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26. Dharani

Sutra del Loto

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A quel tempo il bodhisattva Re della Medicina si alzò dal suo seggio, si scoprì la spalla destra, giunse le mani e si rivolse al Budda dicendo: «Onorato dal mondo, gli uomini e le donne devoti che accettano e sostengono il Sutra del Loto, che lo leggono e lo recitano, che ne penetrano il significato o copiano i rotoli del sutra, quali e quanti meriti otterranno?»

    Il Budda rispose a Re della Medicina: «Se uomini o donne devoti fanno offerte a un numero di Budda pari alle sabbie di ottocentodiecimila milioni di nayuta di Gange, che cosa ne pensi? I loro meriti saranno sicuramente grandi, non è vero?»

      «Immensi, onorato dal mondo.»

        Il Budda disse: «Se uomini o donne devoti accettano e sostengono anche soltanto una quartina di questo sutra, se la leggono e la recitano, ne comprendono il significato e la praticano come insegna il sutra, i benefici che otterranno saranno moltissimi.»

          Allora il bodhisattva Re della Medicina disse al Budda: «Onorato dal mondo, ora affiderò a coloro che predicano la Legge alcune formule dharani, che li difenderanno e li proteggeranno.» Indi pronunciò queste formule:

            anye manye mane mamane chitte charite shame

              shamitavi shante mukte muktame same avishame sama

                same kshaye akshaye akshine shante shame dharani

                  alokabhasha pratyavekshani nivishte abhyantaranivishte

                    atyantaparishuddhi ukule mukule arade parade shukakshi

                      asamasame buddhavilokite dharmaparikshitesamghanirghoshani

                        bhasyabhasya shoddhi mantra mantrakshayate

                          rute rutakaushalye akshara akshayataya abalo amanyanataya

                            «Onorato dal mondo, queste formule magiche dharani sono pronunciate da un numero di Budda pari alle sabbie di sessantadue milioni di Gange. Chi attacca o ferisce i maestri della Legge, attacca o ferisce questi Budda!»

                              Allora il Budda Shakyamuni lodò il bodhisattva Re della Medicina: «Eccellente, eccellente, Re della Medicina! Poiché hai compassione per i maestri della Legge e li proteggi, tu esponi questi dharani che recheranno grandi benefici agli esseri viventi.»

                                A quel tempo il bodhisattva Donatore Coraggioso disse al Budda: «Onorato dal mondo, anch’io pronuncerò alcuni dharani per proteggere coloro che leggono, recitano, accettano e sostengono il Sutra del Loto. Se un maestro della Legge apprende questi dharani, anche se gli yaksha, i rakshasa, i putana, i kritya, i kumbhanda o gli spiriti affamati cercheranno di scoprire i suoi punti deboli per trarne vantaggio, essi non ci riusciranno.» Indi, alla presenza del Budda pronunciò queste formule:

                                  jvale mahajvale uke muke ate atavati nrite

                                    nritavati itini vitini chitini nritini nrityavati

                                      «Onorato dal Mondo, queste formule magiche dharani, sono pronunciate da un numero di Budda pari alle sabbie del Gange e tutti le accettano con gioia. Chi attacca o ferisce questi maestri della Legge, attacca o ferisce questi Budda!»

                                        Allora il re celeste Vaishravana, protettore del mondo, disse al Budda: «Onorato dal mondo, anch’io penso con compassione agli esseri viventi e proteggo questi maestri della Legge; perciò pronuncerò i seguenti dharani.» Indi pronunciò queste formule:

                                          ade nade nunade anadu nadi kunadi

                                            «Onorato dal mondo, con queste formule magiche io proteggo i maestri della Legge. Io stesso proteggerò anche coloro che proteggono questo sutra, assicurandomi che non subiscano declino o danni nello spazio di cento yojana.»

                                              A quel tempo il re celeste Sostegno della Nazione, che si trovava nell’assemblea con un seguito di migliaia, decine di migliaia, milioni di nayuta di gandharva che lo circondavano e lo riverivano, si avvicinò al luogo in cui si trovava il Budda, giunse le mani e disse al Budda: «Onorato dal mondo, anch’io utilizzerò alcune formule magiche dharani, per proteggere coloro che sostengono il Sutra del Loto.» Indi pronunciò queste formule:

                                                agane gane ghori gandhari chandali matangi janguli

                                                  vrunasi agasti

                                                    «Onorato dal mondo, queste formule magiche dharani sono pronunciate da quarantadue milioni di Budda. Chi attacca o ferisce questi maestri della Legge, attacca o ferisce questi Budda!»

                                                      A quel tempo c’erano le figlie dei demoni rakshasa, la prima chiamata Lamba, la seconda Vilamba, la terza Denti Storti, la quarta Denti Fioriti, la quinta Denti Neri, la sesta Molti Capelli, la settima Insaziabile, l’ottava Indossatrice della Collana, la nona Kunti e la decima Ladra dello Spirito Vitale degli Esseri Viventi. Queste dieci rakshasa, insieme alla Madre dei Fanciulli Demoni, alla sua prole e ai suoi servitori, si avvicinarono tutte al luogo ove si trovava il Budda e parlarono all’unisono dicendo: «Onorato dal mondo, anche noi desideriamo proteggere coloro che leggono, recitano, accettano e sostengono il Sutra del Loto e vogliamo evitare che subiscano declino o danni. Se qualcuno cercherà di scoprire i punti deboli di questi maestri della Legge e di trarne vantaggio, glielo impediremo.» Indi, alla presenza del Budda, pronunciarono queste formule:

                                                        iti me iti me iti me ati me iti me nime nime nime nime

                                                          nime ruhe ruhe ruhe ruhe stahe stahe stahe stuhe stuhe

                                                            «Piuttosto montino sulle nostre teste, ma non molestino i maestri della Legge! Né yaksha, rakshasa, spiriti affamati, putana, kritya, vetada, skanda, umaraka, apasmaraka, yaksha kritya o kritya umani; né febbri che durano un giorno, due giorni, tre giorni, quattro giorni, sette giorni o febbri continue; sia che assuma la forma di uomo, di donna, di fanciullo o di fanciulla, niente potrà mai molestarli, nemmeno in sogno!»

                                                              Indi, alla presenza del Budda, si espressero in versi dicendo:

                                                                A chiunque ignora i nostri incantesimi

                                                                  e tormenta i predicatori della Legge,

                                                                    si spacchi la testa in sette pezzi

                                                                      come i rami dell’albero arjaka.

                                                                        Il suo crimine è pari a quello di chi uccide padre e madre,

                                                                          di chi spreme olio,

                                                                            di chi imbroglia gli altri con pesi e misure,

                                                                              di chi, come Devadatta, provoca uno scisma nell’ordinedei monaci.

                                                                                Chi commette un crimine contro i maestri della Legge

                                                                                  riceverà la stessa punizione.

                                                                                    Dopo che le figlie dei rakshasa ebbero pronunciato questi versi, dissero al Budda: «Onorato dal mondo, faremo uso dei nostri corpi per proteggere coloro che accettano, sostengono, leggono, recitano e praticano questo sutra. Faremo in modo che essi ottengano pace e serenità, liberandoli dal declino e da qualsiasi danno e annullando l’effetto di qualsiasi erba velenosa.»

                                                                                      Il Budda disse alle figlie dei rakshasa: «Eccellente, eccellente! Se voi proteggerete coloro che accettano e sostengono anche soltanto il nome del Sutra del Loto, il vostro merito sarà immenso. Quanto maggiore sarà se proteggerete coloro che lo accettano e lo sostengono nella sua interezza, offrono doni ai rotoli del sutra, fiori, incenso, collane, incenso in polvere, in pasta e da bruciare, stendardi, baldacchini, musica, e accendono diversi tipi di lampade, lampade a burro raffinato, lampade a olio, lampade con diversi olii fragranti, olio di fiori sumana, olio di fiori champaka, olio di fiori varshika, olio di fiori utpala, centinaia e migliaia di varietà di offerte simili! Kunti, tu e i tuoi servitori dovete proteggere i maestri della Legge!»

                                                                                        Quando [il Budda] ebbe predicato questo capitolo Dharani, sessantottomila persone acquisirono la verità dell’assenza di nascita.

                                                                                            La Biblioteca di Nichiren
                                                                                            istituto buddista italiano soka gakkai
                                                                                            senzamotica
                                                                                            Eredità della vita
                                                                                            otto per mille
                                                                                            nuovo rinascimento
                                                                                            buddismo e società
                                                                                            volo continuo
                                                                                            esperia

                                                                                            © Soka Gakkai. © Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. | Via di Bellagio 2/E 50141 Firenze FI | C.F. 94069310483 | P.I. 04935120487 | Privacy & Cookie Policy.

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