313. Risposta ai santi1
Minobu, 1279. Indirizzata a Nikko
La tua lettera, scritta nell’ora del gallo [dalle diciassette alle diciannove] del quindicesimo giorno di questo mese, mi è giunta nell’ora del gallo del diciassettesimo giorno. Ho appreso che, quando gli accusati hanno subìto l’ira dei funzionari, hanno recitato Nam-myoho-renge-kyo, Nam-myoho-renge-kyo2. È davvero una cosa straordinaria! Sono certo che le dieci fanciulle demoni devono aver preso possesso di Hei no Saemon per indurlo a mettere alla prova la fede di questi devoti del Sutra del Loto. È simile al modo in cui furono messi alla prova il ragazzo delle Montagne Nevose e il re Shibi. E, anche se un demone malvagio avesse preso possesso di Hei no Saemon, Shakyamuni, Molti Tesori e gli altri Budda delle dieci direzioni, Brahma e Shakra hanno fatto voto di proteggere e difendere i devoti del Sutra del Loto nel quinto periodo di cinquecento anni.
Il Trattato sulla grande perfezione della saggezza parla di ciò che “è in grado di trasformare il veleno in medicina”. E T’ien-t’ai dice che “il veleno si trasforma in medicina”3. Se il carattere myo, o meraviglioso, non è falso, so che ci saranno sicuramente e immediatamente ricompense e punizioni.
Il prete Hoki-bo e gli altri dovrebbero riflettere profondamente sul significato di tutto questo e intraprendere un’azione legale in merito. Chiedete a Hei no Saemon se ha dimenticato ciò che gli dissi quando, nell’era Bun’ei, comparvi al suo cospetto per rispondere delle accuse contro di me. Le calamità che predissi a quel tempo non sono ancora giunte al termine. Ditegli infine che le dieci fanciulle demoni faranno discendere ulteriori punizioni su di lui.
Rispettosamente,
Nichiren
Ora del cane [dalle diciannove alle ventuno], diciassettesimo giorno del decimo mese
Risposta ai santi
Dicendo queste cose, sono certo che tutti comprenderanno che da parte nostra non c’è stato errore. È evidente dal fatto che il prete Daishin-bo4 è caduto da cavallo. E la sua morte dovrebbe suscitare paura negli altri, perché fa parte dei piani del Cielo. Ma il resto di voi non dovrebbe avere paura. Finché rimarrete saldi nei vostri cuori, sono certo che alla fine tutta la verità su questa faccenda verrà chiarita. La prossima volta vi manderò comunicazioni attraverso il prete Awaji-bo5.
Cenni Storici
Nichiren Daishonin conferma di avere ricevuto a Minobu una lettera urgente di Nikko, anche noto come Hoki-bo, inviata due giorni prima da Kamakura. Era la sera del diciassettesimo giorno del decimo mese del 1279, e il Daishonin si apprestò immediatamente a scrivere questa risposta. Nikko gli aveva riportato un fatto di vitale importanza al quale il Daishonin si riferisce nella sua frase: «Quando gli accusati hanno subìto l’ira dei funzionari, hanno recitato Nam-myoho-renge-kyo, Nam-myoho-renge-kyo». Secondo alcune fonti, queste parole si riferiscono all’esecuzione di tre dei venti credenti della zona di Atsuhara che erano stati arrestati con false accuse. Essi erano stati rinchiusi a Kamakura, nella residenza di Hei no Saemon, vice comandante dell’Ufficio degli affari militari e di polizia, che li aveva sottoposti a minacce e torture, esercitando pressioni su di loro affinché abiurassero la fede nel Sutra del Loto. In merito a ciò il Daishonin scrive: «Le dieci fanciulle demoni devono aver preso possesso di Hei no Saemon per indurlo a mettere alla prova la fede di questi devoti del Sutra del Loto».
Egli cita il principio fondamentale di trasformare il veleno in medicina grazie al potere della fede nella Legge meravigliosa, dove la parola «medicina» indica il conseguimento della Buddità.
Il Daishonin conclude con queste istruzioni a Nikko: «Ditegli infine che le dieci fanciulle demoni faranno discendere ulteriori punizioni su di lui». Infatti, nel 1293, con l’accusa di cospirazione contro il reggente, Hei no Saemon e i suoi uomini furono attaccati dalle forze del reggente Hojo Sadatoki. Hei no Saemon si suicidò assieme al suo secondogenito, mentre il primogenito fu esiliato sull’isola di Sado.
Nel poscritto, il Daishonin cita l’esempio del prete Daishin-bo, il quale durante l’attacco ai credenti di Atsuhara cadde da cavallo e morì. Il Daishonin afferma che questo risveglierà la paura nelle altre persone coinvolte nella persecuzione di Atsuhara. Egli esorta i suoi discepoli a “rimanere saldi nei loro cuori”, assicurando loro che «alla fine tutta la verità su questa faccenda verrà chiarita».
I preti Nisshu e Nichiben, ai quali il Daishonin si riferisce, insieme a Nikko, chiamandoli «santi», erano stati convertiti da Nikko stesso e lo avevano sostenuto per tutta la durata della persecuzione di Atsuhara.