381. Su Namu
Luogo sconosciuto, Data sconosciuta. Indirizzata a Destinatario sconosciuto
Io non costruisco sale o pagode buddiste. Io non faccio elemosine. L’unica cosa che considero preziosa è la mia vita; questo è ciò che ho offerto al Sutra del Loto.
I Budda delle tre esistenze di passato, presente e futuro, quando erano ancora esseri comuni, offrirono tutti la vita al Sutra del Loto, e così poterono diventare Budda.
Per questa ragione, i nomi di tutti i vari Budda sono preceduti dalla parola namu.1 Namu è una parola della lingua dell’India e in questo paese essa significa “dedicare la propria vita”. T’ien-t’ai dice che significa “dedicare la propria vita con un’unica mente”. Offrendo le loro vite al Sutra del Loto, essi divennero Budda e adesso io, Nichiren, offrendo la mia vita al Sutra del Loto…
Cenni Storici
A questa lettera, di cui non si conoscono né la data né il destinatario, mancano la parte iniziale e la parte finale. Nichiren Daishonin parla di come egli ha dedicato la vita al Sutra del Loto e si sofferma sul significato del termine namu o nam, che deriva dalla parola sanscrita namas. Il termine fu tradotto in cinese come “dedicare la propria vita”. Il Daishonin chiarisce che tutti i Budda ottennero l’illuminazione dedicando la propria vita al Sutra del Loto, ed esprime la sua determinazione di fare lo stesso.