17. Distinzioni dei benefici
A quel tempo, dopo che la grande assemblea ebbe udito il Budda affermare che la sua vita durava un grandissimo numero di kalpa, innumerevoli, infiniti asamkhya di esseri viventi ottennero una gran quantità di preziosi benefici.
A quel tempo l’onorato dal mondo disse al bodhisattva mahasattva Maitreya: «Ajita, quando ho descritto che la durata della vita del Tathagata dura un lasso di tempo così straordinariamente lungo, esseri viventi numerosi come le sabbie di sei milioni ottocentomila, miliardi, nayuta di Gange hanno percepito la verità della non nascita [e non morte di tutti i fenomeni]. E bodhisattva mahasattva in numero mille volte maggiore hanno ottenuto il dharani che permette di ricordare tutto ciò che odono. E bodhisattva mahasattva numerosi quanto le particelle di polvere di un intero mondo hanno ottenuto l’eloquenza che consente loro di predicare in modo piacevole e senza impedimenti. E bodhisattva mahasattva numerosi quanto le particelle di polvere di un intero mondo hanno ottenuto il dharani che permette loro di ricordare centinaia, migliaia, decine di migliaia, milioni, innumerevoli ripetizioni degli insegnamenti. E bodhisattva mahasattva numerosi quanto le particelle di polvere di un sistema maggiore di mondi sono divenuti capaci di far girare la ruota della Legge che non regredisce. E bodhisattva mahasattva numerosi quanto le particelle di polvere di un sistema medio sono divenuti capaci di far girare la pura ruota della Legge. E bodhisattva mahasattva numerosi quanto le particelle di polvere di un sistema minore hanno ottenuto la certezza di conseguire l’anuttara-samyak-sambodhi dopo otto rinascite. E bodhisattva mahasattva numerosi quanto le particelle di polvere di quattro mondi costituiti da quattro continenti hanno ottenuto la certezza di conseguire l’anuttara-samyak-sambodhi dopo quattro rinascite. E bodhisattva mahasattva numerosi quanto le particelle di polvere di tre mondi costituiti da quattro continenti hanno ottenuto la certezza di conseguire l’anuttara-samyak-sambodhi dopo tre rinascite. E bodhisattva mahasattva numerosi quanto le particelle di polvere di due mondi costituiti da quattro continenti hanno ottenuto la certezza di conseguire l’anuttara-samyak-sambodhi dopo due rinascite. E bodhisattva mahasattva numerosi quanto le particelle di polvere di un mondo costituito da quattro continenti hanno ottenuto la certezza di conseguire l’anuttara-samyak-sambodhi dopo una rinascita. Negli esseri viventi numerosi quanto le particelle di polvere di otto mondi è scaturita l’aspirazione all’anuttara-samyak-sambodhi.»
Allorché il Budda annunciò che questi bodhisattva e mahasattva avevano ottenuto i grandi benefici della Legge, dal cielo piovvero fiori di mandarava e di grande mandarava che si depositarono sulle innumerevoli centinaia, migliaia, decine di migliaia, milioni di Budda seduti sui troni di leone sotto gli alberi ingioiellati; e si sparsero anche sul Budda Shakyamuni e sul Tathagata Molti Tesori estinto da moltissimo tempo, ambedue seduti su troni di leone nella torre dei sette tesori. I fiori si sparsero anche su tutti i grandi bodhisattva e sulle quattro categorie di credenti. Inoltre piovve dal cielo una polvere finissima di sandalo e aloe e nell’aria i tamburi celesti risuonarono spontaneamente emettendo meravigliosi suoni profondi e riecheggianti a grande distanza. Piovvero anche vesti celesti di mille varietà, ornate di diverse collane, collane di perle, collane di gemme mani e collane di gemme che soddisfano i desideri, che si sparsero per ogni dove nelle nove direzioni. In incensieri incastonati di gioielli ardevano incensi preziosissimi, la cui fragranza permeava spontaneamente ogni luogo, un’offerta rivolta alla grande assemblea. Al di sopra di ciascun Budda apparvero bodhisattva che reggevano stendardi e baldacchini, in file che si dispiegavano verso l’alto fino al cielo di Brahma. Questi bodhisattva con le loro voci meravigliose cantavano innumerevoli inni di lode ai Budda.
A quel tempo il bodhisattva Maitreya si alzò dal suo seggio, si scoprì la spalla destra e, giungendo le mani, si pose di fronte al Budda e parlò in versi:
Il Budda predica una Legge che s’incontra di rado,
che mai fu udita dal passato fino a oggi.
L’onorato dal mondo possiede grandi poteri
e la durata della sua vita non può essere misurata.
Gli innumerevoli figli del Budda,
udendo l’onorato dal mondo compiere distinzioni
e descrivere i benefici della Legge che tutti otterranno,
sentono i loro corpi pervasi di gioia.
Taluni si trovano nello stadio di non regressione,
altri hanno ottenuto i dharani,
altri possono parlare piacevolmentee senza impedimenti
oppure ricordare insegnamenti ripetuti diecimila, unmilione di volte.
Bodhisattva, numerosi come le particelle di polvere
di un sistema maggiore di mondi,
potranno mettere in moto
la ruota della Legge che non regredisce.
Bodhisattva, numerosi come le particelle di polvere
di un sistema medio di mondi,
potranno mettere in moto
la pura ruota della Legge.
Bodhisattva, numerosi come le particelle di polvere
di un sistema minore di mondi,
acquistano la certezza che, dopo altre otto rinascite,
porteranno a compimento la Via del Budda.
Bodhisattva, numerosi come le particelle di polvere
di quattro, tre, due mondi
costituiti da quattro continenti,
dopo un corrispondente numero di rinascite,diventeranno Budda.
Bodhisattva, numerosi come le particelle di polvere
di un mondo costituito da quattro continenti,
dopo appena una rinascita
conseguiranno la saggezza onnicomprensiva.
Tali esseri viventi,
udendo della lunga durata della vita del Budda,
ottengono i puri frutti della retribuzione,
incalcolabili e liberi da illusioni.
Inoltre esseri viventi, numerosi come le particelledi polvere
di otto mondi,
udendo il Budda descrivere la durata della sua vita,
hanno risvegliato l’aspirazione alla suprema Via.
L’onorato dal mondo predica una Legge
infinita, insondabile,
e coloro che ne beneficiano sono moltissimi,
senza limiti quanto il cielo sconfinato.
Piovono celesti fiori di mandarava
e di grande mandarava;
Shakra e Brahma numerosi quanto le sabbie del Gange
arrivano da innumerevoli terre di Budda.
Piove legno di sandalo e aloe
in una miscela di polvere finissima
e, come uccelli che piombano in volo dal cielo,
si spargono ovunque in offerta ai Budda.
Nell’aria i tamburi celesti
emettono spontaneamente suoni meravigliosi;
vesti celesti a migliaia, decine di migliaia, milioni
scendono volteggiando e svolazzando;
negli splendidi incensieri incastonati di gioielli
ardono incensi preziosissimi
che spontaneamente emanano ovunque illoro profumo,
in offerta a tutti i Tathagata.
La moltitudine dei grandi bodhisattva
regge stendardi e tendaggi adorni dei sette tesori,
di diecimila, un milione di varietà, alti, meravigliosi,
in file ordinate che si spingono fino al cielodi Brahma.
Davanti a ogni Budda
sventolano stendardi e pennoni magnifici,
mentre in migliaia, decine di migliaia di versi
risuonano le lodi dei Tathagata.
Tutte queste cose
non erano mai state viste in passato.
Udendo che la vita del Budda è incommensurabile,
tutti gli esseri sono colmi di gioia.
Nelle dieci direzioni si ode il nome del Budda
che diffusamente reca beneficio agli esseri viventi;
tutti acquisiscono le buone radici
che li aiuteranno a rivolgere la mente alla Via suprema.
A quel tempo il Budda disse al bodhisattva mahasattva Maitreya: «Ajita, gli esseri viventi che hanno udito che la durata della vita del Budda è tanto lunga e sono in grado di credere e comprendere ciò anche per un solo momento, otterranno benefici illimitati. Immaginate uomini e donne devoti che, per amore dell’anuttara-samyak-sambodhi, praticano per un periodo di ottocentomila milioni di nayuta di kalpa le cinque paramita – le paramita di dana (donazione), shila (osservanza dei precetti), kshanti (tolleranza), virya (assiduità) e dhyana (meditazione), rimanendo esclusa la paramita di prajna (saggezza) – i benefici che essi otterranno non sono paragonabili a quelli descritti prima, non ammonteranno alla centesima o alla millesima parte, neppure alla centesima, milionesima, decimillesima milionesima parte. Conoscerli va al di là delle capacità di calcolo e di qualsiasi similitudine o parabola. È assolutamente impensabile che uomini devoti i quali hanno ottenuto tali benefici regrediscano senza riuscire a raggiungere l’obiettivo dell’anuttara-samyak-sambodhi.»
A quel tempo l’onorato dal mondo, desiderando ribadire le sue parole, si espresse in versi dicendo:
Se qualcuno, cercando la saggezza del Budda,
per un periodo di ottocentomila milioni
di nayuta di kalpa
praticasse le cinque paramita
e durante tutti quei kalpa
offrisse ai Budda,
ai pratyekabuddha, ai discepoli
e alla moltitudine di bodhisattva,
cibi e bevande rari e prelibati,
bellissimi ornamenti, stuoie e coperte per i letti,
o erigesse monasteri in sandalo
contornati da giardini e boschetti;
se distribuisse ogni genere
di offerte, tutte pregevoli e meravigliose,
e facesse questo per l’intero numero di kalpa
per esprimere la propria devozione alla Via del Budda;
e se inoltre osservasse i precetti
con purezza e senza omissioni,
e cercasse la Via suprema
lodata dai Budda;
e se praticasse la tolleranza,
conservando un atteggiamento sottomesso e paziente
anche quando viene colpito da svariati mali,
senza permettere alla mente di distrarsi o farsi sviare;
se, quando altri, sicuri di aver acquisito la Legge,
pieni di arroganza e presunzione,
lo trattano con disprezzo e lo tormentano,
egli fosse in grado di resistere pazientemente;
se si impegnasse diligentemente,
sempre fermo nell’intento e nel pensiero,
per innumerevoli milioni di kalpa
con mente assorta, mai neghittoso né fiacco,
e per kalpa senza numero
dimorasse in un luogo tranquillo e solitario;
se si esercitasse seduto o camminando,
senza cedere al sonno e controllando costantementela mente,
e se, come risultato di tali azioni,
fosse in grado di raggiungere stati di meditazione,
e per ottanta milioni e diecimila kalpa
rimanesse calmo, con la mente mai turbata;
e se, mantenendo la felicità di questa concentrazione,
cercasse la Via suprema
dicendo: «Otterrò la saggezza onnicomprensiva
ed esaurirò tutti gli stati di meditazione!»;
se questa persona per cento, mille,
diecimila, un milione di kalpa
riuscisse a compiere le pratiche meritorie
che ho descritto,
tuttavia otterrà benefici inferiori
rispetto agli uomini e alle donne devoti
che mi sentono descrivere la durata della mia vita
e credono in essa anche per un solo istante.
Se una persona è assolutamente libera
da dubbi e perplessità,
se nel profondo della sua mente crede per unsolo istante,
tali saranno i suoi benefici.
Questi bodhisattva
che hanno praticato la Via per kalpa innumerevoli
quando mi sentono descrivere la durata della mia vita
sono in grado di credere e accettare ciò che dico.
Queste persone accetteranno con gratitudine
questo sutra e diranno:
«È nostro desiderio avvalerci nelle epoche future
delle nostre lunghe vite per salvare gli esseri viventi.
Proprio come oggi l’onorato dal mondo,
il re degli Shakya,
ruggisce come un leone nel luogo dell’illuminazione,
predicando senza paura la Legge,
così possiamo noi, nelle epoche a venire,
onorati e riveriti da tutti,
assisi nel luogo dell’illuminazione,
descrivere allo stesso modo la durata della nostra vita.»
Se vi sono persone dalla mente profonda,
pure, oneste e rette,
le quali, udendo molte cose, possono ricordarle tutte
e comprendere il significato delle parole del Budda,
allora tali persone
non nutriranno dubbi.
«Inoltre, Ajita, se qualcuno, udendo della lunga durata della vita del Budda, è in grado di comprendere il significato delle sue parole, i benefici che tale persona acquisirà saranno senza limite né misura e risveglieranno in lui la saggezza suprema del Tathagata. Quanto maggiori saranno allora se una persona ascolta per esteso questo sutra o lo fa ascoltare ad altri, lo abbraccia o lo fa abbracciare ad altri, lo copia personalmente o lo fa copiare ad altri, offre fiori, incenso, collane, vessilli, stendardi, baldacchini di seta, lampade a olio fragrante o a burro raffinato come offerta ai rotoli del sutra. I meriti di tale persona saranno incommensurabili, illimitati, tali da ispirare in lui la saggezza onnicomprensiva.
«Ajita, se uomini e donne devoti, udendomi descrivere la lunghissima durata della mia vita, nel profondo della loro mente credono e comprendono, essi vedranno il Budda dimorare costantemente sul monte Gridhrakuta, intento a predicare la Legge, circondato dai grandi bodhisattva e dalla moltitudine degli ascoltatori della voce. Essi vedranno anche questo mondo di saha, il suo suolo di lapislazzuli piano e ben ordinato, l’oro di Jambunada che ne delimita le otto vie maggiori, i filari di alberi ingioiellati, le terrazze, le torri e i punti di osservazione ornati di gioielli e la moltitudine di bodhisattva che vi risiede. Se vi sono persone capaci di vedere tali cose, sappi che questo è segno della loro profonda fede e comprensione.
«Inoltre, se dopo l’estinzione del Tathagata vi saranno persone che ascoltano questo sutra e non lo insultano, ma anzi ne gioiscono nei loro cuori, sappi che questo è segno che esse hanno già avuto una fede e una comprensione profonde. A maggior ragione nel caso di persone che leggono, recitano e abbracciano questo sutra! Tali persone in effetti ricevono il Tathagata sulla loro testa.
«Ajita, non c’è bisogno che questi uomini e donne devoti erigano torri e templi per amor mio o costruiscano monasteri e facciano i quattro tipi di offerte alla comunità dei monaci. Per quale motivo? Perché questi uomini e donne devoti ricevendo, abbracciando, leggendo e recitando questo sutra hanno già eretto torri, costruito monasteri e fatto offerte alla comunità dei monaci. Si sappia che essi hanno eretto torri ornate con i sette gioielli per le reliquie del Budda, larghe alla base e via via sempre più affusolate, che si innalzano fino al cielo di Brahma, imbandierate e ornate con una moltitudine di campane incastonate di gioielli, circondate da fiori, incenso, collane, incenso in polvere, in pasta e da bruciare, molti tipi di tamburi, strumenti musicali, flauti, arpe, e varie forme di danza e di intrattenimento, con voci meravigliose che intonano inni di lode. È come se essi avessero già fatto offerte per innumerevoli migliaia, decine di migliaia, milioni di kalpa.
«Ajita, se dopo la mia estinzione vi saranno coloro che ascoltano questo sutra e sono in grado di accettarlo e di sostenerlo, copiarlo personalmente o farlo copiare, allora si sappia che essi hanno già eretto monasteri, hanno già usato il sandalo rosso per costruire trentadue saloni alti come otto alberi di tala, sontuosi, spaziosi e meravigliosamente adorni, in grado di accogliere centinaia e migliaia di monaci. Giardini, boschetti, stagni, laghetti, prati per gli esercizi, grotte per la meditazione, abiti, cibi, bevande, stuoie, medicine e altri generi di conforto vi abbondano; questi alloggi per i monaci e questi saloni assommano a centinaia, migliaia, decine di migliaia, milioni; in effetti ammontano a una cifra incommensurabile. Tutto ciò viene offerto al mio cospetto come dono per me e per la comunità dei monaci.
«Così dico: se dopo l’estinzione del Tathagata ci saranno persone che accettano, sostengono, leggono e recitano questo sutra o lo predicano agli altri, che lo copiano personalmente o lo fanno copiare, che fanno offerte ai rotoli del sutra, non c’è bisogno che essi erigano torri o templi, che costruiscano monasteri o che facciano offerte alla comunità di monaci. E tanto meno [ne hanno bisogno] coloro che, oltre ad abbracciare questo sutra, fanno offerte, osservano i precetti, praticano la tolleranza, la diligenza, la concentrazione e la saggezza! Le loro virtù saranno al di sopra di tutto, incommensurabili, senza limite, come è incommensurabile il cielo sconfinato a oriente, a occidente, a settentrione e a meridione, nelle quattro direzioni intermedie, sopra e sotto. Anche i loro benefici saranno illimitati e sconfinati e queste persone conseguiranno rapidamente la saggezza onnicomprensiva.
«Se una persona legge, recita, accetta e sostiene questo sutra o lo predica ad altri; se lo copia personalmente o lo fa copiare; e se può erigere torri, costruire monasteri e offrire doni e lodi alla comunità degli ascoltatori della voce; se in centinaia, migliaia, decine di migliaia, milioni di modi loda i meriti dei bodhisattva; se per amore degli altri si serve di varie cause e condizioni e rispetta i principi nell’esporre e predicare questo Sutra del Loto; se osserva i precetti con animo puro e frequenta persone gentili e miti; se è tollerante e priva di collera, risoluta nell’intenzione e nel pensiero; se tiene sempre in gran conto la pratica di sedere in meditazione e consegue tutti gli stati di profonda meditazione; se è diligente e coraggiosa e padroneggia tutte le dottrine; se ha ben sviluppato facoltà e saggezza ed è capace di rispondere a domande difficili – Ajita, se dopo la mia estinzione vi saranno uomini e donne devoti che accettano, sostengono, leggono e recitano questo sutra e possiedono tutti questi meriti, sappi che essi sono già giunti al luogo dell’illuminazione e, mentre siedono sotto l’albero della Via, si stanno avvicinando all’anuttara-samyak-sambodhi. Ajita, ovunque queste persone siedano o rimangano erette o camminino in cerchio esercitandosi, là dovrebbe essere eretta una torre e tutti gli dèi e gli uomini dovrebbero farvi offerte proprio come farebbero alla torre del Budda.»
A quel tempo l’onorato dal mondo, desiderando ribadire le sue parole, si espresse in versi dicendo:
Se dopo la mia estinzione
qualcuno potrà onorare e sostenere questo sutra,
i suoi benefici saranno incommensurabili,
come quelli che ho descritto.
È come se avesse già tributato
ogni genere di offerta,
avesse eretto una torre per le reliquie del Budda
adornata con i sette tesori
e munita di un pilastro centrale alto e robusto
che si assottiglia a poco a poco innalzandosi al cielodi Brahma.
Campane ingioiellate a migliaia, decine di migliaia,milioni
si muovono al vento, emettendo suoni meravigliosi.
È come se per kalpa innumerevoli
egli offrisse a questa torre
fiori, incenso, vari tipi di collane,
vesti celesti e strumenti musicali di ogni tipo,
olio profumato e lampade a burro raffinato
che illuminano costantemente tutta l’area circostante.
Se nell’era malvagia dell’Ultimo Giorno della Legge
qualcuno sarà in grado di sostenere questo sutra,
sarà come se avesse fatto tutte le offerte
descritte in precedenza.
Se qualcuno sarà in grado di sostenere questo sutra,
sarà come se, alla presenza del Budda,
utilizzasse legno di sandalo testa di bue
per costruire e offrire monasteri,
oppure trentadue saloni
alti come otto alberi di tala;
o come se offrisse tutti i generi
di cibi prelibati, abiti magnifici e stuoie e coperte,
alloggi per centinaia e migliaia di persone,
giardini, boschetti, stagni e laghetti,
campi per gli esercizi e grotte per la meditazione,
tutto ciò finemente ornato in svariati modi.
Se qualcuno che crede e comprende,
accetta, sostiene, legge, recita e copia questo sutra
o lo fa copiare da altri,
oppure offre doni ai rotoli del sutra,
cospargendoli di fiori, incenso e polvere d’incenso;
oppure brucia costantemente olio fragrante
estratto dai fiori sumana,
champaka o atimuktaka;
se offre tali doni
guadagnerà meriti incalcolabili,
illimitati come il cielo sconfinato,
e anche i suoi benefici saranno senza limiti.
Ancora maggiori saranno se sosterrà questo sutra
e nello stesso tempo tributerà offerte, osserverài precetti,
sarà tollerante, si rallegrerà della meditazione,
senza mai cedere alla collera o alla maldicenza.
Se una persona venera le torri commemorative,
si umilia al cospetto dei monaci,
tiene lontana da sé l’arroganza,
riflette continuamente sulla saggezza,
non si arrabbia se gli vengono poste domande difficili
ma risponde gentilmente con una spiegazione,
se è in grado di svolgere queste pratiche,
i suoi meriti saranno al di là di ogni misura.
Se vedi un maestro della Legge
che ha coltivato tali virtù,
dovresti cospargerlo di fiori celesti,
rivestire il suo corpo di vesti celesti,
chinare il capo ai suoi piedi in segno di saluto
e nella mente immaginare di vedere il Budda.
Dovresti anche pensare dentro di te:
«Tra non molto si recherà nel luogo dell’illuminazione
e conseguirà lo stato di non azione libero da illusioni,
recherà enormi benefici agli dèi e agli uomini!»
Nel luogo in cui risiede una simile persona,
là ove cammina, siede o giace,
oppure declama un singolo verso [di questo sutra],
là devi erigere una torre
adornata in modo consono e splendido
e tributare a essa vari tipi di offerte.
Quando un figlio del Budda dimora in tali luoghi,
significa che il Budda li accetta e li usa,
e sta lì costantemente
camminando, sedendo o giacendo.