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70. La supremazia della Legge

RSND, VOLUME I

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Minobu, 1275. Indirizzata a Oto

In Cina, prima dell’introduzione del Buddismo, gli scritti dei Tre sovrani e dei Cinque imperatori, dei Tre re, di T’ai-kung Wang, del duca Tan di Chou, di Lao Tzu e di Confucio, erano chiamati “canoni” o “classici”. Grazie a questi scritti gli uomini impararono le buone maniere e compresero il loro debito di gratitudine nei confronti dei genitori; venne stabilita una chiara distinzione fra governanti e sudditi in modo che il paese fosse governato con saggezza. La gente obbediva ai capi che si attenevano a questi insegnamenti e il cielo rispondeva alle loro preghiere. Un figlio che non obbediva [a questi insegnamenti] era giudicato un cattivo figlio e un suddito che li violava veniva punito come sovversivo.

    Quando le scritture buddiste dall’India arrivarono in Cina, alcuni dissero che dovevano essere accolte, altri che bisognava respingerle. Ne nacque una disputa e, quando le due parti furono convocate per discutere la questione, i non buddisti furono sconfitti dai sostenitori del Buddismo. In seguito, ogni volta che i non buddisti si confrontarono con i buddisti, furono sconfitti come neve sciolta dal sole o come un fuoco spento dall’acqua, tanto che alla fine la loro opposizione divenne irrilevante.

      Inoltre, fra i sutra che a poco a poco arrivavano in Cina, c’erano sutra superiori e inferiori, profondi e superficiali, cioè sutra hinayana e mahayana, sutra essoterici ed esoterici, sutra provvisori e veri. Per fare un esempio, tutti i sassi sono inferiori se paragonati all’oro, ma ci sono anche varie qualità di oro: nessun oro del mondo umano può competere con l’oro del fiume Jambu1 e l’oro del fiume Jambu non regge il confronto con l’oro del cielo di Brahma. Allo stesso modo, benché tutti i sutra buddisti siano come l’oro, alcuni sono superiori e più profondi di altri.

        I sutra hinayana sono paragonabili a piccole barche che possono trasportare appena due o tre persone, ma non cento o mille. E anche con due o tre persone a bordo, devono costeggiare la riva, non possono raggiungere la sponda opposta. Inoltre, sono in grado di trasportare un piccolo carico, non grandi carichi. I sutra mahayana sono come grandi imbarcazioni che, anche con dieci o venti persone a bordo, possono trasportare carichi pesanti e viaggiare da Kamakura fino alla provincia di Tsukushi o alla provincia di Mutsu.

          Ma il vero sutra è incomparabilmente più grande anche di quelle enormi imbarcazioni che sono gli altri sutra mahayana: con un cumulo di rari tesori e cento o mille passeggeri a bordo può navigare direttamente fino in Corea. Il sutra chiamato Sutra del Loto dell’unico veicolo è una nave di questo tipo. Benché Devadatta fosse l’uomo più malvagio del mondo, nel Sutra del Loto diventa il Tathagata Re del Cielo. Anche se Ajatashatru fu un perfido re che uccise suo padre, era fra i presenti alla predicazione del Sutra del Loto2 che grazie a un solo verso o frase crearono un legame [con il sutra, che gli avrebbe permesso di ottenere l’illuminazione nel futuro]. La figlia del re drago, una femmina dal corpo di serpente, divenne un Budda quando il Bodhisattva Manjushri espose il Sutra del Loto. Inoltre, il Budda definì l’epoca malvagia dell’Ultimo giorno della Legge come il tempo [della propagazione del Sutra del Loto] e l’affidò agli uomini e alle donne di quell’epoca a venire. Il Sutra del Loto, l’insegnamento dell’unico veicolo, è dunque un sutra grande e potente come le navi da trasporto cinesi.

            Perciò tutti i sutra buddisti, di fronte alle scritture non buddiste, sono come l’oro di fronte ai sassi e tutti i sutra mahayana, come quelli della Ghirlanda di fiori, di Mahavairochana, della Meditazione, di Amida e della Saggezza, paragonati al Sutra del Loto, sono come lucciole di fronte al sole e alla luna, come formicai di fronte al monte Hua3. Inoltre, non solo fra i sutra vi è inferiorità e superiorità, ma anche fra i loro aderenti. Quando i vari maestri della scuola della Vera parola che credono nel Sutra di Mahavairochana affrontano in dibattito il devoto del Sutra del Loto, sono come fuochi spenti dall’acqua o come rugiada asciugata dal vento. Se un cane abbaia a un leone, le sue viscere marciranno. Al demone asura che scoccò una freccia contro il sole, la testa si spaccò in sette pezzi. I maestri della scuola della Vera parola sono come il cane o l’asura, mentre il devoto del Sutra del Loto è come il leone o il sole.

              Prima che sorga il disco del sole, il ghiaccio è duro come metallo; in assenza di acqua, il fuoco è caldo come ferro fuso. Però il ghiaccio più duro si scioglie facilmente al sole estivo, così come il fuoco più ardente è facilmente spento dall’acqua. I vari maestri della Vera parola sembrano venerabili e saggi, ma sono come chi, senza tener conto del sole, pensa che il ghiaccio rimanga solido per sempre, o chi, senza tener conto dell’acqua, pensa che il fuoco continui a bruciare indefinitamente.

                Come sapete, prima dell’attacco dei mongoli l’arroganza degli uomini d’oggi non conosceva limiti. Ma dopo il decimo mese dello scorso anno nessuno di loro ha più osato assumere un atteggiamento arrogante perché, come avete sentito, solo io, Nichiren, avevo predetto questa invasione straniera. Ma, se [i mongoli] dovessero attaccare ancora, nessuno avrà il coraggio di affrontarli; tutti sarebbero come scimmie impaurite da un cane o come rane atterrite da un serpente. Questo unicamente perché questo paese, permettendo che tutti i preti della Vera parola, Nembutsu, dei Precetti e delle altre scuole odiassero il devoto del Sutra del Loto, l’inviato del Budda Shakyamuni, si è fatto del male da solo, attirandosi in particolar modo la collera degli dèi celesti; così tutti i suoi abitanti sono diventati dei codardi. Sono come il fuoco che ha paura dell’acqua, come un albero che teme l’ascia, come un fagiano sconvolto dal terrore alla vista del falco o come un topo minacciato dal gatto. Non ci sarà scampo per nessuno. E allora che cosa faranno? In una battaglia il generale è l’anima per i soldati e se il generale si perde di coraggio, i soldati diventeranno codardi.

                  Le donne considerano il marito la loro anima: senza suo marito, la donna è come senza anima. Oggi persino per le donne sposate è difficile tirare avanti in questo mondo. Tu hai perso la tua anima, eppure stai vivendo con più coraggio di coloro che l’hanno. Inoltre, poiché hai fede negli dèi e veneri il Budda, sei una donna superiore a tutte le altre.

                    Lasciando da parte i seguaci della scuola Nembutsu e delle altre, mentre stavo a Kamakura non avevo modo di stabilire se la fede nel Sutra del Loto dei singoli credenti fosse profonda o superficiale. Ho potuto rendermene conto solo dopo aver incontrato l’ira delle autorità ed essere stato esiliato sull’isola di Sado. Nessuno è venuto a trovarmi; solo tu, una donna, oltre a inviarmi varie offerte, sei venuta personalmente a farmi visita. Mi sembra una cosa troppo meravigliosa per essere vera. Per di più, ora sei venuta a trovarmi qui. Non ho parole per ringraziarti. Sicuramente gli dèi buddisti ti proteggeranno e le dieci fanciulle demoni avranno compassione di te. Il Budda ha promesso nel Sutra del Loto che questo sutra sarà per una donna come una lanterna nell’oscurità, come una barca per attraversare il mare, come un protettore per il viaggio in luoghi pericolosi4.

                      Quando il Maestro del Tripitaka Kumarajiva era in viaggio per portare il Sutra del Loto in Cina, il re celeste Vaishravana gli inviò un gran numero di truppe per scortarlo sull’altipiano del Pamir5. Quando il Maestro del Dharma Dosho lesse il Sutra del Loto in un campo, numerose tigri si radunarono per proteggerlo6. Sarà la stessa cosa anche per te. Le trentasei divinità della terra e gli dèi delle ventotto costellazioni7 del cielo ti daranno la loro protezione. Inoltre, per ogni essere umano vi sono due divinità celesti che lo accompagnano sempre, come l’ombra segue il corpo; una si chiama Stessa Nascita, l’altra Stesso Nome. Esse stanno rispettivamente sulla spalla sinistra e destra e lo proteggono [riferendone ogni azione al cielo]; perciò il cielo non punisce mai le persone che non hanno commesso errori, e tanto meno le persone virtuose.

                        Per questo il Gran Maestro Miao-lo affermò: «Più forte è la fede, maggiore è la protezione degli dèi»8; se uno conserva una fede salda, certamente la protezione degli dèi sarà grande. Lo dico per il tuo bene. La tua fede9 nel passato è stata ammirevole, ma ora devi rafforzarla più che mai. Solo così riceverai una protezione ancor maggiore da parte delle dieci fanciulle demoni. Non occorre andare lontano per trovare un esempio: benché in Giappone tutti senza eccezione, dal governante alla gente comune, abbiano cercato di farmi del male, io sono sopravvissuto fino a oggi perché, nonostante fossi solo, la mia fede nel Sutra del Loto è salda.

                          Se la rotta che segue il nocchiere di una nave è mal tracciata, tutti quelli che si trovano a bordo annegheranno. Se un uomo ha grande forza fisica ma uno spirito debole10, anche le sue molte capacità saranno inutili. In Giappone vi sono molte persone sagge, ma sono inutili perché i piani del governante sono maldestri.

                            Nell’ultima invasione mongola, a Iki, a Tsushima e nelle nove province [del Kyushu], decine di migliaia di persone, militari e civili, uomini e donne, sono stati uccisi, fatti prigionieri, sono annegati in mare o sono morti precipitando dalle scogliere. Se ci sarà un altro attacco, sarà molto peggiore del primo: Kyoto e Kamakura subirebbero la stessa sorte di Iki e Tsushima. Tieniti pronta a fuggire da qualche altra parte. In quel momento, anche coloro che dichiararono di non voler vedere né ascoltare Nichiren, giungeranno le mani e crederanno nel Sutra del Loto. Persino i seguaci Nembutsu e Zen reciteranno Nam-myoho-renge-kyo.

                              Nel sutra si legge che il Budda sosterrà con la sua spalla e porterà sul suo dorso gli uomini e le donne che avranno una salda fede nel Sutra del Loto11. Il maestro del Tripitaka Kumarayana fu trasportato da una statua di legno di Shakyamuni12; quando Nichiren stava per essere decapitato, l’Onorato dal Mondo di Grande Illuminazione prese il suo posto. Sarà così nel presente come fu nel passato: tutti voi siete miei sostenitori, com’è possibile che non conseguiate la Buddità?

                                Chiunque tu prenda per marito, se è un nemico del Sutra del Loto, non devi seguirlo. Rafforza la tua fede ancora di più. Il ghiaccio è fatto di acqua, ma è più freddo dell’acqua; il colore blu si ottiene dall’indaco, ma, quando qualcosa viene ripetutamente tinta in questo, assume un colore più intenso di quello della pianta di indaco13. Benché il Sutra del Loto sia sempre uguale, se tu continui a rafforzare la fede, il tuo colore sarà più intenso di quello degli altri e riceverai più benefici di loro.

                                  Il legno è bruciato dal fuoco, ma il legno di sandalo non può essere bruciato. Il fuoco è spento dall’acqua, ma il fuoco che cremò le spoglie del Budda non po­té essere spento. I fiori sono dispersi dal vento, ma i fiori dei cieli della purezza non appassiscono. L’acqua evapora durante le grandi siccità, ma non evapora se entra nel fiume Giallo. Il perfido re Dammira non fu punito quando fece decapitare un monaco indiano, ma quando decapitò il Venerabile Aryasimha, il braccio gli cadde al suolo insieme alla spada. Quando il re Pushyamitra incendiò il monastero Kukkutarama, la sua testa fu spaccata dai bastoni dei dodici dèi14.

                                    Ora, diventando nemico del Sutra del Loto, il popolo giapponese ha provocato la propria rovina e quella del paese. Poiché io l’ho annunciato, le persone dotate di scarse capacità di comprensione dicono che Nichiren è arrogante. Ma non è così: se non parlassi, non sarei il devoto del Sutra del Loto. Inoltre, quando nel futuro quello che sto dicendo si verificherà, anche tutti gli altri crederanno e, mettendolo per iscritto adesso, le genti future riconosceranno la mia saggezza.

                                      [Un commentarioal Sutra del Nirvana afferma che] «Il corpo è insignificante, la Legge è suprema15. Si dovrebbe dare la vita per propagare la Legge». Poiché il mio corpo è insignificante, vengo colpito e odiato, ma poiché la Legge è suprema, si diffonderà sicuramente. Se il Sutra del Loto si diffonderà, i miei resti mortali saranno rispettati; se i miei resti mortali saranno rispettati, essi beneficheranno la gente. Allora sarò venerato come ora è venerato il Bodhisattva Hachiman. Sappi che, in quell’epoca, gli uomini e le donne che hanno aiutato Nichiren, saranno onorati quanto Takenouchi e Wakamiya16.

                                        I benefici che derivano dall’aprire gli occhi anche a una sola persona cieca vanno al di là di ogni descrizione; come si possono descrivere dunque i benefici che derivano dall’aver aperto gli occhi ciechi di tutto il popolo giapponese o addirittura di aver donato la vista a tutti gli esseri umani di Jambudvipa e degli altri tre continenti17? Nel quarto volume del Sutra del Loto si legge: «Se dopo l’estinzione del Budda qualcuno potrà capire il significato di questo sutra, costui sarà l’occhio del mondo per gli dèi e per gli uomini»18. Significa che la persona che manterrà la fede nel Sutra del Loto servirà da occhi agli esseri umani e celesti di tutto il mondo. Perciò i giapponesi che sono ostili a Nichiren stanno in realtà strappando gli occhi degli esseri umani e celesti di tutto il mondo. Di conseguenza, il cielo è infuriato e giorno dopo giorno si verificano disastri nel cielo; anche la terra è infuriata e mese dopo mese si susseguono calamità sulla terra.

                                          Shakra era una divinità celeste eppure rispettò la volpe che gli aveva insegnato la Legge19 e rinacque come Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti. Il ragazzo delle Montagne Nevose onorò un demone come maestro e divenne il signore del triplice mondo. I grandi santi e i preti onorevoli non abbandonano la Legge a causa dell’aspetto umile [di chi l’insegna]. Ora Nichiren può essere uno stupido, ma non è certo inferiore a una volpe o a un demone. Le persone nobili di questa epoca non sono certo superiori a Shakra o al ragazzo delle Montagne Nevose, eppure, a causa della mia umile posizione, rifiutano le mie sagge parole. Questo è il motivo per cui il paese è sull’orlo della rovina. Che cosa deplorevole! Ma ciò che mi rattrista di più è che non potrò salvare i discepoli che hanno avuto pietà delle mie sofferenze.

                                            Qualsiasi cosa dovesse accadere, vieni qui, sarai la benvenuta. Moriremo insieme di fame tra queste montagne. Immagino che tua figlia Oto sia diventata una fanciulla bella e intelligente.

                                              Ti scriverò ancora.

                                                Nichiren

                                                  Il quarto giorno dell’ottavo mese

                                                    A Oto

                                                        Cenni Storici

                                                        Nichiren Daishonin inviò questa lettera da Minobu, nell’ottavo mese del primo anno di Kenji (1275), indirizzandola a Oto Gozen, la figlia di Nichimyo. Tuttavia, considerati il contenuto e la giovane età di Oto, la lettera sembra in realtà rivolgersi alla madre. Sono scarse le notizie sul conto di Nichimyo, salvo che era una fervida credente di Kamakura che affrontò il viaggio fino all’isola di Sado insieme alla sua bambina, per fare visita al Daishonin. Il viaggio da Kamakura a Sado era lungo e pericoloso, e il Daishonin fu molto impressionato dalla fede coraggiosa che ella aveva dimostrato.

                                                        In questa lettera egli afferma: «Il ghiaccio è fatto di acqua, ma è più freddo dell’acqua; il colore blu si ottiene dall’indaco, ma, quando qualcosa viene ripetutamente tinta in questo, assume un colore più intenso di quello della pianta di indaco». È la parafrasi di un brano del notissimo classico cinese Hsün Tzu, con il quale il Daishonin incoraggia Nichimyo a rafforzare ancor più la propria fede, in modo da acquisire vitalità e fortuna ancora maggiori.

                                                        Il titolo di questa lettera deriva da un passo tratto da Annotazioni sul Sutra del Nirvana che recita: «Il corpo è insignificante, la Legge è suprema. Si dovrebbe dare la vita per propagare la Legge». Il Daishonin dichiara che, anche se molti lo odiano e lo perseguitano, poiché la Legge è suprema, essa si diffonderà certamente. Aggiunge che, dopo la morte, i suoi resti saranno rispettati, così come saranno rispettati coloro che lo hanno aiutato.

                                                        Note

                                                        1. Nell’antica India l’“oro del fiume Jambu” era un oro immaginario, dal colore giallo-rossastro, considerato di altissima qualità che veniva estratto dal leggendario fiume Jambu che si diceva scorresse fra i boschi di alberi di jambu di Jambudvipa.
                                                        2. I presenti alla predicazione del Sutra del Loto si dividono in quattro categorie (giap. shi-shu): 1) coloro che chiedono al Budda di esporre l’insegnamento; 2) coloro che lo lodano; 3) coloro che avendo raggiunto una maturità sufficiente ascoltano l’insegnamento del Budda e ne ottengono immediato beneficio; 4) coloro che non ottengono un immediato beneficio, ma che comunque formano un legame con l’insegnamento del Budda che recherà loro beneficio nel futuro. Qui si fa riferimento a quest’ultima categoria di persone.
                                                        3. Monte Hua: una delle cinque montagne sacre della Cina.
                                                        4. Vedi Il Sutra del Loto, cap. 23, p. 392.
                                                        5. La storia di Vaishravana, uno dei quattro re celesti che inviò truppe per scortare Kumarajiva quando questi portò il Sutra del Loto dall’India centrale alla Cina, è narrata ne Il Sutra del Loto e le sue tradizioni.
                                                        6. Dosho (629-700): fondatore della scuola giapponese delle Caratteristiche dei dharma. La storia delle tigri che si radunavano per proteggerlo è riportata in Miracolose storie del Giappone.
                                                        7. Le trentasei divinità della terra sono divinità benevolenti di cui si parla nel Sutra del Potere benefico; hanno il compito di proteggere coloro che abbracciano i tre tesori: il Budda, la Legge e l’ordine buddista. Gli dèi delle ventotto costellazioni celesti sono le divinità delle ventotto case celesti o dimore lunari. Secondo la tradizione, il cielo è diviso nelle quattro case dei sette corpi celesti maggiori. Esse corrispondono ai quattro punti cardinali e alle quattro stagioni: Nord-inverno, Sud-estate, Est-primavera e Ovest-autunno.
                                                        8. Annotazioni su “Grande concentrazione e visione profonda”.
                                                        9. Fede: L’espressione giapponese è kokorozashi, che letteralmente significa “direzione del cuore”, e quindi, per estensione, cuore che crede, cuore orientato nella direzione corretta, determinazione, volontà, sincerità, premura, sincera intenzione; sta a indicare anche la sincerità dell’offerta e l’offerta stessa. Nichiren Daishonin usa spesso questa espressione come sinonimo di “fede”.
                                                        10. Lett.: «…un cuore-mente (giap. kokoro) debole», cioè manca di risolutezza.
                                                        11. Vedi Il Sutra del Loto, cap. 10, p. 233.
                                                        12. Secondo la leggenda, quando Kumarayana, padre di Kumarajiva, lasciò l’India, portò con sé una statua di Shakyamuni e si dice che durante il giorno portasse la statua, mentre durante la notte era la statua a portare lui. Questa storia è contenuta in Una raccolta di tesori.
                                                        13. Questo esempio è tratto da un brano del classico cinese Hsün Tzu. In Grande concentrazione e visione profonda si legge: «Dall’indaco un blu ancora più blu».
                                                        14. Dodici dèi: in generale sono le dodici divinità celesti che proteggono il mondo, ma in questo passo sembra che indichino le due divinità guardiane del monastero di Kukkutarama, importante centro buddista edificato da Ashoka. Secondo la Storia del re Ashoka e altre fonti, queste due divinità uccisero Pushyamitra e i suoi soldati venuti al monastero per distruggerlo.
                                                        15. Annotazioni sul Sutra del Nirvana.
                                                        16. Takenouchi: figura leggendaria che, secondo la tradizione, partecipò alla spedizione in Corea dell’imperatrice Jingu e in seguito ne servì il figlio, l’imperatore Ojin. Ojin fu deificato dopo la morte e identificato con il Grande Bodhisattva Hachiman. Wakamiya è un riferimento al Grande Bodhisattva Hachiman del tempio di Tsurugaoka Hachiman di Kamakura.
                                                        17. Secondo l’antica cosmologia indiana, il mondo consiste di quattro continenti, fra cui Jambudvipa.
                                                        18. Il Sutra del Loto, cap. 11, p. 255.
                                                        19. Storia che appare in Su “Grande concentrazione e visione profonda”. C’era una volta una volpe che viveva sul monte Shita in India. Inseguita da un leone, cadde in un pozzo asciutto e vi rimase per tre giorni. Al limite della sopravvivenza, decise di dedicarsi alla Legge buddista e recitò un verso esprimendo il desiderio di espiare le colpe passate. Quando la voce della volpe giunse fino al dio Shakra sulla cima del monte Sumeru, il dio la salvò e le chiese di predicare la Legge per lui e per le altre divinità celesti.
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