327. Lettera di condoglianze
Luogo sconosciuto, 1280. Indirizzata a Nanjo Tokimitsu e Nanjo Tokimitsu, madre di
Riguardo alla notizia della scomparsa di Nanjo Shichiro Goro:
Una volta che una persona è nata, quella persona deve morire; tutti, saggi e stupidi, nobili e plebei sanno che questo è un dato di fatto. Perciò non dovremmo dolerci o spaventarci della morte di una persona. Io so che è così, e insegno agli altri a fare lo stesso. Eppure quando succede una cosa del genere, mi chiedo se non sia un sogno o un’illusione.
E ancor maggiore deve essere il dolore della madre! Ella ha perso i genitori, i fratelli, e persino il suo amato marito l’ha preceduta nella morte, ma aveva ancora molti figli a confortare il suo cuore. Adesso però il figlio più piccolo, il suo tesoro, un ragazzo superiore agli altri per lineamenti e fattezze, dal cuore devoto, che rendeva felici tutte le persone vicine a lui, adesso, improvvisamente, le è stato portato via, come un fiore prossimo a sbocciare che si secca al vento, o la luna piena che tutto a un tratto scompare alla vista.
Riesco a malapena a credere che una cosa del genere sia accaduta e non riesco nemmeno a pensare cosa scriverti, anche se c’è molto di più che vorrei dire.
Con profondo rispetto,
Nichiren
Il sesto giorno del nono mese del terzo anno di Koan [1280]
Risposta a Ueno
Poscritto: Quando l’ho incontrato il quindicesimo giorno del sesto mese ho pensato che era veramente un bel ragazzo, pieno di gioia e di vigore. Come mi addolora il pensiero di non rivederlo più! Tuttavia egli si è dedicato al Sutra del Loto ed è morto onorevolmente. So che nel suo cuore è andato a unirsi al padre nella pura terra del Picco dell’Aquila, dove batteranno le mani felici, uno di fronte all’altro. Che cosa meravigliosa, che cosa meravigliosa!
Cenni Storici
Nichiren Daishonin inviò questa lettera di condoglianze alla famiglia Nanjo il sesto giorno del nono mese del 1280, in occasione della morte di Nanjo Shichiro Goro, il fratello minore di Nanjo Tokimitsu. In essa egli si unisce con tutto il cuore al loro cordoglio e, pur cercando di consolare la madre del giovane, esprime anche il senso di perdita che egli stesso prova. Anche se tutti sanno che la morte è inevitabile, dice, il dolore della madre per la morte dell’adorato figlio Goro è indescrivibile. La profonda preoccupazione del Daishonin per la sofferenza della donna è visibile dalle numerose lettere che le inviò nei mesi successivi. Shichiro Goro non aveva mai conosciuto suo padre, Hyoe Shichiro, il quale era morto prima della sua nascita e, per questo motivo, il Daishonin descrive la gioia del loro incontro sul Picco dell’Aquila.