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Nota dei curatori

Sutra del Loto

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Il presente volume offre una traduzione del Sutra del Loto e di due brevi sutra, il Sutra degli innumerevoli significati e il Sutra per la pratica della meditazione sul bodhisattva Virtù Universale, che sono tradizionalmente considerati il prologo e l’epilogo del Sutra del Loto. La traduzione del Sutra del Loto, a opera di Burton Watson, famoso traduttore di molte opere della letteratura classica cinese e giapponese, fu in origine pubblicata nel 1993 dalla Columbia University Press. Tale opera appare qui in una forma leggermente rivista. Le traduzioni dei due sutra di accompagnamento, anch’esse a opera di Burton Watson, appaiono invece per la prima volta.

    Tutte le traduzioni sono basate sui testi cinesi di questi sutra come sono presentate nel Myoho renge kyo narabi ni kaiketsu (Il Sutra del Loto della Legge meravigliosa e i suoi sutra di apertura e chiusura), pubblicata nel 2002 dalla Soka Gakkai. T’ien-t’ai (538-597) o Chih-i, fondatore della scuola del Buddismo T’ien-t’ai in Cina, considerava i tre sutra come una sola unità, e diede inizio alla tradizione che nei secoli è venuta a considerarli come il “Triplice Sutra del Loto”. Anche Nichiren (1222-1282), lo studioso e monaco buddista giapponese i cui insegnamenti sono praticati dalla Soka Gakkai, era dello stesso avviso. Myoho renge kyo narabi ni kaiketsu si basa sui testi dei tre sutra che Nichiren utilizzava per istruire i suoi discepoli e per scrivere le proprie opere. Chiamato Chu Hokekyo, o Il Sutra del Loto con annotazioni, include varie citazioni delle opere di Tien-t’ai e di altri studiosi e monaci, citazioni che Nichiren aveva aggiunto a margine dei passi a cui esse facevano riferimento.

      Secondo le fonti cinesi,1 Il Sutra degli innumerevoli significati fu tradotto in cinese nel 481 da Dharmagathayashas, un monaco dell’India centrale. Non sappiamo da quale lingua Dharmagathayashas traducesse il sutra, e alcuni studiosi hanno recentemente ipotizzato che sia stato scritto originariamente in cinese.

        Il sutra, composto da tre capitoli, descrive il Budda Shakyamuni mentre predica sul Picco dell’Aquila. Il primo capitolo, intitolato “Pratiche Virtuose”, elogia il Budda e le sue varie caratteristiche. Il secondo capitolo, “La predicazione della Legge”, spiega che tutti gli insegnamenti e i loro innumerevoli significati derivano da un’unica Legge, e che gli insegnamenti predicati durante i primi quarant’anni e più dell’insegnamento del Budda non rivelavano la verità. Il terzo capitolo, “I dieci benefici”, descrive i benefici che otterranno i praticanti del sutra.

          Il Sutra degli innumerevoli significati riporta ciò che il Budda disse dei suoi primi insegnamenti: «Ma in questi quarant’anni e più non ho ancora rivelato la verità. Perciò le vie che essi [gli esseri viventi] hanno raggiunto non sono uniformi ma molto diverse ed essi non hanno potuto conseguire rapidamente la suprema illuminazione». Il Sutra del Loto riporta una simile affermazione: «L’Onorato dal Mondo ha esposto a lungo le sue dottrine e adesso deve rivelare la verità». Questi due passi, considerati insieme, sembrano indicare che il Sutra degli innumerevoli significati prepari la via alla predicazione del Loto e che nel Sutra del Loto il Budda avrebbe rivelato la verità per la prima volta.

            Il Sutra degli innumerevoli significati spiega anche perché il Budda abbia predicato diversi insegnamenti prima di rivelare la verità: «Poiché tali nature e desideri sono innumerevoli nella loro varietà, i modi di predicare la Legge sono innumerevoli; e poiché i modi di predicare la Legge sono innumerevoli, i suoi significati sono altrettanto innumerevoli. Questi innumerevoli significati originano da un’unica legge e questa Legge è priva di aspetto. Ciò che è senza aspetto, è privo di aspetto, e non assume alcun aspetto. Non assumere alcun aspetto ed essere privo di aspetto è ciò che si dice il vero aspetto». L’uso di questo termine rappresenta un altro collegamento tra i due sutra, laddove questo “vero aspetto” è definito nel Sutra del Loto come “il vero aspetto di tutti i fenomeni”.

              Nichiren interpreta “gli innumerevoli significati” come sinonimo dei “tre veicoli” e cita il seguente passo del Sutra del Loto nella sua spiegazione: «I Budda, utilizzando il potere degli espedienti, operano distinzioni all’interno dell’unico veicolo del Budda e lo insegnano come se fossero tre veicoli». Nichiren sostiene che i tre veicoli, o innumerevoli significati, sono esposti per condurre alla rivelazione, nel Sutra del Loto, dell’insegnamento dell’unico veicolo e conclude: «Perciò il Sutra degli innumerevoli significati serve come preparazione per il Sutra del Loto».2

                Il Sutra di Virtù Universale, secondo le fonti cinesi,3 fu tradotto in cinese all’inizio del v secolo da Dharmamitra, un monaco indiano. Il sutra inizia con un passo che predice la morte del Budda Shakyamuni: «Un tempo, mentre il Budda si trovava presso la sala della meditazione a due piani nel Monastero della Grande Foresta a Vaishali, annunciò ai monaci: “Fra tre mesi entrerò nel parinirvana”.» A causa di questo annuncio, e poiché la figura centrale del sutra è il bodhisattva Virtù Universale, che è anche il personaggio principale dell’ultimo capitolo del Sutra del Loto (il ventottesimo, “Incoraggiamenti del bodhisattva Virtù Universale”), esso è considerato come epilogo del sutra.

                  Il sutra può essere diviso in tre sezioni: preparazione, rivelazione e trasmissione. La sezione della preparazione si apre con una domanda posta da Ananda, uno dei principali discepoli del Budda, e da altri discepoli: «Come potranno [gli esseri viventi], senza eliminare le illusioni o separarsi dai cinque desideri, purificare i loro sensi e spazzare via le loro offese?» La sezione della rivelazione offre la risposta, che viene espressa sinteticamente nei seguenti versi:

                    Se si desidera pentirsi
                    ci si sieda con la schiena eretta e si mediti sul vero aspetto.
                    Allora, tutte le colpe, come brina e rugiada,
                    potranno sciogliersi al sole della saggezza.

                      Il sutra spiega che quando si medita sul “vero aspetto” rivelato nel Sutra del Loto, si è in grado di purificare i sei sensi, vedere il bodhisattva Virtù Universale e ottenere il corpo di Budda.
                      La sezione della trasmissione riporta queste parole del Budda Shakyamuni: «Se nelle epoche future ci saranno persone che praticano questo metodo di pentimento così come è stato descritto, sappi che tali persone hanno indossato le vesti del rimorso, sono protette e aiutate dai Budda e otterranno l’anuttara-­samyak-sambodhi entro breve». E dice anche: «Siccome recita e studia il sutra ampio e imparziale del grande veicolo, in sogno vedrà immediatamente il Budda Shakyamuni e i membri della grande assemblea sul monte Gridhrakuta, il Budda intento a predicare il Sutra del Loto e a esporre il principio dell’unica verità». Fa poi riferimento alle emanazioni del Budda Shakyamuni come alla predicazione della “Legge meravigliosa” esposta nel Loto. Proprio in ragione di passi come questi, che rafforzano ulteriormente il messaggio del Loto, il Sutra di Virtù Universale viene considerato come l’epilogo del Sutra del Loto.

                        Comitato editoriale della Soka Gakkai
                        26 gennaio 2009

                            Note

                            1. Sengyou, Chu-sanzang-jiji, (Raccolta delle fonti sul Tripitaka), vol. ii.
                            2. Orally Transmitted Teachings, Tokyo, Soka Gakkai, 2004
                            3. Sengyou, Chu-sanzang-jiji, (Raccolta delle fonti sul Tripitaka), vol. ii.
                            La Biblioteca di Nichiren
                            istituto buddista italiano soka gakkai
                            senzamotica
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