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45. Risposta a Kyo’o

RSND, VOLUME I

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Luogo sconosciuto, 1273. Indirizzata a Kyo’o

Proprio quando desideravo ardentemente ricevere di nuovo tue notizie, è arrivato il messaggero che ti sei preoccupato di inviarmi. Nelle mie attuali circostanze, il tuo dono in denaro è di gran lunga più prezioso di qualsiasi tesoro si possa trovare sulla terra o nel mare.

    Da quando mi hai scritto di Kyo’o Gozen, ho pregato per lei ogni momento del giorno gli dèi del sole e della luna. Tieni sempre con te l’Omamori Gohonzon1 che ti ho inviato qualche tempo fa e non lasciarlo nemmeno per un momento. Il Gohonzon non fu mai conosciuto da nessuno, né tantomeno iscritto nel Primo o nel Medio giorno della Legge. Si dice che il leone, re degli animali, avanzi di tre passi, poi si raccolga su se stesso per saltare, sprigionando la stessa potenza nel catturare una piccola formica o nell’attaccare un animale feroce. Nell’iscrivere questo Gohonzon per la sua protezione, Nichiren è uguale al re leone. Questo è ciò che intende il sutra con «la potenza [dei Budda] simile a un leone all’attacco»2. Credi profondamente in questo mandala. Nam-myoho-renge-kyo è come il ruggito di un leone. Quale malattia può quindi essere un ostacolo?

      È scritto che coloro che abbracciano il daimoku del Sutra del Loto saranno protetti dalla Madre dei Fanciulli Demoni e dalle dieci fanciulle demoni. Assaporeranno la felicità del re di saggezza Ardente di Desideri e godranno della fortuna del re celeste Vaishravana. Ovunque tua figlia possa saltare e giocare, non le accadrà niente di male; potrà andare in giro senza paura come il re leone. La protezione di Kunti è la più profonda tra quelle delle dieci fanciulle demoni. Ma solo la tua fede determinerà tutte queste cose. Una spada sarà inutile nelle mani di qualcuno che non si sforza di lottare3. La potente spada del Sutra del Loto deve essere brandita da un coraggioso nella fede. Allora egli sarà forte come un demone armato di una mazza di ferro. Io, Nichiren, ho iscritto la mia vita in inchiostro di sumi, perciò credi profondamente nel Gohonzon. Il volere del Budda è il Sutra del Loto, ma l’anima di Nichiren non è altro che Nam-myoho-renge-kyo. Miao-lo afferma nel suo commentario che il cuore di questo sutra è la rivelazione dell’illuminazione originale del Budda e dell’incommensurabile durata della sua vita4.

        Le sfortune di Kyo’o Gozen si trasformeranno in fortuna. Raccogli tutta la tua fede e prega questo Gohonzon. Allora, che cosa non può essere realizzato? Credi nel Sutra del Loto quando dice: «Questo sutra può […] esaudirne i desideri, proprio come una fresca e limpida fonte può soddisfare tutti coloro che sono assetati»5 e: «Godranno di pace e sicurezza nell’esistenza presente e nasceranno in circostanze favorevoli nelle successive»6. Ti scriverò ancora.

          Quando mi sarà condonata la pena dell’esilio in questa provincia mi affretterò a Kamakura dove ci incontreremo. Se si pensa al potere del Sutra del Loto, si trovano perpetua giovinezza e vita eterna davanti ai propri occhi. La mia unica preoccupazione è che la sua vita possa essere effimera come rugiada: per questo sto pregando con tutte le forze gli dèi celesti affinché la proteggano. [Kyo’o], segui le orme della signora Pura Virtù o della figlia del re drago.

            Nam-myoho-renge-kyo, Nam-myoho-renge-kyo.

              Rispettosamente,

                Nichiren

                  Il quindicesimo giorno dell’ottavo mese

                    Risposta a Kyo’o

                        Cenni Storici

                        Questa breve lettera fu scritta nell’ottavo mese del decimo anno di Bun’ei (1273) ed è indirizzata a Kyo’o, la figlia di Shijo Kingo. Poiché Kyo’o aveva all’epoca soltanto un anno, si presume che i reali destinatari fossero Shijo Kingo e sua moglie, Nichigen-nyo. Essi avevano due figlie, Kyo’o (Re del Sutra) e Tsukimaro (Luna Piena), di un anno più grande, i cui nomi erano stati scelti dal Daishonin.

                        Egli scrisse questa lettera dall’isola di Sado, allorché gli venne comunicato che Kyo’o si era gravemente ammalata.

                        Nella lettera il Daishonin spiega il significato del Gohonzon, l’oggetto di culto. Durante la persecuzione di Tatsunokuchi, nel 1271, egli aveva rivelato la sua vera identità di Budda dell’Ultimo giorno della Legge, e soltanto in seguito a quest’evento aveva cominciato a iscrivere dei Gohonzon per alcuni seguaci che avevano dimostrato una solida fede nei suoi insegnamenti.

                        Qui il Daishonin dichiara che i benefici senza limiti del Gohonzon guariranno sicuramente la malattia di Kyo’o ed esorta i due genitori a credere fermamente nel Gohonzon.

                        Note

                        1. Il carattere usato qui per indicare il Gohonzon è mahori, il nome antico per indicare omamori che significa “protezione”. Si riferisce a un Gohonzon iscritto su un foglio di carta che si piegava e si portava con sé. Anche se non si hanno ulteriori informazioni a riguardo, dal testo della lettera sembra che questo Omamori Gohonzon fosse specificamente inteso per la protezione della figlia Kyo’o.
                        2. Il Sutra del Loto, cap. 15, p. 302.
                        3. «Di qualcuno che non si sforza di lottare»: lett. «di colui che non avanza [nella battaglia]».
                        4. Annotazioni su “Parole e frasi del Sutra del Loto.
                        5. Il Sutra del Loto, cap. 23, p. 392.
                        6. Ibidem, cap. 5, p. 155.
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