236. Risposta a Ueno
Minobu, 1274. Indirizzata a Destinatario sconosciuto
Ho ricevuto dieci stringhe di monete, due pacchetti di alghe nori1, e venti mazzi di zenzero. Non ho parole per esprimere quanto sia commosso che tu mi abbia ricordato con affetto, proprio quando mi stavo chiedendo se ciò che era accaduto a Kamakura non sarebbe finito per essere altro che una serie di fugaci incontri.
Mi rammaricavo che, se il defunto Ueno, tuo marito, fosse stato in vita, avrei potuto in qualsiasi momento dirgli varie cose o ascoltare ciò che aveva da dire; adesso mi domando se forse egli non sia tornato nuovamente giovane e sia rimasto sotto forma del suo prezioso e adorato figlio. Sono senza parole vedendo che non solo c’è una perfetta somiglianza, ma che anche il cuore è lo stesso. Mi hanno detto che tuo marito ha conseguito la Buddità attraverso il Sutra del Loto, così mi sono recato a rendere omaggio alla sua tomba.
Ti ripeto che le parole non bastano a descrivere una sincerità come la tua. Ho iniziato a vivere qui fra le montagne quest’anno, in un periodo di siccità e carestia, e la mia dimora è come un albero spoglio con un tappeto di foglie cadute. Prova a immaginartela!
Di recente ho offerto una parte dei benefici che derivano dalla recitazione del sutra affinché il tuo defunto marito riposi in pace. Non riesco a trattenere le lacrime al pensiero di quanto sia importante avere dei bravi figli. Il re Ornamento Meraviglioso fu condotto alla via del Budda dai suoi due figli. Quel re era un uomo dalle vedute errate, ma il defunto Ueno era un uomo dalle idee corrette e non gli assomiglia affatto. Nam-myoho-renge-kyo, Nam-myoho-renge-kyo.
Nichiren
Il ventiseiesimo giorno del settimo mese
Scritto in risposta
Penso che farai meglio a evitare di parlare indiscriminatamente ad altri delle dottrine buddiste. Lo dico per il bene del giovane Ueno.
Cenni Storici
Nichiren Daishonin scrisse questa lettera il ventiseiesimo giorno del settimo mese del 1274 da Minobu. Pare che fosse indirizzata alla monaca laica Ueno, che viveva nel villaggio di Ueno, provincia di Suruga, ed era la vedova di Nanjo Hyoe Shichiro, deceduto nel 1265, e la madre di Nanjo Tokimitsu. Tokimitsu aveva portato a Minobu delle offerte per il Daishonin da parte di sua madre, ed egli la ringrazia, notando anche quanto il figlio assomigli a suo padre, che il Daishonin aveva frequentato a Kamakura. Il Daishonin afferma che la loro somiglianza va oltre l’aspetto fisico, e si estende anche al cuore e al tipo di fede.