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Prefazione

Sutra del Loto

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Sin dai tempi più antichi il Sutra del Loto è stato definito “re dei sutra”, soprattutto perché è “una scrittura di grande speranza” che illumina i cuori delle persone. Rivela in modo chiaro e definitivo che la natura di Budda è parte integrante della vita di tutte le persone. E chiarisce che i desideri e le azioni del Budda sono sempre rivolti a far emergere la natura illuminata inerente a tutte le persone, in modo che possano conseguire esse stesse lo stato di Buddità. Il sutra sottolinea inoltre che ripetere questa azione con assiduità è la vera missione del bodhisattva, e continua a lodarne l’osservanza fino alla fine.


    La natura di Budda, che è inerente a tutti gli esseri viventi, è una fonte universale e fondamentale di speranza. Quando emerge pienamente, permette a tutti gli esseri umani di realizzare il loro più alto livello di sviluppo personale e di ottenere una fortuna e una felicità che non conoscono paragoni.


      Il Sutra del Loto, il testo che sostiene questa verità nel modo più convinto e che è dotato del potere di realizzare le speranze latenti nella vita degli esseri viventi, si diffuse dall’India all’Asia centrale, e da lì ai paesi dell’estremo Oriente. In India e in Asia centrale sono stati ritrovati vari manoscritti del sutra in sanscrito e in altre lingue di quell’area. In estremo Oriente fu tradotto in cinese da Kumarajiva (344-413), la cui la versione è la più letta, recitata e conosciuta. In questa forma, si potrebbe dire, ha costituito uno degli elementi che hanno contribuito alla formazione del sostrato culturale della Cina delle Sei Dinastie, dei periodi Sui e Tang, nonché del Giappone del periodo Heian.


        In particolare, nella Cina del vi secolo, il gran maestro T’ien-t’ai (538-598), sulla base del Sutra del Loto, sviluppò – in maniera sottile, logica e convincente – il suo sistema di interpretazione conosciuto come “tremila regni in un singolo istante di vita”, che espone la filosofia di speranza che caratterizza il sutra. Ma anche se nella storia delle traduzioni del sutra si sono fatti vari sforzi per varcare la barriera delle differenze culturali e far emergere la natura universale del suo messaggio, sembrerebbe che il vero valore di questo sutra non sia stato pienamente rivelato se non con l’apparizione di Nichiren Daishonin (1222-1282).


          Egli scrisse in una delle sue opere: «Il cuore di tutti gli insegnamenti della vita del Budda è il Sutra del Loto e il cuore della pratica del Sutra del Loto si trova nel capitolo “Mai Sprezzante”. Cosa significa il profondo rispetto del Bodhisattva Mai Sprezzante per la gente? Il vero significato dell’apparizione in questo mondo del Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, sta nel suo comportamento da essere umano».1 Con questa affermazione egli intende dire che il cuore del Sutra del Loto, il più elevato tra gli insegnamenti di Shakyamuni, risiede nella pratica del bodhisattva Mai Sprezzante, che consiste nel rispettare e onorare tutte le persone. La vita di ognuno è dotata della natura di Budda, il seme o potenziale per conseguire la Buddità. Finché una persona persegue il sentiero corretto, questo seme inevitabilmente germoglierà, fiorirà e porterà frutti. Sulla base di questa ferma convinzione, il bodhisattva Mai Sprezzante onorava ogni persona che incontrava.


            Possiamo dire che sostenere e favorire questa pratica di rispetto per gli altri costituisce lo scopo principale del Budda, il vero messaggio e la vera propagazione del Sutra del Loto. Per poter realizzare l’ideale e lo spirito del sutra, Nichiren Daishonin visse facendo di questa importantissima pratica il fulcro della propria vita. Rivelando che Nam myoho renge kyo delle Tre grandi Leggi segrete era la manifestazione della sua stessa vita dotata della natura di Budda, inoltre, mostrò agli esseri umani un sentiero che avrebbe condotto alla trasformazione interiore – o rivoluzione umana – e alla creazione di una società pacifica e ideale.


              Dalla sua fondazione, avvenuta nel 1930, la Soka Gakkai, obbedendo alle istruzioni di Nichiren, ha promosso con sincerità adamantina l’importantissima pratica del Sutra del Loto. Parallelamente ai molti individui che sono riusciti a ottenere le loro vittorie personali e a realizzare una piena soddisfazione esistenziale, è nata una ricca cultura umana; un sentiero è stato aperto – ormai in tutto il globo – per realizzare la pace mondiale.
              Il xxi secolo rappresenta per il genere umano il momento cruciale – ora o mai più – per realizzare la pace. Perciò credo fermamente che sia giunto il tempo di lavorare con ancora maggiore impegno per propagare e radicare la filosofia di speranza esposta nel Sutra del Loto, una scrittura che rivela i valori fondamentali della vita umana, e che questa opportunità non debba essere perduta. Per questa ragione, è con profonda gioia che accolgo all’inizio di questo xxi secolo la pubblicazione dell’edizione della Soka Gakkai del Triplice Sutra del Loto e la sua presentazione al mondo.


                Vorrei infine esprimere i miei ringraziamenti al dottor Burton Watson per l’accurato lavoro di traduzione dei tre sutra.

                  Daisaku Ikeda
                  Presidente della Soka Gakkai Internazionale

                      Note

                      1. Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, ibisg, Firenze, 2008, vol. i, pag. 756. Di seguito citato come rsnd.
                      La Biblioteca di Nichiren
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