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26. Lettera al prete Nichiro in prigione

RSND, VOLUME I

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Sagami Echi, 1271. Indirizzata a Nichiro

Domani io partirò per la provincia di Sado. Nel freddo di questa notte ho pensato a come ti devi sentire in prigione e ho avuto pietà di te. Sei ammirevole: poiché tu hai letto l’intero Sutra del Loto con il corpo e con la mente, potrai salvare tuo padre e tua madre, i sei parenti1 e anche tutti gli esseri viventi. Gli altri leggono il Sutra del Loto solo con la bocca, leggono solo le parole, ma non lo leggono con il cuore. Anche se lo leggono con il cuore, non lo leggono con il corpo. Veramente lodevole è leggerlo sia con il corpo che con la mente2. Il Sutra del Loto dice: «I giovani figli del cielo lo assisteranno e lo serviranno. Spade e bastoni non lo toccheranno e il veleno non avrà il potere di nuocergli»3. Perciò non ti succederà null’altro di male. Quando sarai rilasciato dalla prigione, vieni subito da me. Non vedo l’ora di rivederci.

    Con profondo rispetto,

      Nichiren

        Il nono giorno del decimo mese dell’ottavo anno di Bun’ei (1271), segno ciclico kanoto-hitsuji

            Cenni Storici

            Il nono giorno del decimo mese del 1271, alla vigilia della partenza per l’isola di Sado, Nichiren Daishonin scrisse questa lettera a Chikugo-bo Nichiro, uno dei futuri sei discepoli anziani. Nichiro e suo padre si erano convertiti agli insegnamenti del Daishonin nel 1254 e Nichiro aveva ricevuto la tonsura sotto la tutela di suo zio Nissho, anch’egli futuro discepolo anziano. All’epoca della persecuzione di Tatsunokuchi, nel nono mese del 1271, Nichiro e molti altri discepoli preti furono imprigionati da Yadoya Mitsunori, funzionario del governo di Kamakura, in una cella scavata sul fianco di una collina vicino alla residenza di Mitsunori, a Kamakura.

            Nel periodo che va dalla persecuzione di Tatsunokuchi all’esilio a Sado, il Daishonin venne detenuto presso la residenza di Homma Rokuro Saemon, vice conestabile di Sado, a Echi, sulla terraferma nella provincia di Sagami. Fu là che il Daishonin scrisse questa lettera, dimostrando che, pur in procinto di partire per una destinazione che sarebbe stata segnata da privazioni e dure prove, la sua preoccupazione principale erano sempre i suoi discepoli.

            Note

            1. Sei parenti: padre, madre, fratello maggiore, fratello minore, moglie, figlio o figlia. Secondo un’altra classificazione, sono: padre, figlio o figlia, fratello maggiore, fratello minore, marito, e moglie.
            2. Il carattere tradotto con mente e in precedenza con cuore è lo stesso: kokoro. Nel giapponese questa distinzione non sussiste e qui è stata adottata solo per ragioni stilistiche. Leggere il Sutra del Loto “con il corpo” significa metterlo in pratica nelle proprie azioni.
            3. Il Sutra del Loto, cap. 14, p. 290.
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