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212. Sull’attribuzione del settimo posto all’insegnamento della Vera parola

RSND, VOLUME II

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Luogo sconosciuto, Data sconosciuta. Indirizzata a Destinatario sconosciuto

[Otto argomenti da chiarire]

    Uno: Il Sutra del Loto sta al primo posto, mentre il Sutra di Mahavairochana sta al settimo.

      Due: Come i maestri buddisti della Cina e del Giappone hanno valutato i sacri insegnamenti della vita del Budda.

        Tre: I tre sutra necessari per la pace e la protezione del paese.

          Quattro: Il palazzo imperiale ha i suoi tre tesori1, che possono essere paragonati ai tre sutra buddisti per la pace e la protezione del paese.

            Cinque: Le quattro categorie di persone che aderiscono agli insegnamenti della scuola T’ien-t’ai.

              Sei: Il rango del Sutra del Loto paragonato al rango delle persone.

                Sette: Le tre sezioni2 dei terreni del tempio [Enryaku].

                  Otto: L’ordine di classifica dei Budda e degli dèi nel paese del Giappone.

                    RSND, II, 212, p. 334

                    Otto: L’ordine di classificazione dei Budda e degli dèi nel paese del Giappone.
                    Domanda: in questa nostra terra, quale Budda sta al primo posto, quale insegnamento sta al primo posto e quale gruppo di preti sta al primo posto?
                    Risposta: Il Bodhisattva Percettore dei Suoni del Mondo sta al primo posto, l’insegnamento della scuola della Vera parola sta al primo posto e i preti del tempio To stanno al primo posto.
                    Domanda: Da quando il Buddismo fu introdotto in Giappone, nel regno del trentesimo sovrano14, sono stati fondati vari templi sulla montagna. Ma l’Enryaku-ji è stato designato come luogo di pratica per offrire preghiere alla stella guardiana dell’imperatore e come luogo di pratica per la pace e la protezione del paese. Di conseguenza il primo posto dovrebbe essere assegnato a Shakyamuni, il primo oggetto di culto che fu introdotto in Giappone. O, altrimenti, il primo posto dovrebbe essere assegnato a Maestro della Medicina dell’Enryaku-ji. Per generazioni e generazioni i sovrani del Giappone hanno mantenuto l’usanza di scrivere voti in cui si dichiaravano discepoli del Monte Hiei. Perciò il Sutra del Loto dovrebbe avere il primo posto in quanto ne è l’insegnamento e i preti dell’Enryaku-ji dovrebbero stare al primo posto. Perché in quel luogo l’oggetto di culto principale non è un Budda, e viene messo invece un bodhisattva al primo posto, dove dovrebbe stare uno dei Budda?
                    Risposta: Le tue domande sono abbastanza comprensibili. Tuttavia, al tempo di Jikaku, il Monte Hiei adottò gli insegnamenti della Vera parola, il To-ji fu scelto come sede degli insegnamenti della Vera parola di Kobo, e perciò i preti di entrambi i templi divennero maestri della Vera parola. Poiché i preti di entrambi i templi erano maestri
                    della Vera parola, essi considerarono il To-ji come origine della loro scuola e onorarono gli insegnamenti della Vera parola. E, poiché onoravano gli insegnamenti della Vera parola, scelsero come principale oggetto di culto il Bodhisattva Percettore dei Suoni
                    del Mondo, perché, secondo gli insegnamenti della Vera parola, ai bodhisattva spetta un posto più alto che ai Budda. Perciò ogni anno, nell’ottavo giorno del primo mese, in cui si celebra una cerimonia buddista nel luogo di pratica del palazzo imperiale, il primo capo dei preti del To-ji è invitato a condurre la cerimonia. Se il primo capo dei preti non è libero in quell’occasione, allora il secondo capo dei preti conduce la cerimonia, ma questo privilegio non si estende al terzo capo dei preti. In conseguenza a tutto ciò, il Budda [più onorato] è di fatto Percettore dei Suoni del Mondo, l’insegnamento è quello della Vera parola e i preti [più onorati] sono quelli del To-ji. Poiché il Monte Hiei è situato a nord-est della capitale, in direzione della cosiddetta porta del demone, viene considerato di rango inferiore al To-ji, è trattato come un soldato [a guardia di quella direzione] e non gli viene tributato il massimo onore. Questa è dunque la ragione per la quale il Giappone è diventato un paese destinato alla rovina.
                    Domanda: Come andrebbero ordinati gli dèi?
                    Risposta: Al primo posto dovrebbe esserci la Dea del Sole, e al secondo il Grande Bodhisattva Hachiman. Sotto di loro dovrebbero stare le divinità dei 3.232 santuari.

                        Cenni Storici

                        In genere si ritiene che questo documento, di cui non si conosce il destinatario, sia stato scritto nel 1270. Nella parte iniziale sono elencati otto punti, ognuno dei quali viene analizzato nel testo; sette sono in forma di tabelle o diagrammi che contengono passi di sutra e brevi commenti, mentre l’ottavo segue lo schema di domanda e risposta.

                        Queste sono, in sintesi, le otto sezioni:

                        1) «Il Sutra del Loto sta al primo posto, mentre il Sutra di Mahavairochana sta al settimo» risulta dal confronto tra i passi del Sutra del Loto e i passi di altri sutra. Ovviamente i passi tratti dal Sutra del Loto indicano che esso è il supremo. Il Sutra Susiddhikara, che occupa il sesto posto, dice: «Se non si è ancora avuto successo […] recitare sette volte o cento volte, dall’inizio alla fine, il Sutra della Grande saggezza». Pertanto Nichiren Daishonin colloca i sutra della Saggezza prima di questo sutra esoterico. Dice inoltre: «Tra gli insegnamenti che riguardano le tre divisioni [i sutra esoterici], questo sutra è il re». Pertanto il Sutra di Mahavairochana sta sotto di esso e quindi al settimo posto. Questo primo punto è il tema centrale di tutto il documento e i restanti sette punti non fanno che elaborarlo o considerarlo secondo diverse prospettive.

                        2) «Come i maestri buddisti della Cina e del Giappone hanno valutato i sacri insegnamenti della vita del Budda» riguarda l’ordine assegnato a vari sutra fondamentali da parte di importanti esponenti del Buddismo, e spiega quali insegnamenti del Budda essi ritenevano fondamentali.

                        3) «I tre sutra necessari per la pace e la protezione del paese» elenca quattro gruppi di tre sutra stabiliti da Pu-k’ung, dal principe Shotoku, da Dengyo, e da Jikaku. I primi tre gruppi comprendono il Sutra del Loto, mentre il quarto, stabilito da Jikaku della scuola Tendai, comprende solo i sutra esoterici della Vera parola. Ciò dimostra che Jikaku era un sostenitore degli insegnamenti della Vera parola piuttosto che delle dottrine di Dengyo, il fondatore della scuola Tendai in Giappone, il quale predicava la superiorità del Sutra del Loto.

                        4) A sostegno del terzo punto sopra citato, sono elencati i tre sacri tesori della casa imperiale giapponese, emblemi del lignaggio imperiale. I tre tesori, due dei quali sono andati persi, possono essere paragonati ai tre sutra buddisti stabiliti da Jikaku della scuola Tendai, il quale scartò il Sutra del Loto a favore del Sutra di Mahavairochana e degli altri sutra esoterici.

                        5) «Le quattro categorie di persone che aderiscono agli insegnamenti della scuola T’ien-t’ai». Qui i maestri buddisti della Cina e del Giappone sono classificati in quattro gruppi a seconda che abbiano o meno abbracciato con il corpo (con le azioni) o con la mente gli insegnamenti di T’ien-t’ai basati sul Sutra del Loto.

                        6) Qui il rango dei quattro insegnamenti degli scritti legati al Sutra del Loto – il Sutra degli Innumerevoli significati, il Sutra del Nirvana, l’insegnamento transitorio e quello originale del Sutra del Loto – viene paragonato al rango di varie persone influenti, e l’insegnamento originale del Sutra del Loto corrisponde all’imperatore.

                        7) «Le tre sezioni dei terreni del tempio Enryaku». Qui sono brevemente descritte le strutture presenti nelle tre sezioni in cui erano suddivisi i terreni dell’Enryaku-ji, il tempio principale della scuola Tendai sul monte Hiei, e il loro significato. Si tratta delle sezioni: Toto (area est), Saito (area ovest) e Yokawa. Viene messa in luce la preponderanza di strutture dedicate agli insegnamenti della Vera parola e ai relativi Budda, bodhi­sattva o divinità. Anche qui il peso attribuito agli insegnamenti esoterici della Vera parola è evidente, una deviazione rispetto agli insegnamenti di Dengyo, il fondatore dell’Enryaku-ji.

                        8) L’ultima sezione è un testo composto di una serie di domande e risposte. La prima risposta rappresenta la posizione degli aderenti alla Vera parola, ma, attraverso questo scambio, il Daishonin mette in discussione la definizione dei tre tesori del Buddismo negli insegnamenti della Vera parola, che considerano il Bodhisattva Percettore dei Suoni del Mondo come il tesoro del Budda, il Sutra di Mahavairochana come il tesoro della Legge, e i preti della scuola della Vera parola come il tesoro dell’ordine buddista.

                        La scuola Tendai dei tempi del Daishonin, che aveva adottato gli insegnamenti della Vera parola, condivideva tale visione; quindi non considerava più il Budda Shakyamuni e il Sutra del Loto come i tesori del Budda e della Legge, e aveva sostituito i devoti di questi tesori con i preti della Vera parola del tempio To, identificati con il tesoro dell’ordine buddista. Il Daishonin conclude sostenendo che questo errore dottrinale è una causa della distruzione del paese. L’ultima domanda e l’ultima risposta riguardano la classificazione degli dèi o divinità celesti in Giappone. La risposta è breve e concisa, ma il motivo per cui viene fornita non è chiaro; per questo motivo si suppone che ci fosse un’ulteriore sezione che deve essere andata perduta.

                        Note

                        1. I tre tesori del palazzo imperiale sono: il gioiello sacro, la spada sacra e lo specchio sacro.
                        2. I terreni del tempio Enryaku sul monte Hiei sono divisi in tre sezioni: Toto, Saito e Yokawa. Ciascuna sezione ha un supervisore e, oltre ai tre supervisori, c’è un supervisore principale che presiede a tutte e tre le sezioni. La sezione Toto, che è quella principale, comprende il Shikan-in (Kompon Chudo), l’edificio originale dell’Enryaku-ji e altri grandi edifici sul monte Hiei.
                        3. Il Sutra del Loto, cap. 10, p. 235.
                        4. Il Daishonin fonde insieme il passo: «Re della Medicina, questo ora ti dico, ho predicato diversi sutra, e fra questi il Sutra del Loto è il supremo!» (Ibidem, cap. 10, p. 235) con il passo: «Fra tutti i sutra gli spetta il posto più alto» (Ibidem, cap. 14, p. 288).
                        5. Il Sutra del Nirvana dice: «Quando questo sutra fu predicato era come se le messi avessero già recato grande profitto a tutte le persone; esse si sentivano in salvo e al sicuro perché ora potevano capire che gli esseri viventi possiedono la natura di Budda. Gli ottomila ascoltatori della voce avevano già ricevuto nel Sutra del Loto la predizione della futura illuminazione. Questa predizione era come un grande raccolto. Così, conclusa la mietitura autunnale e immagazzinate le messi per l’inverno, [quando fu esposto il Sutra del Nirvana] non rimaneva più nulla da fare».
                        6. Le tre divisioni sono la divisione del Budda, la divisione del Loto e la divisione del Diamante, nelle quali sono raggruppati i Budda, i bodhisattva e le divinità nel regno del Grembo o del mandala del regno del Grembo. Negli insegnamenti esoterici esse simboleggiano rispettivamente la grande illuminazione, la grande compassione e la grande saggezza del Budda.
                        7. Una delle dodici pratiche dhuta che mirano a scrollarsi di dosso la polvere e la contaminazione dei desideri.
                        8. Otto luoghi in cui fu eretto uno stupa in memoria del Budda Shakyamuni: 1) Lumbini, il suo paese natale; 2) il luogo in cui sorge l’albero della bodhi, sotto il quale egli ottenne l’illuminazione; 3) il Parco dei Cervi, dove egli predicò per la prima volta, 4) il monastero di Jetavana dove esibì il suoi poteri sovrannaturali; 5) Kanyakubja, dove si dice che fosse disceso dal cielo Trayastrimsha; 6) Rajagriha, dove istruì e salvò nuovamente i discepoli sviati da Devadatta; 7) Vaishali, dove annunciò che stava approssimandosi al nirvana; 8) Kushinagara, dove entrò nel nirvana.
                        9. Il regno del Grembo, descritto nel Sutra di Mahavairochana, e il regno di Diamante, descritto nel Sutra della Corona di diamanti.
                        10. Ogni anno la corte imperiale nominava due studenti che avrebbero studiato al tempio Enryaku sul monte Hiei. Dengyo decretò che uno di loro avrebbe studiato la disciplina della concentrazione e visione profonda e l’altro la disciplina Vairochana. La prima consisteva nello studio del Sutra del Loto, di altri sutra e dell’opera di T’ien-t’ai Grande concentrazione e visione profonda, e nella pratica delle quattro forme di meditazione di T’ien-t’ai. La seconda consisteva nel recitare e studiare i sutra degli insegnamenti esoterici.
                        11. Minamoto no Yorishige (m. 1219), funzionario del governo di Kamakura, incaricato della guardia al palazzo imperiale. Nel 1219, sospettato di complottare una rivolta contro la corte imperiale, fu attaccato dall’esercito dell’ex imperatore Gotoba. In quell’occasione egli diede fuoco agli edifici del palazzo imperiale e poi si tolse la vita. Si dice che nell’incendio furono distrutti i tesori della corte imperiale.
                        12. Seii-taishogun (giap.), titolo onorifico dal quale deriva il titolo di shogun. Qui si riferisce al “signore di Kamakura”, o reggente dello shogunato di Kamakura, il capo effettivo del governo militare. A quell’epoca il titolo di shogun era diventato una carica dal valore puramente nominale. Le quattro cariche elencate qui sono, in ordine discendente, imperatore regnante, ex imperatore, reggente imperiale e generale che soggioga i barbari.
                        13. Shikan-in è un altro nome del Chudo, elencato in precedenza.
                        14. L’imperatore Kimmei (509-571), considerato adesso il ventinovesimo imperatore, perché l’amministrazione del quindicesimo sovrano, l’imperatrice Jingu, non è più ritenuta un regno vero e proprio.
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