275. Neve e lacca
Minobu, 1276. Indirizzata a Nishiyama, prete laico
Ho ricevuto i cinque kan di monete che mi hai inviato in dono.
La neve è il massimo della bianchezza; nessuna tintura è in grado di darle un altro colore. La lacca è il massimo della nerezza; non potrà mai diventare bianca. Ma com’è diverso il cuore umano, così mutevole! Esso può essere tinto sia dal bene sia dal male.
Le persone imbevute degli insegnamenti malvagi e sbagliati della Vera parola, dello Zen, del Nembutsu e di scuole simili cadranno immancabilmente nell’inferno; le persone imbevute del Sutra del Loto diventeranno immancabilmente Budda. Il sutra parla del “vero aspetto di tutti i fenomeni”1 e dice che «chi non riesce ad avere fede [e invece offende questo sutra] cadrà nell’inferno Avichi»2. Mantieni nel tuo cuore una fede immutabile come la neve o la lacca.
Rispettosamente,
Nichiren
Il secondo anno di Kenji [1276], segno ciclico hinoe-ne
Risposta a Nishiyama
Cenni Storici
Nichiren Daishonin scrisse questa lettera a Minobu nel 1276 in risposta a un’offerta di cinque kan di monete da parte del prete laico di Nishiyama, un seguace che viveva nel villaggio di Nishiyama, distretto di Fuji, provincia di Suruga.
Il Daishonin fa notare che il cuore umano può essere colorato dal bene o dal male. Coloro che sono imbevuti degli insegnamenti di scuole o maestri errati ne soffriranno. Viceversa, coloro che hanno un cuore imbevuto di fede nel Sutra del Loto diventeranno Budda. Pertanto, egli afferma, la fede nel Sutra del Loto dovrebbe essere salda e immutabile.