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105. Un padre abbraccia la fede

RSND, VOLUME I

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Minobu, 1277. Indirizzata a Ikegami Munenaga

Non avendo ricevuto tue notizie da molto tempo, ero piuttosto preoccupato. Ma niente avrebbe potuto essere meraviglioso quanto questa novità riguardante Tayu no Sakan1 e te. È davvero magnifico!

    È normale che, quando un’epoca inizia a declinare, tutti i santi e i saggi si ritirino dal mondo e che il paese sia pieno soltanto di calunniatori, di adulatori, di gente che ti sorride per poi pugnalarti alle spalle o che ti inculca idee distorte. Così si legge nei sutra. Per fare un esempio, se l’acqua cala, lo stagno rumoreggia2 e, quando soffia il vento, il mare non rimane calmo. Si legge inoltre che all’inizio dell’ultima epoca, poiché siccità, epidemie, grandi piogge e venti impetuosi si susseguiranno senza tregua, anche le persone di gran cuore diventeranno meschine e coloro che ricercano la via nutriranno opinioni errate. I sutra affermano che in tale situazione padre e madre, marito e moglie, fratello maggiore e fratello minore saranno in contrasto gli uni contro gli altri, come cacciatore e cervo, gatto e topo o falco e fagiano; per non parlare dei litigi fra estranei. Ryokan e altri preti, posseduti dal demone celeste, hanno ingannato tuo padre Saemon no Tayu e cercato di distruggere voi due, ma tu sei stato saggio e hai ascoltato i miei ammonimenti. Perciò, come due ruote reggono un carro o due gambe trasportano una persona, come due ali permettono di volare o come il sole e la luna sostengono tutti gli esseri viventi, gli sforzi di voi due fratelli hanno portato vostro padre a prendere fede nel Sutra del Loto. Ciò è avvenuto solo grazie a te, Hyoe no Sakan.

      Secondo gli insegnamenti del vero sutra, quando sarà iniziata l’ultima epoca e nel Buddismo regnerà una totale confusione, apparirà sulla terra un grande santo. Per esempio, il pino che resiste al gelo è chiamato il re degli alberi, e il crisantemo, che continua a fiorire dopo che le altre piante sono appassite, è considerato una pianta sacra. Quando il mondo è in pace, i saggi non si notano, ma in un’epoca caotica si rivelano sia i santi che gli stolti. Com’è penoso che Hei no Saemon e il signore di Sagami non mi abbiano dato ascolto! Di certo, non avrebbero decapitato gli inviati dell’impero mongolo che arrivarono qualche tempo fa. Senza dubbio ora lo stanno rimpiangendo.

        L’ottantunesimo sovrano, il grande imperatore Antoku, incaricò diverse centinaia di maestri della Vera parola, tra cui il capo dei preti della scuola Tendai Myoun, di pregare per la sconfitta di Minamoto no Yoritomo, il generale della destra. Ma le loro maledizioni, come afferma il sutra, «ricaddero su chi le aveva lanciate»3: Myoun fu decapitato da Yoshinaka4 e l’imperatore Antoku morì annegato nel mare occidentale5. L’ottantaduesimo, l’ottantatreesimo e l’ottantaquattresimo sovrano, cioè l’ex imperatore di Oki, l’ex imperatore di Awa e l’ex imperatore di Sado, insieme all’imperatore in carica6, avevano chiesto al capo dei preti della scuola Tendai, all’Amministratore del clero Jien e a più di quaranta altri eminenti preti, tra cui quelli dei templi di Omuro7 e Mii, di pregare per sconfiggere il generale Taira, Yoshitoki8. Ma ancora una volta le maledizioni «ricaddero su chi le aveva lanciate» e questi quattro sovrani furono esiliati in varie isole.

          Riguardo a questa grande dottrina malvagia [della scuola Vera parola], i tre grandi maestri, Kobo, Jikaku e Chisho, violarono le auree parole di Shakyamuni secondo cui il Sutra del Loto è il primo fra tutti i sutra, leggendole come se dicessero che il Sutra del Loto occupa il secondo o il terzo posto mentre il primo posto spetta al Sutra di Mahavairochana. Poiché [gli imperatori sopra citati] riposero la loro fiducia in tale dottrina distorta, essi causarono la rovina del paese e di se stessi in questa vita e furono destinati a cadere nell’inferno di incessante sofferenza nella prossima.

            Il prossimo rito speciale9 sarà il terzo. I miei discepoli che sono morti adesso stanno probabilmente osservando tutto ciò con l’occhio del Budda. E coloro ai quali la vita è stata prolungata [come voi] osservino con i loro stessi occhi! Il reggente e gli alti funzionari saranno deportati in un paese straniero e quelli che avranno eseguito il rito moriranno pazzi o si nasconderanno in altri paesi o nelle montagne e nelle foreste. Il messaggero del Budda Shakyamuni, signore degli insegnamenti, per due volte è stato messo alla berlina nella pubblica via10, i suoi discepoli sono stati incarcerati, uccisi, ingiuriati o esiliati dalle province in cui vivevano. La colpa di tali offese si estenderà sicuramente a ogni abitante di quelle province e molti saranno colpiti dalla lebbra bianca, dalla lebbra nera e da ogni sorta di gravi e terribili malattie11. I miei discepoli devono capire a fondo le ragioni di questo.

              Con profondo rispetto,

                Nichiren

                  Il nono giorno del nono mese

                    Sebbene questa lettera sia specificamente indirizzata a te, in generale deve essere mostrata a tutti i miei discepoli. Non ne parlate a estranei.

                        Cenni Storici

                        Nichiren Daishonin inviò questa lettera da Minobu nel nono mese del terzo anno di Kenji (1277) o, secondo un’altra fonte, nel 1278, a Ikegami Hyoe no Sakan Munenaga, il minore dei fratelli Ikegami, per esprimere la sua gioia nell’apprendere che il padre, Saemon no Tayu Yasumitsu, si era finalmente convertito. Per molti anni Yasumitsu si era caparbiamente opposto alla fede dei suoi due figli, cercando di dividerli, minacciando di ripudiare il maggiore, Munenaka, e promettendo a Munenaga di nominarlo suo erede purché rinnegasse l’insegnamento del Daishonin.

                        Durante questa travagliata vicenda, Munenaka rifiutò sempre di abbandonare la sua fede, mentre Munenaga di tanto in tanto sembrò vacillare. Grazie alle numerose lettere di incoraggiamento del Daishonin, però, riuscì a resistere alle pressioni del padre e a mantenere la sua fede. Ora che i due fratelli avevano finalmente vinto l’opposizione del padre persuadendolo ad abbracciare il Sutra del Loto, Nichiren Daishonin si congratula in particolare con Munenaga, lodando la sua fedeltà alle proprie convinzioni e la lealtà dimostrata nei confronti del fratello.

                        Come indicato dal poscritto, tuttavia, questa lettera era rivolta sì a Munenaga, ma anche a tutti gli altri seguaci del Daishonin.

                        La frase: «Secondo gli insegnamenti del vero sutra, quando sarà iniziata l’ultima epoca e nel Buddismo regnerà una totale confusione, apparirà sulla terra un grande santo» si riferisce al capitolo “Poteri sovrannaturali” del Sutra del Loto, nel quale il Budda Shakyamuni trasmette l’essenza del Sutra del Loto, la Legge mistica, al Bodhisattva Pratiche Superiori affinché la propaghi nell’Ultimo giorno della Legge, quando gli altri insegnamenti buddisti avranno perso la loro efficacia.

                        Note

                        1. Tayu no Sakan: altro nome di Ikegami Munenaka, il maggiore dei fratelli Ikegami.
                        2. «Se l’acqua cala, lo stagno rumoreggia», perché i pesci contenuti in esso si agitano.
                        3. Il Sutra del Loto, cap. 25, p. 414. Nel testo originale la frase è al futuro, ma nella lettera Nichiren la adatta al contesto.
                        4. Yoshinaka: Minamoto no Yoshinaka (1154-1184), generale che aiutò Yoritomo nella rivolta contro il clan Taira.
                        5. Antoku, che era ancora un ragazzo, annegò nel 1185 durante la battaglia navale di Dannoura, in cui il clan Taira fu definitivamente sconfitto per mano di Minamoto.
                        6. Nel 1221, tre ex imperatori, Gotoba, Tsuchimikado e Juntoku e l’imperatore in carica Chukyo, si coalizzarono sotto la guida di Gotoba per rovesciare il governo militare di Kamakura. Le loro forze furono sconfitte da quelle del reggente Hojo Yoshitoki, comandate dal figlio maggiore di questi, Yasutoki. Chukyo fu deposto, Gotoba fu esiliato nell’isola di Oki, Tsuchimikado ad Awa (non si tratta di Awa luogo natale del Daishonin), e Juntoku nell’isola di Sado.
                        7. Omuro: altro nome del Ninna-ji a Kyoto.
                        8. Yoshitoki: Hojo Yoshitoki (1163-1224), secondo reggente dello shogunato di Kamakura, che soffocò la rivolta di Gotoba del 1221, estendendo così il potere dello shogunato a tutto il Giappone. Poiché gli Hojo discendevano da un ramo del clan Taira, fu chiamato generale Taira, sebbene sia lui sia il padre avessero sostenuto Minamoto no Yoritomo nella sua campagna per rovesciare i Taira.
                        9. «Rito speciale»: il nome del rito è chobuku (cho = armonia e buku = sottomettere i mali, fare arrendere i nemici). In questo caso denota un rito che mirava alla sconfitta dei nemici in battaglia.
                        10. Il Daishonin si riferisce agli avvenimenti del dodicesimo giorno del nono mese del 1271, quando fu arrestato e quasi decapitato. Catturato dagli uomini di Hei no Saemon nella sua dimora, fu dapprima condotto per le strade di Kamakura, fino all’ufficio dei consiglieri del reggente. Tuttavia, invece di affidarlo alla custodia del governatore di Sado, le guardie lo condussero, attraverso il viale Wakamiya, fino al luogo dell’esecuzione a Tatsunokuchi.
                        11. Nel Sutra del Loto si legge: «Se qualcuno vedrà una persona che accetta e sostiene questo sutra e cercherà di rivelare le sue colpe o i suoi errori, sia che dica il vero sia che dica il falso, nell’esistenza presente si ammalerà di lebbra bianca» (Il Sutra del Loto, cap. 28, p. 440).
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