logo

213. Sulla superiorità comparativa fra le scuole della Vera parola e Tendai

RSND, VOLUME II

image

Kamakura, 1270. Indirizzata a Destinatario sconosciuto

Domanda: Su quali sutra e trattati si basano gli insegnamenti della scuola della Vera parola?

    Risposta: La scuola della Vera parola si basa su tre sutra e un trattato: il Sutra di Mahavairochana, il Sutra della Corona di diamanti, il Sutra Susiddhikara e il Trattato sulla mente che aspira all’illuminazione.

      Domanda: Fra il Sutra di Mahavairochana e il Sutra del Loto, qual è superiore?

        Risposta: Facendo il paragone fra sette o otto sutra, quello del Loto risulta il supremo e, sempre fra questi sette o otto, il Sutra di Mahavairochana è quello inferiore.

          Obiezione: Ciò è davvero sorprendente! Dai tempi antichi fino ai giorni nostri mai nessuno ha sostenuto che gli insegnamenti della Vera parola fossero inferiori al Sutra del Loto. Quando il Gran Maestro Kobo espose la dottrina dei dieci stadi della mente, collocò il Sutra del Loto al terzo posto a partire dagli insegnamenti della Vera parola [che erano al primo posto]. E nel suo commentario Kakuban dichiarò che il Sutra del Loto non è nemmeno degno di badare i sandali agli insegnamenti della Vera parola. In conformità alle opinioni di queste autorità, la maggior parte della gente considera gli insegnamenti esoterici superiori a quelli essoterici. Questa tua idea che gli insegnamenti esoterici vadano classificati al settimo posto è veramente strana!

            Risposta: Questa “strana” affermazione che gli insegnamenti della Vera parola vadano collocati al settimo livello potrà anche sorprenderti [ma ho le mie buone ragioni].

              Nel capitolo del Sutra del Loto “Maestro della Legge” il Budda afferma: «Tra quelli [i sutra] che ho predicato, che ora predico e che predicherò, questo Sutra del Loto è il più difficile da credere e il più difficile da comprendere»1. E [nel capitolo “Pratiche pacifiche”] egli dice: «Fra tutti i sutra gli spetta il posto più alto»2. Questi passi significano che il Sutra del Loto è superiore a tutti gli altri sutra. (Questa è la prima ragione).

                Poi, nel Sutra degli Innumerevoli significati il Budda afferma: «Poi predicai le dodici suddivisioni dei sutra corretti ed equi, l’insegnamento della grande saggezza, e l’insegnamento della Ghirlanda di fiori della meditazione sui riflessi sulla superficie del grande mare». E nello stesso sutra si afferma anche: «È veramente profondo, profondo, profondo!».

                  Il significato di questi passi è che, paragonato agli altri sutra, quello degli Innumerevoli significati è superiore, perché è il più profondo di tutti gli insegnamenti profondi. Tuttavia esso non è che una preparazione al Sutra del Loto e fu predicato in un tempo in cui le capacità degli esseri viventi non avevano ancora raggiunto la piena maturità; perciò, è inferiore al Sutra del Loto che rappresenta la rivelazione della verità. (Questa è la seconda ragione).

                    Poi, il volume nove del Sutra del Nirvana afferma: «Quando questo sutra fu predicato era come se le messi avessero già recato grande profitto a tutte le persone; esse si sentivano in salvo e al sicuro perché ora potevano capire che gli esseri viventi possiedono la natura di Budda. Gli ottomila ascoltatori della voce avevano già ricevuto nel Sutra del Loto la predizione della futura illuminazione. Questa predizione era come un grande raccolto. Così, conclusa la mietitura autunnale e immagazzinate le messi per l’inverno, [quando fu esposto il Sutra del Nirvana] non rimaneva più nulla da fare».

                      Il volume uno di Annotazioni su “Il significato profondo del Sutra del Loto” afferma: «Secondo la dottrina della scuola T’ien-t’ai, anche se il Sutra del Loto e quello del Nirvana sono paragonabili allo stesso gusto, quello del Nirvana è comunque inferiore a quello del Loto».

                        Il passo intende dire che il Sutra del Nirvana è paragonabile al gusto del ghee [il migliore dei cinque gusti] e anche il Sutra del Loto lo è. Ma, anche se entrambi sono paragonabili allo stesso gusto, il Sutra del Nirvana è inferiore e il Sutra del Loto è superiore. Il Sutra del Nirvana è inferiore al Sutra degli Innumerevoli significati che funge da preparazione al Sutra del Loto, ma, poiché il Sutra del Nirvana è paragonabile al gusto del ghee, esso è superiore al Sutra della Ghirlanda di fiori (Questa è la terza ragione).

                          Inoltre il Sutra della Ghirlanda di fiori, essendo l’insegnamento immediato esposto all’inizio della predicazione del Budda, è superiore ai sutra della Saggezza. Ma, esso è inferiore al Sutra del Nirvana, che è paragonabile al gusto del ghee. (Questa è la quarta ragione).

                            Poi, il Sutra Susiddhikara afferma: «Se non si è ancora avuto successo [con il Sutra Susiddhikara], recitate sette volte [o cento volte], dall’inizio alla fine, il Sutra della Grande saggezza».(Questa è la quinta ragione).

                              Poi il Sutra Susiddhikara afferma: «Fra gli insegnamenti che riguardano le tre divisioni3, questo sutra è il re». Questo passo significa che il Sutra Susiddhikara, pur essendo inferiore al Sutra della Grande saggezza, è superiore agli altri sutra della Vera parola: il Sutra di Mahavairochana e il Sutra della Corona di diamanti. (Questa è la sesta ragione).

                                Per le ragioni suddette possiamo affermare che al Sutra di Mahavairochana spetta il settimo livello, cioè esso si trova sei posti più in basso del Sutra del Loto. E, se poi lo paragoniamo con l’insegnamento originale del Sutra del Loto, possiamo dire che gli spetta l’ottavo posto.

                                  Inoltre, riguardo alla classificazione al terzo posto del Sutra del Loto, formulata da Kobo nella sua dottrina dei dieci stadi della mente, Annen in Il significato dell’insegnamento e del tempo critica il modo in cui sono stati esposti questi dieci stadi della mente e accusa l’autore di aver commesso cinque errori.

                                    Primo, egli afferma, quest’ordine è errato perché contrasta con il Commentario sul significato del Sutra di Mahavairochana. Secondo, è errato perché contrasta con il Sutra della Corona di diamanti. Terzo, è errato perché contrasta con il Sutra della Protezione. Quarto, è errato perché contrasta con Mente che aspira all’illuminazione. Quinto, è errato perché contrasta con le opinioni dei vari maestri del Buddismo4.

                                      Riguardo a questi cinque errori, i sostenitori delle idee di Kobo, incapaci di presentare un qualsiasi argomento convincente, sono costretti a rimanere in silenzio. Evidentemente questa idea che il Sutra del Loto stia al terzo posto dopo gli insegnamenti della Vera parola è un errore grossolano e costituisce un’offesa alla Legge.

                                        Poi, riguardo all’affermazione di Kakuban, contenuta in Regole dei riti per riverire le reliquie del Budda, che il Sutra del Loto non è nemmeno degno di badare i sandali agli insegnamenti della Vera parola, si tratta di un’opinione personale dell’autore priva di qualsiasi prova a sostegno. Perciò può essere considerata una pura e semplice offesa alla Legge.

                                          Poi, riguardo al fatto che la maggioranza della gente considera gli insegnamenti esoterici superiori a quelli essoterici, è soltanto perché essa ha fede nelle idee di Kobo e non nella Legge, o nell’insegnamento del Budda. Ma, se le persone tenessero conto delle critiche del Reverendo Annen ai cinque errori di Kobo e smettessero di credere alle sue asserzioni, come potrebbero continuare a pensare che gli insegnamenti esoterici sono superiori?

                                            In quale sutra si dice che gli insegnamenti esoterici sono superiori e quelli essoterici sono inferiori? Anche se non c’è la benché minima prova a sostegno di questa tesi, la maggioranza della gente l’accetta.

                                              Obiezione: Il Sutra di Mahavairochana e altri sutra simili furono predicati dal Tathagata Mahavairochana del centro, un Budda dal corpo del Dharma senza inizio né fine. Nel Palazzo del Regno del Dharma5, che si trova nel cielo supremo del mondo della forma, e nel Cielo in cui si gode liberamente delle creazioni illusorie degli altri, egli espose gli insegnamenti della Vera parola a beneficio dei bodhisattva.

                                                Il Sutra del Loto fu predicato sul Picco dell’Aquila, da Shakyamuni, un Budda dal corpo manifesto, che lo espose a beneficio delle persone dei due veicoli. A volte si dice che Shakyamuni sia il corpo trasformato di Mahavairochana. Egli ottenne l’illuminazione con l’approvazione di Mahavairochana che gli insegnò a meditare sulla sillaba om6; così all’alba conseguì la Buddità.

                                                  Se il Tathagata Mahavairochana non fosse esistito, come potrebbe Shakyamuni aver conseguito la Buddità? Per la ragione suddetta è ovvio che i sutra della Vera parola debbano essere superiori al Sutra del Loto.

                                                    Risposta: [Il Budda dice:] «Affidatevi alla Legge e non alla persona»7. Perciò dobbiamo chiederci su quali sutra predicati dal Budda si basino queste tue asserzioni.

                                                      Il Sutra di Mahavairochana fu predicato da Shakyamuni sotto forma di Budda Mahavairochana. Perciò, nel primo volume del Sutra della Luce dorata e nel primo volume del Sutra dei Sovrani, Shakyamuni è identificato con il Budda “del centro”. Allo stesso modo, il primo volume del Sutra della Corona di diamanti parla del “Budda Shakyamuni del centro”. Poiché Mahavairochana e Shakyamuni sono [due nomi diversi per chiamare] il Budda del centro, possiamo dire che il Sutra di Mahavairochana fu predicato da Shakyamuni, oppure possiamo dire che fu predicato da Mahavairochana.

                                                        Inoltre Vairochana è un nome indiano che denota l’essere che nel nostro paese chiamiamo Dainichi (Grande Sole). Quando ci si riferisce a Shakyamuni con il nome Vairochana, ciò significa che Dainichi o Mahavairochana sono solo nomi diversi di Shakyamuni.

                                                          Inoltre l’essere che porta il nome Rochana, nelle vecchie traduzioni del sutra, è lo stesso che nelle nuove traduzioni è chiamato Vairochana. Perciò sappiamo che l’essere denominato Vairochana nelle nuove traduzioni, un Budda dal corpo del Dharma, in realtà è lo stesso che le vecchie traduzioni chiamano Rochana, un Budda di beneficenza8.

                                                            Perciò l’essere che tu chiami “Mahavairochana, un Budda dal corpo del Dharma” non è neppure paragonabile al Budda dal corpo di ricompensa di gioia personale del Sutra del Loto9 e tantomeno può essere paragonabile al Tathagata dal corpo del Dharma del Sutra del Loto10!

                                                              Il Budda di gioia personale e il Budda dal corpo del Dharma, rivelati nel Sutra del Loto, sono totalmente estranei al mondo degli insegnamenti della Vera parola e perciò i seguaci di questa dottrina non possono comprenderli. Come disse [Miao-lo]: «Sono incapaci di distinguere fra il corpo del Dharma e il corpo di ricompensa, e non hanno una comprensione corretta dei tre corpi del Budda o dei due corpi del Budda»11; per tale ragione l’insegnamento della Vera parola viene criticato dalla scuola Tendai.

                                                                Così, nella nuova traduzione del Sutra della Ghirlanda di fiori, il Budda a volte viene chiamato Shakyamuni e a volte Vairochana. Da ciò si capisce che Dainichi, o Mahavairochana, non è che un altro nome di Shakyamuni. Come si potrebbe pensare che indichi un Budda differente?

                                                                  Per quanto riguarda poi la tua asserzione sul Budda dal corpo del Dharma che predica la Legge, in quale sutra si trova?

                                                                    Il Gran Maestro Kobo, nella sua Comparazione tra il Buddismo essoterico ed esoterico, sostiene la dottrina del Budda dal corpo del Dharma che predica la Legge, sulla base del Sutra Lankavatara. Ma tale sutra fu predicato da Shakyamuni e contiene insegnamenti provvisori, esposti al tempo in cui egli non aveva «ancora rivelato la verità»12. Quindi non è lontanamente paragonabile a ciò che viene predicato dal Budda di gioia illimitata del Sutra del Loto. Per quanto tu lo descriva come “il Budda dal corpo del Dharma che predica la Legge”, non può essere niente di così meraviglioso.

                                                                      Inoltre il Budda dal corpo del Dharma non può predicare la Legge [poiché egli è la Legge stessa]. Il Budda dal corpo di ricompensa è diviso in due categorie [cioè il termine si riferisce o al Budda di gioia personale, che non predica mai la Legge, o al Budda di beneficenza, che predica la Legge]. Ma tu non lo capisci e perciò, quando parli di “Mahavairochana, un Budda dal corpo del Dharma, che predica la Legge” devi riferirti a un essere che corrisponde al Budda di beneficenza del Sutra del Loto [che appartiene alla categoria del corpo di ricompensa].

                                                                        Per quanto riguarda poi la tua asserzione che Mahavairochana è un Budda senza inizio né fine, [nel Sutra di Mahavairochana questo Budda si riferisce a un tempo] «assai lontano in cui io sedetti nel luogo della meditazione e sconfissi i quattro demoni». E inoltre si dice che egli «sconfisse i quattro demoni, si liberò dai sei sentieri dell’esistenza e ottenne la piena comprensione della saggezza di tutte le saggezze omnicomprensive». Queste affermazioni indicano che ci fu un tempo in cui Mahavairochana sconfisse i quattro demoni e per la prima volta conseguì la Buddità. Come potrebbe dunque essere considerato un Budda “senza inizio”?

                                                                          In più, il sutra non dice quanto tempo sia trascorso da quando tale essere conseguì la Buddità. E questo perché il Sutra di Mahavairochana appartiene alla categoria degli insegnamenti provvisori. Solo nel Sutra del Loto, il sutra del vero insegnamento, si afferma che questo evento ebbe luogo in un tempo lontano tanti kalpa quanti i granelli di polvere di innumerevoli sistemi maggiori di mondi.

                                                                            Poi, tu dici che il Sutra di Mahavairochana fu predicato nel Palazzo del Regno del Dharma. Ma, dove si trova? Nel cielo supremo del mondo della forma? O altrimenti dove? Sia che si trovi nel cielo supremo del mondo della forma o nel Cielo in cui si gode liberamente delle creazioni illusorie degli altri, secondo la visione della scuola [Tendai] Loto si tratta di luoghi in cui il Budda espone l’insegnamento specifico, e che quindi non hanno una grande importanza.

                                                                              Inoltre tu dici che il Sutra di Mahavairochana fu esposto per i bodhisattva, ma, se è così, non si tratta di una grande impresa. Il Sutra della Ghirlanda di fiori fu esposto unicamente per i bodhisattva, eppure, dal punto di vista del Sutra del Loto, non è che un espediente che conduce al Sutra del Loto stesso.

                                                                                Il vero scopo dell’apparizione dei Budda nel mondo è permettere alle persone dei due veicoli di conseguire la Buddità, perché, altrimenti, per queste persone sarebbe assai difficile riuscirvi. Questa è “l’unica grande ragione” per la loro apparizione nel mondo.

                                                                                  Perciò il Trattato sulla grande perfezione della saggezza dice che l’insegnamento che permette alle persone dei due veicoli di conseguire la Buddità è chiamato insegnamento esoterico, mentre gli insegnamenti che non rivelano come le persone dei due veicoli possono conseguire la Buddità sono chiamati insegnamenti essoterici.

                                                                                    Da questo punto di vista, allora i tre sutra dell’insegnamento della Vera parola, che non dicono nulla su come le persone dei due veicoli possono conseguire la Buddità, dovrebbero al contrario essere chiamati insegnamenti essoterici e non esoterici, mentre il Sutra del Loto, che spiega effettivamente come le persone dei due veicoli possono conseguire la Buddità, dovrebbe per tale ragione essere chiamato insegnamento esoterico.

                                                                                      Perciò il Sutra del Loto afferma che «questo Sutra del Loto è il tesoro segreto dei Budda»13, un’affermazione piuttosto esplicita a riguardo. Cosa intendono allora quelli che al giorno d’oggi dicono che l’insegnamento esoterico [che per loro è l’insegnamento della Vera parola] è superiore?

                                                                                        A dire il vero, c’è un passo che dice: «Se si praticano gli insegnamenti essoterici, dopo tre grandi asamkhya di kalpa [si può ottenere l’illuminazione]»14. Ma, poiché parla di «tre grandi asamkhya di kalpa» è evidente che, per insegnamenti essoterici, esso intende gli insegnamenti del Tripitaka esposti nei quattro sutra Agama. Non si può pensare che tale termine si riferisca agli insegnamenti provvisori mahayana, né tantomeno a quelli del vero Mahayana esposti nel Sutra del Loto.

                                                                                          Inoltre, riguardo all’asserzione che Shakyamuni è il corpo trasformato di Mahavairochana e che egli conseguì la Buddità perchè gli fu insegnato a meditare sulla sillaba om, ciò si basa unicamente su quello che è scritto nel Sutra delle Sei paramita. Questo sutra, in dieci volumi, fu predicato da Shakyamuni e non da Mahavairochana. Esso contiene insegnamenti provvisori esposti in un tempo in cui Shakyamuni non aveva «ancora rivelato la verità». Quindi, i tratti distintivi che accompagnano il conseguimento della Buddità sono quelli associati al signore dell’insegnamento del Tripitaka, quelli ricevuti alla cerimonia che si tenne dopo i sei anni di pratiche dolorose da parte del Budda.

                                                                                            L’affermazione che T’ien-t’ai si sia appropriato della dottrina dei cinque gusti, esposta nel Sutra delle Sei paramita, per inserirla negli insegnamenti della propria scuola è un’accusa formulata dal Gran Maestro Kobo, del tutto falsa e priva di fondamento. Dico questo perché T’ien-t’ai in realtà non derivò affatto la dottrina dei cinque gusti dal Sutra delle Sei paramita, bensì dal Sutra del Nirvana. Il Sutra delle Sei paramita non fu introdotto in Cina fino al quarto anno dell’era Chen-yüan [788], cioè 190 anni dopo la morte di T’ien-t’ai che quindi non avrebbe mai potuto leggerlo! Questa totale falsità è opera del Gran Maestro Kobo.

                                                                                              Tutti gli enunciati del Sutra delle Sei paramita rappresentano l’insegnamento esposto quando Shakyamuni non aveva «ancora rivelato la verità». È del tutto assurdo pensare di usarli per disprezzare il Sutra del Loto!

                                                                                                Obiezione: Qualsiasi cosa tu dica, rimane il fatto che le mudra, i mantra e i samaya non sono descritti nel Sutra del Loto, e invece lo sono nel Sutra di Mahavairochana. E, nella misura in cui trattano degli insegnamenti esoterici sia in teoria sia in pratica, i sutra della Vera parola sono superiori.

                                                                                                  Inoltre i tre sutra della Vera parola non si possono classificare fra gli insegnamenti esposti da Shakyamuni nei cinque periodi della sua vita di predicazione. Perciò il Gran Maestro Kobo in La chiave preziosa della volta segreta, citando il Commentario al “Trattato mahayana” come prova, afferma che [il Budda del] Sutra del Loto si trova ancora nella “regione dell’oscurità” e chiama il Sutra del Loto una “teoria puerile”.

                                                                                                    Alla luce di ciò dobbiamo dire che il Sutra del Loto è inferiore e i sutra della Vera parola sono superiori.

                                                                                                      Risposta: Le mudra e i samaya sono tutti esposti nei sutra provvisori; essi non vengono discussi nel vero insegnamento. Anche se vengono discussi [nel Sutra di Mahavairochana], ciò che conta è la differenza di profondità relativa degli insegnamenti provvisori e del vero insegnamento, delle dottrine hinayana e di quelle mahayana.

                                                                                                        Quindi, il fatto che le mudra siano esposte nei sutra Agama e non nel Sutra del Loto non significa che il Sutra del Loto sia incapace di esporre le mudra o i samaya. Il Sutra del Loto non li espone perché non vede alcun bisogno di farlo.

                                                                                                          Il Sutra del Loto espone semplicemente la vera intenzione dei Budda delle tre esistenze e delle dieci direzioni. Non entra nei dettagli delle loro particolari mudra e forme esteriori. Per esempio, Il tesoro dell’Abhidharma descrive come la parola viene all’esistenza, mentre il Sutra del Loto non lo fa; si dovrebbe concludere che, per questo motivo, il Sutra del Loto è inferiore a Il tesoro dell’Abhidharma?

                                                                                                            Inoltre, riguardo alla tua asserzione che i sutra della Vera parola trattano degli insegnamenti esoterici sia nella teoria sia nella pratica, tu asserisci che il Sutra del Loto tratta degli insegnamenti esoterici nella teoria, mentre i sutra della Vera parola ne trattano sia nella teoria sia nella pratica e perciò sono superiori. Ma, in quale sutra sta scritto questo?

                                                                                                              In più, cosa intendi quando parli di “insegnamenti esoterici nella teoria” a proposito del Sutra del Loto? Tra le teorie o dottrine del Sutra del Loto ti riferisci a quella esposta nell’insegnamento transitorio, cioè alla dottrina di “aprire il provvisorio e rivelare il vero”? In tal caso, sappi che questa dottrina va ben oltre l’ambito di comprensione dei sutra della Vera parola. E, per quanto riguarda la pratica, il Sutra del Loto rivela che il Budda in realtà ottenne l’illuminazione in un passato inconcepibilmente remoto. È un fatto che riguarda la pratica e che non è menzionato da nessuna parte nei sutra della Vera parola.

                                                                                                                Le teorie e le pratiche di cui si parla nei sutra della Vera parola riguardano gli insegnamenti provvisori e sono state esposte prima che la verità fosse rivelata. Come puoi dire allora che i sutra della Vera parola sono superiori al Sutra del Loto?

                                                                                                                  Per quanto riguarda poi la tua asserzione che i sutra della Vera parola non si possono classificare fra gli insegnamenti dei cinque periodi della vita di predicazione del Budda, si tratta di una questione annosa.

                                                                                                                    Le risoluzioni del periodo T’ang15 afferma che, poiché questi sutra contengono tutti i quattro insegnamenti, dovrebbero essere classificati insieme ai sutra Corretti ed equi. Il significato dell’insegnamento e del tempo [di Annen] invece afferma che, poiché essi trattano dell’“apertura e della fusione” dei tre veicoli, l’unico gusto della saggezza di tutte le saggezze omnicomprensive, dovrebbero essere classificati insieme al Sutra del Loto.

                                                                                                                      Di queste due tesi, quella che li classifica insieme ai sutra Corretti ed equi è la più appropriata. Quindi possiamo scartare come totalmente assurda la tesi che li accomuna al Sutra del Loto perché trattano dell’unico gusto della saggezza di tutte le saggezze omnicomprensive.

                                                                                                                        L’“apertura e fusione” di cui parla Annen riguarda le questioni dottrinali, non è, in alcun senso, un’“apertura e fusione” che riguarda le persone che possono ottenere l’illuminazione. Dunque come potrebbero tali sutra essere classificati insieme al Sutra del Loto? Il tipo di “apertura e fusione” che riguarda la dottrina è ampiamente discusso nei sutra Corretti ed equi e nei sutra della Saggezza, ma non per questo tali sutra vanno considerati uguali al Sutra del Loto.

                                                                                                                          Se esaminiamo il Sutra di Mahavairochana dall’inizio alla fine, vediamo che tratta interamente dei quattro insegnamenti suddetti, e perciò la cosa migliore è classificarlo con i sutra Corretti ed equi. Poiché non tratta della dottrina dell’apertura del provvisorio e della rivelazione del vero, non si può classificare insieme al Sutra del Loto.

                                                                                                                            Esso non espone alcuna delle dottrine che si trovano negli insegnamenti del Tripitaka dei sutra hinayana, e perciò non si può classificare con i sutra Agama. Esso non espone la vera saggezza o la vacuità di tutte le cose, e quindi non va classificato con i sutra della Saggezza. Esso tratta dei quattro insegnamenti delle dottrine mahayana e hinayana, e dunque dove andrebbe classificato se non con i sutra Corretti ed equi?

                                                                                                                              Come puoi, inoltre, sostenere che i sutra della Vera parola non vadano classificati fra gli insegnamenti esposti da Shakyamuni nei cinque periodi della sua vita di predicazione? Ciò implicherebbe che due Budda fossero apparsi simultaneamente in un unico mondo e questo è assurdo. E non è nemmeno concepibile che qualche Budda esterno sia venuto nel regno di Shakyamuni pensando di esporvi i propri insegnamenti.

                                                                                                                                Infine, l’affermazione del Gran Maestro Kobo, il quale cita il Commentario al “Trattato mahayana” come prova, che [il Budda del] Sutra del Loto si trova ancora nella “regione dell’oscurità” e che la dottrina del Sutra del Loto è una “teoria puerile”, è totalmente insensata.

                                                                                                                                  L’opera chiamata Commentario al “Trattato mahayana” fu scritta dal Bodhisattva Nagarjuna, che era un seguace del Tathagata Shakyamuni. Perché mai un’opera di un seguace dovrebbe parlare male del Sutra del Loto, che il suo maestro definì il supremo fra tutti i sutra esposti nella sua vita di predicazione, e definirlo una “teoria puerile”?

                                                                                                                                    Inoltre, un passo del genere, in realtà, nel Commentario al “Trattato mahayana” non c’è. Quest’opera riguarda l’insegnamento specifico, una dottrina esposta nei sutra provvisori che non è paragonabile all’insegnamento perfetto o al vero insegnamento, entrambi contenuti nel Sutra del Loto. Come si potrebbe dunque usare un’opera del genere per disprezzare il Sutra del Loto?

                                                                                                                                      In più, questo commentario cita vari sutra, ma non cita mai il Sutra del Loto, e questo perché si occupa unicamente degli insegnamenti provvisori.

                                                                                                                                        In conclusione, dobbiamo dire che il Gran Maestro Kobo, nel considerare il Sutra del Loto inferiore al Sutra della Ghirlanda di fiori, si era allontanato in maniera assai palese dalla vera intenzione del Budda. Non si dovrebbe mai dar retta alla sua opinione! Assolutamente mai!

                                                                                                                                            Cenni Storici

                                                                                                                                            Questa lettera, scritta da Nichiren Daishonin da Kamakura nel 1270 e di cui non si conosce il destinatario, è composta di cinque domande e risposte, tutte mirate a confutare la posizione della scuola della Vera parola sul tema della superiorità comparativa fra il Sutra del Loto e i sutra della Vera parola. Il termine “scuola Tendai” nel titolo si riferisce alle dottrine fondate da T’ien-t’ai sulla base del Sutra del Loto. La scuola giapponese Tendai fu fondata allo scopo di divulgare tali dottrine in Giappone, ma, poiché la scuola Tendai aveva da tempo incorporato gli insegnamenti della Vera parola, il Daishonin non si riferisce alle posizioni dottrinali della scuola Tendai dei suoi tempi.

                                                                                                                                            Il Daishonin inizia confermando quali sono le scritture basilari della scuola della Vera parola e sottolinea il fatto che il Sutra del Loto è il primo fra tutti i sutra, mentre il Sutra di Mahavairochana è il settimo o l’ottavo. Egli assegna il seguente ordine ai vari sutra, in base all’insegnamento in essi contenuto: primo, il Sutra del Loto; secondo, il Sutra dagli Innumerevoli significati; terzo, il Sutra del Nirvana; quarto, il Sutra della Ghirlanda di fiori; quinto, il Sutra della Grande saggezza; sesto, il Sutra Susiddhikara; e settimo, il sutra di Mahavairochana. Se si considerano sia l’insegnamento transitorio sia quello originale del Sutra del Loto, allora l’insegnamento originale va collocato al primo posto, l’insegnamento transitorio al secondo, e il resto della lista scende di uno, per cui il sutra di Mahavairochana va a ricoprire l’ottavo posto.

                                                                                                                                            Il Daishonin sovverte poi il punto di vista di Kobo, il fondatore della scuola della Vera parola in Giappone, secondo il quale il Sutra del Loto andrebbe collocato al terzo posto e il sutra di Mahavairochana al primo. Per dimostrare che la tesi di Kobo è errata egli cita cinque motivi, sostenuti da uno studioso della scuola Tendai, Annen. Da essi emerge che le idee di Kobo, oltre a essere contrarie agli insegnamenti di alcuni sutra, sono anche in disaccordo con il punto di vista di vari maestri buddisti. Inoltre il Daishonin respinge l’affermazione di Kakuban secondo cui il Sutra del Loto «non è nemmeno degno di badare i sandali» agli insegnamenti della Vera parola, definendola un’affermazione arbitraria, non riconducibile ad alcun sutra o commentario, e quindi un’offesa alla Legge.

                                                                                                                                            Nel resto del testo, il Daishonin controbatte a una serie di idee fuorvianti sostenute dai maestri della scuola della Vera parola, e cita il passo del sutra «Affidatevi alla Legge a non alla persona» come metro di giudizio da adottare. In merito alla dibattuta affermazione della scuola della Vera parola secondo cui il Budda Mahavairochana è il Budda dal corpo del Dharma, il Daishonin fa notare, citando sia dalle vecchie sia dalle nuove traduzioni dei sutra, che esso non è paragonabile al Budda dal corpo di ricompensa o dal corpo del Dharma descritto nel Sutra del Loto, e refuta anche altre affermazioni riguardanti il Budda Mahavairochana.

                                                                                                                                            In merito alla pretesa che la scuola della Vera parola sia da ritenersi superiore perché insegna le mudra e i mantra, il Daishonin fa notare che si tratta di mezzi legati agli insegnamenti provvisori, privi di relazione con il vero insegnamento. E sulla questione che l’insegnamento della Vera parola sia esoterico sia nella teoria sia nella pratica, mentre il Sutra del Loto è esoterico solo nella teoria, il Daishonin afferma che il Sutra del Loto contiene il principio di aprire il provvisorio e rivelare il vero, il che supera di gran lunga qualsiasi teoria o principio contenuto nel Sutra di Mahavairochana. Inoltre, esso espone la pratica che condusse il Budda Shakyamuni al reale conseguimento della Buddità, innumerevoli kalpa addietro, una pratica che non ha eguali nel Sutra di Mahavairochana.

                                                                                                                                            Poiché i preti della Vera parola sostenevano che il Sutra di Mahavairochana non fosse classificabile tra gli insegnamenti della vita del Budda Shakyamuni, il Daishonin risponde che allora tale insegnamento non apparterrebbe al Buddismo, e inquadra il Sutra di Mahavairochana nel periodo dei sutra Corretti ed equi. Infine, il Daishonin confuta la pretesa di Kobo secondo cui il Budda che ha esposto il Sutra del Loto apparterrebbe alla “regione dell’oscurità” e che il Sutra del Loto stesso non è altro che una “teoria puerile”. Mentre Kobo per dimostrare il suo punto di vista cita il Commentario al “Trattato mahayana” di Nagarjuna, il Daishonin afferma che tali affermazioni non compaiono affatto in quest’opera.

                                                                                                                                            Per quanto riguarda la conclusione, una breve spiegazione sui tre corpi del Budda può essere utile per capire meglio il testo. Fra i tre corpi, il corpo del Dharma, che rappresenta la Legge o verità che un Budda ha compreso, è il supremo. Poi viene il corpo di ricompensa, o la saggezza uguale alla Legge, che un Budda ha acquisito come risultato della pratica. Al terzo posto c’è il corpo manifesto, la forma in cui il Budda appare nel mondo per insegnare agli esseri viventi. Inoltre il Budda dal corpo di ricompensa è caratterizzato dal possedere il corpo di gioia personale che non predica mai la Legge, oppure il corpo di beneficenza che predica la Legge. Il Budda di gioia personale del Sutra del Loto è anche chiamato Budda di gioia illimitata. Mentre il Sutra del Loto rivela che i tre corpi esistono in un unico Budda, altri sutra li descrivono come separati e distinti. “Mahavairochana, un Budda dal corpo del Dharma” viene equiparato alla Legge stessa e non può predicare la Legge. Per contro “il Tathagata dal corpo del Dharma del Sutra del Loto” è dotato dei tre corpi e appare nel mondo per predicare la Legge.

                                                                                                                                            Note

                                                                                                                                            1. Il Sutra del Loto, cap. 10, p. 235.
                                                                                                                                            2. Ibidem, cap. 14, p. 288.
                                                                                                                                            3. Le tre divisioni sono la divisione del Budda, la divisione del Loto e la divisione del Diamante, nelle quali sono raggruppati i Budda e i bodhisattva nel regno del Grembo del Sutra di Mahavairochana. Esse simboleggiano rispettivamente la grande illuminazione, la grande compassione e la grande saggezza del Budda. Anche il regno di Diamante del Sutra della Corona di diamanti ha le sue tre divisioni (che in realtà fanno parte delle sue cinque divisioni). Tuttavia, il Sutra Susiddhikara in cui sono presenti entrambe le versioni delle tre divisioni è considerato il re dei tre sutra della Vera parola.
                                                                                                                                            4. La prima, la quarta e la quinta ragione, in questo paragrafo, sono spiegate in Sulla superiorità comparativa fra il Sutra del Loto e gli insegnamenti della Vera parola (pp. 257-258).
                                                                                                                                            5. Il Palazzo del Regno del Dharma è la dimora del Budda Mahavairochana.
                                                                                                                                            6. Per il Buddismo esoterico questa sillaba costituisce una formula mistica.
                                                                                                                                            7. Sutra del Nirvana.
                                                                                                                                            8. “Budda di beneficenza” è il Budda dal corpo di ricompensa che appare in accordo con i desideri degli esseri umani per permettere loro di godere dei benefici della Legge. Invece il Budda di gioia personale (lett.: di godimento per sé) è il Budda dal corpo di ricompensa che gode personalmente dei benefici della Legge acquisiti grazie alla sua pratica. In altri termini, questi due tipi di Budda rappresentano due aspetti del corpo di ricompensa.
                                                                                                                                            9. Il “Budda dal corpo di ricompensa di gioia personale del Sutra del Loto” è il Budda di gioia illimitata rivelato nel sedicesimo capitolo del Sutra del Loto, “Durata della vita”. In realtà, egli è il Budda dotato dei tre corpi, il corpo del Dharma, il corpo di ricompensa e il corpo manifesto, che, dimorando nella gioia senza limiti della Legge, predica la Legge a tutti gli esseri viventi.
                                                                                                                                            10. Il “Tathagata dal corpo del Dharma del Sutra del Loto” si riferisce alla Legge eterna senza inizio né fine che è l’origine di tutti i Budda ed è anche il Budda eterno che è una sola cosa con la Legge.
                                                                                                                                            11. Annotazioni su “Parole e frasi del Sutra del Loto”. «I due corpi del Budda» nella citazione sono il Budda di gioia personale e il Budda di beneficenza.
                                                                                                                                            12. Sutra degli Innumerevoli significati, prologo del Sutra del Loto, p. 17.
                                                                                                                                            13. Il Sutra del Loto, cap. 14, p. 271.
                                                                                                                                            14. Regole dei rituali per i cinque esseri esoterici, una delle scritture esoteriche.
                                                                                                                                            15. Uno dei numerosi elenchi di risposte date in varie occasioni da Tao-sui, Kuang-hsiu, Wei-chüan e altri eminenti preti della scuola T’ien-t’ai durante la dinastia cinese T’ang, alle domande sottoposte da Dengyo, Encho e altri preti della scuola Tendai giapponese. Le risoluzioni del periodo T’ang è un elenco di risposte di Kuang-hsiu a trenta domande sottoposte da Encho.
                                                                                                                                            La Biblioteca di Nichiren
                                                                                                                                            istituto buddista italiano soka gakkai
                                                                                                                                            senzamotica
                                                                                                                                            Eredità della vita
                                                                                                                                            otto per mille
                                                                                                                                            nuovo rinascimento
                                                                                                                                            buddismo e società
                                                                                                                                            volo continuo
                                                                                                                                            esperia

                                                                                                                                            © Soka Gakkai. © Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. | Via di Bellagio 2/E 50141 Firenze FI | C.F. 94069310483 | P.I. 04935120487 | Privacy & Cookie Policy.

                                                                                                                                            Gestisci consenso