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57. L'insegnamento, la pratica e la prova

RSND, VOLUME I

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Minobu, 1275. Indirizzata a Sammi-bo

Durante i duemila anni del Primo e del Medio giorno della Legge, abbracciando il Buddismo hinayana o mahayana provvisorio e praticando seriamente, in generale era possibile ottenere il beneficio dell’illuminazione. Tuttavia, sebbene le persone che praticavano questi vari sutra credessero di ottenere questo beneficio dal sutra al quale si erano affidati, alla luce del Sutra del Loto nessun beneficio è mai derivato da questi insegnamenti provvisori. La ragione [per la quale ottennero l’illuminazione] è che avevano già stabilito un legame con il Sutra del Loto durante la vita del Budda. Il risultato però variava a seconda che la loro capacità di comprensione fosse matura oppure no: coloro le cui capacità erano pienamente mature ottennero l’illuminazione durante la vita del Budda, mentre coloro le cui capacità erano inferiori e immature, ricomparvero nel Primo giorno della Legge e abbracciando i sutra mahayana provvisori come il Sutra di Vimalakirti, il Sutra di Brahma Pensiero Eccellente, e i sutra della Meditazione, dei Re benevolenti e della Saggezza, ottennero la stessa prova dell’illuminazione che avevano ottenuto le persone di capacità superiori durante la vita del Budda.

    Così nel Primo giorno della Legge esistevano tutti e tre, l’insegnamento, la pratica e la prova, mentre nel Medio giorno della Legge c’erano soltanto l’insegnamento e la pratica, mancava la prova. Adesso, nell’Ultimo giorno della Legge, è rimasto solo l’insegnamento, non ci sono né la pratica né la prova. Non c’è più una singola persona che abbia formato una relazione con il Budda Shakyamuni e che abbia la capacità di ottenere l’illuminazione con i sutra mahayana provvisori o veri. In questa epoca impura e malvagia, Nam-myoho-renge-kyo del capitolo “Durata della vita”, il cuore dell’insegnamento originale, deve essere piantato come seme della Buddità per la prima volta nel cuore delle persone che commettono i cinque peccati capitali e offendono il corretto insegnamento. Questo indicano le parole del capitolo “Durata della vita”: «Adesso lascerò qui questa buona medicina. Prendetela, e non temete che non vi guarisca»1.

      Nel lontano passato, nel Medio giorno della Legge del Budda Re Suono Maestoso, quando non una singola persona conosceva i tre tesori, apparve il Bodhisattva Mai Sprezzante, il quale ripeté davanti a tutti l’insegnamento di ventiquattro caratteri che il Budda Re Suono Maestoso aveva esposto. Tutti coloro che ascoltarono questo insegnamento di ventiquattro caratteri, senza eccezione alcuna, rinacquero insieme a Mai Sprezzante e alla fine ottennero il beneficio dell’illuminazione. Questo avvenne perché avevano già ricevuto il seme della Buddità quando avevano ascoltato per la prima volta l’insegnamento. La stessa cosa accade nella nostra epoca. L’epoca del Bodhisattva Mai Sprezzante era il Medio giorno della Legge, questo è l’impuro e corrotto Ultimo giorno della Legge. Egli era un praticante allo stadio iniziale di gioia, io sono una persona comune allo stadio di ascoltare il nome e le parole della verità. Egli seminò il seme della Buddità con i ventiquattro caratteri, mentre io lo faccio con i soli cinque caratteri [di Myoho-renge-kyo]. Il tempo è diverso, ma il processo per conseguire la Buddità è esattamente lo stesso2.

        Domanda: Hai accennato prima che l’insegnamento, la pratica e la prova non sono tutti presenti in ognuno dei tre periodi del Primo, Medio e Ultimo giorno della Legge. Se è così, come spieghi l’affermazione del Gran Maestro Miao-lo: «L’inizio dell’Ultimo giorno della Legge non sarà privo di benefici invisibili poiché è il tempo in cui il grande insegnamento sarà propagato»3?

          Risposta: Il significato di questo passo è che coloro che ottennero benefici nel Primo e nel Medio giorno della Legge ricevettero benefici visibili perché la relazione che avevano formato con il Sutra del Loto durante la vita del Budda era finalmente maturata. Quelli nati nell’Ultimo giorno della Legge, invece, ricevono il seme della Buddità per la prima volta e perciò il loro beneficio è invisibile. L’insegnamento, la pratica e la prova di oggi differiscono da quelli degli insegnamenti hinayana e mahayana provvisori, dei sutra precedenti il Sutra del Loto, o dell’insegnamento transitorio del Sutra del Loto. Attualmente non c’è nessuno che possa ottenere benefici [come quelli del Primo e Medio giorno della Legge]. Secondo il commentario di Miao-lo, i benefici dell’Ultimo giorno sono invisibili e quindi la gente non può percepirli né comprenderli.

            Domanda: Esiste qualche passo dei sutra che affermi che i benefici invisibili sono limitati all’Ultimo giorno della Legge?

              Risposta: Un passo del capitolo “Re della Medicina”, nel settimo volume del Sutra del Loto, spiega: «Questo sutra offre la buona medicina per i mali della gente di Jambudvipa. Se una persona che soffre per una malattia può ascoltare questo sutra, la sua malattia svanirà ed egli non conoscerà né vecchiaia né morte»4. Il Gran Maestro Miao-lo dice: «Considerare l’ultimo periodo di cinquecento anni dopo la morte del Budda come il tempo in cui nessuno può ottenere benefici è un punto di vista superficiale. L’inizio dell’Ultimo giorno della Legge non sarà privo di benefici invisibili, poiché è il tempo in cui il grande insegnamento sarà propagato. L’ultimo periodo di cinquecento anni corrisponde a quel tempo»5.

                Domanda: I passi che hai citato indicano che la propagazione del Sutra del Loto è limitata ai primi cinquecento anni dell’Ultimo giorno della Legge. Tuttavia i sutra mahayana provvisori dicono che la loro pratica durerà per i diecimila anni dell’Ultimo giorno della Legge. Come ribatti a questo?

                  Risposta: Il commentario appena ci­tato afferma che tale interpretazione del­l’ultimo periodo di cinquecento anni è superficiale. Da un punto di vista più profondo, il Sutra del Loto si propagherà nei diecimila anni dell’Ultimo giorno. Il Gran Maestro T’ien-t’ai così commenta il precedente passo del sutra: «Non si ottengono grandi benefici soltanto durante la vita del Budda. Nell’ultimo periodo di cinquecento anni la mistica via si diffonderà e porterà benefici al genere umano per un lungo tempo futuro»6. Cos’altro suggerisce questa precisazione se non i diecimila anni dell’Ultimo giorno della Legge? Il capitolo “Distinzioni dei benefici”, nel sesto volume del Sutra del Loto, afferma: «Se nell’era malvagia dell’Ultimo giorno della Legge qualcuno sarà in grado di sostenere questo sutra»7, e il capitolo “Pratiche Pacifiche” dichiara: «Chi desidera predicare questo sutra nell’epoca del declino della Legge»8. Queste citazioni si riferiscono tutte ai diecimila anni dell’Ultimo giorno della Legge. Tutti gli altri insegnamenti del Budda sono inclusi nella dichiarazione: «In questi quarant’anni e più non ho ancora rivelato la verità»9. Per di più ci sono casi in cui i sutra sono stati modificati secondo la comprensione dei compilatori, e perciò non sono affidabili.

                    Come sono stupidi gli studiosi delle varie scuole che, dimenticando il seme dell’illuminazione gettato con il Sutra del Loto e ignorando il passato lontano tanti kalpa quanti i granelli di polvere di un sistema maggiore di mondi o di innumerevoli sistemi maggiori di mondi, abbandonano il meraviglioso insegnamento, puro e perfetto, e sprofondano di nuovo nel mare delle sofferenze di nascita e morte! È una cosa indicibilmente pietosa che essi, pur essendo nati in una terra dove la capacità delle persone di ricevere il perfetto insegnamento è pienamente matura, ricadano vanamente nella grande fortezza dell’inferno di sofferenza incessante. Non sono differenti da chi, dopo esser giunto alle montagne K’un-lun, se ne torni al suo povero paese senza una sola gemma, o da chi entri in una foresta di alberi di sandalo e poi torni ai cocci e detriti della propria terra senza aver colto i profumati boccioli di champaka10. Il terzo volume del Sutra del Loto afferma: «Supponi che una persona giunta da una terra in cui regna la fame, si imbatta nel banchetto di un grande re»11. E il sesto volume afferma: «Questa, la mia terra, rimane salva e illesa, […]. La mia pura terra non viene distrutta»12.

                      Nella tua lettera mi riferisci la difficile domanda che ti è stata posta sulla possibilità di raggiungere parzialmente la via con gli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto. In risposta dovresti citare il terzo volume del Sutra del Nirvana che dice: «Uomini devoti! Studiate e praticate [finché non avrete compreso che i tre tesori sono un’unica cosa e sono eterni]». Cita anche il terzo volume di Annotazioni su “Grande concentrazione e visione profonda” che commenta questo passo quando afferma: «Solo coloro che hanno ascoltato gli insegnamenti mahayana nel remoto passato [possono raggiungere la via con la pratica degli insegnamenti hinayana]» e «Coloro che hanno raggiunto la via con la pratica dei sutra precedenti al Sutra del Loto, furono in grado di farlo solo grazie alla loro pratica iniziale nel remoto passato»13. Chiarisci cioè che gli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto non recano alcun beneficio di illuminazione e poi spiega che lo stesso principio vale per la propagazione nell’epoca successiva alla morte del Budda: tutti coloro che ottennero la prova dell’illuminazione nel Primo e nel Medio giorno della Legge furono in grado di farlo solo grazie alla relazione formata con il Sutra del Loto durante la vita del Budda.

                        Se i tuoi oppositori continuassero a insistere sul fatto che gli insegnamenti precedenti il Sutra del Loto offrono un sentiero per l’illuminazione, cita ciò che il Budda stesso affermò nel Sutra degli Innumerevoli significati: «In questi quarant’anni e più non ho ancora rivelato la verità». Le persone comuni come noi, allo stadio dell’ascoltare il nome e le parole della verità, possono auspicare di conseguire la Buddità affidandosi agli insegnamenti del Budda. Le parole dei vari maestri di per sé non hanno alcuna utilità. Il Budda nel Sutra del Nirvana raccomanda severamente di non seguirli: «Affidatevi alla Legge e non alla persona». Ricorda ciò ai tuoi oppositori e refuta le loro argomentazioni citando ripetutamente il passo «non ho ancora rivelato la verità». Comunque non citare con leggerezza certi passi [del Sutra del Loto] come «mettendo da parte onestamente gli espedienti, [esporrò unicamente la via suprema]»14 oppure «L’Onorato dal Mondo ha esposto a lungo le sue dottrine e adesso deve rivelare la verità»15. Tienili nel tuo cuore e non citarli mai senza una buona ragione.

                          Un’altra difficile domanda a cui accenni riguarda l’affermazione che il raggiungimento della via esposto negli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto e quello del Sutra del Loto sono in definitiva la stessa cosa. Tale quesito sorge dall’affermazione del Sutra della Meditazione secondo cui coloro che si affidano a esso rinasceranno nella Pura terra. In risposta devi dire che simili asserzioni si trovano anche in altri sutra e citare nuovamente l’insegnamento «In questi quarant’anni e più non ho ancora rivelato la verità» e altri come «[il Budda la predica in tal modo come espediente], impiegando nomi e termini provvisori»16. Se poi affermano che il Sutra della Meditazione e il Sutra del Loto furono esposti nello stesso periodo di tempo, affronta questo argomento citando il passo del capitolo “Maestro della Legge”: «Tra quelli che ho predicato, che ora predico e che predicherò, questo Sutra del Loto è il più difficile da credere e il più difficile da comprendere»17. Puoi citare anche i passi del terzo volume del Significato profondo del Sutra del Loto18 o il terzo volume di Annotazioni su “Il significato profondo del Sutra del Loto”19. Comunque, considera molto bene questi sutra e commentari e non citarli a caso.

                            Nella tua lettera citi anche le affermazioni della scuola della Vera parola. Innanzitutto devi chiedere su quali passi delle scritture il Gran Maestro Kobo si sia basato per dire che la dottrina del Sutra del Loto è una teoria puerile e che Shakyamuni si trovava ancora nella regione dell’oscurità. Se rispondono citando alcuni sutra, chiedi loro quale dei Budda delle tre esistenze è rappresentato dal Tathagata Mahavairochana. Poi domanda se sono consapevoli dell’inganno perpetrato dai maestri del Tripitaka Shan-wu-wei e Chin-kang-chih. Racconta come Shan-wu-wei ingannò il prete I-hsing quando gli dettò il commento al Sutra di Mahavairochana20. Nel Sutra di Mahavairochana non c’è la minima traccia dei tremila regni in un singolo istante di vita; questa falsa interpretazione comparve quando il sutra venne introdotto in Cina. Per quanto riguarda la peggiore delle loro distorsioni, domanda se c’è una prova documentaria negli insegnamenti di un qualsiasi Budda delle tre esistenze, che permetta loro di calpestare la testa del Budda Vairochana21. Se loro controbattono in qualche modo, allora racconta del Grande Brahmano Arrogante, che si servì delle statue [delle tre divinità del Brahmanesimo22 e del Budda Shakyamuni] come pilastri per il palco dal quale predicava. Sugli altri punti, domanda nello stesso modo quale sutra o trattato possano presentare come prova delle loro asserzioni e per il resto, discuti con loro come ti ho sempre insegnato. Qualsiasi sia la scuola con cui tu possa dibattere, se vengono menzionate le dottrine della Vera parola, refuta nettamente le idee distorte di questa scuola. Per quanto riguarda il Nembutsu: il Maestro del Dharma T’an-luan definisce il Nembutsu la via facile da praticare e le pratiche delle altre scuole la via difficile da praticare. Tao-ch’o definisce il Nembutsu l’insegnamento della Pura terra e tutte le altre dottrine insegnamenti della Sacra via. Shan-tao distingue tra pratiche corrette e pratiche diverse, mentre Honen esorta a “scartare, chiudere, ignorare e abbandonare”23 tutti i sutra all’infuori di quelli della Pura terra di Amida. Chiedi da quale specifico sutra o trattato abbiano tratto queste dottrine. Ci sono naturalmente due tipi di sutra, veri e provvisori. Anche i trattati possono essere divisi in due tipi: quelli che trattano dello Hinayana, del Mahayana o del Buddismo in generale e quelli che trattano di sutra o capitoli specifici. Inoltre ci sono trattati che sono fedeli ai sutra e altri che li distorcono. Si dovrebbero conoscere a fondo queste distinzioni. Chiedi loro di indicare quale passo dei tre sutra della Pura terra convalidi le suddette affermazioni. Tutti recitano il Nembutsu e venerano il Budda Amida, ma chiedi ai tuoi oppositori, come prima, se esista una qualche solida base dottrinale per questo. In pratica digli di citare il sutra o il trattato in base al quale la scuola Nembutsu, sia in Cina sia in Giappone, afferma che il Sutra del Loto è una delle pratiche diverse e che deve essere “scartato, chiuso, ignorato e abbandonato”. Quando non riusciranno a citare un passo che non lasci dubbi, dì loro che, come esposto nel capitolo “Parabola e similitudine” del Sutra del Loto, la grave colpa di offendere il vero sutra basandosi sui sutra provvisori li precipiterà nella fortezza dell’inferno Avichi dove rinasceranno vita dopo vita per innumerevoli kalpa24. Lascia che gli ascoltatori giudichino da soli la gravità della colpa di seguire le dottrine parziali ed errate della loro scuola e rifiutare l’insegnamento confermato da tutti i Budda delle tre esistenzecon le parole «tutto ciò che hai esposto è la verità!»25. Come può una persona dotata di buon senso non distinguere ciò che è vero da ciò che è falso? Dopo di che, denuncia severamente i maestri della loro scuola.

                              Quanto sono ingenui quelli che vedono solamente il “ceppo”26 di un sutra e non sanno quali fra i tanti sutra sono superiori e quali inferiori! Anche se una persona non fosse in grado di capirlo da sola, non è possibile sbagliare sul fatto che il Sutra del Loto è il solo sutra la cui verità fu testimoniata dal Budda Shakyamuni, da Molti Tesori e da tutti i Budda che sono emanazioni di Shakyamuni. Chi nondimeno considera falso il Sutra del Loto e fraintende le parole del Budda «non ho ancora rivelato la verità» e legge al loro posto «io ho già rivelato la verità» ha una visione distorta, inferiore persino a quella di un bue o di una pecora.

                                Cosa significa esattamente il passo del capitolo “Maestro della Legge”: «Tra quelli che ho predicato, che ora predico e che predicherò, questo Sutra del Loto è il più difficile da credere e il più difficile da comprendere»27? Nel Sutra degli Innumerevoli significati Shakyamuni non parla forse chiaramente della «pratica delle austerità buddiste per miriadi di kalpa», e poi dichiara: «In questi quarant’anni e più non ho ancora rivelato la verità»? Questi passi sono affermazioni del Budda stesso riguardo alla superiorità relativa dei vari sutra esposti durante i suoi cinquant’anni d’insegnamento. I sutra sono superiori o inferiori a seconda che conducano o meno alla Buddità.

                                  Jikaku e Chisho sostennero che il Sutra del Loto e il Sutra di Mahavairochana si equivalgono come princìpi dottrinali, ma che il secondo è superiore dal punto di vista della pratica. Shan-tao e Honen sostennero che nessun’altra pratica al di fuori del Nembutsu è adatta alla capacità delle persone nell’Ultimo giorno della Legge. La scuola Zen sostiene una trasmissione speciale al di fuori delle scritture. La loro prospettiva è distorta come quella di chi confonda l’est con l’ovest o non sappia distinguere il nord dal sud. La loro comprensione è inferiore a quella di un bue o di una pecora e i loro insegnamenti sono ambigui come un pipistrello [che non è né topo né uccello]. Come potevano non provare terrore nello sfidare le parole del Budda «Affidatevi alla Legge e non alla persona» e «[Chi non riesce ad avere fede e] invece offende questo sutra, [distruggerà immediatamente tutti i semi per divenire Budda in qualsiasi mondo]»28? Dovevano essere posseduti da un demone malvagio o intossicati dal vino avvelenato dell’oscurità.

                                    Niente vale più della prova concreta. Guarda la morte improvvisa di Shan-wu-wei, la disgrazia imprevista che ha colpito I-hsing, o il modo in cui sono morti Kobo e Jikaku. Avrebbero potuto incontrare un destino così terribile se veramente fossero stati devoti del corretto insegnamento? Come interpreti il Sutra della Meditazione sul Budda come l’oceano29,gli altri sutra o il trattato del Bodhisattva Nagarjuna30 che descrive lo stato di morte? Il Maestro della Meditazione I-hsing incluse le menzogne di Shan-wu-wei nella sua spiegazione del Sutra di Mahavairochana. Kobo denunciò la dottrina del Sutra del Loto come una teoria puerile. Jikaku sostenne che il Sutra di Mahavairochana è uguale al Sutra del Loto nei princìpi ma superiore nella pratica. T’an-luan e Tao-ch’o proclamarono che solo il Nembutsu è adatto alle capacità della gente nell’Ultimo giorno. Tali opinioni sono comuni nei falsi insegnamenti delle scuole basate sui sutra provvisori. Nessuno desidererebbe morire come queste persone. Dì queste cose pacatamente ma fermamente, con voce calma, sguardo tranquillo e volto imperturbabile.

                                      Nella tua lettera mi chiedi [come rispondere alle persone che] elencano i benefici degli altri sutra. Prima di tutto, dichiara che sono incompleti. Poi chiedi ai tuoi avversari se i sutra sui quali si fondano le loro scuole siano mai stati confermati e convalidati dai tre Budda31. Dì che non lo hai mai sentito dire e che Molti Tesori e i Budda che erano emanazioni di Shakyamuni si riunirono per testimoniare la veridicità del Sutra del Loto; come può un Budda avere due parole32? Poi chiedi se c’è qualche altro sutra che menzioni le sei azioni difficili e le nove azioni facili. Con la possibile eccezione dei sutra spurii compilati dopo la morte del Budda, nessun altro dei sutra predicati dal Budda Shakyamuni in cinquant’anni vi accenna con una sola frase o una sola parola. Devi spiegarlo chiaramente.

                                        Gli altri sutra rivelano forse che il Budda originale ottenne l’illuminazione in un passato lontano tanti kalpa quanti i granelli di polvere di innumerevoli sistemi maggiori di mondi? Spiegano come le persone formarono un legame con il Sutra del Loto quando fu esposto in un passato lontano tanti kalpa quanti i granelli di polvere di un sistema maggiore di mondi? Quale altro sutra insegna il beneficio immenso che si può ottenere anche con un singolo istante di fede e comprensione in esso, o i benefici immensi che si estendono fino alla cinquantesima persona che gioisce udendolo? Gli altri sutra non accennano nemmeno ai benefici ottenuti dal primo, secondo, terzo o decimo ascoltatore, tanto meno ai benefici del cinquantesimo. Inoltre non parlano neanche di un numero di kalpa pari a uno o due granelli di polvere, figuriamoci di tempi incalcolabili come tanti kalpa quanti i granelli di polvere di infiniti sistemi maggiori di mondi o tanti kalpa quanti i granelli di polvere di un sistema maggiore di mondi! Solo nel Sutra del Loto i due veicoli poterono conseguire la Buddità e l’umile figlia del re drago po­té ottenere l’illuminazione nella sua forma presente. Ciò si trova forse nei Sutra della Ghirlanda di fiori, della Saggezza o negli altri sutra mahayana? La capacità di conseguire la Buddità delle persone dei due veicoli fu rivelata per la prima volta nel Sutra del Loto [come chiarì T’ien-t’ai], e possiamo esser certi che, a differenza di Kobo o di Jikaku, un filosofo illuminato come il Gran Maestro T’ien-t’ai non avrebbe inventato una falsa teoria, una teoria che non fosse basata sulle parole o sul significato dei sutra. Quale altro sutra predice la futura illuminazione del perfido Devadatta in un paese chiamato Via del Cielo? Anche lasciando da parte tutte queste questioni, quale altro sutra rivela il mutuo possesso dei Dieci mondi o insegna che persino le piante e gli alberi possono manifestare la natura di Budda? T’ien-t’ai spiega che tutte le cose [che hanno colore o profumo sono] manifestazioni della Via di mezzo, e Miao-lo aggiunge che le persone si stupiscono e nutrono dubbi [quando ascoltano per la prima volta la dottrina che gli esseri insenzienti posseggono la natura di Budda]33. Come si possono classificare queste interpretazioni insieme alle opinioni distorte di Jikaku e Chisho per i quali il Sutra di Mahavairochana equivale al Sutra del Loto per quanto riguarda i princìpi, ma è superiore nella pratica? T’ien-t’ai fu uno dei maestri che tennero accesa la torcia del Buddismo nel passaggio dall’India alla Cina fino in Giappone. Egli è il santo che si risvegliò al monastero P’u-hsien34, era la reincarnazione di un bodhisattva, e ottenne l’illuminazione con la sua innata saggezza. Come avrebbe potuto formulare interpretazioni che non fossero basate sui sutra o sui trattati?

                                          Negli altri sutra si trova forse qualche grande principio? Il Sutra del Loto contiene venti grandi princìpi. Tra quei venti, il più importante è la rivelazione, nel capitolo “Durata della vita”, che il Budda ottenne per la prima volta l’illuminazione in un passato lontano tanti kalpa quanti i granelli di polvere di infiniti sistemi maggiori di mondi. La gente può chiedersi cosa il Budda volesse intendere con questa rivelazione. Spiegagli che egli insegnò che le persone comuni come noi, che sono state immerse nelle sofferenze di nascita e morte dal tempo senza inizio e che non hanno mai neanche sognato di raggiungere la riva dell’illuminazione, diventano dei Tathagata originariamente illuminati e dotati dei tre corpi. Ovvero, egli insegnò la suprema dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita. Su queste basi spiega con certezza che il Sutra del Loto è il più profondo di tutti gli insegnamenti del Budda.

                                            Puoi parlare di questo in un dibattito ufficiale, ma non in una discussione personale. Se ne discuti indiscriminatamente con chiunque, in qualunque occasione, incorrerai certamente nella punizione di tutti i Budda delle tre esistenze. Ho sempre detto che questa è la dottrina che ho personalmente verificato con la mia vita.

                                              È possibile trovare il minimo segno di questa dottrina nel Sutra di Mahavairochana? I tre sutra della Pura terra affermano che sono trascorsi circa dieci kalpa da quando il Budda Amida ottenne l’illuminazione. Si può forse paragonare con la precedente rivelazione del Sutra del Loto? Affronta ogni argomento con tali confutazioni, citando ogni passo nel suo contesto. Poi, dì ai tuoi avversari di fermarsi a riflettere su questo: è precisamente perché il Sutra del Loto è così elevato che Molti Tesori venne da molto lontano per confermarne la veridicità e che i Budda emanazioni si radunarono per unirsi a lui; poi Shakyamuni, Molti Tesori e tutti gli altri Budda testimoniarono che il Sutra del Loto è esente da falsità estendendo la lingua fino al cielo di Brahma35. Bodhisattva numerosi come i granelli di polvere di mille mondi apparvero da sotto la terra e a loro fu specificamente affidata la trasmissione di Myoho-renge-kyo a tutti gli esseri viventi del paese di Jambudvipa in questa impura e malvagia ultima epoca. Poiché questi bodhisattva erano gli inviati del Budda, egli respinse gli altri grandi bodhisattva in numero di ottocentomila milioni di nayuta, dicendo: «Desistete, uomini devoti!»36. Se, com’è costume dei seguaci di tali scuole distorte, ti chiedono di citare una prova documentaria di ciò che affermi, cita il capitolo “Emergere dalla terra” del Sutra del Loto, e anche il nono volume di Parole e frasi del Sutra del Loto e il nono volume di Annotazioni su “Parole e frasi del Sutra del Loto”, che spiegano le tre ragioni [per cui furono respinti i bodhisattva degli altri mondi]37e le tre ragioni [dell’apparizione dei Bodhisattva della Terra]38. Questa è una cosa della massima importanza per Nichiren e i suoi discepoli.

                                                Se gli aderenti alle altre scuole ribattono citando il passo del Trattato sulla grande perfezione della saggezza: «Se uno denuncia gli insegnamenti che seguono gli altri per amore del proprio, allora anche se si tratta di un praticante che osserva i precetti non potrà sfuggire alle pene dell’inferno», domanda se sanno perché Nagarjuna scrisse questa ammonizione e se Nagarjuna poteva ignorare quanto sia grave la colpa di offendere il vero insegnamento aggrappandosi agli insegnamenti provvisori. Egli affermò che «i vari sutra non sono insegnamenti segreti, solo il Sutra del Loto è segreto»39, e che solo il Sutra del Loto è il seme dell’illuminazione, paragonandolo a un grande medico in grado di trasformare il veleno in medicina. È possibile che poi se ne sia pentito e abbia scritto che, se uno denuncia gli insegnamenti che seguono gli altri per amore del proprio, sarà destinato a cadere nei cattivi sentieri? Se così fosse, egli sarebbe in netta contraddizione con le parole di verità del Sutra del Loto pronunciate dal Budda «mettendo da parte onestamente gli espedienti» e «non accettando un solo verso degli altri sutra»40. Ciò è difficilmente concepibile. Nagarjuna era un bodhisattva apparso in accordo con la predizione del Budda e uno studioso erede diretto degli insegnamenti di Shakyamuni, perciò potrebbe aver scritto quell’ammonizione nel suo trattato perché prevedeva che preti come Kobo e T’an-luan avrebbero calunniato il Sutra del Loto, l’insegnamento che si adatta a quest’epoca dell’Ultimo giorno della Legge. Rimprovera i tuoi avversari di non conoscere il significato delle parole che citano. Dì loro: «Non siete voi i seguaci di quelli destinati a cadere nei cattivi sentieri? Non fate parte di coloro che soffriranno per innumerevoli kalpa a venire? Che pena!».

                                                  Nel suo appello al signore di Hoko-ji41, Ryokan della scuola dei Precetti dichiarò: «Ultimamente io, Ninsho, sono irritato dal prete chiamato Nichiren che dichiara che chi osserva i precetti è destinato a cadere nell’inferno. Quale sutra o trattato afferma una tale cosa? Questa è la prima domanda. Inoltre, oggi, in Giappone, non c’è quasi nessuno, di alto come di basso rango, che non reciti il Nembutsu; eppure egli afferma che il Nembutsu forma la causa karmica per cadere nell’inferno di sofferenza incessante. Su quale sutra è basato ciò? Mi piacerebbe domandare a Nichiren quale prova attendibile può offrire per giustificare questa affermazione. Questa è la seconda domanda». Egli ha inviato al governo sei domande simili, riguardanti in generale se l’illuminazione possa essere ottenuta attraverso la pratica degli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto, oppure no. Se Ryokan del Gokuraku-ji fa di nuovo sapere, come pretende nel suo appello, che egli desidera incontrarmi e dibattere con me, presenta al governo una petizione [in cui si richieda un pubblico dibattito]. Dì a Ryokan: «Il mio maestro Nichiren incorse nell’ira del governo e fu esiliato nella provincia di Sado nell’ottavo anno di Bun’ei (1271). Nel primo mese dell’undicesimo anno di Bun’ei42 fu perdonato e ritornò a Kamakura. Al suo ritorno espose le sue rimostranze a Hei no Saemon su vari argomenti e poi si isolò sulle montagne della provincia di Kai. Egli ha dichiarato che, anche se venisse convocato dall’imperatore o dall’imperatrice, non uscirà mai più dalle montagne per discutere i suoi insegnamenti con gli studiosi di altre scuole. Quindi, sebbene io, suo discepolo, sia un semplice novizio e la mia conoscenza del suo insegnamento sia minima come un pelo rispetto al mantello di nove buoi, se qualcuno si presenta ed espone i suoi dubbi sul Sutra del Loto, farò del mio meglio per rispondergli». Poi spiega i miei insegnamenti rispondendo direttamente alle domande dei tuoi avversari.

                                                    Inoltre, quando devi replicare alle sei difficili domande poste nell’appello di Ryokan, ricorda, come ho sempre detto, che i discepoli di Nichiren non possono realizzare niente se sono codardi. Quando devi discutere sulla superiorità, profondità e potere di condurre all’illuminazione del Sutra del Loto e degli altri sutra, ricorda che non bisogna nutrire un timore reverenziale per il Budda Shakyamuni descritto negli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto e nell’insegnamento transitorio del sutra, e ancor meno per i bodhisattva allo stadio di illuminazione quasi perfetta. I seguaci delle scuole che si basano sugli insegnamenti provvisori contano ancora meno. Mentre discuti, tieni in mente che, poiché noi abbracciamo il Sutra del Loto, la nostra posizione è come quella del grande re celeste Brahma e che non è affatto sbagliato considerare nostri sudditi o persino barbari coloro che aderiscono a insegnamenti inferiori.

                                                      Gli aderenti alla scuola dei Precetti infrangono i precetti più di una montagna che frana o di un fiume che straripa. Ben lungi dal conseguire la Buddità, non rinasceranno nemmeno nel mondo degli esseri umani o di quelli celesti. Il Gran Maestro Miao-lo afferma: «Se una persona osserva anche un solo precetto, rinascerà come essere umano. Se infrange anche un solo precetto, cadrà invece nei tre cattivi sentieri»43. Chi, fra i seguaci di Ninsho nella scuola dei Precetti, abbraccia almeno una delle proibizioni stabilite nel Sutra dell’Osservanza dei precetti, nel Sutra della Meditazione sul corretto insegnamento e in altri sutra, o osserva veramente le regole di condotta esposte nei sutra Agama o negli altri sutra hinayana o mahayana? Senza dubbio sono tutti destinati a “cadere nei tre cattivi sentieri” o a sprofondare nell’inferno di sofferenza incessante. Come mi fanno pena! Spiega, citando il capitolo “Torre preziosa”, cosa significa realmente «osservare i precetti e praticare [le regole disciplinari]»44. Quindi, dopo una breve pausa, dì loro che i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo, il cuore dell’insegnamento originale del Sutra del Loto, contengono tutti i benefici accumulati attraverso le innumerevoli pratiche e azioni meritorie di tutti i Budda nelle tre esistenze. Come possono quindi questi cinque caratteri non includere i benefici ottenuti osservando tutti i precetti dei Budda? Una volta abbracciato questo meraviglioso precetto perfettamente dotato, un praticante non può infrangerlo, nemmeno se volesse. Perciò è chiamato il precetto del calice di diamante45. Solo osservando questo meraviglioso precetto i Budda delle tre esistenze sono diventati Budda dotati dei tre corpi, il corpo del Dharma, il corpo di ricompensa, e il corpo manifesto, ciascuno dei quali è senza inizio né fine. Il Gran Maestro T’ien-t’ai ha scritto: «Nei vari insegnamenti egli [il Budda] lo mantenne segreto e non lo trasmise»46. Adesso, nell’Ultimo giorno della Legge, chiunque, saggio o ignorante, laico o prete, umile o potente che sia, abbracciando Myoho-renge-kyo e praticando in accordo con l’insegnamento del Budda, non potrà mancare di conseguire il frutto della Buddità. Proprio per questo motivo Shakyamuni decretò per il devoto del Sutra del Loto nell’epoca impura e malvagia successiva alla scomparsa del Budda: «Tale persona sicuramente, senza alcun dubbio, conseguirà la via del Budda»47. D’altra parte, coloro che praticano gli insegnamenti provvisori contravvenendo al decreto di Shakyamuni, Molti Tesori e dei Budda delle dieci direzioni, cadranno sicuramente nell’inferno di sofferenza incessante. Ora che è stato rivelato un precetto così meraviglioso, nessun precetto esposto negli insegnamenti precedenti al Sutra del Loto o nell’insegnamento transitorio del sutra, ha il minimo potere di recare benefici alle persone. Dal momento che essi non procurano il minimo beneficio, è completamente inutile osservarli, anche per un solo giorno.

                                                        Nel tempo in cui deve essere propagato il meraviglioso precetto dell’insegnamento originale, appariranno senza dubbio presagi mai osservati nelle epoche precedenti. Il grande terremoto dell’era Shoka e l’enorme cometa dell’era Bun’ei48 erano due di quei segni. Ma chi fra i nostri contemporanei, quale scuola buddista, sta davvero propagando l’oggetto di culto e il santuario dell’insegnamento originale? Nessuno lo ha fatto nei duemiladuecento anni e più seguenti alla morte del Budda. Adesso, più di settecento anni dopo che il Buddismo è stato introdotto in Giappone nel regno del trentesimo imperatore Kimmei, la grande Legge mai udita nelle ere precedenti si sta propagando in questo paese e tutte le persone, anche quelle dell’India, della Cina e dell’intero paese di Jambudvipa, potranno conseguire la Buddità! È meraviglioso!

                                                          Riguardo all’insegnamento, alla pratica e alla prova, di cui parlavo prima, [dal punto di vista della grande Legge] l’Ultimo giorno della Legge li possiede tutti e tre, come il Primo giorno della Legge li possedeva [dal punto di vista degli insegnamenti di Shakyamuni]. Pratiche Superiori, la guida dei Bodhisattva della Terra, ha già fatto il suo avvento in questo mondo, quindi la grande Legge, l’essenza del Sutra del Loto a lui affidata, si diffonderà senza alcun dubbio. Per tutti gli esseri viventi del Giappone, della Cina e degli altri paesi del mondo, sarà un evento raro come veder sbocciare il fiore udumbara per salutare l’avvento di un re che mette in moto la ruota d’oro. Nei primi quarantadue anni di predicazione, come nei quattordici capitoli dell’insegnamento transitorio del Sutra del Loto, il Budda tenne segreta questa grande Legge e non la insegnò; la espose soltanto nell’insegnamento originale, all’interno della sezione della rivelazione49.

                                                            Ho sentito dire che il prete Ryokan, quando seppe che mi trovavo in una provincia remota, disse a tutti quanto avrebbe desiderato che tornassi al più presto a Kamakura per poter discutere con me e dissipare i dubbi della gente. Chiedi se per caso lodare se stessi e disprezzare gli altri50 è uno dei precetti che si praticano nella sua scuola. Per di più, quando tornai davvero a Kamakura, Ryokan chiuse le sue porte e proibì a chiunque di entrare. A volte si finse persino malato dicendo che aveva preso un raffreddore. Digli: «Io non sono Nichiren ma solamente uno dei suoi discepoli. Sebbene io parli con un po’ di accento e sia piuttosto ottuso, concordo pienamente con la sua affermazione che la scuola dei Precetti tradisce il paese». Nei pubblici dibattiti, sebbene gli insegnamenti che difendi siano perfettamente aderenti alla verità, non devi mai essere scortese o ingiurioso né avere un atteggiamento presuntuoso. Una simile condotta sarebbe scandalosa. Controlla attentamente i tuoi pensieri, le parole e le azioni e sii prudente quando ti incontri a dibattere con altri.

                                                              Nichiren

                                                                Il ventunesimo giorno del terzo mese

                                                                  Inviato al prete Acharya Sammi.

                                                                      Cenni Storici

                                                                      Nel quinto mese del 1274, Nichiren Daishonin lasciò Kamakura per ritirarsi a vivere in una piccola dimora isolata sul monte Minobu, da dove continuò a scrivere lettere e trattati, a istruire i suoi discepoli e a tenere lezioni sul Sutra del Loto per assicurare la corretta trasmissione dei suoi insegnamenti nel futuro. Da allora i suoi seguaci cominciarono a raccogliersi intorno a Nikko Shonin, che divenne il responsabile dell’attività di propagazione.

                                                                      Si ritiene che questa lettera sia stata scritta da Minobu, nel terzo mese del dodicesimo anno di Bun’ei (1275), in risposta ad alcune domande postegli da Sammi-bo, uno dei suoi discepoli principali, che stava preparando un dibattito religioso.

                                                                      Sammi-bo eccelleva per eloquenza e cultura, aveva studiato sul monte Hiei e tenuto lezioni per l’aristocrazia di Kyoto, e per un periodo contribuì attivamente alla propagazione degli insegnamenti del Daishonin. Tuttavia, il Daishonin lo rimproverò in diverse occasioni per la sua arroganza e la tendenza a fare sfoggio della sua erudizione. Durante la persecuzione di Atsuhara, nel 1279, Sammi-bo abbandonò la fede, e sembra che in seguito sia morto tragicamente, in circostanze non note.

                                                                      In questa lettera Nichiren Daishonin afferma che, nell’Ultimo giorno della Legge, gli insegnamenti di Shakyamuni non sono più in grado di condurre le persone all’illuminazione, e che solo Nam-myoho-renge-kyo unisce i tre elementi dell’insegnamento, della pratica e della prova, essenziali per rendere vitale il Buddismo.

                                                                      In apertura, egli tratta dell’insegnamento del Budda, della pratica dell’insegnamento e della prova – cioè del beneficio risultante dalla pratica che, in senso stretto, è l’illuminazione – nei tre periodi successivi del Primo, Medio e Ultimo giorno della Legge.

                                                                      Riguardo al Buddismo hinayana, egli spiega che nel Primo giorno vi erano insegnamento, pratica e prova; nel Medio giorno esistevano insegnamento e pratica, ma non c’era più la prova; nell’Ultimo giorno rimane solo l’insegnamento, senza più né pratica né prova.

                                                                      Il Daishonin sostiene che coloro che conseguirono la Buddità durante la vita di Shakyamuni e nel Primo e Medio giorno della Legge furono in grado di farlo perché avevano già ricevuto in passato i semi della Buddità da Shakyamuni, coltivandoli, poi, vita dopo vita, finché era maturata la loro capacità di ottenere l’illuminazione. Per questo motivo furono in grado di conseguire benefici visibili attraverso gli insegnamenti di Shakyamuni, cioè ottennero immediatamente l’illuminazione. Nell’Ultimo giorno, invece, le persone ricevono i semi della Buddità per la prima volta e, dal momento che i semi richiedono un certo tempo per maturare, l’illuminazione di queste persone non è subito evidente e perciò si parla di beneficio invisibile.

                                                                      Quindi, affermando la supremazia del Sutra del Loto, il Daishonin sottolinea gli errori dottrinali delle scuole della Vera parola, del Nembutsu e di altre, e incoraggia Sammi-bo a confutare senza timore le loro idee sbagliate. Infine sottolinea il beneficio di Myoho-renge-kyo, il cuore dell’insegnamento originale del Sutra del Loto, e predice che questa grande Legge si diffonderà ampiamente.

                                                                      Note

                                                                      1. Il Sutra del Loto, cap. 16, p. 316.
                                                                      2. Significa che sia al tempo del Bodhisattva Mai Sprezzante sia a quello di Nichiren Daishonin, le persone ascoltano l’insegnamento corretto e lo offendono, ma alla fine riescono a conseguire la Buddità in virtù del legame che in tal modo hanno formato con esso.
                                                                      3. Annotazioni su “Parole e frasi del Sutra del Loto”.
                                                                      4. Il Sutra del Loto, cap. 23, p. 394.
                                                                      5. Annotazioni su “Parole e frasi del Sutra del Loto”.
                                                                      6. Parole e frasi del Sutra del Loto.
                                                                      7. Il Sutra del Loto, cap. 17, p. 332.
                                                                      8. Ibidem, cap. 14, p. 281.
                                                                      9. Sutra degli Innumerevoli significati, p. 17.
                                                                      10. Champaka: grande albero con foglie lunghe circa venti centimetri e fiori di colore dorato dall’intenso aroma che si avverte da lontano.
                                                                      11. Il Sutra del Loto, cap. 6, p. 168.
                                                                      12. Ibidem, cap. 16, p. 318.
                                                                      13. Parafrasi di un passo di Annotazioni su “Grande concentrazione e visione profonda”.
                                                                      14. Il Sutra del Loto, cap. 2, p. 90.
                                                                      15. Ibidem, cap. 2, p. 68.
                                                                      16. Ibidem, cap. 2, p. 79.
                                                                      17. Ibidem, cap. 10, p. 235.
                                                                      18. Nel Significato profondo del Sutra del Loto si legge: «Sia che uno rifiuti o accetti [gli insegnamenti del Budda], dovrebbe in tutti i casi farlo dal punto di vista del Sutra del Loto».
                                                                      19. In Annotazioni su “Il significato profondo del Sutra del Loto” si legge: «Nella valutazione dei sutra buddisti, uno dovrebbe giudicare sulla base del Sutra del Loto, sia che li rifiuti o li accetti, perché il Sutra del Loto è l’unica sorgente dalla quale derivano tutti gli altri insegnamenti e alla quale essi ritornano».
                                                                      20. Nei commentari di Shan-wu-wei sul Sutra di Mahavairochana, compilati da I-hsing, le dottrine fondamentali di T’ien-t’ai, come quella dei tremila regni in un singolo istante di vita, sembrano far parte degli insegnamenti della Vera parola. Nichiren Daishonin spiega più dettagliatamente questa frode nella Scelta del tempo (pp. 504-505).
                                                                      21. Sembra riferirsi al rituale di iniziazione del Buddismo esoterico nel quale i candidati gettavano fiori su un mandala che raffigurava vari Budda, bodhisattva o altre figure, per determinare con quale figura avessero una speciale relazione. Pare che durante il rito i preti camminassero anche sulle immagini. Qui “Budda Vairochana” si riferisce al Budda Shakyamuni.
                                                                      22. Tre divinità del Brahmanesimo: Maheshvara, Vasudeva e Narayana. Maheshvara era un dio che regnava sul sistema maggiore di mondi.
                                                                      23. Honen non usa esattamente queste parole; Nichiren Daishonin le ha estrapolate da Preferire il Nembutsu a qualsiasi altra cosa e le ha riunite in quest’unica formula.
                                                                      24. Parafrasi del passo: «Chi non riesce ad avere fede e invece offende questo sutra, […] allorché la sua vita giungerà al termine egli cadrà nell’inferno Avichi e sarà confinato là per un intero kalpa; quando il kalpa sarà trascorso, rinascerà nuovamente lì. Egli ripeterà questo ciclo per kalpa innumerevoli» (Il Sutra del Loto, cap. 3, pp. 125-126).
                                                                      25. Il Sutra del Loto, cap. 11, p. 244. In realtà sono parole pronunciate dal Budda Molti Tesori dentro la torre preziosa. Tuttavia, poiché tutti i Budda nel capitolo “Poteri sovrannaturali del Tathagata” testimoniano la verità del Sutra del Loto, il Daishonin attribuisce questa dichiarazione a tutti i Budda.
                                                                      26. Riferimento a una storia contenuta nel Han Fei Tzu. Un giorno un contadino mentre stava arando vide un coniglio urtare contro un ceppo mentre correva e rompersi il collo. Da allora abbandonò il suo aratro e si mise di guardia vicino al ceppo nella speranza di catturare altri conigli nello stesso modo. Qui il Daishonin con “ceppo” si riferisce al nutrire attaccamento per gli insegnamenti provvisori senza saper distinguere fra sutra superiori e inferiori.
                                                                      27. Il Sutra del Loto, cap. 10, p. 235.
                                                                      28. Ibidem, cap. 3, p. 125.
                                                                      29. Sutra della Meditazione sul Budda come l’oceano: non esiste un sutra con questo nome; potrebbe riferirsi al Sutra dell’Oceano di meditazione sul Budda, che racconta di un monaco che cadde nell’inferno Avichi per aver confuso insegnamenti corretti e scorretti.
                                                                      30. Trattato del Bodhisattva Nagarjuna: Trattato sulla grande perfezione della saggezza, nel quale si legge: «Una persona il cui volto diviene scuro al momento della morte cadrà nell’inferno».
                                                                      31. Tre Budda: Shakyamuni, Molti Tesori e i Budda delle dieci direzioni.
                                                                      32. Significa attestare la veridicità di due cose opposte: il Sutra del Loto e i sutra precedenti.
                                                                      33. Miao-lo in Grande concentrazione e visione profonda sottolinea l’affermazione di T’ien-t’ai sull’illuminazione degli esseri insenzienti, aggiungendo che essa provocherà stupore e dubbio.
                                                                      34. Monastero P’u-hsien: il monastero sul monte Ta-su dove T’ien-t’ai studiò il triplice Sutra del Loto. Si dice che dopo un’intensa pratica, abbia ottenuto il risveglio attraverso il ventitreesimo capitolo del sutra, “Re della Medicina”. Per questo venne considerato una reincarnazione del Bodhisattva Re della Medicina.
                                                                      35. Questa descrizione appare nel ventunesimo capitolo del Sutra del Loto, pp. 373-374.
                                                                      36. Il Sutra del Loto, cap. 15, p. 295.
                                                                      37. Primo, i bodhisattva degli altri mondi hanno un proprio compito da adempiere nei rispettivi mondi. Secondo, hanno poca relazione con le persone del mondo di saha. Terzo, se Shakyamuni avesse permesso loro di compiere la missione della propagazione, lui non avrebbe avuto motivo di convocare i bodhisattva dell’insegnamento originale.
                                                                      38. Primo, i Bodhisattva della Terra sono i discepoli del Budda originale. Secondo, hanno una profonda relazione con le persone del mondo di saha. Terzo, convocandoli e affidando loro la propagazione del suo insegnamento, Shakyamuni poté rivelare la sua illuminazione originale nel remoto passato.
                                                                      39. Parafrasi di un passo di Grande perfezione della saggezza.
                                                                      40. Il Sutra del Loto, cap. 3, p. 131.
                                                                      41. Signore di Hoko-ji: un altro nome di Hojo Tokimune (1251-1284), ottavo reggente del governo di Kamakura.
                                                                      42. In realtà Nichiren Daishonin ritornò a Kamakura nel terzo mese.
                                                                      43. Su “Grande concentrazione e visione profonda”.
                                                                      44. Il Sutra del Loto, cap. 11, p. 255. Nella traduzione italiana al posto dell’espressione “regole disciplinari” viene lasciato l’originale sanscrito “dhuta”: «Questo sutra è difficile da sostenere; se qualcuno potrà sostenerlo anche solo per breve tempo, certo io ne gioirò e così faranno tutti gli altri Budda. […] Questo si chiama osservare i precetti e praticare la dhuta».
                                                                      45. Precetto del calice di diamante: precetto che è impossibile rompere, come un calice di diamante, citato nel Sutra della Rete di Brahma. Dengyo interpreta la natura di Budda o il vero aspetto di tutti i fenomeni come il calice di diamante; questo precetto significa quindi l’abbracciare il Sutra del Loto e, nel Buddismo di Nichiren Daishonin, l’abbracciare il Gohonzon.
                                                                      46. Parole e frasi. Questa è la parte in cui T’ien-t’ai commenta le parole «il segreto e i poteri sovrannaturali del Tathagata» del sedicesimo capitolo del Sutra del Loto, “Durata della vita”, p. 311.
                                                                      47. Il Sutra del Loto, cap. 21, p. 378.
                                                                      48. Il grande terremoto che distrusse l’area di Kamakura nell’ottavo mese del 1257 e l’enorme cometa apparsa nel settimo mese del 1264.
                                                                      49. La sezione della rivelazione dell’insegnamento originale del Sutra del Loto comprende la seconda metà del capitolo “Emergere dalla terra”, il capitolo “Durata della vita” e la prima metà del capitolo “Distinzioni dei benefici”. Qui si riferisce in maniera specifica al capitolo “Durata della vita”.
                                                                      50. Lodare se stessi e disprezzare gli altri: uno dei dieci precetti principali fra le cinquantotto regole di disciplina dei bodhisattva mahayana, stabiliti nel Sutra della Rete di Brahma.
                                                                      La Biblioteca di Nichiren
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