306. Offerte nella neve
Minobu, 1279. Indirizzata a Nanjo Tokimitsu
Ti sei preso il disturbo di far recapitare dal tuo messaggero novanta pezzi di mochi1 e cinquanta igname dal villaggio di Ueno, nel distretto di Fuji, provincia di Suruga, fino a questa caverna sul monte Minobu nel villaggio di Hakiri, provincia di Kai nell’ora della pecora [dalle tredici alle quindici], del terzo giorno dell’anno nuovo.
Sulle rive del mare il legno è un tesoro, così come lo è il sale sulle montagne. Durante una siccità l’acqua è un tesoro, e nell’oscurità lo è una lampada. Le donne considerano tesori i loro mariti e gli uomini considerano le proprie mogli come la loro stessa vita. Un sovrano considera il suo popolo come i propri genitori, e per il popolo il cibo è come il Paradiso.
In questi due o tre anni un’epidemia è dilagata in Giappone e forse metà della popolazione ha perso la vita. Inoltre, dal settimo mese dell’anno scorso, per via di una terribile carestia, mantenersi in vita è stato difficile sia per chi non ha relazioni e vive lontano dai centri abitati, sia per i preti che dimorano fra le montagne. In più, io, Nichiren, sono nato in un paese che offende il Sutra del Loto e sono come il Bodhisattva Mai Sprezzante dell’ultima epoca della Legge del Budda Re Suono Meraviglioso. O sono come il monaco Realizzazione di Virtù nell’ultima epoca del Budda Gioia Crescente. Il sovrano mi detesta e il popolo mi odia. Le mie vesti sono sottili e il cibo è scarso. Un tessuto di cotone imbottito mi sembra broccato e penso alla verdura come se fosse dolce rugiada.
Inoltre, sin dall’undicesimo mese dello scorso anno la neve si è accumulata fino a sbarrare il sentiero sulla montagna. Anche se è arrivato Capodanno, ricevo le grida degli uccelli, ma nessun visitatore. Proprio mentre mi sentivo abbandonato e pensavo che, se non venivano gli amici, chi mai avrebbe potuto venire a trovarmi, sono apparsi, durante i primi tre giorni festivi di Capodanno, i tuoi novanta mochi che assomigliano alla luna piena. La mia mente si è rischiarata e l’oscurità di vita e morte si dissolverà, ne sono certo! È stato splendido da parte tua, veramente splendido!
Si dice che Ueno, il tuo defunto padre, fosse un uomo pieno di sentimento. Tu sei suo figlio e forse hai ereditato questa straordinaria qualità del suo carattere. La tintura di indaco è più blu dell’indaco stesso e il ghiaccio è più freddo dell’acqua. Com’è meraviglioso, veramente meraviglioso!
Con profondo rispetto,
Nichiren
Il terzo giorno dell’anno nuovo
Risposta a Ueno
Cenni Storici
Nichiren Daishonin scrisse questa lettera da Minobu all’età di cinquantotto anni, il terzo giorno del primo mese del 1279, a Nanjo Tokimitsu. Egli ringrazia Tokimitsu per i novanta dolci di riso inviati in offerta per Capodanno, in un periodo in cui la pestilenza e la carestia imperversavano in tutto il paese. Il Daishonin afferma che i preti che vivono fra le montagne riescono a stento a sopravvivere e in più, nel suo caso, essendo il devoto del Sutra del Loto, molti lo disprezzano. Il Daishonin loda il carattere eccellente di Tokimitsu e suggerisce che egli abbia ereditato tali qualità dal suo defunto padre.