quest’affermazione di Manjushri che il Bodhisattva Accumulo di Saggezza pone la sua domanda (vedi nota 1). Il commentario di Dengyo considera la figlia del re drago come esempio concreto di conseguimento della Buddità nella propria forma presente attraverso il potere del Sutra del Loto.
                                                                                                                                    20. Jikaku e Chisho onorarono i tre maestri della Vera parola e sminuirono il loro maestro, Dengyo, più vicino nello spazio e nel tempo.
                                                                                                                                    21. Si riferisce alla trasmigrazione degli esseri non illuminati attraverso i sei sentieri caratterizzati dalle illusioni. In questo ciclo che si ripete, gli esseri viventi rinascono con vite di durata limitata e sotto diverse forme a seconda del proprio karma.
                                                                                                                                    22. Secondo la tradizione, quando il corpo di Kumarajiva fu cremato, la sua lingua non bruciò, come segno dell’accuratezza con la quale aveva reso il significato degli insegnamenti buddisti.
                                                                                                                                    23. Vedi Il Sutra del Loto, cap. 10, p. 235.
                                                                                                                                    24. A causa della loro mancanza di discernimento nell’abbracciare insegnamenti errati.
                                                                                                                                    25. Riferimenti all’esilio di Izu, dal 1261 al 1263, all’esilio di Sado, dal 1271 al 1274 e al tentativo di esecuzione del Daishonin a Tatsunokuchi, nei pressi di Kamakura, nel 1271.
                                                                                                                                    La Biblioteca di Nichiren
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                                                                                                                                    senzamotica
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                                                                                                                                    otto per mille
                                                                                                                                    nuovo rinascimento
                                                                                                                                    buddismo e società
                                                                                                                                    volo continuo
                                                                                                                                    esperia

                                                                                                                                    © Soka Gakkai. © Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. | Via di Bellagio 2/E 50141 Firenze FI | C.F. 94069310483 | P.I. 04935120487 | Privacy & Cookie Policy.

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