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54. L’unità di marito e moglie

RSND, VOLUME I

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Luogo sconosciuto, 1275. Indirizzata a Nichigen-nyo

Fra le false dottrine che privano degli occhi e ingannano la mente di tutta la popolazione giapponese, in ultima analisi nessuna è più errata di quella dei maestri della Vera parola. Ma lasciamo da parte la questione per il momento.

    Le dieci similitudini1sembrano illustrare la superiorità del Sutra del Loto sugli altri sutra, ma non era questa l’intenzione del Budda: egli intendeva paragonare il devoto del Sutra del Loto con i devoti degli altri sutra e affermare che il devoto del Sutra del Loto è come il sole e la luna, mentre i devoti di altri sutra sono come stelle o lanterne.

      Da cosa si capisce? L’ottava similitudine2è seguita da una frase importantissima: «Una persona che è in grado di accettare e sostenere questo sutra, allo stesso modo, è la prima fra tutti gli esseri viventi»3. Questa frase di ventidue caratteri è il cuore dell’intero sutra, è l’occhio di tutti gli esseri viventi. Il significato della frase è che il devoto del Sutra del Loto è come il sole e la luna, come il grande re Brahma, come il Budda, mentre i devoti del Sutra di Mahavairochana sono come le stelle, come i fiumi o come le persone comuni.

        Perciò la persona che in questo mondo abbraccia il Sutra del Loto, uomo o donna, monaco o monaca senza distinzione, è considerata dal Budda come il signore di tutti gli esseri viventi ed è rispettata da Brahma e Shakra. Pensando a questo, la mia gioia è indescrivibile.

          Inoltre, meditando giorno e notte su questa frase e rileggendola mattina e sera, capii che non indicava un qualsiasi devoto del Sutra del Loto. Poiché la parola «persona» della frase del sutra indica un essere umano qualsiasi, avevo creduto che si riferisse a chiunque, monaco o monaca, laico o laica di questo mondo, creda nel Sutra del Loto. Ma non è così. Infatti nei passi seguenti il Budda si riferisce ancora a questa persona dicendo: «Se […] vi sarà una donna»4.

            Quando io, Nichiren, leggo i sutra diversi dal Sutra del Loto, non provo il minimo desiderio di diventare una donna. Alcuni sutra condannano le donne come messaggere dell’inferno, alcuni le paragonano a grandi serpi, altri ad alberi piegati e contorti e un sutra le descrive persino come persone che hanno bruciato il seme della Buddità.

              E non solo le scritture buddiste, ma anche quelle non buddiste [le disprezzano]. Jung Ch’i Ch’i5 tesse le lodi dei “tre piaceri” dicendo che uno di questi è il piacere di non essere nato donna. E vi è la convinzione che i disastri ebbero origine dalle tre donne6. Solo nel Sutra del Loto si legge che le donne che abbracciano questo sutra, non solo sono superiori a tutte le altre donne, ma eccellono su tutti gli uomini.

                Anche se è criticata da tutti gli altri, in sostanza per una donna non c’è felicità più grande che essere amata dall’uomo a lei più caro. Lascia che gli altri ti odino, se vogliono. Di che cosa ti lamenti se sei apprezzata dal Budda Shakyamuni, dal Budda Molti Tesori, da tutti i Budda delle dieci direzioni, da Brahma, Shakra e dagli dèi del sole e della luna? Finché sei lodata dal Sutra del Loto, che motivo hai di lamentarti?

                  Dici di avere ormai raggiunto la sfortunata età di trentatré anni7e che per questo hai inviato offerte. Le ho poste di fronte al Budda Shakyamuni, al Budda Molti Tesori, al Sutra del Loto e al dio del sole, e ho riferito loro il tuo sincero intento. Il corpo di un uomo ha la spalla destra e la spalla sinistra sulle quali stanno due dèi, uno chiamato Stesso Nome e l’altro Stessa Nascita. Sono due divinità che Brahma, Shakra e gli dèi del sole e della luna assegnano a ogni persona per proteggerla. Dal momento che entriamo nell’utero materno fino al termine della vita, esse ci accompagnano come la nostra ombra o i nostri occhi. Se qualcuno commette un atto malvagio o fa una buona azione, esse riportano tutto agli dèi celesti senza omettere niente, neanche un dettaglio piccolo come una goccia di rugiada o un granello di polvere. È scritto nel Sutra della Ghirlanda di fiori e il Gran Maestro T’ien-t’ai lo cita nell’ottavo volume di Grande concentrazione e visione profonda. Afferma però che se la fede di una donna è debole, pur avendo abbracciato il Sutra del Loto verrà abbandonata8 [dagli dèi celesti e dalle divinità benevolenti]. Se, per esempio, il generale è un debole, anche i suoi soldati diventeranno dei codardi. Se un arco è debole, la sua corda sarà lenta. Se il vento è debole, le onde non saranno alte. Queste sono leggi naturali.

                    D’altra parte, Saemon9è un credente del Sutra del Loto senza pari fra i devoti laici buddisti del Giappone ed essendo sposata a quest’uomo, tu sei la prima fra le donne giapponesi. Poiché ti dedichi al Sutra del Loto, il Budda di certo ti considera uguale alla figlia del re drago. Il carattere donna implica “appoggiarsi”10. Il glicine si appoggia al pino, una donna si appoggia a un uomo. Prendi Saemon come tuo maestro e fatti guidare da lui nella fede del Sutra del Loto.

                      La sfortuna dei trentatré anni diventerà la felicità dei tuoi trentatré anni. Questo è il significato della frase: «I sette disastri istantaneamente svaniscono e subito appaiono le sette fortune»11. Diventerai più giovane e accumulerai fortuna.

                        Rispettosamente,

                          Nichiren

                            Il ventisettesimo giorno del primo mese

                              Risposta alla moglie di Shijo Kingo

                                  Cenni Storici

                                  Nel primo mese del dodicesimo anno di Bun’ei (1275), Nichigen-nyo, moglie di Shijo Kingo, inviò delle offerte a Nichiren Daishonin, informandolo di aver compiuto trentatré anni, età che veniva considerata infausta per le donne. In questa lettera, datata il ventisettesimo giorno dello stesso mese, il Daishonin replica ai timori di Nichigen-nyo, assicurandole che una donna che abbraccia il Sutra del Loto è superiore a tutte le altre persone e, se mantiene una forte fede, sarà certamente protetta da tutti i Budda e dalle divinità buddiste.

                                  Loda poi Shijo Kingo definendolo il principale tra tutti i credenti buddisti laici, così come sua moglie, Nichigen-nyo, è la prima tra le donne del Giappone. L’affermazione «il glicine si appoggia al pino, una donna si appoggia a un uomo» riflette la struttura della società giapponese nel periodo medievale, quando le fortune di una donna erano largamente determinate dal marito. Ma in questo caso il Daishonin intende esortare Nichigen-nyo a seguire il marito nella fede. Proprio questa fede condivisa da marito e moglie è “l’unità” a cui si riferisce il titolo della lettera e costituisce la base ideale del matrimonio.

                                  Note

                                  1. Dieci similitudini: dieci paragoni esposti dal Budda nel capitolo “Precedenti vicende del Bodhisattva Re della Medicina” per mostrare la superiorità del Sutra del Loto su tutti gli altri sutra.
                                  2. L’ottava similitudine afferma che gli ascoltatori della voce che hanno conseguito i quattro stadi del risveglio, cioè lo stadio di colui che vince la corrente, dell’ultima rinascita, di non ritorno e di arhat, e i risvegliati all’origine dipendente sono i primi fra tutte le persone comuni; allo stesso modo il Sutra del Loto è il primo fra tutti gli insegnamenti esposti dai Budda, bodhisattva o ascoltatori della voce.
                                  3. Vedi Il Sutra del Loto, cap. 23, p. 392. La citazione è leggermente diversa dal testo dell’edizione italiana del Sutra del Loto.
                                  4. Ibidem, cap. 23, p. 393.
                                  5. Jung Ch’i Ch’i: vissuto nel periodo di Primavera e Autunno (770-403 a.C.). Secondo il Lieh Tzu, avrebbe detto a Confucio di aver avuto tre piaceri in questa vita: di essere nato come essere umano, di essere nato maschio e di godere di una lunga vita.
                                  6. Tre donne: Mo Hsi, Ta Chi e Pao Ssu, rispettivamente le favorite dell’imperatore Chieh della dinastia Hsia, dell’imperatore Chou della dinastia Yin e dell’imperatore Yu della dinastia Chou; sono considerate in Cina i classici esempi di donne perfide che traviarono gli imperatori causando la loro rovina.
                                  7. Nell’antica Cina, la filosofia di Yin e Yang considerava sfortunati per la donna i diciannove, i trentatré e i trentasette anni.
                                  8. In Grande concentrazione e visione profonda si legge: «Le divinità Stesso Nome e Stessa Nascita proteggono le persone. Se la fede di una persona è forte la loro protezione sarà grande». Il Daishonin qui la interpreta riferendola alla moglie di Shijo Kingo.
                                  9. Saemon era il titolo ufficiale di Shijo Kingo.
                                  10. Il carattere che significa “donna” rappresenta la figura di una donna inginocchiata con le mani giunte. Un tempo significava anche “servire”.
                                  11. Sutra dei Re benevolenti. Le sette fortune consistono nell’evitare o annullare i sette disastri (vedi Glossario).
                                  La Biblioteca di Nichiren
                                  istituto buddista italiano soka gakkai
                                  senzamotica
                                  Eredità della vita
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